Per
commemorare la ricorrenza della fondazione della
nostra associazione, che quest'anno compie i 104
anni, anche quest'anno ci accingiamo a salire su una
vetta in contemporanea alle altre sezioni italiane.
In particolare noi saliamo sul monte Gabberi
sulle nostre Apuane e lo faremo assieme agli amici
delle sezioni versiliesi di Pietrasanta e Torre del
lago Puccini, chi da una via chi da un'altra ma alla
fine ci troveremmo tutti in vetta per un abbraccio
uoeino.
Il
monte Gabberi
(m.1108),
questo monte rappresenta uno dei punti più
panoramici di tutte le Apuane meridionali: infatti
la sua vicinanza alla costa fa si che dalla sua
vetta si possa godere di un panorama vastissimo
comprendente tutta la costa tirrenica da Viareggio
fino a la Spezia il lago di Massaciuccoli, il
Camaiorese e lo Stazzemese e tantissime cime della
catena apuana. Forma una vasta dorsale che incombe
sopra la conca di Camaiore separandola dal bacino
del torrente Vezza: i suoi pendii sono
prevalentemente boscosi con alcuni affioramenti
rocciosi, inoltre sul versante settentrionale,
vicino al paese di Farnocchia, si trova un curioso
monolite noto come Pietralunga del Monte Gabberi,
mentre la parte orientale della montagna è meglio
conosciuta come Monte
Gevoli. Le previsioni meteo sono favorevoli e si
prevedono temperature sopra la media, sarà una bella
sudata! L'altranno per la stessa ricorrenza eravamo
sul monte Sagro e indossavamo i maglioni dal freddo
che c'era. Ci portiamo al
paese della Culla a pochi km da Pietrasanta, a quota
450 mt.
Da Pietrasanta, lungo la Via Sarzanese,
si prende il bivio per Monteggiori e, dopo circa 6
Km. di strada in salita ed a tornanti, si giunge al
delizioso borgo costruito su un ripido pendio,
interamente circondato da uliveti. Le case e la
Chiesa poggiano su strati orizzontali di roccia
sulle propaggini meridionali del Monte Gabberi.
L'esiguo numero di abitanti trae le sue
risorse economiche dalle varie lavorazioni,
artigianali ed industriali, svolte nelle aziende
della piana. Godendo di un clima fresco e ventilato,
grazie all'apertura verso il mare. Sulla piccola
piazzetta ci troviamo in un numero abbastanza
nutrito, infatti alla conta siamo in diciotto, bel
gruppetto. Lasciamo l'auto nel piccolo
parcheggio dove è possibile fare anche rifornimento
d'acqua a una fontana. Iniziamo la nostra
escursione, scendiamo per
alcuni metri e prendiamo una salita cementata che
parte sulla sinistra, sul muro c'è anche segnato il
numero107 del sentiero per il Gabberi. Saliamo
dal lato sud-ovest della montagna entrando ben
presto nel bosco di lecci e faggi, non ostante la
natura si sia riappropriata del territorio si notano
ancora gli antichi terrazzamenti segno di una
civiltà contadina qui un tempo molto presente.
Transitiamo infatti da un gruppo di case a quota 604
mt.: le case Lecci vicino a queste case vi sono
stupendi esempi di ingegno umano: vaschette scavate
nella pietra e pozzi di raccolta d'acqua piovana,
vere opere d'arte rurale minore, peccato che questo
piccolo borgo sia completamente lasciato cadere a
pezzi . Salendo arriviamo a delle gradonate
e aggiriamo due torrioni calcarei torniti da Eolo e
transitiamo presso un riparo sotto una roccia.
Superato lo storico passaggio delle Piastre, che
consente di valicare la bastionata, si giunge a
circa 950 mt. ad una stupenda mensola belvedere
incisa. E' la balza dei Pennati, così chiamato per
le numerose figure scolpite nella roccia, in
prevalenza attrezzi adunchi usati dai contadini
appunto i pennati o roncole. Si sale ancora nel
bosco, ci dirigiamo verso la vetta
ormai vicina, già si vede la croce che vi è posta
sopra, percorriamo il sentiero su rocce e ben presto
vi arriviamo. Come detto sulla vetta troviamo gli
amici delle sezioni versiliesi della UOEI di
Pietrasanta e Torre del Lago Puccini e ci salutiamo
calorosamente. Dalla vetta, un vero balcone sul
Tirreno, infatti lo sguardo si apre da Livorno
al golfo della Spezia, dalla piana del camaiorese a
quella dello stazzemese, il lago di Massaciuccoli e
molte montagne delle Apuane tra tutte spiccano Le
Panie, il Forato, il Procinto e il Matanna, è sempre il suo bel vedere.
Dopo i saluti e intrattenuti con gli altri
escursionisti ci dedichiamo alle solite foto di rito
e come poteva mancare la classica foto di gruppo di
tutti i partecipanti? Il sole è implacabile e si
suda abbondantemente, decidiamo di portarci più in
basso, nel bosco per trovare un pò d'ombra. Riprendiamo il cammino e scendiamo dalla parte
opposta per S. Anna. Scendiamo per roccette e in
breve siamo ad un bivio per S. Rocchino e per S.
Anna. Visto che quì c'è un bello spazio e la
rigenerante e fresca ombra decidiamo di fare la
sosta pranzo, vista anche l'ora. Dopo una
prolungata sosta riprendiamo il cammino, direzione
S. Anna. Quando giungiamo ad
un altro bivio indicando per la Focetta noi
decidiamo di
percorrere quest'ultimo, questo sentiero è molto
divertente in quanto si sviluppa su facili roccette
sul filo di cresta, comunque senza grosse
difficoltà, bellissimo il panorama, il sentiero e
segnalato con segni azzurri.
Dopo una divertente breve discesa per un canalino si
giunge alla Focetta (m.873), questo passo congiunge
i paesi di Farnocchia e di S. Anna di Stazzema.
Proseguiamo poi per sentiero n° 4 in direzione
Sennari che raggiungiamo in circa quaranta minuti.
Da Sennari si percorre la strada asfaltata verso
destra per circa duecento metri sino ad
incontrare un sentiero sulla sinistra con frecce
indicatrici per S. Anna, lo prendiamo
e in pochi minuti siamo
nella
piazza del paese.
Sant'Anna. - mt 660 è un piccolo
villaggio situato in una conca naturale, dominato
dal Monte Lieto e dal Monte Gabberi; E'
divenuto tristemente noto per il massacro di 560
persone compiuto dalle truppe naziste il 12 Agosto
1944. Dal borgo parte il canale dei Mulini che
si allunga fino a Valdicastello, paese natale di
Giosue' Carducci. Intorno al paese di Sant'Anna, vi
sono parecchie borgate e case sparse che prendono
nomi diversi: Monte Ornato, l'Argentiera, Vallecava,
Vaccareccia, i Bambini, il Moco, il Colle, Fabbiani,
Sennari, le Case di Berna, Vinci, Franchi, le Case,
il Pero, i Merli, i Coletti e piu' giu', verso
Valdicastello, i Mulini. Facente parte, anticamente,
del comunello di Farnocchia, di cui ne costituiva
l'alpeggio, divenne in seguito luogo di abituale
permanenza. Sul Colle di Cava s'innalza il Monumento
Ossario che raccoglie i resti dei 560 Martiri.
L'opera in pietra locale, realizzata nel 1948 su
progetto dell'Arch. Tito Salvatori accoglie, sopra
la fossa comune, una scultura di Vincenzo Gasperetti
che rappresenta una giovane madre che stringe
teneramente al petto, nell'abbraccio di morte, la
figlioletta uccisale. A Sant'Anna, Riconosciuta come
Centro Regionale della Resistenza, vi è stato
costruito un Museo Storico. Il paese e i suoi
dintorni sono inseriti nel "Parco della Pace ".
Ci portiamo nella piazzetta del paese dove cìè la
chiesa e prendiamo un caffe o un gelato al piccolo
bar dove apprendiamo che il sentiero n° 4 che porta
a Val di Castello è impraticabile dopo il fortunale
del 5 marzo che ha devastato interi boschi. Non
potendo continuare dobbiamo terminare quà la nostra
escursione, per fortuna un nostro socio, nonché vice
presidente, molto lungimiratamente aveva provveduto
a portare un'auto nelle vicinanze anche se molti
avevano fatto una bocca storta a quell'idea, bè
questa volta l'ha azzeccata!! In breve gli
autisti vanno a recuperare le auto alla Culla e poi
a recuperare il resto del gruppo rimasto nel paese.
Giornata
due volte bella: una naturalmente per l'ambente
meraviglioso delle nostre Apuane e l'altro di aver
potuto condividere l'esperienza con altre persone
che come noi amano profondamente questi monti e la
nostra associazione.

Buon compleanno UOEI!!! |
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