U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

   10 Luglio  2011 In canoa sul Fiume Ombrone - Riserva Regionale della Diaccia Botrona
Maremma Toscana

     

  

Fiume Ombrone

Il fiume Ombrone nasce dal versante Sud-Est delle colline del Chianti in corrispondenza  del paese di Castelnuovo Berardenga (SI).-Fino alla confluenza con fiume Arbia presenta un andamento circa Nod-Sud per poi deviare bruscamente verso Ovest,  probabilmente per cause tettoniche, tra Buonconvento e Montalcino. Da qui prosegue, sempre in direzione Nord-Sud, ad un andamento sub rettilineo fino al confine tra le provincie di Siena e Grosseto, in corrispondenza del quale assume un andamento NE -SW fino alla foce, per i primi 49 km presenta caratteristiche di torrente,con portate molto esigue che vengono notevolmente incrementate soltanto dopo la confluenza con il fiume Arbia. Altri suoi affluenti sono il Merse, l'Orcia e piu' a valle il Trasubbie. In corrispondenza della foce ha una lunghezza di circa 160 km ed un bacino idrografico di circa 3500 km quadrati. Fauna ittica. Anguilla,Carassio,Cavedano,Cefalo,Cheppia,Gambuisia,Lampreda di mare,Leccia,Mormora,Ombrina,Orata,Persico sole,Persico trota,Pesce gatto,Pesce serra,Spigola,Triglia di fango. Anfibi :Raganella,Rana agile,Rana verde,Rospo,Rospo smeraldino,Tritone crestato, Tritone punteggiato.
 

Riserva Regionale della Diaccia Botrona

Tra Castiglione della Pescaia e Grosseto, a ridosso della pineta e della ben nota e frequentatissima spiaggia, si trova la Diaccia Botrona, una zona palustre sconosciuta ai più e che per secoli ha giocato un ruolo importantissimo nella storia e nell'evoluzione del territorio di Maremma. Benché assai ridotta rispetto alla sua estensione originaria e assediata da centri abitati e coltivazioni, rappresenta un tassello nel complesso mosaico di zone umide costiere; fortunatamente risparmiate dalle grandi opere di bonifica.

 

Quella di oggi è una nuova esperienza che unisce un certo tipo di escursionismo, un po' particolare, e una gita turistica; per l'appunto andremo nella Maremma Toscana, in provincia di Grosseto, esattamente prima ad Alberese dove con le canoe navigheremo sull'Ombrone  e poi a Castiglione della Pescaia dove visiteremo la vicina area naturalistica della Diaccia Botrona.
La partecipazione non è molto nutrita, infatti siamo in ventinove, abbiamo trovato un pullman giusto, giusto per il numero dei partecipanti e puntualmente partiamo alla volta di Alberese.
Imbocchiamo l'autostrada A 12
sino a Rosignano, poi prendiamo la superstrada e usciamo ad Alberese e successivamente si prosegue per Marina di Alberese da dove prendiamo la Vecchia Via Aurelia, quella originale! Sino ad arrivare alla località "La Barca", un tratto del fiume su cui esisteva fino a quaranta anni fa un traghetto .
Qui troviamo ad aspettarci le nostre guide della cooperativa Silva che organizza queste escursioni.
In particolare veniamo accolti dal simpatico e personaggio particolare il sig. Umberto Bambi, che come sapremo poi è da molti anni che porta i turisti alla scoperta di questo fiume.
la cooperativa Silva organizza le escursioni guidate in canoa su un tratto del fiume all’interno del Parco della Maremma. Le  canoe sono del tipo "canadese" e sono state assemblate in modo da formare un’imbarcazione simile ad un catamarano, stabile ed anti ribaltamento adatte a qualsiasi tipo di escursionista.
Veniamo invitati a salire a bordo e con qualche difficoltà prendiamo posto, veniamo istruiti come comportarci e come usare le pagaie e infine si parte.
All'inzio prendiamo a scendere con la corrente, lieve, che ci aiuta e ancora freschi ci sentiamo come esploratori del nord America, ma questa baldanza man mano che remiamo e quando il sole comincia a bruciare le remate si fanno meno vigorose, inoltre anche il ritmo non è che sia molto uniforme, molte volte si sentono cozzare.
A parte la poca dimestichezza con le pagaie, Umberto ci tiene a specificare che non sono remi, ci godiamo il panorama sul fiume, le sponde sono ancora selvagge, inizialmente sono ricoperte da una fitta vegetazione di pioppi, ontani, olmi, salici, mentre man mano che si scende, all'altezza della fattoria di S. Mamiliano, la sponda in prossimità dell'argine artificiale presenta una vegetazione bassa e diradata. e come ci fa notare la nostra guida sulle rive tra gli alberi non vi sono sacchetti o altri rifiuti classici di altri fiumi segno del poco inquinamento del fiume, anche perché come ci hanno spiegato questo fiume non passa da nessun centro abitato. Anche la fauna è abbondante, le n le tortore che svolazzavano, i piro-piro a becco lungo che cercavano vermi sulle sponde, gli aironi, e qualche poiana e sparviero che volavano alti. Mentre i muggini giovani saltavano qua e la. Anche i cinghiali devono essere molto numerosi come si vede dai segni lasciati sulle sponde dove vanno a infangarsi per togliersi di dosso i parassiti. Un equipaggio di una canoa riesce anche a vederne uno mentre fa questa azione. Dopo circa un'ora invertiamo la rotta e torniamo indietro, ora remare, pardon! pagaiare, è ancora più faticoso; qualche temerario fa anche il bagno nel fiume.
Faticosamente ritorniamo all'approdo e come volevasi dimostrare arriva per prima l'imbarcazione con i ragazzini che con la loro energia infinita hanno dato del filo da torcere a tutti gli altri.
Terminata l'escursione ci congediamo dalle nostre guide e veniamo invitati a visitare il centro accoglienza del parco dove ci viene offerta una degustazione di prodotti tipici della Maremma: formaggi, salumi di cinghiale, crostini con sugo di funghi e con olio d'oliva e ottimo vino. Tutto squisito, naturalmente sono seguiti gli acquisti di tali prodotti, interessante la visita al vecchio frantoio trasformato in museo.
Riprendiamo il cammino e saliti in pullman ci portiamo a Castiglione della Pescaia  per il pranzo e per chi lo desidera un tuffo in mare.
La nostra prossima meta è la riserva naturalistica della Diaccia Botrona che si trova a pochi minuti da Castiglione della Pescaia.
 


Fenicotteri alla Diaccia Botrona ( immagine dal sito
www.naturamediterraneo.com )



Da
 Castiglione della Pescaia, tramite la Strada Provinciale n° 3 del Padule o la Strada Statale n° 322 delle Collacchie,  raggiungiamo il ponte Giorgini che attraversa il fiume Bruna. Qui  voltiamo a sinistra ( destra per chi viene da Marina di Grosseto ) e percorrendo la strada parallela al fiume  giungiamo all'area di parcheggio prospiciente la cosiddetta "Casa Rossa" ( Casa Ximenes ). 
Una zona palustre sconosciuta ai più e che per secoli ha giocato un ruolo importantissimo nella storia e nell'evoluzione del territorio di Maremma. Benché assai ridotta rispetto alla sua estensione originaria e assediata da centri abitati e coltivazioni, rappresenta un tassello nel complesso mosaico di zone umide costiere; fortunatamente risparmiate dalle grandi opere di bonifica.
Veniamo accolti dalla guida che ci porta sulla terrazza della "Casa Rossa" ( Casa Ximenes ) da dove si può ammirare un suggestivo panorama di tutta l'area umida.
Ci viene spiegata la storia geologica e gli eventi che si sono susseguiti nel tempo e in sintesi che: la Riserva naturale Diaccia Botrona si estende su oltre mille ettari di territorio ed è considerata la più significativa area umida italiana  Della riserva fanno parte sia la zona paludosa che il tombolo costiero e la pineta retrodunale. Consiste in un vasto ambiente palustre, con una profondità media di 30-40 cm, che comunica indirettamente con il mare tramite canalizzazione. Costituisce un lembo residuo del lago di Prile, trasformatasi in palude con il progressivo chiudersi del tombolo che la separava dal mare e successivamente bonificata. La Diaccia Botrona possiede un raro ecosistema, che ospita un’incredibile varietà di esseri viventi, sia vegetali che animali. L’avifauna rappresenta la componente più interessante della riserva. Sono, infatti, circa 200 le specie rilevate che si avvicendano nell’arco dell’anno, di cui circa 80 nidificanti. Tra le più importanti il falco di palude, l’albanella reale, l’airone bianco, il falco pescatore, il nibbio, il falco pecchiaiolo, il chiurlottello, la garzetta, la sgarza ciuffetto, la pittima reale, l’airone rosso, il tarabuso, la ghiandaia marina e il cuculo dal ciuffo.
E che la Casa Rossa fu fatta costruire da Pietro Leopoldo I di Lorena nel 1765, nel piano di interventi di bonifica diretti dall'ingegnere, gesuita, astronomo e idraulico Leonardo Ximenes. Egli fece costruire un canale (il Canale Reale o Maestro) sulla cui foce fece innalzare un edificio, la Casa Rossa, con cateratte per regolare il deflusso delle acque. L'edificio fu innalzato tra il 1765 e il 1767 è sorretto da tre arcate dove venivano calate le cateratte sul canale, il complesso rappresenta un edificio-ponte che serviva per regolare il deflusso delle acque dalla palude verso il mare. L'edificio magistralmente restaurato negli ultimi anni, si erge su un ponte a tre arcate, e rappresenta il più antico e meglio conservato castello idraulico della Maremma. Tra il 1833 e il 1835, quando fu scavato un altro canale, fu aggiunto il ponte a cinque arcate in mattoni e travertino.
La Diaccia Botrona è una piccola gemma di questo grande tesoro che è la Maremma in Toscana, che merita sicuramente di essere visitata.
Dopo un'ulteriore spiegazione con audiovisivi multimediali dalle origini a oggi ci congediamo dalla guida e a malincuore riprendiamo la via di casa.
Pensiamo di trovare molto traffico dovuto ai turisti che rientrano dal mare e invece il traffico è scorrevole, c'è anche tempo per una sosta per il gelato.
E' stata una bella gita, in un bell'ambiente naturale, diversa dalle escursioni sulle montagne ma anche questo è quello che si propone di fare la nostra associazione, un rammarico è stato quello di non aver avuto un'adesione maggiore di ragazzi che avrebbero avuto l'occasione di passare una giornata piacevole in ambienti bellissimi, magari lasciando a casa per una giornata computer e video giochi.

 

 

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