U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA

4/07/2016 Traversata Rondinaio e Giovo


Il Lago Santo Modenese

Come arrivare:
Dal versante toscano partendo dal fondovalle si può seguire la Strada Provinciale 71 che passa per San Pellegrino in Alpe e raggiunge il Passo delle Radici con un percorso di 17 km (contro i 31 km del percorso lungo la statale 324). Questo percorso segue una dorsale secondaria molto panoramica che nel tratto che conduce a San Pellegrino ha pendenze fino al 20% per poi continuare meno ripida fino al passo del Pradaccio a 1600
metri, da qui la strada ridiscende fino ad incontrare la Statale 324 subito dopo il Passo delle Radici. Si segue la statale sino a Pievepelago. Seguiamo le indicazioni per Le Tagliole - Lago Santo volgendo a destra. Superiamo Le Tagliole seguendo la strada fino al suo termine poco sotto il lago (m 1460 -parcheggio a pagamento).

                                                                                         - INDICAZIONI STRADALI -

 

 
ITINERARIO: Parcheggio sotto il Lago Santo Modenese (1420 mt) - Lago Baccio (1550 mt) - Rondinaio (1964 mt) - Il Passeto ( 1850 mt) - Monte Giovo (1991 mt.)
 
PARTECIPANTI:  15 escursionisti


 

 

DIFFICOLTA’  -  (EE)
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA
5h
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI :
523 Lago Baccio - Rondinaio, 00 di crinale, 525 direttissima dal Giovo al lago Santo M.
   
 
ACQUA: Alla partenza
 
PUNTI D'APPOGGIO : Vari rifugi alla partenza, presso il Lago Santo: Rifugio Giovo, Rifugio Alpino Vittoria  
 

 

PERIODO CONSIGLIATO: tarda primavera sino ad ottobre, fattibile sicuramente anche in presenza di neve o ghiaccio dove sono necessarie competenze di progressione su terreni innevati e dell'attrezzatura da ghiaccio e le difficoltà naturalmente sono più alte.

 

  Traccia escursione           Scarica traccia GPS

 
                                
 

      

                 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto escursione

            

Questa escursione ci porta un po' lontani dalle nostre amate Apuane, ci trasferiremo nel dirimpettaio Appennino, un 'escursione non troppo impegnativa ma anche con alcuni passaggi che daranno soddisfazione anche agli escursionisti più esperti, bei panorami, nebbia permettendo e cammini di cresta.
La nostra, anzi le nostre mete sono le due cime del Rondinaio e dl monte Giovo rispettivamente di
1964 mt e 1991 mt.
Per iniziare questa escursione ci dobbiamo portare alla località Le Tagliole - Lago santo Modenese.
Una volta raggiunta lasciamo le auto nell'ampio parcheggio, a pagamento, 4€ per tutta la giornata.
Bene, siamo pronti e via subito partiamo, ci contiamo e siamo un bel gruppetto di 15 escursionisti.
Saliamo per la strada asfaltata in direzione del Lago Santo ma alla prima curva sulla sinistra parte il sentiero 523 per il Lago Baccio che raggiungiamo dopo una breve salita nel bosco. Questo lago è più piccolo e molto meno frequentato ma con panorami di eguale se non superiore bellezza, dominato dalle pareti strapiombanti del Giovo e dell'Altaretto.
                                                        Lago Baccio foto dal sito Rifugio Vittoria
Il Lago Baccio è tra i più grandi laghi appenninici della Provincia di Modena, dopo il famoso Lago Santo.
E’ situato in una conca ad alto valore ambientale e nota ai vari appassionati di storia per i numerosi reperti archeologici ritrovati nei suoi pressi. L'origine dello specchio d'acqua è ancora incerta, si presume glaciale.
Presenta una caratteristica forma ovale, unica in tutto L’Appennino  Settentrionale, la sua altezza è di 1554 mt s.l.m.; di medie dimensioni, raggiunge i 5 metri di profondità al centro, ma durante le piene autunnali o il disgelo primaverile il livello dell'acqua può alzarsi anche di circa un paio di metri. Il luogo è assai suggestivo e merita una sosta: grossi faggi incorniciano lo specchio d'acqua dominato verso ovest dalla severa parete che dalla cima dell'Altaretto si spinge fino al Giovo.
Dopo aver ammirato il bel panorama riprendiamo il cammino, da qui partono due sentieri: il 521 e il 523, tutti e due vanno verso il Rondinaio.
       
Noi prendiamo il 523 che aggira il lago sulla sponda destra e sale dolcemente nella valle, mentre l'altro, il 521, sale subito bruscamente su una pietraia. Guadiamo l'emissario, volgiamo, poi, a sinistra verso una macchia di faggi,  a quota 1595 mt. dovrebbe esserci una sorgente, la Fonte dell'Acqua Fredda, ma noi non ne abbiamo trovato traccia.
Seguiamo i ben visibili segnavia in costante salita finché non superiamo il limite della vegetazione, quindi proseguiamo su una zona più aperta su un'ampia distesa di erba e rocce.
Continuiamo a salire sino alla Finestra del Rondinaio su un percorso abbastanza ripido da poter sgranare il gruppo.
Ma ormai ci siamo, siamo al tratto finale, dobbiamo camminare su grossi massi ed ecco davanti  a noi la vetta del Rondinaio caratterizzata dalla sua bella croce, siamo a quota 1964m.
Dalla vetta, sotto di noi verso est  il Lago Turchino, piccolo specchio d’acqua che possiamo scorgere, insieme al Lago Torbido, nel versante opposto che si affaccia verso la Foce di Giovo (il più alto passo munito di strada transitabile, anche se sterrata, dell’Appennino) e il Passo di Annibale.
Il panorama sarebbe ancora più grandioso se la nebbia ce lo permettesse e ci apparirebbero sulla sinistra  le Alpi Apuane, i monti Pisani, la Versilia e il mare, sulla destra la distesa che conduce e termina nel Lago Baccio, ma oggi non è giornata di bei panorami!
Facciamo una breve pausa e ammiriamo quel po' di panorama che ci si presenta davanti e ne rimaniamo comunque estasiati.
Ripartiamo, torniamo sui nostri passi e ritrovato il sentiero da cui siamo venuti lo ignoriamo e proseguiamo sul crinale dove prosegue il sentiero di crinale lo 00 che ci condurrà sino al monte Giovo di cui notiamo il profilo roccioso e frastagliato. Proseguendo sullo 00 giungiamo al Passetto a quota 1699mt. ultimo picco della dorsale Nord del Rondinaio.
La nebbia adesso si fa più fitta e anche la temperatura si abbassa notevolmente dato anche un vento abbastanza teso.
Comunque si prosegue verso la nostra meta e percorriamo il crinale da dove ogni tanto le nuvole ci lasciano dare uno sguardo fugace al Lago Baccio, notiamo anche che si affaccia su verticali vuoti.
Dal passetto si scopre che la parete compatta visibile dal lago si articola poi in tante cime rocciose, su cui il sentiero s'inerpica e prosegue in modo ripido, restando spesso esposto.
Dopo un primo tratto di ascesa relativamente facile alternato da spiazzi protetti da cui si continua a meravigliare la vista inizia un tratto più ostile dove dobbiamo superare alcuni torrioni rocciosi.
Il profilo che sottolinea la sommità del Giovo non sembra più una cima aguzza, come vista dal basso, ma quasi un pianoro sommitale che invita a proseguire nello stretto sentiero di crinale fra massi e lastre rocciose sporgenti e adesso appare, tra le nuvole, anche il Lago Santo.
Poco dopo, di colpo, il sentiero s'interrompe su di un gobbone roccioso che dobbiamo superare necessariamente aiutandoci con una catena fissata sulla sommità, siamo alla Grotta Rosa.
 Questo è un brevissimo tratto facile da salire in arrampicata ma potrebbe lasciare un attimo con il fiato sospeso, sulla destra c'è un bello strapiombo.
Ci solleviamo sul vuoto di un paio di metri sorreggendosi al cavo metallico.
La salita lungo il cavo d'acciaio, come detto, è di pochi metri, ma sotto c'è un precipizio ed è bene non affrontarlo se si soffre di vertigini.
Passata questa difficoltà ormai la vetta è vicina e da qui sembra adesso un panettone sovrastato dalla croce sommitale con pendenze più dolci nel versante che si intravede adesso.
Raggiunta la vetta si potrebbe ammirare un panorama vastissimo che spazia su tutte le vette dell'appennino e godere di una splendida vista dalla vetta più alta dell'appennino Toscano, perdendo lo sguardo dall'imponente Cimone a tutto il crinale appenninico fino alle Apuane e alle innumerevoli orografie minori sempre se le giornate non sono come oggi: fredde, ventose e nebbiose! Pazienza sarà per la prossima volta.
Il tempo non è tanto bello e la temperatura non piacevole ma comunque non rinunciamo a pranzare su questa cima e immortalarci con una foto di gruppo.
Però dobbiamo deciderci di ripartire e infatti riprendiamo il cammino, la logica ci diceva di prendere il sentiero 527 verso il Passo Boccaia, ma invece noi torniamo sui nostri passi sullo 00 e in breve sulla sinistra incontriamo il sentiero 525, il sentiero più diretto per rientrare al Lago Santo, in breve perdiamo subito quota superando alcuni tratti un po' infidi e scivolosi.
Lungo la discesa si arriva in un punto della Serra da cui sono visibili, contemporaneamente, sia il Lago Santo che il Lago Baccio, la vista dall'alto sui due laghi vale però la fatica delle ginocchia!
Ed eccoci infine al termine della nostra escursione presso il rifugio Vittoria sulle sponde del bellissimo Lago Santo e una bella birra o un gelato non vuoi mettercelo?
Concludiamo così la bellissima escursione in scenari splendidi, anche se spesso oggi sono rimasti celati allo sguardo, però quello che l'occhio non ha carpito l'anima l'ha percepito!
Ciao alla prossima!


 

 

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