U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

8 dicembre 2014 Mosceta commemorazione Caduti in montagna

Signore delle cime

Dio del cielo, Signore delle cime
un nostro amico hai chiesto alla montagna
Ma ti preghiamo su nel paradiso
Su nel paradiso lascialo andare
per le Tue montagne

Santa Maria, signora della neve
copri col bianco soffice mantello
il nostro amico il nostro fratello
Su nel paradiso lascialo andare
per le Tue montagne

 

 



 

 
ITINERARIO: Da Pruno a Colle a Iapoli, Passo dell'Alpino, Foce di Mosceta, La Fania, Pruno
 
PARTECIPANTI:  12 - escursionisti


 

 

DIFFICOLTA’  -  (E)
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA: tra andata e ritorno 3 h
 
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI : Segnaletica: CAI Bianco rossa -
122
 Pruno – Le Caselle – P.so dell’Alpino
124
 Foce di Mosceta – La Fania – Collemezzana – Foce di Petrosciana 
Sentiero non segnato dalla Fania al 122 - segni gialli
   
 
ACQUA: Al rifugio Del Freo e al rifugio la Fania
 
PUNTI D'APPOGGIO :
Rifugio del Freo, Rifugio UOEI Pietrasnta La Fania ( quest'ultimo non sempre aperto)
                               

PERIODO CONSIGLIATO: Tutto l'anno

 

                                     Cartina sentieri  

      

                 





 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto escursione

            

l giorno 8 dicembre, festa dell' Immacolata, è tradizionalmente dedicato alla commemorazione dei caduti della montagna a  Mosceta, organizzata dalla sezione CAI di Viareggio. E' una ricorrenza molto sentita da tutti gli appassionati di montagna alla quale partecipano anche le sezioni U.O.E.I. della Versilia. Quest'anno pur essendo una bellissima giornata eravamo  in pochi alla partenza, solo in nove. Un vero peccato perché l'occasione meriterebbe maggiore partecipazione. Abbiamo scelto di raggiungere Mosceta da Pruno seguendo il sentiero segnavia 122 che conduce direttamente alla Foce seguendo un itinerario molto suggestivo. Da notare che sarebbe possibile partire anche dalla località Colle a Iapoli, a monte del paese, raggiungibile però solo con una strada forestale.
 Pruno è un antico e caratteristico paese arroccato su un colle a 447 metri di quota. Al turista, oltre pregevoli aspetti architettonici, offre ottima accoglienza con ristoranti tipici, una locanda e un ostello per il pernottamento. E' raggiungibile, dalla Versilia, seguendo le indicazioni per Seravezza e successivamente quelle per Ponte Stazzemese dove si dovrà svoltare a sinistra seguendo ora le indicazioni per Cardoso. Al centro del paese di Cardoso, nella piazzetta che ricorda i caduti, si svolta a sinistra imboccando la strada che conduce a Pruno. Il sentiero segnavia 122 inizia proprio dal parcheggio
, basta cercare con lo sguardo i lavatoi ben visibili dalla strada. Attraversiamo un bel bosco di castagni seguendo il tracciato della vecchia mulattiera in costante salita fino a sbucare su una carrozzabile forestale nei pressi di un'abitazione. Si segue la carrozzabile e superata una curva ritroviamo il sentiero che conduce in località Colle a Iapoli (m 835) dove attraversa nuovamente la strada. Qui i castagni scompaiono e la vegetazione è sempre più diradata; raggiunto un bivio nei pressi di una casa si piega a sinistra proseguendo in salita fino al Passo dell'Alpino (m 953) con l'omonima marginetta. Ora il sentiero è quasi pianeggiante, di fronte la maestosità della Pania; oltrepassato un fitto bosco di abeti raggiungiamo la Foce di Mosaceta (m 1170), il rifugio è subito visibile.
 Giunti al rifugio Del Freo a Mosceta abbiamo la bella sorpresa di incontrare molti amici che hanno raggiunto la località seguendo altri sentieri, non ci sorprende perché questa giornata è vissuta da ognuno in modo diverso. La commemorazione è infatti anche occasione per incontrare  amici di altre associazioni.
Prima della celebrazione della Messa abbiamo il tempo per una colazione a base di panini con lardo del Cardoso o con il biroldo e per un bicchiere di vino.
La messa è celebrata, come al solito, negli spazi antistanti il rifugio.
Il sacerdote, in modo  molto efficace è riuscito a toccare tutti i punti nevralgici delle nostre coscienze e a farci, in parte, capire che la scomparsa dei nostri cari e amici non deve essere presa come una perdita definitiva, le sue parole più o meno suonavano, in sintesi così:
“Da sempre la Chiesa ha esortato a pregare per i defunti. Essa invita i credenti a guardare al mistero della morte non come all'ultima parola sulla sorte umana, ma come al passaggio verso la vita eterna. E' nostra convinzione che chi è morto non sia mai più con noi, ma al contrario, vedendo con gli occhi del vero cristiano possiamo ritrovarli in noi stessi e nelle persone che ci circondano." 
Bè per me è molto difficile riportare questi principi ma posso assicurarvi che sono arrivati a bersaglio, nel pieno dei nostri sentimenti. Anche se comunque resta forte la convinzione
che certe perdite rimangono come autentiche mutilazioni del tuo essere: ci si adatta a vivere con esse, ma ci si rende conto che la vita non potrà più essere uguale a quella che era prima.
Molto toccanti sono stati i momenti che il coro Versilia ha cantato,  rendendo  la celebrazione ancora più emozionante con il momento più toccante nel canto "Signore delle Cime".

Terminata la cerimonia ci affrettiamo a scendere verso il rifugio la Fania dove ci attende una spaghettata gentilmente offerta dalla sezione di Pietrasanta, abbiamo nutrito l'anima ma ora dobbiamo nutrire anche il corpo, no?
Dalla Foce imbocchiamo il sentiero segnavia 124 che conduce direttamente alla Fania. Il sentiero è in decisa discesa che impone di fare molta attenzione badando di non mettere i piedi nelle frequenti buche scavate dal ruscellamento dell'acqua. Al rifugio veniamo raggiunti da altri amici che hanno seguito un ulteriore itinerario, non siamo in molti ma comunque contandoci arriviamo ad essere circa una ventina, ci hanno apparecchiato all'aperto e il caldo sole, il buon vino,  un bel piatto di spaghetti belli caldi e naturalmente la bella compagnia sono ottimi ingredienti per concludere una giornata di montagna diversa dalle solite. Una giornata che per chi la frequenta ha un significato speciale.
Mentre veniamo via un ultimo sguardo alla magnifica Pania e un pensiero per chi non è più con noi e poi giù verso casa.
Questa giornata è trascorsa con attimi di vera commozione ma anche con spensieratamente, con momenti di gioia e allegria, ad un occhio poco attento sembrerebbe che questa ricorrenza sia solo una scusa per fare baldoria e che tutto sommato non ci interessa niente di chi non c'è più!  Niente di più sbagliato, intanto quando c'è stata la messa siamo rimasti tutti in dovuta  attenzione pregando per tutti quelli che sono saliti a quote molto più alte, da queste immense altitudini sono tutti lì, i nostri amici, parenti conoscenti e anche sconosciuti che comunque condividevano lo stesso amore per la montagna che proviamo noi, si! Da lassù ci guardano e penso che gioiscano con noi nel vedere gruppi di persone che si ritrovano, fanno gruppo, condividono fatiche e anche momenti di gioia e ilarità sempre nello spirito della  montagna
che unisce.
La montagna unisce idealmente giovani e meno giovani, esperti ed inesperti, italiani e stranieri, giovani con disabilità o disagi sociali e giovani più fortunati…tutto questo avviene perchè in montagna la solidarietà e la condivisione sono elementi fondamentali.

Dicono
che ve ne siete andati
ma in verità
siamo stati noi
a non tenere
il vostro passo
Ora solcate sentieri
che non sappiamo
I nostri occhi velati
frugano il terreno
alla ricerca delle tracce
che avete lasciato per noi

 

Concludendo vorrei cogliere l'occasione per augurare a tutti gli escursionisti e turisti che hanno
preso parte alla nostra attività :

BUONE FESTE ED ARRIVEDERCI CON L'U.O.E.I  IL PROSSIMO ANNO

 

 


 

 

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