A questo punto dell'anno siamo alla classica " smondinata"
alla Fania per ritrovarci a festeggiare con gli amici della
sezione di Pietrasanta presso l'omonimo rifugio di proprietà
di quest'ultima.
Giornata nella quale escursionisti più e meno esperti si
ritrovano per un’allegra scampagnata con amici e familiari.
Per la facile escursione ci ritroviamo presso la sede
di Ripa e partiamo alla volta del il paese di Pruno
dove iniziamo la camminata verso il rifugio.
Prendiamo il sentiero, contrassegnato dal segnavia
CAI 122, inizia dalla scalinata in fondo al parcheggio di
sinistra di Pruno, all’entrata del paese.
L’allegra comitiva salendo per il meraviglioso sentiero
ci dedichiamo alla raccolta delle castagne redarguiti dai
più esperti che ci propinavano consigli sulla qualità e
bontà dei suddetti marroni che però quest'anno non sono
proprio dei migliori, la scarsità d'acqua e quella strana
malattia che ha colpito queste piante hanno reso scarsa la
produzione.
E' una bellissima giornata che ha favorito l'affluenza alla
festa moltissime persone, infatti numerose sono le comitive
che incontriamo lungo la via.
Dopo circa due ore di tranquilla passeggiata, tra discorsi
più o meno seri siamo giunti alla nostra meta. Quando
giungiamo alla Fania una gran moltitudine di persone è
sparsa per prati o sotto l'ombra della grande Fania.
L'atmosfera è quella di festa e le risate e i giochi dei
ragazzi della sezione di Pietrasanta rende tutto più
gioioso.
Sono moltissime le facce conosciute, strette di mano e
pacche sulle spalle con gli amici dell’ U.O.E.I. di
Pietrasanta. Mentre qualcuno faceva previsioni per i
programmi futuri.
Qualche amico non contento della camminata è voluto andare sino a Mosceta
e altri sin sulla vetta della Pania, noi attendiamo che
ritornino ma poi ci arrendiamo a tutte quelle tentazioni che
escono dagli zaini.
Siamo ospitati da Massimo e la Gabriella e ci sistemiamo
presso la casa di Lino dove c'è un tavolo sotto piante di
noccioline.
E su questo tavolo non manca niente: salsicce, wurstel,
salumi, affettati, biroldo, formaggi vari,ecc. ecc.
naturalmente tanto vino e dolci.
Dopo tutto questo ben di Dio ci siamo anche ricordati che ci
eravamo riuniti per festeggiare la “ mondina” ovvero la
caldarrosta. Una volta davanti al fuoco, che abbiamo acceso
ci siamo cimentati in volteggi di castagne sulle padelle
sino ad arrivare ad avere un prodotto ben cotto e lì,
davanti al fuoco, con in mano un pugno di caldarroste ben
calde e un bicchiere di vino ci siamo messi a raccontarci le
nostre varie esperienze di montagna, e a fantasticare sulle
nuove avventure che ci aspetteranno nei prossimi mesi e nel
corso del prossimo anno.
Le ore passano in un lampo ed era già l’ora di ripartire,
salutiamo gli amici che si attarderanno per risistemare e
ripartiamo verso casa.
Per chi è abituato ad escursioni su vette impegnative, a
camminare per ore ed ore, ma anche chi invece fa una vita
più sedentaria e considera già la gita alla Fania come
qualcosa di veramente faticoso, non può rinunciare a questa
giornata come ad un rilassante ritrovo festoso.
Questa escursione ci ha confermato la validità delle nostre
iniziative; infatti in quest’anno abbiamo compiuto molte
escursioni in ambienti bellissimi e suggestivi, in ambienti
che tutti noi amiamo e che con le nostre “ scarpinate”
impariamo a conoscere. E’ la conoscenza che permettere di
amare una montagna: una ripida salita, un panorama, ciò è
una convinzione tra gli escursionisti. E’ proprio questo il
presupposto che anima tute le nostre uscite che sono mirate
ad una sana vita all’aria aperta immersi nelle meraviglie
che la natura ci offre, soffrendo insieme, arrampicandosi su
un ripido versante o gioire ogni volta che si raggiunge una
vetta, si ammirano sconfinati panorami o, ancora tutti
vicini commossi e in silenzio, si ammira un’alba magica.
Questi ambienti sconosciuti ai più ma con motivi
d’attrazione spesso altrettanto validi per coloro che, in
misura sempre maggiore, sono alla ricerca di ambienti
naturali ancora intatti, oppure delle testimonianze di
millenni di presenza umana integrata e in simbiosi con la
natura circostante, spesso rimodellata gradualmente e
naturalmente. Con le nostre escursioni si vuole anche
mantenere viva l’attenzione verso le testimonianze di quei
beni, così vicini e per molti così lontani; inoltre è nostra
intenzione portare avanti il testimone che ci hanno
lasciato i nostri fondatori, ben cento anni fa!