U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

27-28/01/2018 Ciaspolata alle Radici

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Amico mio, tu e io rimarremo estranei alla vita, e l'uno all'altro, e ognuno a se stesso,
Fino al giorno in cui tu parlerai e io ascolterò,
ritenendo che la tua voce sia la mia voce;
e quando starò zitto dinanzi a te
Pensando di star ritto dinanzi a uno specchio.
Kahlil Gibran

 

Sul versante toscano partendo dal fondovalle si può seguire la Strada Provinciale 71 che passa per San Pellegrino in Alpe e raggiunge il Passo delle Radici con un percorso di 17 km (contro i 31 km del percorso lungo la statale 324). Questo percorso segue una dorsale secondaria molto panoramica che nel tratto che conduce a San Pellegrino ha pendenze fino al 20% per poi continuare meno ripida fino al passo del Pradaccio a 1600
metri, da qui la strada ridiscende fino ad incontrare la Statale 324 subito dopo il Passo delle Radici. Sul versante emiliano vi sono almeno quattro percorsi che salgono dalla valle: Da Modena :lungo la Statale 486 che sale passando per Sassuolo, Lugo, Montefiorino e quindi raggiunge la Statale 324 in territorio emiliano (località Imbrancamento)a meno di 3 km dal Passo delle Radici; Da Modena lungo la Statale 12 per Pavullo nel Frignano, Pievepelago e da qui lungo la Statale 324;Da Montefiorino seguendo la Provinciale 32 per Frassinoro, che si collega alla Statale 486in località La Raggia, e poi da qui seguendo la Statale 486 fino alla congiunzione con la Statale 324;Da Reggio Emilia lungo la Statale 63 e poi la Provinciale93 per Villa Minozzo che raggiunge la Statale 324 in località Piandelagotti. Il Passo delle Radici è uno dei punti di accesso al Parco del Frignano (Alto Appennino Modenese).

                                                                                         - INDICAZIONI STRADALI -

 

 
ITINERARIO:

Passo delle Radici (1.529 mt) - Alpicella delle Radici (1708 mt.)

 
PARTECIPANTI: 25escursionisti 


 

 

DIFFICOLTA’  -  (E)

 
TEMPI DI PERCORRENZA
6 h cammino
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI : GEA/GT 

CARTOGRAFIA: APPENNINO TOSCO EMILIANO -
Valli: Dolo, Del Dragone, delle Tagliole, di Luce, del Corsonna, dello Scesta, di Lima, delle Turrite Cava 1:25000 Edizioni Multigraphic - Firenze

 

 

   
 


Al Passo delle Radici , San Pellegrino
 
 
PUNTI D'APPOGGIO :
Albergo Ristorante Lunardi
Località Passo Delle Radici - San Pellegrino In Alpe
55033 Castiglione di Garfagnana - Lucca
tel. 0583 649071 fax 649079
contatti e-mail:
info@albergolunardi.com  
Ristorante L'Appennino
Piazza San Pellegrino in Alpe 5
San Pellegrino in Alpe 55033 Castiglione di Garfagnana - Lucca
Telefono: 0583/649069 - 649112
appennino@virgilio.it
 

PERIODO CONSIGLIATO:  (invernale): da Dicembre a marzo 
 

 

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Foto escursione
              

Con questa escursione riiniziamo la stagione escursionistica  della sezione UOEI di Ripa di Versilia per il 2018.
Nel calendario proponiamo una giornata gioviale tra soci al rifugio UOEI di Pietrasanta al Passo delle Radici.
Veramente questa non è stata una vera e propria escursione ma un ritrovarsi tutti assieme lasciando liberi di praticare le attività che aggradano di più.
Il nostro gruppo composto da dodici persone si è portato al rifugio del Passo delle Radici già dal pomeriggio del 27.
Arriviamo alla spicciolata e con rammarico notiamo che la neve è scarsa, comunque pare che la nostra escursione la potremo fare lo stesso.
Visto che è presto ci dividiamo i vari gruppetti e facciamo due passi in autonomia chi di qui chi di là. Ben presto cala la sera e la temperatura cala, sarà meglio rientrare nel confortevole tepore del rifugio.
E che fare ora? Naturalmente diamo inizio
all' happy hour, preludio di una buonissima cena. Solitamente portiamo cibo per una settimana ma stranamente quest'anno siamo riusciti a fare una spesa per tutti e purché gli alimenti non scarseggiassero non sono stati esagerati.
Praticamente tra l'happy hour  e la cena non c'è stato stacco e ci siamo trovati dall'aperitivo a un buonissimo risotto allo zafferano, tanti formaggi, salumi, acciughe marinate, sott'olio, dolci e caffè il tutto accompagnato da buonissimi vini. A fine pranzo abbiamo festeggiato l'amico Marco che festeggia il suo ennesimo compleanno, per decenza non dirò quanti anni compie, comunque li dimostra tutti!
Per passare il tempo chi gioca a carte chi chiacchera chi fa oroscopi. Io e il fotografo ufficiale del gruppo, Erio, Usciamo a fare qualche foto in notturna, sempre suggestive con la neve.
Arriva anche l'ora di tuffarci sul materasso e poggiare la testa su morbidi cuscini cullandoci tra le braccia di Morfeo.
La notte , comunque, passa senza niente di tragico o peggio di quello già sentito.
Arriva la mattina, subito un'occhiata al tempo e le previsioni non hanno sbagliato è proprio una bella giornata!
Intanto che facciamo colazione arrivano i primi amici che sono partiti di buon ora per essere presto al rifugio, offriamo anche a loro un caffè caldo e quando tutto il gruppo è al completo siamo pronti per partire.
L'escursione di rito per questa giornata e il raggiungere la cima dell'Alpicella delle Radici a metri
1708 mt. Partiamo dalla strada, sterrata, in inverno tracciato di sci di fondo, questa strada, ben segnalata, coincide in questo punto col sentiero 00 di crinale e ricalca il tracciato dell’ antica Via Bibulca, così chiamata perché l’antico tracciato aveva un’ampiezza tale da consentire il passaggio di un carro tirato da una coppia di buoi. La storia della Bibulca è legata alle vicende che dall’antichità interessarono la valle del Secchia: la zona fu area di insediamento, a partire dal 2000 a. C., dei Friniati, una tribù che faceva parte della popolazione dei Liguri; questi impegnarono i Romani in una lunga guerra prima di venire definitivamente sconfitti nel 175 a. C., come racconta Tito Livio. Durante questa guerra i Romani realizzarono una importante rete viaria che consentì loro di accerchiare i Friniati per poi sottometterli: la successiva colonizzazione ad opera dei legionari romani ai quali, al termine della loro carriera, erano state donate queste terre comportò lo sviluppo di una fitta rete di sentieri tra i quali la Via Bibulca, molto importante perché così larga da permettere in transito di un carro trainato da una coppia di buoi. ( dal sito http://www.alpiapuane.com ) Partiamo camminando tra gli alti faggi, la partenza per chi non aveva mai provato e un po' goffa  in breve tempo tutti prendono il ritmo e andiamo spediti.
Partiamo dal rifugio e seguiamo le piste da sci di fondo che vanno verso sinistra rispetto al rifugio, le percorriamo brevemente e.... ora la relazione non può essere precisa in quanto abbiamo continuato orientandoci un po' a vista e un pò a lume di naso.
Inizialmente seguiamo le piste da sci di fondo ma poi seguiamo il segnavia 00 che sale verso il Giovarello.  Seguiamo in un lungo saliscendi il sentiero o perlomeno quello che sarebbe senza neve, ci orientiamo seguendo i segni bianco rossi del CAI non sempre ben visibili.

Il sentiero prosegue in leggera salita e dai vari tornanti che incontriamo ammiriamo il bellissimo panorama che ci si pone davanti: l'intera catena delle nostre Apuane si staglia davanti a noi ricoperta dalla neve e inondata dai raggi sole spiccando nel celo blù, sulla nostra sinistra fa sfoggio Bocca di Massa e il monte Cella.
Entriamo in un'abetaia  proseguiamo ancora un pò e in breve arriviamo in vetta all' Alpicella.
Dalla vetta lo sguardo oltre che spaziare verso le Apuane si spinge anche verso la Pianura Padana e in lontananza risalta la caratteristica sagoma della Pietra di Bismantova.
Ci facciamo le foto di rito e vista l'ora tarda ripartiamo alla volta del Passo dove ci attendono altri amici.
Scendiamo dal versante opposto, verso i prati di San Giminiano.
Appena sotto la vetta dell'Alpicella prendiamo il segnavia dello 00 in direzione appunto del Passo delle Radici.
Passiamo sopra le vecchie piste da sci di San Giminiano e poi giungiamo su delle vecchie piste di sci di fondo a pochi minuti dal Passo delle Radici.
Eccoci siamo al rifugio ora per concludere degnamente la giornata tutti a tavola dando fondo alle scorte che non mancavano, sembrava di vedere la moltiplicazione dei pani e dei pesci, più ne mangiavamo più ne spuntava.
Le lancette dell'orologio sembrano in certi momenti essere più veloci e in men che non si dica è già l'ora di sbaraccare, ci mettiamo tutti assieme a riordinare mentre qualcuno si dedicava alle ultime scivolate sulla neve.
E' stata un' esperienza  positiva, infatti siamo potuti stare assieme condividendo la gioia di una giornata passata spensieratamente infatti i veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno.  
    

 

 

 

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