U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

Monte Rondinaio (1964 mt)
25 - 26 febbraio 2012

Il monte Rondinaio è tra i più alti nell'Appennino Tosco-Emiliano, e il più alto nel comune di Pievepelago dopo il Monte Giovo (1991 metri s.l.m.). La sua altezza (1967 m) non supera di poco la soglia dei 2000 m. Similmente al Monte Giovo e all'Alpe Tre Potenze, è attraversato dal sentiero del crinale appenninico 00, e fa da confine tra la provincia di Modena e la provincia di Lucca. È compreso nell'appenninico Parco del Frignano, e con un considerevoli strapiombo sovrasta il lago Baccio, il lago Turchino ed il Lago Torbido. Il Monte Rondinaio è diviso dal massiccio del Monte Giovo dal Passetto, raggiungibile solamente attraverso un sentiero, ed è diviso dall'Alpe Tre Potenze dal Passo del Giovo, detto anche Foce a Giovo, che con più di 1700 metri s.l.m. è il più alto passo appenninico tosco-emiliano raggiungibile attraverso una strada asfaltata. Dalla sua vetta superbo il panorama: da una parte la Garfagnana e le Alpi Apuane, dall'altra la Valle delle Tagliole con i suoi borghi di Ca' di gallo, Ronchi e Rotari.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 


                                             


 

ITINERARIO
Lago santo (parc.) (1470 mt)  - Lago Baccio (1550 mt ) Monte Rondinaio  (1964 mt)
DIFFICOLTA’  -  (EEA) DISLIVELLO COMPLESSIVO
500 mt
TEMPI DI PERCORRENZA
Ore 4,30 per l'intera escursione
SENTIERI CAI PERCORSI
CAI segnavia  n° 523-519
, 00
PUNTI D'APPOGGIO
Rif. Vittoria al Lago Santo
ACQUA
 Alla partenza al rifugio Vittoria al  lago Santo - in inverno, assente sul percorso
PERIODO CONSIGLIATO ( invernale)
Dicembre - marzo
Traccia Google Hearth

Come seconda uscita del 2012 abbiamo rimesso un'escursione sulla neve al monte Rondinaio sull'Appennino Tosco Emiliano.
Visto la vicinanza al Passo delle Radici  e grazie alla cortesia e  la disponibilità della sezione di Pietrasanta di metterci a disposizione il rifugio al Passo delle Radici abbiamo approfittato anche per passare due giorni convivialmente tra amici.
Come detto partiamo sabato 25 e  giungiamo al rifugio del Passo delle Radici,, d'inverno è bene andarci con la luce perché bisogna riempire l'impianto dell'acqua che và obbligatoriamente svuotato alla partenza per non farlo ghiacciare e per portare una temperatura ambiente accettabile, per fortuna ha funzionato tutto bene, come sempre, ovviamente.
Appena terminano gli arrivi si da il via all' happy hour, preludio di una cena memorabile.
Questa volta per evitare sovrabbondanza di viveri abbiamo incaricato delle amiche per fare la spesa ma non ostante  non siamo riusciti a resistere alla tentazione di portare qualcosa e così.... via alla cena.
Ahh!! siamo belli satolli qui ci vuole una bella passeggiata; breve perché la temperatura esterna è abbastanza bassa, rientriamo ma prima di andare a letto un ultimo punch caldo non ce lo vuoi mettere?
La notte passa...per fortuna, il concerto di russatori ha reso la nottata al quanto movimentata. Ci alziamo e iniziamo a fare colazione e a sistemare gli zaini.
Dobbiamo aspettare altri amici e arrivano puntuali come eravamo d'accordo alle ore 08,30. In totale siamo 21, un bel gruppo, un gruppo di sei resterà a fare un'escursione semplice nei paraggi mentre con tutti gli altri partiamo alla volta del Lago Santo Modenese.
Procediamo sulla statale n° 324 del Passo delle Radici verso Pieve Pelago e dopo alcuni km giriamo a sinistra per Tagliole e proseguiamo poi per il Lago santo dove termina la strada in un ampio parcheggio, a pagamento.

Subito ci prepariamo per la nostra escursione, finalmente si tocca un pò di neve!  La giornata si presenta molto bella ma purtroppo la temperatura già dal mattino sono molto alte e la tanto desiderata ramponata si trasforma in una ciaspolata. Infatti la neve si presenta pesante e bagnata.
Imbocchiamo la strada asfaltata che porta sulle rive del Lago Santo e poco prima di arrivarci prendiamo sulla sinistra il sentiero n° 523-519 , inizialmente lo stesso sentiero che poi si dividerà nel 519 che porta nella valle del Lago Turchino fino a Foce Giovo ed il 523,  che percorreremo sino al Lago Baccio.
 
" Il Lago Baccio è situato in una conca ad alto valore ambientale.
L'origine dello specchio d'acqua è ancora incerta. Presenta una caratteristica forma ovale, unica in tutto l'Appennino settentrionale, considerando prima di tutto la sua altezza (1550 m s.l.m.) e il fatto che non vi sono vulcani nelle vicinanze, data la bassa sismicità del terreno. Il lago, di medie dimensioni, raggiunge i 9 metri di profondità al centro, ma durante le piene invernali il livello dell'acqua può alzarsi anche di due metri.
Dallo specchio d'acqua esce il Rio Baccio, che, unendosi alla Fossa del Terzino, costituisce uno dei maggiori affluenti del Rio delle Tagliole.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. "

Giunti al Lago facciamo una breve sosta per ricompattare il gruppo, l'uso delle ciaspole non è familiare per tutti, ne approfittiamo per ammirare il panorama: il lago completamente ghiacciato, la Valle delle Tagliole innevata e sulla destra i Canali del Triangolo che scendono dal Monte Giovo, molto ambiti per chi fa sci alpinismo, e sulla sinistra il Rondinaio Lombardo con al culmine della valle il Monte Rondinaio nostra meta. .
Prima di ripartire dobbiamo decidere da dove passare: o aggirare il lago o attraversarlo visto che è ghiacciato; c'è chi propende per la prima chi per la seconda. Ma mentre siamo li che discutiamo arriva una comitiva di escursionisti e senza pensarci su attraversano il lago! E allora noi siamo da meno? Via attraversiamo magari un po' velocemente fino a portarci una volta superato al centro della vallata.
In presenza di neve ovviamente non serve seguire fedelmente il sentiero ma possiamo decidere in quale direzione andare e quindi puntiamo direttamente per la vetta del Rondinaio.
Superiamo un ripido boschetto ed entriamo in una grande conca che gradualmente inizia a salire sempre di più. Giungiamo, con un pò di difficoltà al Passetto, piccolo colle situato sulla cresta tra il Giovo e il Rondinaio, appena prima di congiungerci al crinale prendiamo sulla sinistra un ripido pendio dove le difficoltà aumentano e pensiamo già a quando dovremo scendere, le ciaspole andranno bene per terreni piani o leggere pendenze ma sul ripido non è che siano la cosa migliore.
Intanto il tempo cambia e veniamo sferzati da forti raffiche di vento.
Siamo in vista della vetta e ci troviamo sulla cresta rocciosa, quì la neve è scarsa, forse il vento l'ha spazzata via, proseguendo tra grossi massi giungiamo infine sotto la piccola croce che in vetta.
Un vento gelido ed aggressivo sferza la cresta ma l'aria tersa ci ripaga con un panorama vastissimo che spazia dal Libro Aperto al Corno alle Scale, ad est; alle Alpi Apuane ed al più lontano litorale tirrenico, a sud; alle vette innevate delle Alpi Marittime oltre la riviera ligure ed al vicino gruppo del Cusna e Pietra di Bismantova, ad ovest. A nord, l'appennino degrada dolcemente verso la pianura ma l'occhio viene attratto dalla possente piramide del Cimone, poco distante.
La vista sarà anche bella ma il vento è veramente troppo forte e ci obbliga ad una breve sosta, dopo alcune foto riprendiamo la via del ritorno.
Si scende inizialmente per il Crinale Ovest in direzione Monte Giovo (sent. 00) e nei pressi del “Passetto” si decide di tagliare direttamente per il ripido pendio innevato  verso il fondovalle, e qui abbiamo avuto qualche difficoltà. I primi che passavano spazzavano via il basso strato di neve fresca lasciando uno strato di ghiaccio vivo dove è stato abbastanza arduo restare in piedi tanto da essere obbligato a metterci i ramponi. Ma comunque scendiamo senza ulteriori difficoltà, tranne qualche scivolata, sino a rientrare nel vallone dove il terreno si fà meno ripido.
In un punto pianeggiante, prima del lago Baccio troviamo delle rocce pianeggianti asciutte e decidiamo di fermarci per il pranzo, pranzo abbastanza frugale visto che le temperature si sono abbassate parecchio e inoltre è arrivata anche molta nebbia.
Così riprendiamo il cammino e tenendo la destra orografica della vallata  scendiamo fino al Lago Baccio aggirandolo sulla sinistra orografica. Da l lago rientriamo nel bosco su quello che è il sentiero n° 523, questa volta non scendiamo direttamente al parcheggio ma facciamo una breve deviazione e giungiamo al lago Santo dove c'è il rifugio Vittoria dove ci siamo rifocillati con bevande calde.
" Il lago Santo , raggiungibile in pochi minuti dal parcheggio, si trova a quota 1.501 m s.l.m. ed è il maggior lago naturale dell'Appennino modenese ed il secondo, superato di poco dall'omonimo parmense, dell'intero Appennino settentrionale: ha un perimetro di 1250 m, una lunghezza ci circa 550 m e la sua superficie misura 58.000 m2 mentre la sua massima profondità è di circa 16 metri ed è riscontrabile nel settore sottostante la parete del Monte Giovo; il suo invaso è di circa 450.000 m3.
Il Lago Santo è alimentato da tre immissari: uno scende dalla Boccaia, un altro dalla costiera della Serra e il terzo dal terrazzo della Borra dei Porci; c'è invece un unico emissario posto all'estremità sud nei pressi del Rifugio Vittoria. Il lago ha un'origine mista, glaciale e di frana: circa 150 m sopra la superficie si trova una terrazza pensile, chiamato Borra dei Porci, che rompe l'uniformità della grandiosa parete orientale del Monte Giovo: questa terrazza ha una larghezza di 150 m e una lunghezza di 600 m, è ampia ed erbosa ed è percorsa da un piccolo rio che precipita nelle acque del lago.

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