Ivana
U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

10/8/2013 Da Vinca a Punta Quèsta

Torrione Figari, con il suo masso sommitale e sulla destra Punta Questa

Assieme al vicino Torrione Fìgari, la Punta Quèsta è la quota più pronunciata ed elevata della lunga cresta dei Pradacetti, che scende dalla Forbice fino alla confluenza di due tra i più selvaggi valloni apuani: il Canal Fondone e il Canale degli Alberghi. La posizione particolare, staccata dallo spartiacque principale, consente di osservare da un’ottima angolazione gli aspri pendii meridionali della cresta apuana, dal M. Grondìlice al M. Cavallo passando per il M. Contrario.
 
( dal sito Vado e torno in montagna http://www.vadoetorno.altervista.org )


 

COME ARRIVARE:

Vinca si raggiunge percorrendo l'autostrada A15 della Cisa, uscire ad Aulla e seguire le indicazioni per Equi Terme che coincidono per un tratto con la statale del Cerreto. Dopo alcuni chilometri si svolta a destra e giunti a Ponte di Monzone si svolta di nuovo a destra, seguendo ora le indicazioni per Vinca.


INDICAZIONI STRADALI


                                                                                        

 
ITINERARIO: Da Vinca all'altezza del cimitero - Ex campeggio Firenze- Casa Farfareto (rud.) 995 m c. - sent. 38 - Capanna Garnerone 1261 m - Foce di Rasori 1318 m - sent. 186 - bivio sent. 168 (piazzola elisoccorso) 1330 m - sent. 168 - Bivio sent. Punta Quèsta 1330 m c. - Canale a Ovest della Focetta - Via normale Punta Quèsta - Intaglio 1476 m - Punta Quèsta 1519 m -
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    PARTECIPANTI:  6 escursionisti 


     

     

    DIFFICOLTA’  -  (EEAAllenati)
     

     
    TEMPI DI PERCORRENZA
    5,00 h
     


     
    SENTIERI :Segnaletica: CAI Bianco rossa - 
    N° 153
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    Vinca – strada interrotta – Casa Farfareto (loc. La Prada) – bivio sent.38 – Capanna Garnerone
     
    N° 38
     
    Colonnata – Case del Vergheto – Foce Luccica – Foce di Vinca – Pian di Maggio – Strada della Todt – loc. Le Prade – Vinca
     
    N° 173 
    Rif. Carrara – Retroborla – Foce di Pianza – Foce del Fanaletto – Foce del Pollaro – Foce di Vinca – Foce di Nàvola – Foce Rasori – Capanna Garnerone

    N° 168  Biforco – Canal Fondone – Foce Rasori
       
     
    ACQUA
    Al paese di Vinca e alla capanna Garnerone
     
    PUNTI D'APPOGGIO :
    Al paese di Vinca o se aperto e quandosarà ristrutturata la Capanna Garnerone
                                   

    PERIODO CONSIGLIATO: Tarda primavera - estate

     

    Traccia Google Hearth

    scarica traccia GPS

                                    

          

                     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Foto escursione

                

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Oggi le previsioni meteo sono buone...finalmente una domenica decente!
    Peccato, solo, che siamo solo in sei, ma era prevedibile in quanto escursione difficile molti hanno preferito andare al mare. Ma non fà niente si parte puntualmente come avevamo previsto alle ore 08,00 da Ripa e ci aspettano due ore di macchina per raggiungere il paese di Vinca.
    Giunti al paese non vi entriamo e ad un bivio continuiamo prendendo la strada di destra passando sotto il centro del paese e continuiamo sino al cimitero dove c'è la grande statua della Madonna del cavatore.
    E' nostra intenzione prendere il sentiero che da quì porta a congiungersi con i sentieri 175 e 38, ma un signore vedendoci ci invita a non percorrere questo tratto di sentiero in quanto ostruito dalla vegetazione.
    Decidiamo, allora di proseguire a piedi lungo la strada per un centinaio di metri dove sulla sinistra parte un'evidente sentiero, non segnalato. inoltrandoci si intuisce subito dalla sua larghezza che è una vecchia strada e sicuramente faceva parte di quella che viene chiamata la Via dei Tedeschi.
    camminiamo tra splendidi castagni secolari di notevoli dimensioni; attraversiamo dei torrenti che le piene passate hanno spazzato via le condutture dove passava sopra la strada, siamo all'ombra e camminiamo speditamente ma..... c'è sempre un ma, questa strada prosegue nel verso opposto a dove dovremmo andare, và verso il paese di Vinca.
    Dopo circa mezzora giungiamo a quello che doveva essere la nostra partenza, cioè la marginetta del Doglio dove partono i sentieri 175 e 38.
    Prendiamo questi sentieri che procedono assieme continuiamo il nostro percorso su quella che è la Strada dei Tedeschi.
    Proseguiamo e oltrepassiamo delle costruzioni: le Case dei Fiorentini, dove venivano a fare campeggio dei Boy Scout evidentemente di Firenze. Su una casa ancora si legge benché sbiadito Campo Firenze e lo stemma della città che notoriamente è il giglio.
    Pian piano la vegetazione si dirada e sulla sinistra notiamo un bel cespuglio di ortensie e una siepe di Bosso segno evidente che c'era o c'è una casa. Infatti proseguendo la vediamo ed non è una casa abbandonata ma besì ristrutturata. Andando ancora avanti dopo pochi metri troviamo sulla sinistra il sentiero n° 153, che scende alla strada che viene da Vinca, quella dove abbiamo lasciato le auto. Seguiamo ancora il n° 38 dirigendoci verso Capanna Garnerone. Il panorama si apre sulla sinistra sul pizzo d’Uccello, sulla foce di Giovo, sulla cresta Garnerone ed i sottostanti pendii erbosi e rocciosi, a destra in basso c’è il paese di Vinca ed in alto la mole imponente del Sagro.
    Proseguendo sempre sul n° 38 giungiamo ad un bivio tra il nostro 38 e il 153 che parte sulla sinistra, è quest'ultimo che ci condurrà a Capanna Garnerone.
    Il sentiero è immerso nel bosco e in questa stagione si possono assaggiare questi dolci frutti sulle moltissime piante che invadono il sentiero.
    Giungiamo, poi, ad un'altro grosso rudere a circa 1100 mt. ci troviamo per un breve tratto all'aperto ma subito dopo ci si inoltra in un fittissimo bosco di pini, in breve giungiamo alla Capanna Garnerone ( 1280m.) o a quello che rimane della Capanna, è stata smantellata e dai cartelli che ci sono in giro capiamo che nei prossimi giorni ci sarà un trasporto con elicottero per portare il materiale per poter costruire un nuovo bivacco, certo che fà una brutta impressione non  vedere più quella costruzione arancione!
    Facciamo una piccola sosta per rinfrescarci alla bella fonte della Vaccareccia e riprendere un pò di fiato.
     Riprendiamo il cammino, sempre nel bosco, sul sentiero 173 in comune con il 168 e in pochi minuti siamo alla Foce Rasori ( 1318 mt.). Uscendo dal bosco il panorama si apre sul versante marino e il lungo e profondo Canal Fondone.
    Molto interessante anche la vista sul complesso versante Sud-Ovest del M. Grondìlice e la cresta dei Pradacetti con le rocciose cime del Torrione Fìgari con il suo masso sospeso proprio sulla sua cima dedicato all’alpinista Bartolomeo Figari e della nostra meta: la Punta Quèsta.
    Seguiamo il sentiero n° 168 verso est e in breve giungiamo alla
    piazzola per atterraggio elicotteri. Sempre camminando sul 168 giungiamo ad un bivio dove bisogna fare molta attenzione perchè non ben evidente, segnalazione su roccia per Punta Quèsta. Il 168 scende, a destra,  nel Canal Fondone, mentre noi dobbiamo salire sulla sinistra il sentiero appena detto. Proseguiamo e la traccia non è sempre su sentiero ma spesso si attraversano delle roccette che non presentano nessun problema.
     Superiamo un boschetto di faggi e giungiamo alla base
    di un torrione posto a sinistra del Figari, poi allo sbocco di un canale che separa questo piccolo torrione dal Torrione Figari (presente un piccolo vasetto con un quadernino…allagato!!).
    Seguiamo ancora la traccia  tra i faggi  e costeggiando il Figari giungiamo ad una segnalazione per la Punta Quèsta, noi la ignoriamo e continuiamo dritto seguendo una traccia non più segnata ma comunque evidente, ci troviamo su una breve cengia e poi  dobbiamo affrontare due salite facili ma comunque con l'aiuto delle mani sino a che la traccia si interrompe, anche perché proseguendo si farebbe un bel volo nella Valle degli Alberghi, vi sono diversi canalini sulla nostra sinistra, dobbiamo prendere l'ultimo, si sale facilmente tra paleo e roccette, a quest'ultime dobbiamo fare attenzione perchè molte sono smosse e più che per chi sale il problema potrebbe essere per chi segue.
    Al termine del canalino dobbiamo scendere brevemente ad una insellatura  e poi risalire subito ancora in un canalino sino a giungere all'ante cima del Quèsta, infatti la punta è composta da due cime con la differenza di quota minima, la cima Sud-Est (1522.0 m) e la cima Nord-Ovest (1521.4 m). Scendiamo dalla prima per circa una decina di metri e poi risaliamo sulla vetta principale dove dobbiamo fare attenzione in quanto abbastanza esposto.
    Ma eccoci finalmente in vetta, per chi era la prima volta è stato molto emozionante giungere in un luogo dove non si era mai stati, l'avevano sempre vista dal basso.
    Il panorama, è splendido abbiamo davanti a noi le Apuane Settentrionali che si presentano in tutta loro aspra e possente bellezza. Questo è un punto centrale delle Apuane Settentrionali, sotto di noi la visuale si affaccia sulla vertiginosa e bellissima Valle degli Alberghi e davanti a noi come non ammirare il gruppo Contrario Cavallo, un vero spettacolo , di fianco a noi sulla vicina Torre Figari il masso sulla vetta che ci ha fatto parlare molte volte di questa curiosità.

     
    Dopo aver fatto le solite foto di rito riprendiamo la via della discesa. Scendiamo tenendo la sinistra e dirigendoci verso est prendiamo una traccia tra detriti abbastanza infidi, perdere l'equilibrio non è molto raccomandabile! Soprattutto nel delicato passaggio successivo in discesa su terreno friabile e molto esposto, percorriamo una larga cengia erbosa con la presenza di qualche faggio.
    Costeggiamo la parete del Torrione Fìgari, la cengia si fa rocciosa e diviene più stretta, ma sempre comoda.
    Giungiamo alla caratteristica Focetta a 1436 mt da dove dovremmo calarci in corda doppia per circa una trentina di metri. All'inizio del canalino sott'ostante è stata
    posizionata una corda ad anello assicurata ad una roccia dove assicuriamo la nostra corda di calata.
    Il nostro piccolo gruppo se la cava molto bene nello scendere e in pochissimo tempo siamo tutti in fondo, Questa calata l'abbiamo effettuata in corda doppia ma non presenta grandi difficoltà anche nell'effettuarla in libera, sulle guide viene classificata  di 1° grado.
    Scendiamo ora ancora lungo il canale verso ovest su ravaneto, attenzione a non scivolare! Al termine del canale ci ritroviamo sul sentiero che abbiamo percorso precedentemente.
    Per il ritorno ripercorriamo integralmente il sentiero già fatto e quindi giungiamo di nuovo a foce Rasori e poi a Capanna Garnerone dove pranziamo e rimaniamo per un po' a scambiarci le nostre impressioni sull'escursione. Riprendiamo il cammino  a ritroso ma questa volta scendaimo dal sentiero n° 153,  ed in 35 minuti arriviamo alla strada, non ci resta che camminare per circa un km su questa strada e raggiungeremo le auto.    

     

     

     

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