Oggi
il nostro calendario escursionistico ci propone
questa facile e abbastanza breve escursione.
Siamo
sulle montagne della " Svizzera pesciatina",
tale curioso appellativo fu coniato nel XIX secolo da
Jean Charles Sismondi, un intellettuale ginevrino esule
in Italia per ragioni politiche a cui queste zone
rammentavano la terra natale. Sui dolci fianchi di
colline verdeggianti si stagliano netti dieci antichi
paesi, le cosiddette Castella, che sono: Vellano (600
m.s.l.m.), Pietrabuona (110 m.), Medicina (537 m.),
Fibbialla (424 m.), Aramo (397 m.), San Quirico (529
m.), Sorana (410 m.), Castelvecchio (450 m.), Stiappa
(630 m.) e Pontito (750 m.).
Per effettuare questa
escursione si potrebbe partire da Pontito ma
visto
che per l'ora di pranzo dobbiamo essere all'agriturismo
la Revia decidiamo di farla più corta, almeno 2 ore in
meno.
Superato il bivio per il paese proseguiamo
per Croce a Veglia;
superiamo la chiesa oratorio della Madonna delle Grazie
si superano alcuni tornanti e proseguiamo in
salita fino a che la strada non diviene pianeggiante
fino a Croce a Veglia (m.906) riconoscibile dalla
piccola cappellina e da una grande croce.
La
strada asfaltata diventa ben presto sterrata, la
troviamo in buono stato a differenza di altre volte
quando le copiose piogge l'avevano trasformata in
un tracciato da fuori strada.
Al borgo di Pontito non ci andiamo e non potremmo
visitarlo ma alcuni cenni vale la pena dirli.
Pontito 700 mt, è la borgata più elevata della "
Svizzera pesciatina", ed è anche la più lontana dal
capoluogo. Il paese ha una caratteristica forma a
ventaglio rovesciato, con la chiesa a fare da vertice,
le strade e le case a formare vari archi concentrici.
Nel punto più basso del paese si trova la cappella della
Madonna del Soccorso e più in basso ancora i ruderi
della chiesetta di S. Andrea, riportati alla luce dagli
archeologi del museo di geopaleontologia, archeologia e
mineralogia di Pescia. Il paese diede i natali a Lazzaro
Papi, letterato di fama tra Settecento e Ottocento,
medico al seguito della Marina di Sua Maestà Britannica
in India e primo traduttore in italiano del Paradiso
Perduto di John Milton.
E' possibile pernottare
presso l'ostello comunale o la canonica di Pontito, nel
mese di agosto viene tenuta la sagra del formaggio
pecorino.
Tornando a noi: giunti in prossimità di Croce a
Veglia lasciamo il nostri mezzi di locomozione e
iniziamo l'escursione.
Croce a Veglia è posta sul crinale spartiacque tra le
valli della Lima e del torrente Pescia, proprio sopra
Pontito, e qui si può arrivare percorrendo tutta la
strada della Svizzera Pesciatina, sia da Pistoia
arrivando prima alla Femminamorta e poi attraversando i
paesi della Val di Forfora, Crespole, Calamecca e
Lanciole. Da qui si capisce la grande importanza di
questo luogo nell'antichità via di transito e di
collegamento fra la valle del Pescia e la Lucchesia.
Questo luogo era famoso in antichità perché vi si
trovava un ospitale che forniva ricovero ai viandanti
che percorrevano l'antica strada che univa Lucchio e la
Val di Lima a Pescia ed è sempre stato un sito
utilizzato per l'allevamento delle pecore.
Prendiamo a sinistra lungo la "rossa" strada di crinale
(ottimo panorama sulla "Svizzera pesciatina") con alcuni
saliscendi si raggiunge il bivio per "case Giannini".
Capiamo
il perché dell'appellativo di "Svizzera" questi grandi
prati con tutti quegli armenti al pascolo ricordano
effettivamente i luoghi dello stato elvetico.
Proseguiamo dritti tralasciando la strada sulla
sinistra, camminiamo per circa dieci minuti e ancora
un altro bivio che prendiamo a destra, su un albero
possiamo veder le indicazioni per Lucchio, sentiero n°
67, e per la Penna di Lucchio sentiero n°65, ancora
pochi minuti e ci ritroviamo all' insenatura chiamata
Sella del Romitorio (m. 1049), a sinistra ha inizio il
sentiero per il Monte Memoriante (m. 1149), ma noi
andiamo a destra da dove parte il sentiero per la vetta
della penna di Lucchio.
Entriamo nel sentiero e
subito ci troviamo su roccette, ci portiamo verso est
sul crinale che visto dal basso potrebbe dare da
pensare, una volta arrivati sulla cresta ci accorgiamo
che la salita sarà una salita tra rocce con passaggi
facili di primo grado, unica preoccupazione è quella di
seguire i segni impressi sulle rocce per evitare
spiacevoli inconvenienti.
Giungiamo all'antecima e percorrendo la cresta,
spaziosa, giungiamo sulla vetta a mt. 1176. Dalla vetta
della penna di Lucchio ammiriamo un bellissimo panorama
che spazia dalle Apuane a tutto il crinale appenninico,
il Balzo Nero e sotto di noi l’inconfondibile sagoma del
paese di Lucchio, abbarbicato alla montagna e sovrastato
dalla sua rocca.
Dopo una breve sosta ripartiamo,
breve visto che soffia un vento gelido, prendendo
un sentiero che scende dalla parte opposta verso il M.
Memoriante.
Scendiamo tra faggi su un sentiero
ripido e scivoloso, mentre scendiamo notiamo dei grandi
branchi di capre selvatiche che al nostro arrivare se la
danno a gambe.
Raggiungiamo un'insellatura con tre
sentieri: a destra quello che scende a Lucchio, davanti
a noi quello che sale al Memoriante, quest'ultima vetta
sarebbe sarebbe una salita interesante ma dovendo
affrontare alcuni passaggi un pò delicati con la roccia
umida non è stato il caso di rischiare e quindi
prendiamo quello a sinistra che torna verso Croce a
Veglia.
Scendiamo e precorriamo la base della Penna
di Lucchio, dovrebbe essere il n° 67, dico dovrebbe
perché in effetti numerazioni non sene vedono, comunque
segni bianco rossi ci sono anche se non sempre evidenti.
Dopo aver percorso molto sentiero in discesa ci troviamo
su un tratto in salita e in breve chiudiamo l'anello
riportandoci alla Sella del Romitorio. Risiamo sulla
strada e giungiamo al bivio con la Via Croce a Veglia.
Percorriamo la strada questa volta sino ad incontrare
dei segni rossi su delle rocce sulla nostra destra, il
breve sentiero serve solo per tagliare la grande curva
che percorre la strada e subito ci ritroviamo sullo
sterrato e in breve a Croce a Veglia.
Ora si potrebbe
dire che l'escursione si terminata ma nelle
vicinanze c'è un agriturismo la Revia dove ci stanno
aspettando, quindi prendiamo un strada sterrata che
scende sulla sinistra, indicazioni all'inizio, poi si
prosegue dritto tralasciando altre stradelli laterali.
In circa 20 minuti giungiamo all'agriturismo dove
veniamo accolti molto calorosamente e subito messi a
nostro agio; ci accomodiamo e ci vengono portati subito
le prime portate di un menù buonissimo: antipasto
toscano, tordelli al ragù, polenta e salsicce,
rosticciana in umido con fagioli , cinghiale arroto con
patate; dolce, caffè e ammazza caffè hanno chiuso il
pranzo il tutto per una cifra irrisoria.
Rimaniamo un
pò a raccontarci le nostre storie ma poi se pur a
malincuore dobbiamo tornare alle auto, salutiamo i
gestori molto gentili e ospitali poi riprendiamo la
strada già percorsa e ci dirigiamo verso Croce a
Veglia che raggiungiamo in una quindicina di minuti.
Un'escursione non lunghissima, neanche molto
difficile, interessante per i panorami e gli
ambienti naturalistici, coniugando la camminata
con la facile arrampicata e ci ha molto gratificato
dando maggior interesse alla nostra attività. Molto
apprezzato è stato, naturalmente, anche il pranzo
all'agriturismo.