U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA

9 ottobre castagnata alla Fania
Senza castagne
Il mio zaino non è solo carico di materiali: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In Montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.

 


 

Come Arrivare: Seravezza successivamente per Ponte Stazzemese , qui si prende per le indicazioni del Cardoso e davanti alla chiesa di questo paese si gira a  sinistra sino a Volegno e subito dopo appunto il paese di Pruno. La macchina la lasciamo necessariamente nella piazza dove finisce la strada.

                                                                             


 

 
ITINERARIO: Pruno 458 metri s.l.m - La Fania 900 metri s.l.m
 
       PARTECIPANTI:  10 escursionisti 


 

 

DIFFICOLTA’  -  (E)
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA
3 h cammino effettivo tra andata e ritorno
 


 
sentiero 122 e sentiero UOEI per La Fania
   
 
ACQUA: In località la Fadigata e al rifugio la Fania
 

PUNTI D'APPOGGIO :  Se aperto il rifugio la Fania

 

PERIODO CONSIGLIATO: Sempre

 

Traccia google heart

                                         
 

      

                 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto escursione

 

            

 

Eccoci alla classica escursione ottobrina della Castagnata al Rifugio della UOEI di Pietrasanta. Questa escursione è  con assieme dei nostri amici UOEI della sezione di Pietrasanta e di cui sono proprietari del rifugio  la Fania.
Il tempo non è molto bello e forse è per questo che all'appuntamento a Ripa ci ritroviamo solo in 10; forse visto le previsioni forse molti avranno pensato che sarebbe stato meglio rimanere a poltrire a letto.
Una volta realizzato che nessun altro sarebbe arrivato partiamo, in breve ci portiamo al paese di Pruno da dove prendiamo il sentiero n° 122 che da Pruno attraverso Colle a Iapoli conduce alla Fania.
L’allegra comitiva salendo per il meraviglioso sentiero che parte da Pruno vorrebbe dedicarsi alla raccolta delle castagne, ma quest'anno, come già da troppi anni,
il Cinepide Galligeno ha impedito totalmente la maturazione delle castagne
 Il Cinepide Galligeno è un piccolo insetto, una vespa per la precisione, che provoca danni a quel secolare albero da legno e da frutto che è il castagno: una delle piante  apparentemente più sane di tutto il bosco, una delle più floride e grandi per dimensioni
.
Quest'anno le famose "mondine" ( mondine = caldarroste da noi in Versilia) non faranno parte della festa. E che ci vuoi fare! Andiamo poi si vedrà.
Ce la prendiamo calma, questa escursione è proprio una passeggiata ed è bello camminare senza assillo gustandoci la bellezza del bosco, un'occhiata anche al sotto bosco per vedere se troviamo qualche fungo ma a parte qualche bella amanita muscaria di bei porcini: zero!!
Giungiamo comunque al rifugio e la prima cosa che notiamo con tristezza è il triste spettro dell'ormai quello che fù l'albero che ha dato il nome alla località, il grande albero di faggio, la Fania, era da molto ammalato e  c'era pericolo che qualche grosso ramo cadesse su qualche sfortunato escursionista. Pertanto è stata necessaria una drastica potatura, forse troppo drastica. Ora è rimasto solo un alto e desolato palo spoglio. E' vero che la fine arriva per tutti ma comunque vederlo così ci  rattrista sempre,  e comunque, penso che era meglio tagliarlo al calcio.
Troviamo già indaffarati per i preparativi gli amici Pietrasantini e con piacere ci scambiamo i saluti e varie battute. Nel proseguo della mattinata il tempo si guasta ulteriormente e si mettere anche a piovere, fa anche assai freddo, tanto da dover far uso dell'interno del rifugio. Nel gruppo UOEI naturalmente ci sono molti bambini e ragazzi che riempiono tutto il rifugio, noi siamo ospitati dai sempre generosi amici Gabriella e Massimo che come hanno già dimostrato più di una volta hanno messo a nostra disposizione la loro piccola casetta appena sotto il rifugio della Fania.
Si comincia: aperitivo, formaggio e  salumi innaffiati ben bene: ecco! da qui in avanti non ci siamo più alzati da tavola. Pasta e grigliata, formaggi, salumi, dolci ecc. ecc.
Il vino e qualche grappa non sono certo mancati
" Ohi ohi oggi ci si concia male!! " Ora tocca ai dolci, ma quanti ce ne sono? E che soddisfazione non avere chi ti intima di alzarti che è tardi. Terminiamo il pranzo tra varie amenità e con la lingua sciolta.
La lingua è sempre più sciolta, però riusciamo a capire che si è fatta l'ora di tornare a casa. A malincuore dopo infiniti ringraziamenti ai nostri anfitrioni indossiamo gli zaini e ci prepariamo a tornare verso valle scendendo lungo il sentiero sempre in allegria.

Questa gita naturalmente, e si sarà capito, non ha nessun ambizione alpinistica ma bensì di socializzazione tra amici di una stessa associazione che fanno parte di un gruppo di persone che interpretano le escursioni con spirito sociale, considerando le escursioni come un momento di aggregazione nel quale speriamo possano svilupparsi nuove conoscenze e nuove amicizie, immersi sempre nella natura in luoghi molto belli.

 
Per chi è abituato ad escursioni su vette impegnative, a camminare per ore ed ore, ma anche chi invece fa una vita più sedentaria e considera già la gita alla Fania come qualcosa di veramente faticoso, non può rinunciare a questa giornata come ad un rilassante ritrovo festoso.
Quest’anno abbiamo compiuto molte escursioni in ambienti bellissimi e suggestivi, in ambienti che tutti noi amiamo e che con le nostre “ scarpinate” impariamo a conoscere. E’ la conoscenza che permettere di amare una montagna: una ripida salita, un panorama, ciò è una convinzione  tra gli escursionisti. E’ proprio questo il presupposto che anima tute le nostre uscite che sono mirate ad una sana vita all’aria aperta immersi nelle meraviglie che la natura ci offre, soffrendo insieme, arrampicandosi su un ripido versante o gioire ogni volta che si raggiunge una vetta, si ammirano sconfinati panorami o, ancora tutti vicini commossi e in silenzio, si ammira un’alba magica.
Questi ambienti sconosciuti ai più ma con motivi d’attrazione  spesso altrettanto validi  per coloro che, in misura sempre maggiore, sono alla ricerca di ambienti naturali ancora intatti, oppure delle testimonianze di millenni di presenza umana integrata e in simbiosi con la natura circostante, spesso rimodellata gradualmente e naturalmente. Con le nostre escursioni si vuole anche mantenere viva l’attenzione verso le testimonianze di quei beni, così vicini e per molti così lontani.
  

 

 

         

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