Foto escursione

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Questa domenica
stranamente è una bella giornata
ottimo
auspicio per la nostra escursione al Monte Croce
Quindi mi dirigo verso
Stazzema
dove abbiamo appuntamento.
Ci troviamo davanti alla ex sede della nostra sezione e rimango stupito
di quante persone sono lì per unirsi a noi.
Devo fare un passo indietro e spiegarvi lo scopo di questa escursione:
oltre che ad andare a vedere l'annuale spettacolo della fioritura delle
giunchiglie, che su questa montagna è veramente impressionante e come
quest'anno è da molto tempo non se ne vedeva di simile, la UOEI di
Ripa di Versilia nel 1978, sul Monte Croce, durante una cerimonia che
vide una numerosa partecipazione di uoeini toscani ed alla presenza del
Presidente Nazionale Prof. Antonio Valfrè, pose una Stele Votiva alla
Madonna della Montagna, stele che dopo tanti anni di intemperie ora ha
bisogno di un'opera di restauro. Ora per restaurare tale stele c'è
bisogno di cemento e acqua da portare in spalla, Abbiamo chiesto aiuto e
generosamente le sezione sorelle della Versilia, Pietrasanta e Torre del
Lago Puccini, la sezione CAI di Forte dei Marmi. Siamo talmente tanti
che non sò neanche quanti siamo, comunque tantissimi.
Bene partiamo e ci portiamo verso il paese di Stazzema;
prima di
entrare nel paese, in prossimità di una larga curva, si notano le
indicazioni per il rifugio Forte dei Marmi, le seguiamo per circa un
paio di km sino ad una segheria pochi metri più avanti inizia il
sentiero, per la verità due sentieri il 5 che conduce direttamente al
rifugio e il 6 che porta alla Foce di Petrosciana.
C'è liberta di scelta o partire da quì o portarsi più avanti, sulla strada che ora diventa sterrata sino al
termine.
Il nostro gruppo prosegue per quest'ultima.
Una volta giunti al termine della strada, in realtà non termina, ma il
traffico da quì è interdetto da una sbarra; l'utilizzo è riservato per
il B&B Casa Giorgini e per la stazione del Soccorso Alpino del CAI.
Prendiamo il sentiero 5 bis che in pochi minuti ci
riporta al sentiero n° 6
che è una
vecchia mulattiera ancora ben conservata,
mulattiera che collegava le valli della Versilia con la Garfagnana.
Attraversiamo la strada di servizio dell'agriturismo B&B
Casa Giorgini posta a pochi metri.
Quì incontriamo il Presidente della nostra Sezione
Lorenzo che ha
portato con il sup pik up i sacchetti di cemento da portare sino alla
stele e ognuno di noi che arrivava si
caricava almeno
2 kg nello zaino.
Proseguiamo sul sentiero inoltrandoci nel bosco, proseguiamo con calma,
il lungo serpentone di escursionisti sembra ininterrotto.
Bè! La prendiamo a passeggiata non una delle nostre solite sgroppate da 10 ore.
Tra una chiacchiera e un'altra percorriamo il sentiero nel folto del
bosco, la vegetazione di questo periodo è molto rigogliosa.
Giungiamo alla Fonte del Moscoso e buttiamo "l'acqua del sindaco" e
riempiamo le boracce con la fresca acqua di questa sorgente, inoltre
riempiamo le varie bottiglie e taniche che ci siamo portati dietro.
Ripartiamo e dopo poco giungiamo al bivio con il sentiero n° 8 per la
Foce delle Porchette.
Questo sentiero lo percorriamo sempre quando vogliamo andare sul Croce
ma spingendosi più su verso Petrosciana vi è il sentiero n° 109 (Alto
Matanna-Foce delle Porchette-Foce di Petrosciana )ma noi proseguiamo per
il n° 8.
Il sentiero inizia a
salire più deciso e in pochi minuti, dopo una curva, troviamo sul monte
una lapide dedicata alla Madonna di sotto gli organi di Pisa, ricordo
del viaggio per trasportare quell’immagine sacra oggi conservata nel
duomo di Pisa (il trasporto da Lombrici a Pisa nel 1225 nel corso di
guerre tra Lucca e Pisa è comunque solo leggenda).
Proprio sotto la lapide marmorea ci sono numerosi esemplari di
Pinguicola Mariae, un raro
endemismo apuano, che è presente sulla roccia calcarea per ancora
qualche decina di metri insieme ad esemplari di
Genziana clusii.
( escursioni
apuane
www.escursioniapuane.com/itinerari/itinerario.aspx?Id_Itinerario=135
)
Poi il sentiero si fa più ripido e con una serie di comode voltoline,
arriviamo alla Foce delle Porchette
a quota mt 982, valico
situato tra le rocce del Monte Croce e la parete del Nona.
Facciamo una piccola sosta
con spuntino e poi riprendiamo il cammino invece di imboccare il sentiero
n° 108 " il sentiero delle scalette ", così chiamato perché dopo un
breve tratto su prato si inoltra in un gola e la salita è aiutata da
scalini scolpiti nella roccia è presente anche una catena fissata alla
roccia, comunque il passaggio non presenta difficoltà.
Noi decidiamo di portarci verso il sentiero 109 ma quando lo incrociamo
sulla sinistra proseguiamo dritto per tracce e seguiamo quello che viene
chiamato, almeno da qualcuno, " le Roccette ".
Proseguiamo brevemente lungo la cresta sino ad
attraversare verso
sinistra su roccia, un pò esposta, poi si seguano degli "ometti" tra
rocce calcaree erose dalle acque.
Per trovare la stele dobbiamo orientarci un pò a occhio, comunque basta
salire sino alla cresta e dirigerci verso sud dove sullo sperone più
meridionale è posto il
monumeto.
Sudati e un pò stanchi ci liberiamo ben volentieri del carico extra e
lasciamo che chi sa fare il muratore si metta all'opera, subito
Francesco e Gianluca si sono messi all'opera mentre via via che giungeva
gente lasciava il carico e poi ripartiva alla volta della vetta del
Croce.
Per
giungere in vetta da qui o si scende abbastanza sino alla Fonte del
Pallino e poi si prende il sentiero 108 sino ad incrociare sulla
sinistra il sentiero per la vetta, segnato in azzurro, o come abbiamo
fatto noi si prende attraverso per prati, quest'ultimo itinerario molto
ripido e senza sentieri. Il punto dove attaccare è a discrezione di chi
sale o più su o più giù c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Ci portiamo sul crinale e lo seguiamo verso est sino ad incrociare una
vecchia traccia che fa il giro del Croce e scende sino alla Fonte del
Pallino. Ma noi in stile " capra " attacchiamo subito la parete innanzi
a noi, dopo una breve ma ripida salita ci troviamo davanti un muro di
pochi metri ma con un passaggio impegnativo, una volta superato non ci
resta che salire per prati e ben presto giungiamo sul sentiero normale
vicinissimi alla vetta.
Naturalmente se
passavamo dal sentiero segnato sarebbe stato tutto meno faticoso ma così
ci ha dato molta più soddisfazione ripagati dalla
magnificenza delle rigogliose verdi praterie che ci circondano, inoltre
il monte croce è famoso per le fioriture di
giunchiglie
e quest'anno, come già detto, è un anno molto ricco di questi splendidi fiori.
Giungiamo in vetta dove troviamo già moltissimi escursionisti, in
centinaia sono venuti ad ammirare la fioritura. C'è un pò il
clima della fiera ma pazienza.
Ammiriamo lo splendido panorama
che spazia dal mare
tutte
le vette
delle Apuane settentrionali,
il Matanna (m.1317), il Nona (m.1297), il Procinto (m.1177), e in bella
evidenza il gruppo della
Pania della Croce con l'Omo Morto e la Pania Secca.
Non c'
la pace e il silenzio adatti ad ammirare tanta bellezza, troppa
confusione, decidiamo di ridiscendere.
Prendiamo il sentiero normale e ci abbassiamo un po ma poi sempre un pò
da capre tagliamo sulla destra prendendo per i
prati molto ripidi.
Una volta raggiunto la traccia di sentiero che fa il giro del Croce,
risaliamo verso il crinale e ci riportiamo verso la stele dove i
lavori stanno
andando avanti.
Bè lasciamo fare a chi è del mestiere! Scendiamo più in basso a breve
distanza su dei bellissimi prati e godendo del caldo, finalmente, sole
ci sdraiamo
sulla fresca erba e iniziamo il nostro pranzo. Ognuno tira fuori del suo
dallo zaino mentre aspettiamo che siano pronte le
salsicce
gentilmente offerte dalla sezione, naturalmente non può mancare il caffè
di Bruno e le cialde di Montecatini.
Come si può immaginare la sosta si prolunga per molto tempo e tra una
chiacchiera e un'altra, un caffè e una cialda, qualche dolcetto vario e
perchè no! Una grappina sono passate più di due ore; all'improvviso il
cielo si oscura e dal mare salgono delle nuvole minacciose, sarà meglio
prendere la via del ritorno.
Riprendiamo il cammino per prati scendendo in linea retta tra prati
verso la Fonte del Pallino
a 1076 mt.
la fonte butta ma purtroppo rifornirsi d'acqua qui sarebbe molto
difficile in quanto l'acqua sgorga quasi al livello del terreno.
Ci fermiamo un pò, ricompattiamo il gruppo, almeno una parte, poi ripartiamo percorrendo,
questa volta, il sentiero n° 8, quello delle Scalette, questo tratto è
molto bello e caratteristico si scende aiutati da scalini scolpiti nella
roccia costeggiando un orrido quasi sempre privo d'acqua.
In circa venti minuti siamo alla Foce delle Porchette e iniziano a
venire i primi goccioloni, da qui
percorriamo sempre il sentiero n°8,
una bella mulattiera che metteva in comunicazione Stazzema con Palagnana, peccato che questa
come molte altre sia in completo stato di abbandono!
Ci immettiamo di nuovo sul 6 e ci dirigiamo verso le auto; in breve
giungiamo all'Aglieta e poi alla Casa Giorgini e attraverso il sentiero
5A raggiungiamo le auto.
E' stata una splendida escursione, giornata tutto sommato bella dal
punto di vista meteorologico, alla fine non abbiamo neanche preso la
pioggia; bellissima compagnia e inoltre siamo ( sono ) riusciti anche a
restaurare la stele.
A tal proposito
La Sezione di Ripa di Versilia ringrazia tutti
coloro che hanno contribuito al trasporto di acqua e cemento per i
lavori di restauro alla Stele Votiva alla Madonna della Montagna.
Un ringraziamento particolare a Francesco e Gianluca per le opere di
muratura che, facendo quello che hanno potuto, sono riusciti a ridare al
monumento una dignitosa fisionomia ed una struttura per riaffrontare le
prossime intemperie. Grazie a Alessandro Petrucci per il
simpatico pensiero
per Carlo Bresciani, indimenticabile grande Presidente della nostra
Sezione.
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