U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA

03/04/2016 Monte Forato



 Il Monte Forato  è una montagna poco elevata della catena toscana delle Alpi Apuane, nella Provincia di Lucca. Una particolarità del monte è che ha due vette di altezza e dimensioni simili, la più alta delle quali raggiunge 1230 metri s.l.m., mentre la seconda, più a nord, ha una elevazione di 1204 metri e una croce sulla sommità, tuttavia la caratteristica principale di questa montagna da cui ne deriva il nome è un arco naturale di notevoli dimensioni tra le due cime.

In auto si raggiunge il termine della strada che si stacca da quella per Stazzema, poco sotto al paese in corrispondenza di un ampio tornante, parcheggiando nello spiazzo terminale (615 m.). Sulla destra inizia il sentiero (segnavia 5/bis) con una breve rampa rocciosa per proseguire poi nel bosco fino a raggiungere un ampio spazio ed un rudere.
Superatolo si piega a sinistra per congiungerci col sentiero (segnavia 6) pochi metri al di sopra di una fonte.

                                                                                            - INDICAZIONI STRADALI -

 

 
ITINERARIO: Stazzema località le Scalette, Foce di Petrosciana, Forato, nel  ritorno deviazione sul 124A per Casa Colleoni
 
PARTECIPANTI:  32 escursionisti


 

 

DIFFICOLTA’  -  (E) per sentiero (EA) per la ferrata
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA: 5h
 Quota partenza Stazzema località Le Scalette mt 550
Quta massima
1223mt
Dislivello:  673 mt.


 
SENTIERI CAI PERCORSI :   5 bis Stazzema, termine strada interrotta a monte-Casa del Pittore-Rifugio Forte dei Marmi
 
6 Stazzema- Fonte di Moscoso-Foce di Petrosciana-Petrosciana-Fornovolasco
110 Foce di Petrosciana-arco Monte Forato-foce di Valli
124A  I
nnesto sent.124 sotto la Foce di Petrosciana – Casa Colleoni innesto sent.6
   
 
ACQUA
Fonte al bivio tra sentiero 6 e 5bis,  e Fonte Moscoso sul sentiero n 6 e sul 124A in prossimità di casa Colleoni
 
PUNTI D'APPOGGIO :
Casa Giorgini ( non sempre aperto) con deviazione al
rifugio CAI Forte dei Marmi
 

 

PERIODO CONSIGLIATO Tutto l'anno, sconsigliato in presenza di neve o ghiaccio

 

  Traccia escursione          Scarica traccia GPS

 
                                
 

      

                 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto escursione

            

Eccoci ad un'altra nuova escursione, il calendario oggi prevede una classica ascensione apuana: escursione sul monte Forato.
Una delle montagne più suggestive delle Apuane: il Forato 1223mt. bifida vetta rocciosa (la cima settentrionale è quotata 1209 m.), caratteristica e famosa per un grande arco naturale aperto nella cresta tra le due punte.
Il foro è largo 32 m. e alto 26, lo spessore minimo dell'arco è di 8 m.; il valico al di sotto è detto del Monte forato.
L'una e l'altra delle due cime gemelle sono raggiungibili in breve e facilmente dal passo suddetto e pure facile è il percorso sulla sommità del grande ponte. La montagna presenta belle pareti calcaree sul versante di Cardoso, dove, alla base di balze rocciose intersecate da bosco, corre il segn. 124 tra la Foce di Petrosciana e Collemezzana. Sul lato della Garfagnana corre il segn. 131 tra la Foce di Petrosciana e la Foce di Valli.
A Ripa di Versilia, luogo d'appuntamento, ci troviamo in gran numero alla conta siamo in 32 escursionisti, era tanto tempo che non facevamo un bel gruppo così.
La giornata si presenta buona e la temperatura di primo mattino è già abbastanza calda.
Partiamo ci inerpichiamo sul sentiero chiamato delle Scalette per i vari balzi che si sono formatosi con lo scorrere dell'acqua segno CAI 5bis.
Adesso siamo sul sentiero n°6, siamo su una vecchia mulattiera ancora ben conservata, mulattiera che collegava le valli della Versilia con la Garfagnana, se si scende leggermente c'è una bella fonte utile nelle calde giornate estive.
Attraversiamo la strada che porta al bed and breakfast della casa Giorgini e con qualche curva sale ad un'altra casa La Montanina
(casa a suo tempo abitata ed affrescata dal pittore Filadelfo Simi). Tra i rami, che iniziano a mettere le prime tenere e fresche foglie, ammiriamo lo spettacolare panorama sulla Pania e il Corchia. Proseguiamo e siamo proprio sotto il Procinto, ora immersi in una splendida faggeta, in breve siamo alla fonte del Moscoso, non sentiamo ancora il richiamo della fresca acqua ma in estate è meta obbligatoria per riempire le borracce, quindi proseguiamo, ora costeggiamo per un tratto il monte Nona. Camminiamo spensieratamente seguiti dal continuo chiacchericcio della Giuseppina, non si zittisce mai!!
Giungiamo alla marginetta in memoria dei fratelli Meccheri.
Seguiamo il sentiero verso destra che ci porta con poche curve alla foce di Petrosciana a 960 mt. Dalla foce si ha una splendida veduta sulla costa e spicca in primo piano il monte Procinto sulla sinistra.
Prendiamo sulla sinistra il sentiero n° 110
salendo la ripida e rocciosa cresta sud del Forato, è un sentiero abbastanza facile a condizione di non soffrire di vertigini, presenta un tratto abbastanza esposto dove si prosegue con l'aiuto di cavo metallico, se non si intende percorrere questo sentiero si può optare per un'alternativa più tranquilla: dalla foce di Petrosciana si prende  il sentiero 131, una variante che costeggia il versante orientale garfagnino del monte con vista sul versante sud della Pania Secca ed in falsopiano raggiungiamo prima una grotta e poi Casa del Monte trovando il sentiero n°12 da dove, in leggera salita  si raggiunge  il m.Forato (non prendere nell’ultimo tratto il sentiero 130 che, scendendo, ci porterebbe a Fornovolasco).
Noi saliamo senza problemi sino a raggiungere la deviazione per la ferrata Renato Salvatori e quì ci dividiamo,
il grosso del gruppo si dirige per sentiero raggiungeranno la vetta dal sentiero  inoltrandosi nella faggeta sul versante Garfagnino e seguendo il sentiero appena sotto la cresta dove si sviluppa la ferrata e a tratti si aprono degli squarci nella montagna con vertiginose vedute sulla valle sottostante. All'improvviso a quota 1160 mt. si troverranno davanti al maestoso " Foro" un vero spettacolo della natura.
Mentre in dieci ci dirigiamo verso la ferrata, che una volta raggiunta,
ci prepariamo indossando il kit completo da ferrata poi iniziamo la salita  lungo un aperto diedrino verso sinistra con un passaggio delicato ma non difficile, quindi proseguiamo per divertenti paretine fino a raggiungere un ballatoio dal quale una scaletta di circa 5 metri ci consente di sormontare il risalto sovrastante; risaliamo ancora per belle paretine fino a traversare verso sinistra per riprendere la cresta;  proseguiamo quasi sempre sul filo, usufruendo come assicurazione nei punti più affilati del cavo mantenuto a circa un metro da terra da paletti saldamente conficcati nel terreno; proseguiamo per saliscendi, talvolta entrando nella faggeta, fino alla cima sud (1223mt). Da qui si può osservare bene dall’alto il sottostante arco, sul versante occidentale.
Si potrebbe scegliere di scendere direttamente al Passo del Monte Forato dalla cima sud ma noi optiamo nell'attraversare l'arco. Sopra non c'è nessuna assicurazione e va percorso con molta attenzione ma comunque non presenta particolari difficoltà, l'arco  ha uno spessore minimo di 6 metri.
Oltrepassato saliamo sulla cima nord  a quota 1209 mt. dove ci ricongiungiamo al gruppo che era arrivato dal sentiero.
Dalla cima godiamo di un vasto panorama che spazia dal mare, alle vette delle Apuane (particolarmente affascinante la veduta su Pania, Uomo Morto e Pania Secca), alla Garfagnana e a tutta la catena dell'Appenino tosco-emiliano ancora innevata.
Un pò di foto, un rapido spuntino e scendiamo sino ad arrivare davanti al foro che
geologicamente si può dare una spiegazione di questo fenomeno con il crollo di parte del materiale più friabile che costituiva questa montagna ma a me garba credere alla leggenda che aleggia su di esso e cioè: Un tempo San Pellegrino viveva su quelle montagne dove adesso c'è il santuario pregando e facendo penitenza. Mangiava soltanto radici e bevevo acqua. Pregava e costruiva delle grandi croci di faggio che innalzava qua e la per la montagna.
Il diavolo cercava spesso di tentarlo ma non ce la faceva, stanco di sentirlo pregare tutto il giorno pensò di andare a trovarlo di persona e sistemarlo una volta per tutte. Arrivato sulla montagna dette al povero santo uno schiaffo così potente che lo fece cadere per terra tramortito. Il diavolo restò un po' lì e se la rideva a vedere il santo a terra tramortito. Ma San Pellegrino si alza e colpisce il diavolo con uno schiaffo : forte, ma così forte che quel povero diavolo prese la via attraversando tutta la valle sbattendo la testa contro i monti dall'altra parte. E passò di la, fece un foro nella montagna e cadde in Versilia. Ecco il perché del Monte Forato, il foro che c'è è quello che fece il diavolo quando San Pellegrino gli dette quello schiaffo.
Questo è quello che si dice e quello che si crede sulle Apuane!!
Sotto l'arco lo ammiriamo in tutta la sua imponenza e  da qui si possono osservare benissimo i tre paesi di Cardoso, Pruno e Volegno giù in basso nella valle.
la bella vista del foro, la temperatura piacevole e le lamentele di molti ci fanno decidere di pranzare qui, e dopo il solito e buon caffè di bruno riprendiamo la via del ritorno seguendo a ritroso la via percorsa al mattino ( sentiero n° 110).
Una volta raggiunto di nuovo il sentiero n° 6 lo percorriamo ma alla deviazione per il sentiero n°124A lo imbocchiamo sulla nostra destra e ci dirigiamo verso la vicina casa Colleoni.
Appena prima di arrivare alla casa, appena sotto il sentiero, troviamo una fonte, poi  raggiungiamo la località Colleoni.
Casa Colleoni si trova appunto sulle pendici del Monte Forato ad un’altitudine di 780 mt.
Si tratta di un’antica e tipica abitazione delle Alpi Apuane, già presente sulle cartine del 1764, il cui impianto ha subito ampliamenti fra il 1826 e il 1938, anno in cui l’edificio acquista l’attuale conformazione con anche il forno adiacente alla casa.
Nato come alpeggio del paese di Cardoso, per un certo periodo è stato abitato stabilmente grazie anche al suo orientamento fortunato (soleggiato e al riparo da forti venti) e al fatto di essere servito da una sorgente che non smette mai di offrire acqua, seppur con variazioni di portata a seconda delle stagioni.
Parte dell’abitazione è ad oggi adibita a “casa museo” dell’Alpeggio e dell’Identità Apuana, di proprietà   Pierotti e  Armanini.
Lo storico Armnanini Michele ci spiega esaurientemente il contesto storico dove gli ambienti e gli oggetti (per la maggior parte da sempre presenti nella casa e in parte reperiti fra familiari e conoscenti) esposti all’interno, che concorrono ad evocare la storia di vita della montagna apuana.
Le ambientazioni riguardano in particolar modo la cucina di una volta, il ciclo del fieno, il ciclo dell’allevamento, il ciclo del bosco, il ciclo del lavoro dei campi, il castagneto, le ceste, l’angolo del muratore, l’angolo del falegname, la filatura e il “mondo del sogno”.
La tradizione a cui fa riferimento è quella di Versilia, Garfagnana e Lunigiana storiche (province della Spezia, Massa Carrara e in parte Lucca) in una parola la tradizione “apuana”. Si tratta di un territorio molto omogeneo dal punto di vista storico ed etnografico con usanze ben differenziate da quelle tipicamente toscane della Lucchesia, da quelle emiliane e da quelle genovesi del Tigullio.
Dopo la visita molto interessante la visita è continuata con una merenda molto gustosa a base di salumi (coppa-mortadella-lardo) - formaggio (misto-pecorino) - pane (di due tipologie) - Barbotta ( piatto tipico della Lunigiana. Solitamente si prepara con farina di mais e cipolle, ma una versione che è anche molto diffusa è quella con i fiori di zucca. Un piatto della tradizione povera, che assomiglia ad una frittata)  - Crostata - Acqua, vino, caffè.
E' molto piacevole rimanere in questo bel luogo ma orami si è fatto tardi e dobbiamo riprendere la via del ritorno e reimmettendoci sul sentiero appena percorso ritorniamo sui nostri passi sino a tornare a dove abbiamo lasciato le auto.
Bellissima escursione con un bel numero di escursionisti, su una delle montagne più suggestive delle Apuane, cosa volere di più!!

Ciao alla prossima!!

 

 

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