U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

22/02/2015 Da San Pellegrino in Alpe al Rifugio Burigone
"Fra i molti fior che vanta l'Appennino il più bello sei tu, San Pellegrino: già sporgi sugli abissi e fra i sussurri dei faggi, verso i cieli t'inazzurri."   (?)


 

COME ARRIVARE: Dalla Garfagnana (LU): 
si arriva a Castelnuovo G.na (da Lucca, da Aulla, dalla Versilia); si prende la S.S. 324 del P.so delle Radici, seguendola fino al valico (dove poi a destra si trova la strada che in 2Km porta fino in paese) oppure lasciandola a Pieve Fosciana (loc. Bivio Campori a 3,5Km da Castelnuovo), per una strada secondaria sulla destra che conduce a Chiozza e poi direttamente a S. Pellegrino (è molto più breve della S.S., ma irta -fino a 18% di pendenza-).
Dalla prov. di Modena: 
si seguono la S.S. 486 per Montefiorino, Piandelagotti oppure la S.S. 12 fino a Pievepelago, lasciandole poi per la S.S. 324 fino al P.so delle Radici dove si gira a sinistra per S. Pellegrino (a 2 Km).



                                                                                         - INDICAZIONI STRADALI -

 

 
ITINERARIO: San pellegrino in Alpe - Rifugio Burigone
 
PARTECIPANTI: 6 escursionisti


 

 

DIFFICOLTA’  -  (E)
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA
1,30 h solo andata
 


 
SENTIERI  PERCORSI :  Strada forestale per il Saltello

Traccia Google Hearthscarica traccia GPS
     
                                                                                                                                                                                                          

 

 

 

   
 
ACQUA
A San Pellegrino in Alpe e al rifugio Burigone
 
PUNTI D'APPOGGIO San Pellegrino in Alpe e Rifugio Burigone
 Contatti rifugio Burigone
  • Email info@rifugioburigone.it
  • Telefono 3289356219 - 3338231582
    http://www.rifugioburigone.it/
  • PERIODO CONSIGLIATO Tutto l'anno

     

     

     

     
                                    
     

          

                     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Foto escursione

                

    Il nostro programma prevedeva per oggi una bella escursione sul Libro Aperto sull'Appennino Tosco Emiliano ma le previsioni meteo e le nuvole nere che ci accolgono al momento della sveglia ci hanno indotto a cambiare i nostri piani.
    Decidiamo, infatti, di fare un'escursione più corta e in un posto dove potremmo avere un punto d'appoggio, la scelta cade sul rifugio Burigone nelle vicinanze di San Pellegrino in Alpe.
    Per raggiungere il paese passiamo dal Passo delle Radici in quanto la più corta via di Chiozza è si più breve ma sicuramente più ripida, ha infatti pendenze fino al 20% ed è anche molto stretta.
    Arrivarti al Casone inizia a nevicare e la strada non è molto pulita, man mano che saliamo diventa sempre peggio e arrivati al Passo delle Radici ci tocca montare le catene.
    Non ci resta che percorrere quei 2 km che ci separano dalla nostra meta.
    Lasciamo le auto all'ampio parcheggio e scendiamo verso la piazzetta del paese.
    San Pellegrino in Alpe è il borgo più alto di tutto l’Appennino centro-settentrionale (1524 m), ed è posto a presidio di una storica via che, fin dal Medioevo, collegava la Pianura Padana con la Toscana. Vi sorge l’Hospitale dedicato a San Pellegrino e San Bianco, luogo che per secoli ha accolto viandanti, pellegrini, mercanti e soldati di ventura.

    Il più antico documento storico che attesta la presenza di una chiesa-ospizio a San Pellegrino in Alpe risale al 1110 ed è conservata all'Archivio Vescovile di Lucca. Tuttavia, si è generalmente concordi nel ritenere che un ospizio fosse presente ben prima di tale data.
    Vi è anche il
    museo etnografico, a ricordo della vita di tutti i giorni delle popolazioni di montagna. Il borgo aggrappato ai contrafforti appenninici del versante toscano domina dall'alto la Garfagnana, davanti a se le maestose Alpi Apuane.
    Bè! tornando a noi prendiamo la strada forestale che parte dal ristorante" la Taverna del Pellegrino", strada che oggi ovviamente e sotto un buon metro di neve. Indossiamo le ciaspole e iniziamo la nostra facile camminata.
    Ci inoltriamo nel bosco di faggi e si cammina agevolmente in quanto proseguiamo in piano o leggermente in discesa, ogni tanto incontriamo bei casolari e aree aperte da dove possiamo ammirare il panorama sulle apuane nuvole permettendo.
    Il paesaggio innevato è estremamente suggestivo camminiamo nel silenzio della natura che ci circonda peccato per quelle forti folate di vento che arrivano anche a farci perdere l'equilibrio.
    Dopo solo un'ora scarsa giungiamo al rifugio Burigone, una bella struttura completamente ristrutturata grazie ad un progetto dell’Unione Comuni Garfagnana.

    Il rifugio Burigone originariamente era una struttura che ospitava allevatori, contadini, pastori; in questo edificio, fino agli ‘60, hanno abitato ininterrottamente generazioni di allevatori, contadini, pastori.
    Persone che con le loro vicende, i loro sentimenti hanno attraversato la storia; hanno visto passare greggi ed eserciti, pellegrini, escursionisti; hanno superato inverni gelidi di neve e tramontana, lasciando che le stagioni dettassero il ritmo della loro vita.
    Il lavoro di questa gente giorno, dopo giorno, ha domato il bosco, ha difeso metro per metro il pascolo dove allevare i propri animali, ha curato, che la neve e le piogge non compromettessero il lavoro di anni, ha mantenuto il territorio, ha prodotto il necessario perché non mancasse mai il cibo per tutta la sua famiglia.
    Quella che oggi ci appare improponibile è stata per anni la vita semplice di persone che hanno contribuito a costruire le radici della nostra cultura.

    Nel 2007 è stato avviato il progetto di recupero dell’edificio voluto dell’Unione Comuni Garfagnana e  grazie al contributo della Regione Toscana il Rifugio è stato finalmente completato.
    La struttura è composta di due camerate, per un totale di 16 posti letto, e di una “sala da pranzo” che può ospitare 40 persone.
    Sentiamo se è possibile pranzare e ci viene detto di si, è ancora presto e camminiamo ancora per circa una mezz'ora ma poi tornando sui nostri passi e ci riportiamo al rifugio.
    Entriamo e il caldo tepore dell'interno è molto piacevole ci accomodiamo e subito veniamo accolti da una bella abbondante porzione di tagliatelle al cinghiale a seguire scaloppine e patate arrosto, un bel vinello e poi caffè il tutto per 15 € non male.
    Unico neo è stato che sono giunti una quarantina di escursionisti CAI di Fucecchio che non dico ci abbiano buttato fuori ma una spintina magari si. Va bene niente di male!
    Non ci resta che rinforcare le nostre ciaspole e ripartire percorrendo la strada dell'andata e raggiungere così le auto.
    Bè! non è stata l'escursione che ti dà soddisfazione raggiungendo una vetta ma comunque il paesaggio era da favola, la compagnia super e che volere di più!!


     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

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