Foto escursione
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Il
nostro girovagare questa volta ci porta sull'appennino
Tosco Emiliano, il calendario escursionistico prevede di
raggiungere il monte La Nuda di 1775 mt.,
posto nel comune di Pievepelago. Itinerario che
effettueremo con le ciaspole.
Il caratteristico nome di questa monte deriva dal fatto
che la sua cima, nonostante l'altezza non molto elevata,
è completamente spoglia di vegetazione a causa dei venti
impetuosi che sono spesso frequenti e che permettono
soltanto la crescita di erba e fiori. Siamo in
dodici, ci troviamo come al solito davanti alla nostra
ex sede a Ripa di Versilia e partiamo subito senza
indugio visto il lungo viaggio che ci attende, infatti
ci vorranno due per per raggiungere la nostra
destinazione. Dobbiamo raggiungere il santuario di
Monticello,
imbocchiamo la strada che sale alle Tagliole e al Lago
Santo; in corrispondenza del quarto tornante della
strada seguiamo a destra la stradina (via Merizzana)
infine
giungiamo al bivio per borgo
Fontanini, qui la strada per il santuario è chiusa da un
gran muro di neve ammucchiata dai mezzi spazza neve,
lasciamo le auto qui, ci si prepara per l'escursione
calzando le ciaspole e via si parte subito raggiungendo
dopo un centinaio di metri ìl Santuario
di Monticello .
Santuario Mariano di Monticello: la storia
documentata riferisce che fin dal ‘600, in una
piccola cappella, venisse venerata l’immagine di
Maria Immacolata, dipinta su di una tavoletta di
legno. Più tardi, nel 1800, con l’incremento della
popolazione dei borghi vicini, si pensò di erigere
il primo Oratorio. I lavori della prima costruzione
terminarono nell’estate del 1849 ma nel corso degli
anni successivi si susseguirono vari restauri e
ampliamenti.
L’ambiente è molto suggestivo, in quanto il santuario si
trova in una piccola radura in mezzo a un bel bosco di
faggi.
 Sulla facciata della chiesa, sopra il portico , è
presente un bassorilievo che raffigura Maria Regina
della Pace, con in grembo il Bambino Gesù. Gli abitanti
della valle del Pelago sono tuttora molto devoti alla
Madonna di Monticello per cui ancora oggi il santuario è
meta di numerosi pellegrinaggi. E’ chiuso nel periodo
invernale, aperto in estate da Maggio a Ottobre. Dal
grazioso giardino antistante la chiesa si gode di una
bella visuale sulla vallata.
Lasciamo l’Oratorio e cominciamo a salire di quota su
una comoda forestale, sicuramente bella e ampia in
estate ma oggi e interamente ricoperta da un'alta coltre
di neve senza nessuna traccia solo impronte di qualche
lepre o coniglio. Procediamo faticosamente dandoci il
cambio in testa aprendo la pista, questo si rivela molto
faticoso, diversi tornanti
ci conducono alle pendici settentrionali del monte Nuda.
Giungiamo
ad una zona ad abeti e qui la zona è letteralmente da
favola gli abeti carichi di neve ci lasciano
letteralmente sbalorditi, poi intorno ai 1400 metri
di quota, il bosco cede
progressivamente il passo ad una
zona intermedia caratterizzata da cespugli e arbusti;
salendo ancora si raggiungono i pascoli e le praterie di
alta quota che oggi si presentano come distese
immacolate di soffice neve....troppo soffice!
Incrociamo, ora il sentiero n° 539 che percorre la
dorsale nord - ovest del monte in costante salita e qui
il gruppo si sgrana, e si la salita ora si fa sentire,
giungiamo infine all’anticima nord, chiamata “Colle
Boschetto” in quanto sono presenti isolati esemplari di
faggio piegati dalla forza del vento. Si prosegue sul
sentiero CAI 539 che percorre la dorsale nord - ovest
del monte in costante salita fino a giungere
all’anticima nord, chiamata “Colle Boschetto” in quanto
sono presenti isolati esemplari di faggio piegati dalla
forza del vento. Da qui si prosegue sulla bella cresta
che la collega alla cima principale facendo attenzione
ai versanti molto ripidi e franosi sulla Valle delle
Tagliole.
Diamo uno sguardo all'orologio e notiamo che si
sono fatte le tredici e trenta, per raggiungere
la cime vera e propria calcoliamo che ci voglia ancora
come minimo un'ora e dovremmo percorrere una cresta
con pendio moto ripido specialmente sul versante
orientale, su questa neve i ramponi che comunque abbiamo
al seguito, non servirebbero a molto e su quella
pendenza le ciaspole neanche a parlarne; quindi per
raggiungere la vetta bisognerebbe scendere nel vallone e
poi risalire sulla cresta est allungando di molto. La
decisione unanime è stata quella di terminare
l'escursione qui.
Comunque anche di qui abbiamo
comunque una bellissima vista,
davanti a
noi appare tutto il crinale tosco-emiliano compreso fra l’Abetone e il Passo delle
radici, verso est il monte Cimone e verso nord il
magnifico panorama su tutta la vallata del Pelago
con le sue montagne arrotondate caratterizzate da
paesi e piccole borgate sparse qua e là; fa
eccezione in primo piano il caratteristico picco
roccioso di origine vulcanica del Sasso Tignoso.
Con tanta bellezza negli occhi decidiamo di pranzare
qui, anche per l'assenza di vento! Ma tutto a termine
e dobbiamo riprendere la via del ritorno ripercorrendo
il primo tratto già percorso in salita, poi in
corrispondenza della strada forestale prendiamo seguiamo
il sentiero
CAI n° 539. La discesa è divertente e
proseguiamo con passo veloce sprofondando nella soffice
neve, inutile elencare i ruzzoloni! Rientriamo nel
bosco e scendendo non sempre seguendo il percorso
segnato ma tagliando tra gli alberi, attraversiamo
quello che sarebbe un ruscello proseguendo in direzione
nord e in breve giungiamo poco sopra
il gruppo di case in località Vaccherecce a 1120 mt. Da qui
prendiamo la vecchia strada che collegava i paesi di
Pievepelago e S. Anna Pelago. Diversi tratti di questa
antica mulattiera percorsa nel passato da pastori,
boscaioli e carbonai, presentano tuttora i resti di
antichi muretti
a secco e della pavimentazione originaria ( sotto la
neve). Svoltiamo decisamente a destra su un
sentiero indicato da segni bianco - azzurri; è questa
l’antica mulattiera che collegava i paesi di Pievepelago
e S. Anna. Continuiamo su questo sentiero che risulta
pressoché
pianeggiante o al massimo con
alcuni brevi saliscendi; dopo
circa 2,5 km Giungiamo
nuovamente all’Oratorio di
Monticello.
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