
Foto escursione
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Il programma
escursionistico per questa domenica ci porta, si spera,
in un luogo fresco e noi francamente ce lo auguriamo,
sarebbe già un conforto poter scappare dalla forte
calura estiva.
Siamo in
quattordici e ci sposteremo con il pullman,
destinazione Doganaccia.
Puntualmente partiamo e dopo un viaggio, assai
tranquillo, giungiamo alla nostra meta anche se con
qualche difficoltà dovuta alla stretta stradina che da
Cutigliano porta appunto alla
Doganaccia; località sita nel cuore
dell’Appennino tosco-emiliano, deve il suo nome alla sua
ragione storica; la località sorge infatti sui resti di
un’antica dogana posta tra il Ducato di Modena e il
Granducato di Toscana a (1547 mt.). L'idea è
quella di percorrere il lungo tratto di cresta che
collega la Doganaccia e il Passo dell'Abetone passando per la doppia vetta del
Libro Aperto in un percorso che unisce storia e natura.
Questa
escursione è una delle più classiche di tutto
l’Appennino: come tutti i percorsi di crinale
l’itinerario è molto vario e panoramico, con belle
visioni sulle sottostanti vallate del Pistoiese e del
Modenese, ma è anche abbastanza lungo anche se non
presenta particolari difficoltà. Fra i luoghi degni di
nota da un punto di vista storico e toponomastico
ricordiamo il Monte Maiori (m. 1541), il Libro Aperto
(m. 1937) e il Cervinara (m. 1716), non dimenticando di
rilevare che lungo il percorso incontreremo numerosi
cippi confinari in pietra serena, di forma cilindrica,
risalenti alla fine del XVIII sec.: su alcuni di essi,
là dove è ancora visibile, compare scolpita una M (sta
per Modena) dalla parte del Modenese e una T (sta per
Granducato di Toscana) dalla parte del Pistoiese;
stavano ad indicare il confine fra i due Stati.
Finalmente
si parte partiamo dal piazzale di arrivo della funivia e
ci dirigiamo verso il sentiero n° 6 direzione Passo
della Arcana. Lasciato sulla destra il Rifugio
Manzani ci incamminiamo a sinistra lungo il sentiero di
crinale, che è il CAI n. 00, attraversando la strada
carrozzabile Cutigliano – Fanano diretta verso la
Capanna Tassone. Percorrendo la carrozzabile
giungiamo al Passo della Croce Arcana, a quota 1669 mt.,
riconoscibile già a distanza da un monumento agli alpini
caratterizzato da un recinto con un cippo sormontato da
un’aquila di bronzo e con pezzi d'artiglieria della 1’
Guerra Mondiale. Qui ci siamo fermati per visitare il
monumento e ci fermiamo a chiacchierare con gli ex
alpini che oggi si sono ritrovati qui come ogni anno.
Prendiamo
il sentiero 00 che si sviluppa su un ampio crinale.
Già alla partenza l'aria era fresca e si respirava bene
ma una volta sul crinale un vento abbastanza sostenuto
proveniente da est ci rinfresca ulteriormente, male non
è!! Giungiamo alla località " Vista del Paradiso" dal
nome dell’omonimo casolare che si trova in versante
toscano e scende ad una depressione nota come
Piaggiacalda a 1667 mt. Poi proseguiamo su praterie
di mirtilli e erba lussureggiante sino a giungere alla
sommità erbosa chiamata i Balzoni 1753 mt.
Proseguiamo ancora, siamo in leggera discesa e
raggiungiamo il Colle Acquamarcia, il nome a questa zona
lo dà una pozza d'alpeggio collocata al centro di questa
depressione, però se c'era doveva esser ben nascosta
perché noi non lo abbiamo vista. Ripartiamo e subito
affrontiamo, ora, una balza rocciosa chiamata Costiera
dei Tauffi , quindi una breve discesa e con una breve
salita raggiungiamo la vetta della Cima Tauffi 1798 mt.
Breve sosta per uno spuntino e per reidratarsi;
ripartiamo e adesso, forse, dobbiamo affrontare il
tratto più delicato, dobbiamo necessariamente fare molta
attenzione, scendiamo giù per il crinale e l'insidia è
dovuta a sfasciumi e la forte pendenza Il
crinale si fa poi molto stretto con passaggi esposti sul
filo di cresta noti con il triste nome di Passo della
Morte, comunque, fortunatamente, il sentiero 00 li evita
aggirandoli sulla destra in versante modenese fino a
giungere alla Sella est del Monte Lancino 1674mt. Il
camminino ci porta poi sulla vetta del Monte Lancino poi
scendiamo alla sua Sella ovest. Seguendo ancora lo
00 ci porta verso il versante toscano e percorriamo la
costiera e la vetta del Monte Cervinara 1776 mt. e poi
affrontiamo la ripida salita del fianco orientale del
Libro Aperto, con ampie visione sia del versante
toscano, roccioso e ripido, che di quello emiliano, con
morbide ondulazioni ricoperte di piante di mirtilli.
Infine con un'ultima salita raggiungiamo la prima cima
del Libro Aperto, chiamata, questa cima, anche
Monte Rotondo a quota 1963 mt. Questa cima si trova
in versante emiliano e quì pervengono diversi sentieri
sia dall’Emilia che dalla Toscana. Dalla cima si gode
di un panorama vastissimo: verso nord la vetta del Monte
Cimone fa da padrona, ma spostando lo sguardo a 360° si
possono ammirare tutte le principali cime dell’Appennino
tosco-emiliano.
Il Corno alle Scale verso ovest e più vicino la Croce
Arcana, luoghi affascinanti e ricchi di storia e
mistero. Le verdi valli della Toscana, dove scorre il
torrente Sestaione, tra le province di Lucca e Pistoia.
E verso ovest la nostra meta l'Abetone. Ci
mettiamo sotto vento e sostiamo abbondantemente per
pranzare e ammirare il panorama, non sono mancate
neanche i momenti di ilarità. Però come sempre le
lancette dell'orologio corrono quando si stà bene e
quindi dobbiamo riprendere il cammino
Per
tornare a valle seguiamo il sentiero C.A.I. 00,
oltrepassando la Selletta del Libro Aperto e
Percorsi due-trecento metri, ci voltiamo ad ammirare le
cime sulle quali abbiamo sostato e da qui si percepisce
bene il motivo per il quale questo tratto appenninico ha
preso il nome di Libro Aperto. Le due vette sui lati e
le verdeggianti scarpate sottostanti appaiono come un
immenso libro adagiato sul mondo, quando si dice che
dobbiamo imparare a leggere i segnali della natura…

Scendiamo sul sentiero che corre lungo la linea dei
cippi confinari settecenteschi fino a pervenire alla
sella della Serra delle Motte o Foce della Verginetta
1502mt. al limite superiore del bosco dove giungono
diversi sentieri e dove sorge un piccolo rifugio, la
Casa di Lapo, aperto nei mesi estivi e dove si può
acquistare qualcosa da mangiare. Lasciata la Serra
delle Motte ci dirigiamo verso ovest per incontrare,
dopo pochi minuti di cammino, un’altra depressione nota
come Serrabassa della Verginetta. Da qui parte sulla
destra una larga carrareccia, usata in inverno come
pista da sci di fondo, a sinistra, lo 00 che sale sino
alla vetta al Monte Maiore.
Noi
seguiamo la larga strada, più comoda, strada;
incontriamo numerose famiglie a passeggio in un
bellissimo bosco di abeti Giungiamo alla località
Verginetta dove si trova anche una bella fontana in
pietra e ci rinfreschiamo un pò Camminiamo ancora
nella bellissima foresta dell’Abetone: passiamo fra
grandi abeti e camminando su ampia strada forestale,
arriviamo ad una sbarra e in poche decine di metri
terminiamo la nostra escursione nel piazzale delle
Piramidi.
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