U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

21 giugno 2015 Montagna Insieme - Pania della Croce e Pizzo delle Saette

"La nuda Pania tra l'Aurora e il Noto, da l'altre parti il giogo mi circonda che fa d'un Pellegrin la gloria noto". (Ludovico Ariosto)

 



 

 
ITINERARIO: Fociomboli(m. 1260) - Mosceta(m. 1195) - Foce di Mosceta (m. 1182) - Pania della Croce (m.1859) - Pizzo delle Saette (m 1720 )
 
PARTECIPANTI: 
                                          
9 UOEI  - 9 CAI Pietrasanta escursionisti


 

 

DIFFICOLTA’  -  (EE)
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA: tra andata e ritorno 6 h
 
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI : Segnaletica: CAI Bianco rossa -
129 Ponte dei Merletti – Càmpanice – Fociomboli – Rif. Del Freo – Foce di Mosceta
126

Foce di Mosceta – Il Caccolaio – Le Gorfigliette – Callare della Pania - Focetta del Puntone – Callare della Pania

    Sentiero di cresta dal Callare della Pania al Pizzo delle Saette, non segnato - Sentiero dei Pisani in discesa dal Pizzo delle Saette, non segnato.
 
ACQUA: Al rifugio Del Freo 
 
PUNTI D'APPOGGIO :
Rifugio del Freo,
                               
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PERIODO CONSIGLIATO: Primavera - estate, sconsigliato in inverno con neve o ghiaccio se non esperti nell'utilizzo di ramponi e piccozza

  COME ARRIVARE: 

 
 Da Seravezza si seggue la strada di fondovalle del Serra e in località Ruosina si svolta a sinistra per salire lungo la rotabile del Cipollaio. La strada di inerpica lungo le pendici meridionali del Corchia fino a raggiungere il paese di Levigliani (m. 582), la strada sale lasciando a sinistra il bivio per Terrinca (m. 517), poco dopo il bivio, si svolta a destra per una larga strada asfaltata che risale le pendici del Corchia (m. 1677)  fino a giungere al del Passo Croce. Si prosegue tenendo la sinistra,  che ben presto diventa sterrata. 
  Cartina sentieri
                 





 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto escursione

            

Questa escursione era prevista per la settimana scorsa ma le avverse previsioni meteo ci hanno obbligato a ripiegare per rimandarla a oggi.
Purtroppo era una di quelle escursioni che vengono fatte per unire più associazioni possibili del territorio e avevano dato la loro adesione tutte le sezioni UOEI, CAI e Amici della Montagna Della Versilia.
Al ritrovo dobbiamo prendere atto che saremo in pochi, infatti le varie associazioni avendo già altre iniziative in programma hanno rinunciato.
Bè allora visto che ormai non arriverà più nessuno partiamo alla volta di Fociomboli da dove partirà la nostra escursione.
Giunti a Passo Croce termina la strada asfaltata e ci troviamo davanti ad un bivio, a destra una strada camionabile per le cave chiusa da una sbarra e a sinistra un'altra sterrata ex strada di cava che ci porta a Fociomboli. La percorriamo in macchina ma non è consigliato a macchine dal fondo basso dato il pessimo stato della strada stessa.
Eccoci a destinazione, lasciamo le auto in prossimità della marginetta Cocci; Fociomboli è posto fra il Freddone e il Corchia: dal valico si può andare sul Freddone, sul Corchia, a Foce di Mosceta, alla torbiera di Fociomboli, ai bei prati terrazzati del Puntato e al paese abbandonato di Col di Favilla.
 Una volta formato il gruppo partiamo alla volta della nostra prima meta: il rifugio del Freo del CAI di Viareggio in località Mosceta.
Percorriamo ancora per alcuni minuti la strada sterrata e poi sulla sinistra si trovano le indicazioni del sentiero 129.
Il sentiero entra subito nella fitta faggeta, è un sentiero comodo in quanto prosegue quasi sempre in falso piano ma purtroppo non ci permettere di vedere il panorama tranne alcune rare volte che si apre su Sumbra.
Giungiamo in cima alla cresta che scavalcandola porta il sentiero in ripida discesa, un po' insidiosa in caso di terreno bagnato.
Poi torna a seguire un tracciato i leggeri saliscendi sino ad uscire del bosco e prendere in discesa tra larici e a seconda del periodo anche tra molti lamponi, la vista si apre sulla Pania e il Pizzo delle Saette, il sentiero  ci porta sui bei prati di Mosceta dove appunto sorge il rifugio Del Freo.
Ricompattiamo il gruppo e poi partiamo alla volta della regina delle Apuane: "la Pania della Croce".
Imbocchiamo il sentiero n° 126 andando verso la Foce di Mosceta. Importante snodo di sentieri.
Iniziamo a salire, giungiamo ad un boschetto, uno punto all'ombra, lo oltrepassiamo e iniziamo a salire per numerosi tornanti, guardandoci intorno vediamo  il Sumbra e il vicino Fiocca, in basso la valle di Mosceta sovrastata dalla mole del Corchia, in lontananza uno spicchio di mare.
Giungiamo ad una piazzuola pe l'elicottero, località le Gorfigliette o il Caccolaio, ancora una piccola sosta per ricompattare il gruppo.
Riprendiamo il cammino prendendo davanti a noi il ripido sentiero, davanti a noi sulla sinistra, le ripide pareti del Pizzo delle Saette.
Il sentiero diventa più roccioso e meno sfasciumi, si cammina meglio! La vista si apre ancora di più su gran parte delle apuane Meridionale sino al mare, unico spettacolo della natura!!
Vediamo dei ruderi e la nostra  fantasia ci porta ad immaginarci un piccolo ricovero per partigiani invece ci viene spiegato che qui molti anni fa' sorgeva un piccolo bivacco distrutto da una slavina, così ci dicono!!
Prendiamo verso la cima e giungiamo ad un piccolo tratto pianeggiante, proprio breve, con una formazione rocciosa squadrata e da qui il nome del posto " I Tavolini" .
Riprendiamo la salita sino a raggiungere l'antecima da dove parte la  via di cresta per il Pizzo delle Saette a sinistra e a destra il sentiero che ci condurrà in vetta alla Pania.
Affacciandoci sul versante opposto è impressionante la vista sulla profondissima Borra di Canala e l'altipiano della Vetricia, verso est la caratteristica sagoma dell'Omo Morto che sovrasta il caratteristico rifugio Rossi.
Abbiamo ancora un pò di strada per raggiungere la nostra meta e quindi ripartiamo dirigendoci verso destra mantenendoci sempre sul versante ovest ci dirigiamo verso la cresta. Una volta raggiunta siamo al Callare della Pania da dove arriva il sentiero 126 che porta al rifugio Rossi.
Da quì vi sono diverse tracce per giungere alla vetta, noi preferiamo percorrere la via
facile di cresta, più panoramica!
Ormai ci siamo, vediamo la grossa croce eretta dalla sezione UOEI di Pietrasanta.
Da qui il panorama è stupendo e spazia dalla Versilia al golfo della Spezia, tutta la catena appenninica e a tutte le vette delle Apuane e tempo permettendo (non oggi), fino alle Alpi Liguri.
Dalla vetta della Pania, come detto, si gode di un panorama fra i più belli che sia possibile ammirare: la Pania Secca, il Corchia, la Riviera della Versilia, le vette della catena Apuane sono di fronte a noi e quello che vediamo non si può descrivere, bisogna venire qui e e vederlo con i propri occhi.

Ci rifocilliamo un pò, facciamo le nostre mille fotografie ma poi dobbiamo riprendere il cammino.
Ora l'escursione programmata prevedrebbe di tornare indietro dalla via di salita ma ci facciamo prendere la mano e decidiamo di salire anche alla vicina vetta del Pizzo delle Saette.
Ripercorriamo di nuovo la facile cresta della Pania, incontriamo il sentiero CAI 126 che scende a destra nel Vallone dell'Inferno, noi invece proseguiamo ancora 250 metri sino ad incrociare il CAI 126 ma stavolta sulla nostra sinistra che scende verso il Rifugio Del Freo, lo percorriamo per poche decine di metri sino ad incontrare un ometto di pietre nuovamente nei pressi della cresta ( quota 1.760 m. circa) che indica il "sentiero" che continua verso il Pizzo delle Saette.
Mettiamo via di nuovo i bastoncini perchè ci aspetta un tratto abbastanza aereo e sarà bene aver le mani libere.
Il percorso scorre quasi in piano per circa 300 metri sino ad incrociare il sentiero sulla nostra destra che scende nella Borra di Canala, lo tralasciamo per proseguire verso il Pizzo sempre in leggera discesa lungo la cresta,
giungiamo infine in un canalino abbastanza infido vista la presenza di detriti rocciosi e sfasciumi.
In breve Stando molto attenti a non far
cadere sassi, in breve, giungiamo in vetta anche di questa splendida montagna.
 Il panorama dal Pizzo, vetta ardita e non molto frequentata dagli escursionisti, è stupendo. Ben visibili molte cime della Apuane settentrionali in particolare il Sumbra, il Fiocca, il Sella, il Macina, il Freddone, l’Altissimo ed il Corchia. e poi il mare, il lago di Isola Santa e il campanile del paesino abbandonato di Col di Favilla, circondato da castagneti secolari.
Abbiamo bighellonato anche troppo e dobbiamo ripartire, scendiamo per il canalino già percorso in precedenza e dobbiamo fare molta attenzione in quanto è messo male su sfasciumi che rendono la discesa problematica. Superato il bivio con il sentiero n° 139 per la Pianizza proseguiamo ancora per alcuni metri e sulla destra parte una traccia poco evidente ma segnalata da un " omino" di pietra ed evitiamo la cresta, non tanto per non fare la cresta ma per accorciare il percorso, infatti questo percorso ci porta un bel po' più in basso del Callare della Pania. Si tratta del vecchio sentiero dei Pisani.
Infatti camminando per prati, rocce e sfasciumi, attraversando un ultimo ravaneto giungiamo al sentiero n° 126 che  ci condurrà agevolmente alla Foce di Mosceta.
Una volta raggiunto il rifugio del Freo ci concediamo una birra e una fetta di crostata, poi rimaniamo un pò a ripetere nella mente l'escursione fatta esprimendo le nostre sensazioni.
Infine riprendiamo il cammino tornando sui passi percorso al mattino sul sentiero 129 e in meno di un'ora siamo alla nostra auto.
Ormai lo sapete l'escursione non è terminata se non davanti ad un mega gelato e così fù!



 

 

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