U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

12/07/2015 Monte Cavallo - escursione fuori programma


La montagna si presenta come una muraglia formata da calcari selciferi e diaspri: entrambi i suoi versanti precipitano a valle con pendenze impressionanti; nel lato che guarda verso il mar Tirreno le "gobbe" diventano dei lastroni ripidissimi, che si coprono d'erba non appena la pendenza si fa meno dura . Sicuramente raggiungere le quattro cime del Cavallo è un'esperienza riservata solo agli escursioni piu' esperti, tanta è la ripidità dell'ascesa e la impressionante pendenza dei suoi versanti. Il monte Cavallo è una delle più belle vette delle Alpi Apuane, ma anche una delle più difficili da raggiungere: è  formato da quattro cime chiamate "gobbe", che da nord a sud raggiungono rispettivamente quota 1889, 1895 (seconda altezza  delle Apuane dopo i 1946 m. del Pisanino), quota 1874 e quota 1851; si trova sullo spartiacque principale della catena, compreso fra la Foce di Cardeto e il Passo della Focolaccia.   Descrizione di Mirto Campi dal sito  www.walkingitaly.com



 

 
ITINERARIO: Val Serenaia- Foce di cardeto, Bivacco Aronte, Passso della Focolaccia, Foce di cardeto, Val Serenaia
 
 
PARTECIPANTI: 7
                                          


 

 

DIFFICOLTA’  -  (EE)
 

 Quote:  Parcheggio Val Serenaia (1100 mt.), Foce del Cardeto (1670 m.), 1° gobba (1889 m.), Vetta principale  (1895 m.), 3° gobba (1874 m.) e quota 1851 la quarta, Forcella di Porta (1747 m.), Passo della Focolaccia (1650m.) DISLIVELLO: 795 mt.
TEMPI DI PERCORRENZA: tra andata e ritorno 6 h
 
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI : Segnaletica: CAI Bianco rossa -
178 - cresta non segnata del Cavallo - tracce di sentiero per Forcella di Porta, non segnato- n° 179 dal Passo della Focolaccia alla Foce di Cardeto
 
  
 
ACQUA: Parcheggio del Campeggio – Baita Italia - rifugi Donegani,  Val Serenaia e Orto di Donna
 
PUNTI D'APPOGGIO :
Rifugio Donegani (sempre aperto e situato a 20’ in salita rispetto alla partenza) – Rifugio Val Serenaia (non aperto in inverno) – Rifugio Orto di Donna (non aperto in inverno) – capanna K2 - Bivacco Aronte
                               
    Traccia escursione        Scarica traccia GPS
       
   

PERIODO CONSIGLIATO: Tarda primavera - estate, sconsigliato in inverno con neve o ghiaccio se non esperti nell'utilizzo di ramponi e piccozza

  COME ARRIVARE: 

 
 DaLucca
Percorrere la SS 445 Lucca-Piazza al Serchio, proseguire per Minucciano; prima della galleria svoltare a sinistra e percorrere la strada per pochi km fino al rifugio Val Serenaia. Il Rifugio Orto di Donna si raggiunge solo a piedi percorrendo il sentiero n.180 che parte dalle vicinanze del Rifugio Val Serenaia (tempo di percorrenza 1 ora e 30 minuti). Per ulteriori informazioni, una volta giunti al Rifugio Val Serenaia, contattatre Jonathan Balducci.

Da Aulla
Percorrere la SS 63, deviare poi in direzione Casola in Lunigiana-Pieve S. Lorenzo- Minucciano SS 445. Oltrepassato il paese di Minucciano, attraversare la galleria e svoltare a destra fino al rifugio Val Serenaia. Il Rifugio Orto di Donna si raggiunge solo a piedi percorrendo il sentiero n.180 che parte dalle vicinanze del Rifugio Val Serenaia (tempo di percorrenza 1 ora e 30 minuti).

Come arrivare
                 





 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto escursione

            

Questa bellissima escursione non era programmata ma visto che per l'appunto gli impegni associativi ci lasciano liberi, parlando nell'ambito della riunione settimanale, viene fuori la proposta del bellissimo e impegnativo monte Cavallo sulle Alpi Apuane settentrionali.
Non siamo in molti, forse per le alte temperature di questi giorni, abbiamo comunque la fortuna di avere nuovi amici che si uniscono a noi. Siamo in sette. Marcello, Pierino, Alessandro, Lorenzo, Christian e ultime ma non le ultime Laura e Roberta.
Imbocchiamo l’autostrada al casello Versilia e raggiungiamo Aulla, da dove, seguendo la statale per la Garfagnana, abbiamo raggiunto Minucciano e la Val Serenaia. Qui bisogna fare attenzione perché subito al termine della galleria che separa la Lunigiana dalla Garfagnana, si deve svoltare a destra e non proseguire diritto. Superata Foce Rifogliola, (810m.), si prosegue lungo la strada marmifera asfaltata, prestando molta attenzione, se di giorno feriale, ai camion carichi di blocchi di marmo provenienti dalle numerose cave della Val Serenaia.
La Val Serenaia è una stretta vallata racchiusa tra il Pisanino e la cresta del Capradosso con, sul fondo, la dorsale del Monte Cavallo e della Foce di Cardeto.
In corrispondenza dell’ultimo tornante, prima del rifugio Donegani, in prossimità del campeggio, c’è il parcheggio dove abbiamo lasciato le auto, (
1100 m.)
Subito ci mettiamo in cammino, imbocchiamo il sentiero (segnavia 178).

Sono le 8.40 quando iniziamo la salita che ci avrebbe condotto alla Foce di Cardeto; l'aria è già calda e anche se siamo all'ombra in  un bellissimo bosco di faggi si suda! E si che siamo venuti con la speranza di trovare un pò di refrigerio.
Usciamo dal bosco e ora siamo sotto le pareti degli Zucchi di Cardeto dove enormi blocchi perfettamente squadrati caratterizzati da stratificazioni molto interessanti, saliamo l'ultima erta e in perfetto orario con l'indicazione del segna via, un'ora e mezza, giungiamo alla Foce di Cardeto, quota  (1670 m.)
 Solo un brevissima sosta per ricompattare il gruppo e poi  iniziamo la salita verso la prima gobba del Cavallo.
Si sale a destra, proprio sul Passo ma purtroppo non ci sono segni, subito bisogna scavalcare una roccia e poi salire per canalini molto scoscesi e ben presto siamo sulla cresta della prima gobba.
Attraversiamo una bocchetta abbastanza esposta e c’inoltriamo lungo il pendio che ci condurrà in vetta alla prima gobba; il percorso è misto: paleo e roccia. Raggiunta la cima settentrionale (1889 m.), subito veniamo rapiti dal panorama unico che il monte ci offre. Possiamo ammirare tutta la maestosa imponenza del Pisanino, le aspre pareti del Pizzo d’Uccello, la Tambura, il Contrario e spaziare dai laghi artificiali ma non per questo meno suggestivi della Garfagnana, alla Lunigiana, dalla costa livornese alle Cinque Terre con ben in vista le isole Palmaria e Tino.
Proseguiamo la "cavalcata" scendendo verso la sella che separa la cima settentrionale dalla vetta, qui dobbiamo attraversare un costone roccioso , detto " La Piastra o Vela, si tratta di una parete molto scoscesa, qui dobbiamo stare molto attenti, la roccia mutevole è sempre diversa ogni volta che ci veniamo, comunque la salita viene facilitata da un cavetto d'acciaio che vi è stato posto di recente,
Comunque osservando attentamente si può notare  che scendendo lievemente si può risalire in obliquo attraverso un canalino abbastanza agevole.
Oltrepassato questo  passaggio siamo tutti più tranquilli e proseguiamo la salita sul filo di cresta. Seguendo ancora il percorso di cresta, attraversando tratti di erba e rocce raggiungiamo, un po’ affaticati, la vetta (1895 m.). L’emozione, e la soddisfazione, è tanta (alcuni salivano per la prima volta sul Monte Cavallo) e tra strette di mano e complimenti vari c’immortaliamo a vicenda, la vista  si si ripete come dalle altre" Gobbe".
Riprendiamo il cammino verso la discesa.
Superata una gobba secondaria si scende alla quota più bassa della montagna (1851 m.) passando per la "coda del cavallo"
e scendendo tra il paleo, a naso più che seguendo una traccia. Si raggiunge la Forcella di Porta (1747 m.) e da lì il Passo della Focolaccia (1650m.) dov’è situato il bivacco Aronte,  il più alto rifugio della Apuane e il più antico, essendo stato inaugurato il 18 maggio 1902 dalla sezione Ligure del CAI, è attualmente proprietà del CAI di Massa. Costruito in muratura, a volta in un unico vano.
La vista, è ampissima sugli scoscesi valloni che degradano al Frigido e giù fino alla marina di Massa ed è allietata dalla graziosa cuspide della Punta Carina; a questa fa seguito la rocciosa cresta che sale alla Forcella di Porta e al Cavallo
, peccato il degrado sempre più invadente delle cave.
 Al bivacco, adesso, possiamo allentare la tensione che ci ha tenuto sul chi va là sino ad adesso, ora siamo tranquilli seduti intorno ad un tavolo e allora via alle cibarie.
Rimaniamo per circa un'ora e poi riprendiamo la via di ritorno, verso la Foce di Cardeto, ripartiamo ma non prima di  aver dato uno sguardo ammirato alla vallata di Resceto ed alle guglie rocciose che incorniciano il bivacco.
Raggiungiamo e attraversiamo le cave di marmo, sempre più devastanti, e seguiamo la strada marmifera fino ad incontrare il sentiero (segnavia 179) che imbocchiamo.
Percorriamo il sentiero costeggiando le pareti del Cavallo, passiamo sotto il famoso Canal Cambron luogo di impegnative salite invernali, dopo aver incontrato il bivio con il sentiero n° 178 per L'acqua bianca il sentiero riprende la ripida salita.
oltrepassiamo il sentiero che porta al Pisanino dal Pizzo d'Altare e Canale delle Rose, con un'ultima salita giungiamo alla Foce di Cardeto.
Facciamo un'ultima sosta e ci dirigiamo verso al Val Serenaia per il sentiero, lungo e abbastanza monotono, già percorso al mattino.
Eccoci giunti, nei pressi del campeggio c'è una fontana e ne approfittiamo per toglierci un po' di sudore di dosso,  ci cambiamo e intanto ci scambiamo le nostre impressioni e facciamo progetti per nuove avventure.
Si riprende la strada di casa ma l'escursione va terminata con un qualcosa di speciale e una volta arrivati ad Aulla non possiamo che fermarci alla gelateria preferita per un freschissimo e gustosissimo gelato.
Tirando le somme si può dire che la giornata è stata una di quelle che non si scordano: bel tempo, splendidi scenari, bella compagnia: che cosa chiedere di più?
Bravissime Laura e Roberta che pur non avendo grandi esperienze hanno affrontato questa escursione con bravura, Complimenti!!!

 

 

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