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11 Settembre 2011
Equi Terme - Ugliancaldo ( come un'escursione finisce a tarallucci e
vino) |
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Con questa escursione completiamo, in parte, la conoscenza di questo
territorio. Infatti dopo l'escursione da Equi Terme a Vinca oggi ci
porteremo, sempre da Equi Terme, al piccolo e bellissimo paese di
Ugliancaldo. Percorreremo un tragitto ad anello, prima sul sentiero
n° 176 e poi sul 192. Davanti alla sede ci troviamo in numero abbastanza esiguo e ci viene da chiederci perchè questa iniziativa non sia stata accolta con più partecipazione, i presupposti c'erano tutti: bel tempo, escursione tutto sommato facile adatta a tutti e poter godere di bellissimi scenari senza dover fare poi tanta fatica; bho! forse il prolungarsi di questa pazza estate ha favorito di più il mare che la montagna. Comunque raggiungiamo il numero di nove e sistemati sulle auto si parte. Ci portiamo all'ingresso dell'autostrada A12 e ci dirigiamo in direzione Spezia, al bivio per l'autostrada A15 Parma-La Spezia prendiamo questa e da qui proseguiamo sino ad Aulla dove usciamo. Proseguiamo, poi, in direzione di Fivizzano e poi seguendo le indicazioni sulla destra per Equi terme e la Garfagnana al km11. Equi Terme - 13 Km da Massa-Carrara Equi Terme, posto alla confluenza del torrente Fagli - che percorre il Soldo di Equi - con il Lucido appartiene al comune di Fivizzano, il cui abitato dimostra il proprio rango nella piazza Medicea, sulla quale si affacciano la chiesa dei Ss. Jacopo e Antonio, di origine trecentesca, e dignitosi palazzi rinascimentali. La stazione termale di Equi Terme (m 250) si trova a 15 km dal capoluogo, all'ingresso della valle di Fagli di interesse naturalistico e speleologico. Il borgo ha case in pietra e viuzze che conservano il fascino del tempo antico; il clima mite e la bellezza dei paesaggi ne fanno una gradevole villeggiatura estiva. Alle spalle del paese, s’innalzano le strette valli del fronte interno delle Apuane, rese spettacolari da affioramenti marmiferi, orridi, grotte e fenomeni d’erosione. ( http://www.otranto.biz/terme/centri-termali/toscana/equi-terme.html ) Lasciamo le auto nella piazza e tornati sui nostri passi attraversiamo il torrente Lucido, sulla destra parte il percorso della nostra precedente escursione per Vinca mentre oggi dobbiamo proseguire dritto e subito dopo troviamo un bivio; attenzione non prendere ( come abbiamo fatto noi) l'indicazione per le grotte ma la strada asfaltata sulla sinistra. Infatti all'inizio non è segnalato se non dopo aver preso la strada, che costeggia il complesso termale. Noi dobbiamo percorrere il sentiero n° 176 che in questo primo tratto calca lo stesso tratto del 192 che porta alle cave Walton. Questo fino a giungere ad un bivio dove è collocato un vecchio cartello metallico che indica la deviazione dei due sentieri; noi ci dirigiamo verso sinistra seguendo appunto il sentiero 176, il quale inizia subito con una dolce salita attraversando appezzamenti di terra coltivati e costeggiando un piccolo torrente ; in questo primo tratto sul margine sinistro del sentiero corre anche un piccolo canale di irrigazione. Tra la vegetazione, guardando in alto si intravedono il Pizzo d'Uccello e il Grondilice, mentre in primo piano c’è il Monte Grande che domina Equi. Via via che si sale ci sono orti in stato di abbandono e il sentiero si fa più angusto e erto mentre il bosco, quì di lecci e querce, si fa più fitto. Proseguiamo e il sentiero lascia intraveder a tratti il lastricato originale della mulattiera, ogni tanto il fitto del bosco si dirada un pò e ci lascia intravedere la nostra meta. Dobbiamo attraversare alcuni piccoli ruscelli che stranamente data la stagione molto asciutta presentano ancora acqua. Ora le querce e lecci lasciano il campo ai castagni, castagni di notevoli dimensioni a indicare la secolarità delle piante purtroppo colpite dal Cinipide Galligeno: una piccola vespa che provoca con i suoi attacchi gravissimi danni porta al deperimento e morte delle piante. Giungiamo in un tratto del bosco dove sono presenti diverse croci, non sappiamo il perchè ma capiamo anche che siamo vicini al borgo, una, in particolare, caratteristica trova alloggiamento in uno scavo in una trave. Eccoci stiamo per uscire dal bosco e davanti a noi i tetti di Ugliancaldo, ma prima di entrarvi costeggiamo degli orti e poi attraverso un arco entriamo nel paese, volgiamo lo sguardo a sinistra e vediamo la grande parete Nord del Pizzo D'Uccello e la cresta della Natta Piana. Ci portiamo verso la bella chiesa intitolata a S. Andrea del sec. XV, la chiesa ha subito numerosi rifacimenti. In particolare, la facciata è stata più volte rifatta con ampio uso del marmo. Interessante l'arioso porticato con archi a tutto sesto, mentre il borgo di Ugliancaldo deve probabilmente il suo nome a quello di un gentilizio romano, “Ulius”. Situato a dominio delle valli dell’Lucido e del Tassonaro. Il feudo fu un fiorente centro artigianale, prima sotto i Malaspina di Fosdinovo e del Castel dell’Aquila di Gragnola e poi dal 1418 sotto Firenze. Luoghi di interesse sono l’antica porta trecentesca nella parte vecchia del borgo, la Chiesa di Sant'Andrea del XV secolo e l’oratorio di San Rocco nel XVIII. Come dicevo ci rechiamo verso la chiesa ma........ destino vuole che passiamo davanti ad un agriturismo proprio nelle vicinanze della chiesa e nel gruppo si notano i primi parlottii, da prima due poi tre, quattro,cinque.... e poi tutti concordi, in perfetto stile ammutinamento marinaro, hanno messo alle strette il capo gita che ha provato a opporre eroica resistenza ma messo in netta minoranza non ha potuto far altro che capitolare. Quindi dopo aver preso accordi con il gestore abbiamo continuato ancora per una mezzoretta l'escursione proseguendo sul sentiero 181 che porta ai Poggi di Baldozzana, sentiero che si trova a poche centinaia di metri all'uscita del paese. Torniamo indietro e ci presentiamo all'agriturismo. Bè! il capo gita non era d'accordo ma comunque non è che sia stata una brutta idea, infatti per una spesa di 20€ abbiamo mangiato dall'antipasto al dolce compreso vino, caffè e ammazza caffè e poi del resto quest'escursione originalmente era stata pensata così. Stiamo proprio bene ma dobbiamo riprendere il cammino, riusciamo dal paese e ci portiamo sulla strada asfaltata sulla destra a pochi metri c'è una strada marmifera con indicazione per cave del Cantonaccio che noi prendiamo. Siamo ancora inebriati dal lauto pasto e le lingue sono sciolte, il fondo stradale ben tenuto ci fa proseguire come un'allegra compagnia in una spensierata scampagnata. Camminiamo su e giù nel saliscendi della strada camminando sempre nel bosco, ogni tanto spazzi forse adibiti a pascoli permettono la vista sui Poggi di Baldozzana e sul Pizzo d'Uccello, guardandoci indietro vediamo il paese che abbiamo lasciato da poco. Giungiamo ad una sbarra che impedisce il transito alle auto per la cava, la superiamo e proseguiamo sulla strada, davanti a noi l'onnipresente Pizzo D'Uccello, qui però il paesaggio è anche deturpato dalle cave che con il progredire dello scavo ne modificano definitivamente l'aspetto originale lasciando solo distruzione. Seguendo la strada giungiamo ad un blocco di marmo sulla destra con l'indicazione sentiero 192 per Equi T. Il sentiero scende nel primo tratto molto ripidamente ma poi la pendenza si attenua e il cammino diventa più agevole. Dopo una serie di curve siamo all'uscita del bosco e ci troviamo su un ponticello in legno sul torrente Solco, il nome Solco d'Equi credevo fosse dovuto al fatto che in pratica siamo in una specie di Canyon e per l'appunto un " Solco" invece è il nome del torrente stesso che dà il nome all'omonima valle. Oltrepassato il ponte attraverso una scaletta metallica siamo sulla strada delle cave Walton. Mentre scendiamo costeggiando sempre il torrente si ammirano delle splendide marmitte create dall'erosione dell'acqua e profondissime pareti anch'esse scavate nei secoli dall'acqua. Attraversiamo due gallerie, all'uscita della prima sulla sinistra la cappella della Madonna del cavatore. Ormai siamo vicini all'abitato di Equi T. e la strada diventa asfaltata e siamo nella parte più bella del Solco le pareti altissime sembrano quasi toccarsi creando una gola molto stretta. Dopo pochi minuti giungiamo di nuovo al bivio con il sentiero n° 176 preso al mattino, abbiamo chiuso l'anello, non ci resta altro che raggiungere il parcheggio e riprendere la via di casa. Bella escursione per altro su sentieri ancora non conosciuti, felici di aver passato una bellissima giornata assieme in allegria. L'unico rammarico è che vista l'ora ormai tarda abbiamo dovuto rinunciare il classico gelato alla mitica gelateria ad Aulla, bè sarà per la prossima volta! |
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