Non
avendo conoscenza del posto dei toponimi e le caratteristiche che lo
distinguono mi limito a riportare la relazione trovata sul
sito " La Arrozza del Gambini "all'indirizzo web http://carrozzadergambini.it/wfmenuconfig/download/category/15-gerfritr.html
Affascinante escursione a cavallo tra le province di Pisa e
Grosseto, un anello di circa 7 km con un dislivello di 400
metri, che ci porterà a conoscere una delle aree geotermiche
tra le più importanti al mondo per lo sfruttamento
industriale e la produzione di elettricità utilizzando
l'energia che si sprigiona dal sottosuolo. Siamo
partiti dal parcheggio nei pressi del campo sportivo di
Sasso Pisano, in direzione sud, seguendo il sentiero che in
costante salita, immerso in un lussureggiante castagneto, ci
ha portato sul versante opposto della collina. Abbiamo
attraversato l'ombroso bosco fino a che a un tratto,
l'ambiente ha cambiato improvvisamente lasciando spazio a un
terreno sassoso dove la vegetazione è quasi assente. Ci
siamo così trovati in mezzo al Parco delle Biancane, una
zona dove la forte aggressione chimica dell'acido solfidrico
e di altri componenti dei fluidi geotermici, ha prodotto
l'alterazione e lo sbiancamento delle rocce, trasformando in
gesso i diaspri e i calcari presenti in tutta l'area. Questo
ambiente particolare ha influito e ha modificato anche la
vegetazione della zona, tanto che le piante hanno assunto
l'aspetto di veri e propri endemismi. Non è raro trovare
esemplari centenari di Quercia Sughera (Quercus Suber) e
Cerro Sughera (Quercus Crenata), che riescono a trovare il
loro habitat a 700 metri di altitudine grazie al calore
sprigionato dal sottosuolo, nonostante le loro
caratteristiche di piante eliofile e xerofile che temono i
climi freddi. Lungo tutto il nostro avvincente percorso,
saremo accompagnati anche da rigogliosi cespugli di Brugo (Calluna
Vulgaris) un'Ericacea in grado di colonizzare terreni molto
acidi e che alla fine dell'estate dipinge questo paesaggio
con stupende fioriture color malva. Proseguiamo sempre
risalendo fino a trovarci immersi in un ambiente inconsueto
dove le rocce alterate assumono nuove tonalità di colore,
con tutte le sfumature dal rosso, al giallo, al viola che ci
regalano un effetto cromatico di particolare suggestività.
Arriveremo così in cima alla collina per goderci il superbo
panorama che dalle Colline Metallifere spazia fino al mare
mostrando nelle giornate più limpide, perfino le isole
dell'Arcipelago Toscano. Sullo sfondo, il maestoso
refrigerante della vicina centrale di Monterotondo e in
basso la conca delle Biancane, tra pennacchi di vapore e il
chiarore delle rocce fumanti. Molto interessante e
spettacolare è l'anfiteatro naturale che si trova nella
parte più bassa dell'anello, che col suo bagliore quasi
accecante ci regala un'atmosfera veramente surreale.
Continuando il tortuoso tracciato di scalette, ponticelli e
staccionate, scorriamo lungo il perimetro di questo
singolare luogo, ammirando da ogni prospettiva i particolari
colori che lo dipingono e la straordinaria varietà delle
piante che caratterizzano questo ambiente. Ritornati ad
incrociare di nuovo il sentiero da cui siamo provenuti
avremo l'accortezza di svoltare a sx per un nuovo tracciato
che lambendo un castagneto e un piccolo laghetto ci porterà
alla sommità del versante che guarda Sasso Pisano.
Dovremmo fare attenzione ai passamano e alle scalinate in
legno ( in parte purtroppo degradate dall'incuria e dalle
piogge), fino a raggiungere un pendio pietroso dove
cammineremo su un suolo ancor più arroventato, accompagnati
dal gorgoglio del fluido geotermico che in alcuni punti
scaturisce dalle fessure sotto forma di acqua e fango
formando piccole pozze bollenti. I vapori che fuoriescono
dalle fratture delle rocce con una temperatura intorno a
100°, sono costituiti per il 95% da vapore acqueo e per il
resto da anidride carbonica, ammoniaca, metano, acido
borico, vari gas nobili e acido solfidrico (idrogeno
solforato) responsabile del tipico odore di uovo marcio che
si sente nella zona.
Scendendo ancora, arriveremo in un
punto dove l'azione delle manifestazioni geotermiche, ha
creato una specie di alta trincea fumante al cui interno il
vapore e l'odore si concentrano come in un girone infernale
e dove le rocce intorno mostrano luccicanti
cristallizzazioni di zolfo nativo. Davanti a noi il
panorama della vallata del Cornia e del piccolo borgo di
Sasso Pisano ci accompagnerà fino allo spiazzo asfaltato che
segna la fine del percorso.
Volteremo a dx verso
il paese per visitare il nuovo complesso balneabile del "Biolago",
da dove raggiungeremo anche l'antico lavatoio pubblico
alimentato da una sorgente termale a 36°.
Con un po' di tempo a disposizione, potremmo visitare anche
il centro storico del paese, che conserva un affascinante
aspetto medievale, con le sue curiosità e con l'interessante
piccolo museo.
Alla prossima!!!