Foto escursione

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Eccoci alla nostra prima
uscita del 2013 in calendario, sarebbe stata la seconda ma
la prima, in programma, è saltata per il perdurare delle
pessime condizioni meteo. Abbiamo programmato
un'escursione sulla neve con le ciaspole e quest'anno data
l'abbondanza di neve non avremo difficoltà ad effettuare
questa camminata, anche le previsioni meteo sono favorevoli.
Grazie alla cortesia e la disponibilità della sezione
di Pietrasanta di metterci a disposizione il rifugio al
Passo delle Radici abbiamo approfittato anche per passare
due giorni convivialmente tra amici.
Come detto partiamo sabato 9 e giungiamo al
rifugio del Passo delle Radici, d'inverno è bene andarci
con la luce perché bisogna riempire l'impianto dell'acqua
che và obbligatoriamente svuotato alla partenza per non
farlo ghiacciare e per portare una temperatura ambiente
accettabile, per fortuna ha funzionato tutto bene, come
sempre, ovviamente.
Appena terminano gli arrivi si da il via all'
happy hour, preludio di una cena memorabile. In queste
occasioni ci proponiamo sempre di portare solo il necessario
e lo facciamo, solo che è il necessario per rimanere lì per
almeno una settimana!!
Praticamente tra l'happy hour e la cena non c'è stato
stacco e ci siamo trovati dall'aperitivo
alla pasta alla norma offerta e cucinata da Erio,
sapevamo tutti della sua bravura di fotografo artistico ma
la dimostrata capacità culinaria ci ha piacevolmente
stupito. tanti formaggi, salumi, acciughe marinate,
peperoncini ripieni sott'olio ecc ecc.
Ahh!! siamo belli satolli, al contrario degli altri anni,
rinunciamo alla passeggiata in notturna, per il freddo che
fà non abbiamo il coraggio di mettere il naso fuori.
Restiamo al caldo del rifugio a chiacchierare piacevolmente,
poi un bel punch caldo e infine ci decidiamo di andare a
letto muniti delle dovute precauzioni anti russatori , la
notte , comunque, passa senza niente di tragico o peggio di
quello già sentito.
Ci alziamo e la prima cosa da fare è vedere se il mete ci ha
azzeccato, con cautela guardiamo fuori e si, finalmente una
domenica con il sole!
Facciamo colazione e aspettiamo altri quattro amici che
devono ancora arrivare, li attendiamo per le ore 09,00 e
puntuali arrivano. Bene possiamo iniziare la nostra gita.
Ci portiamo dietro il ristorante Lunardi, all'inizio della
via per S. Pellegrino, indossiamo le nostre ciaspole e via
si parte!
Scendiamo lungo la pista da sci, purtroppo tutti gli
impianti sono chiusi, certamente non per la mancanza di
neve!
Dall'impianto di risalita, dove c'è un segna via poco
leggibile scendiamo lungo la pista e dopo una costruzione ci
spostiamo sulla sinistra, c'è un pò di difficoltà all'inizio
di individuare la direzione giusta, questo sentiero è poco
visibile anche d'estate, almeno a questa quota. Si tratta
del sentiero Spallanzani.
Il sentiero, che nelle carte è indicato con la sigla "S
SP", è stato realizzato dalla Amministrazione Provinciale di
Reggio Emilia alcuni anni fa; prevede 7 tappe di una
giornata ciascuna e collega, dalla pianura al crinale,
diversi luoghi di interesse naturalistico della provincia.
Il nome del sentiero deriva dal fatto che lo scienziato
scandianese Spallanzani ebbe modo di studiare le emergenze
naturali dei luoghi già nel XVIII secolo.
Sulla carta che abbiamo noi, però è denominato GEA ( Grande
Escursione Appenninica) e anche GT ( Garfagnana Trekking).
Entriamo nel bosco e seguiamo i segni sui fusti degli
alberi, seguendo il tracciato, più o meno, non ci sono
grosse difficoltà,l'uniche sono date nello scendere nei vari
canali che troviamo, non tanto a scendere ma nel risalire,
qualche scivolata ma niente di preoccupante. Continuiamo a
mezza costa nel bosco e pian piano il panorama si apre su
tutta la
catena
Apuana. Scendiamo leggermente e ci troviamo ai prati di
Villa Bianca (in estate fonte). Prendiamo, poi, quello che è
una carraia in leggera salita e arriviamo ai prati del
Pradaccio, una zona prativa circondata da boschi di faggio
sul crinale dell'Appennino con ampio panorama sulle vette
settentrionali del medesimo, sull'intera catena delle
alpi
Apuane e l'ampia valle della Garfagnana. Un vero
ambiente da favola: il grande spazio aperto ricoperto dalla
coltre bianca. Lo sguardo rimane stupito nell'osservare una
delle meraviglie di questo territorio completamente avvolto
dal neve. La magia delle neve,sta regalando una visione di
pulito a questo mondo che pulito pare non lo sia più!
Attraversiamo la radura e ci dirigiamo verso la casa per
ferie gestita dall'associazione
Il Sentiero di Massa.
Adesso ricompattiamo il gruppo e ci fermiamo per uno
spuntino, promoviamo il posto come " location " per la
nostra foto di gruppo, poi ripartiamo alla volta del vicino
paese di San Pellegrino in Alpe. Prendiamo la traccia della
strada di servizio che collega la struttura con il paese
(1,500 km).
Fra i molti fior che vanta
l'Appennino
il più bello sei tu, San
Pellegrino:
gia sporgi sugli abissi e
fra i sussurri
dei faggi, verso i cieli
t'inazzurri.
UMBERTO MONTI
Giungiamo a
San Pellegrino, oltre al bel panorama sulle Apuane, è
possibile visitare l'Ospizio, tappa importante per i
pellegrini medievali, la chiesa e il museo sulla cultura
montana.
Una volta sulla strada asfaltata dobbiamo dirigerci verso la
piazza e davanti all'albergo l'Appennino, dall'altra parte
della stra, tra le case del borgo, parte il percorso del "
Giro del Diavolo" così chiamato perché conduce ad una
località con questo nome, la leggenda narra infatti che
proprio in questo luogo il diavolo tentasse San Pellegrino e
che, alla resistenza opposta da questi, il maligno lo
colpisse con uno schiaffo: il santo, che era molto paziente,
perse però la calma e rifilò al demonio un manrovescio così
forte che lo fece volare dall’Appennino fino al Mar Tirreno
non senza prima avere attraversato con violenza una
montagna, montagna che non è altro che il Monte Forato che
deve al diavolo la sua curiosa forma. Nel luogo di questo
leggendario episodio i pellegrini e i penitenti che si
recavano all’ospizio e al santuario di San Pellegrino
abbandonavano un sasso che avevano portato con loro in segno
di penitenza: la valletta sottostante accoglie una
sterminata miriade di pietre formatesi proprio in seguito
alla secolare consuetudine dei viandanti di caricarsi di
sassi per penitenza o per voto.
Risaliamo tra faggi e macchie di abeti, in breve tempo si
raggiunge la prateria proprio in località Il Giro. A quota
1627 prendiamo verso nord piegando a sinistra verso la
cresta dell'Alpe di San Pellegrino, senza, però raggiungerla
perchè intercettiamo quella che sarebbe una carraia e la
percorriamo sino a giungere sulla
Provinciale 71.
Ormai non ci resta che percorrere un Km scarso su strada
asfaltata e giungiamo al Passo delle Radici, terminando qui
la nostra escursione.
Per terminare degnamente la nostra prima uscita del 2013
cosa non fare se non ritrovarci tutti a tavola? e infatti
cerchiamo di dare fondo alle scorte che comunque rimangano
sempre abbondanti.
Le lancette dell'orologio sembrano in certi momenti essere
più veloci e in men che non si dica è già l'ora di
sbaraccare, ci mettiamo tutti assieme a riordinare.
E' stata un' esperienza positiva, infatti siamo potuti
stare assieme condividendo la gioia di una giornata passata
spensieratamente infatti i veri amici amano condividere i
momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole
cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni
giorno.
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