U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

28/06/2015 Monte Gabberi - Una vetta in contemporanea in occasione dell'anniversario di fondazione della nostra associazione

"Sta nella cruda nudità rupestre
il Gàbberi, irto qual ferrato casco.
Ecco, e su i carri per le vie maestre
passa il falasco."

(Gabriele D’Annunzio)



 Il Monte Gabbari nell’Alpe Apuana. È uno sprone meridionale dell’Alpe di Petrosciana che separa a levante il vicariato Pietrasantino dal territorio lucchese di Camajore. La sua cima è compresa nella comunità di Stazzema, e si alza sopra il livello del mare 1895,9 braccia fiorentine equivalenti a tese 561,4.
Modesta vetta delle Apuane meridionali, le cosiddette Apuane riposanti, ma, nonostante la scarsa quota (1108 metri), è un notevole punto panoramico sulle Panie e sul mare. Anticamente conosciuto come monte Gabbari o Sgabbaro.
Essa domina con la sua mole la piana di Camaiore e la divide dal bacino del Vezza, nel comune di Stazzema nel territorio del quale è interamente compreso.
Sulla vetta c’è una grande croce metallica. La montagna è molto boscosa con qualche affioramento roccioso. ( dal sito Escursioni Apuane )

COME ARRIVARE: Da Ripa di Versilia ci si dirige verso Pietrasanta, poi imboccare la Via Sarzanese, dopo il cimitero, alla rotatoria, si prende il bivio per Monteggiori e, dopo circa 6 Km. di strada in salita ed a tornanti, si giunge al paese della Culla
                                                                                         - INDICAZIONI STRADALI -

 

 
ITINERARIO: La Culla mt. 450 - M. Gabberi mt. 1108 - Focetta di Farnoicchia  a quota 837 mt. - S. Anna di Stazzema mt. 660
 
PARTECIPANTI:  15 escursionisti


 

 

DIFFICOLTA’  -  (E)
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA
4,30 h cammino tra andata e ritorno
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI :   107 -  La Culla-Case Lecci-Vetta Monte Gabberi-San Rocchino
n° 4 -  Valdicastello-Case di Berna-Foce di Farnocchia-Farnocchia

 

   
 
ACQUA
Alla partenza dalla Culla, sul sentiero n° 4 in prossimità di S. Anna, e a S.anna
 
PUNTI D'APPOGGIO :
Paese di S.anna
 

PERIODO CONSIGLIATO Tutto l'anno

 

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Foto escursione

            

Per commemorare la ricorrenza della fondazione della nostra associazione, che quest'anno compie i 104 anni, anche quest'anno ci accingiamo a salire su una vetta in contemporanea alle altre sezioni italiane.
In particolare noi saliamo sul monte Gabberi sulle nostre Apuane e lo faremo assieme agli amici delle sezioni versiliesi di Pietrasanta e Torre del lago Puccini, chi da una via chi da un'altra ma alla fine ci troveremmo tutti in vetta per un abbraccio uoeino.
Il monte Gabberi
(m.1108), questo monte rappresenta uno dei punti più panoramici di tutte le Apuane meridionali: infatti la sua vicinanza alla costa fa si che dalla sua vetta si possa godere di un panorama vastissimo comprendente tutta la costa tirrenica da Viareggio fino a la Spezia il lago di Massaciuccoli, il Camaiorese e lo Stazzemese e tantissime cime della catena apuana. Forma una vasta dorsale che incombe sopra la conca di Camaiore separandola dal bacino del torrente Vezza: i suoi pendii sono prevalentemente boscosi con alcuni affioramenti rocciosi, inoltre sul versante settentrionale, vicino al paese di Farnocchia, si trova un curioso monolite noto come Pietralunga del Monte Gabberi, mentre la parte orientale della montagna è meglio conosciuta come Monte Gevoli.
Le previsioni meteo sono favorevoli e si prevedono temperature sopra la media, sarà una bella sudata! L'altranno per la stessa ricorrenza eravamo sul monte Sagro e indossavamo i maglioni dal freddo che c'era.
Ci portiamo al paese della Culla a pochi km da Pietrasanta, a quota 450 mt.

Da Pietrasanta, lungo la Via Sarzanese, si prende il bivio per Monteggiori e, dopo circa 6 Km. di strada in salita ed a tornanti, si giunge al delizioso borgo costruito su un ripido pendio, interamente circondato da uliveti. Le case e la Chiesa poggiano su strati orizzontali di roccia sulle propaggini meridionali del Monte Gabberi.
L'esiguo numero di abitanti trae le sue risorse economiche dalle varie lavorazioni, artigianali ed industriali, svolte nelle aziende della piana. Godendo di un clima fresco e ventilato, grazie all'apertura verso il mare.
Sulla piccola piazzetta ci troviamo in un numero abbastanza nutrito, infatti alla conta siamo in diciotto, bel gruppetto.
Lasciamo l'auto nel piccolo parcheggio dove è possibile fare anche rifornimento d'acqua a una fontana.
Iniziamo la nostra escursione, scendiamo per alcuni metri e prendiamo una salita cementata che parte sulla sinistra, sul muro c'è anche segnato il numero107  del sentiero per il Gabberi. Saliamo dal lato sud-ovest della montagna entrando ben presto nel bosco di lecci e faggi, non ostante la natura si sia riappropriata del territorio si notano ancora gli antichi terrazzamenti segno di una civiltà contadina qui un tempo molto presente.
Transitiamo infatti da un gruppo di case a quota 604 mt.: le case Lecci vicino a queste case vi sono stupendi esempi di ingegno umano: vaschette scavate nella pietra e pozzi di raccolta d'acqua piovana, vere opere d'arte rurale minore, peccato che questo piccolo borgo sia completamente lasciato cadere a pezzi .
Salendo arriviamo a delle gradonate  e aggiriamo due torrioni calcarei torniti da Eolo e transitiamo presso un riparo sotto una  roccia.
Superato lo storico passaggio delle Piastre, che consente di valicare la bastionata, si giunge a circa 950 mt. ad una stupenda mensola belvedere incisa. E' la balza dei Pennati, così chiamato per le numerose figure scolpite nella roccia, in prevalenza attrezzi adunchi usati dai contadini appunto i pennati o roncole.
Si sale ancora nel bosco, ci dirigiamo verso la vetta ormai vicina, già si vede la croce che vi è posta sopra, percorriamo il sentiero su rocce e ben presto vi arriviamo.
Come detto sulla vetta troviamo gli amici delle sezioni versiliesi della UOEI di Pietrasanta e Torre del Lago Puccini e ci salutiamo calorosamente.
Dalla vetta, un vero balcone sul Tirreno, infatti lo sguardo si apre  da Livorno al golfo della Spezia, dalla piana del camaiorese a quella dello stazzemese, il lago di Massaciuccoli e molte montagne delle Apuane tra tutte spiccano Le Panie, il Forato, il Procinto e il  Matanna, è sempre il suo bel vedere.
Dopo i saluti e intrattenuti con gli altri escursionisti ci dedichiamo alle solite foto di rito e come poteva mancare la classica foto di gruppo di tutti i partecipanti?
Il sole è implacabile e si suda abbondantemente, decidiamo di portarci più in basso, nel bosco per trovare un pò d'ombra.
Riprendiamo il cammino e scendiamo dalla parte opposta per S. Anna. Scendiamo per roccette e in breve siamo ad un bivio per S. Rocchino e per S. Anna.
Visto che quì c'è un bello spazio e la rigenerante e fresca ombra decidiamo di fare la sosta pranzo, vista anche l'ora.
Dopo una prolungata sosta riprendiamo il cammino, direzione S. Anna.
Quando giungiamo ad un altro bivio indicando per la Focetta noi decidiamo di
percorrere quest'ultimo, questo sentiero è molto divertente in quanto si sviluppa su facili roccette sul filo di cresta, comunque senza grosse difficoltà, bellissimo il panorama, il sentiero e segnalato con segni azzurri.
Dopo una divertente breve discesa per un canalino si giunge alla Focetta (m.873), questo passo congiunge i paesi di Farnocchia e di S. Anna di Stazzema. Proseguiamo poi per sentiero n° 4 in direzione Sennari che raggiungiamo in circa quaranta minuti.
Da Sennari si percorre la strada asfaltata verso destra  per circa duecento metri sino ad incontrare un sentiero sulla sinistra con frecce indicatrici per S. Anna, lo prendiamo
  e in pochi minuti siamo nella piazza del paese.
Sant'Anna. - mt 660 è un piccolo villaggio situato in una conca naturale, dominato dal Monte Lieto  e dal Monte Gabberi; E' divenuto tristemente noto per il massacro di 560 persone compiuto dalle truppe naziste il 12 Agosto 1944.
Dal borgo parte il canale dei Mulini che si allunga fino a Valdicastello, paese natale di Giosue' Carducci. Intorno al paese di Sant'Anna, vi sono parecchie borgate e case sparse che prendono nomi diversi: Monte Ornato, l'Argentiera, Vallecava, Vaccareccia, i Bambini, il Moco, il Colle, Fabbiani, Sennari, le Case di Berna, Vinci, Franchi, le Case, il Pero, i Merli, i Coletti e piu' giu', verso Valdicastello, i Mulini. Facente parte, anticamente, del comunello di Farnocchia, di cui ne costituiva l'alpeggio, divenne in seguito luogo di abituale permanenza. Sul Colle di Cava s'innalza il Monumento Ossario che raccoglie i resti dei 560 Martiri. L'opera in pietra locale, realizzata nel 1948 su progetto dell'Arch. Tito Salvatori accoglie, sopra la fossa comune, una scultura di Vincenzo Gasperetti che rappresenta una giovane madre che stringe teneramente al petto, nell'abbraccio di morte, la figlioletta uccisale. A Sant'Anna, Riconosciuta come Centro Regionale della Resistenza, vi è stato costruito un Museo Storico.  Il paese e i suoi dintorni sono inseriti  nel "Parco della Pace ".
Ci portiamo nella piazzetta del paese dove cìè la chiesa e prendiamo un caffe o un gelato al piccolo bar dove apprendiamo che il sentiero n° 4 che porta a Val di Castello è impraticabile dopo il fortunale del 5 marzo che ha devastato interi boschi.
Non potendo continuare dobbiamo terminare quà la nostra escursione, per fortuna un nostro socio, nonché vice presidente, molto lungimiratamente aveva provveduto a portare un'auto nelle vicinanze anche se molti avevano fatto una bocca storta a quell'idea, bè questa volta l'ha azzeccata!!
In breve gli autisti vanno a recuperare le auto alla Culla e poi a recuperare il resto del gruppo rimasto nel paese.
Giornata due volte bella: una naturalmente per l'ambente meraviglioso delle nostre Apuane e l'altro di aver potuto condividere l'esperienza con altre persone che come noi amano profondamente questi monti e la nostra associazione.




Buon compleanno UOEI!!!
 

 



 

 

 

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