U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA

25/26 Gennaio 2020 Passo delle Radici 
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Questa escursione è il tratto più occidentale del lungo crinale spartiacque tra le province di Lucca e di Modena, ingiustamente poco battuto dagli escursionisti: assai bello e istruttivo è infatti il panorama che si apre tra il colle dei Laghi e Cima la Nuda verso le maestose Panie e l'alto Appennino reggiano.             

COME ARRIVARE: Sul versante toscano partendo dal fondovalle si può seguire la Strada Provinciale 71 che passa per San Pellegrino in Alpe e raggiunge il Passo delle Radici con un percorso di 17 km (contro i 31 km del percorso lungo la statale 324). Questo percorso segue una dorsale secondaria molto panoramica che nel tratto che conduce a San Pellegrino ha pendenze fino al 20% per poi continuare meno ripida fino al passo del Pradaccio a 1600
metri, da qui la strada ridiscende fino ad incontrare la Statale 324 subito dopo il Passo delle Radici. Sul versante emiliano vi sono almeno quattro percorsi che salgono dalla valle: Da Modena :lungo la Statale 486 che sale passando per Sassuolo, Lugo, Montefiorino e quindi raggiunge la Statale 324 in territorio emiliano (località Imbrancamento)a meno di 3 km dal Passo delle Radici; Da Modena lungo la Statale 12 per Pavullo nel Frignano, Pievepelago e da qui lungo la Statale 324;Da Montefiorino seguendo la Provinciale 32 per Frassinoro, che si collega alla Statale 486in località La Raggia, e poi da qui seguendo la Statale 486 fino alla congiunzione con la Statale 324;Da Reggio Emilia lungo la Statale 63 e poi la Provinciale93 per Villa Minozzo che raggiunge la Statale 324 in località Piandelagotti. Il Passo delle Radici è uno dei punti di accesso al Parco del Frignano (Alto Appennino Modenese).


Indicazioni stradali

 

 
ITINERARIO:
Passo delle Radici (1.529 mt) toccando San Gemignano, pista per ciaspole, L'alpicella delle Radici
 
  PARTECIPANTI: 20  escursionisti

 

 

DIFFICOLTA’  -  (E)

 
TEMPI DI PERCORRENZA
Ore 4
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI : GEA/GT  00 - percorso rosso, segnato per ciaspole per Passo Radici

 

  
 


ACQUA: Passo Radici e San Gimignano
 
 
PUNTI D'APPOGGIO:   
Ristorante L'Appennino
Piazza San Pellegrino in Alpe 5
San Pellegrino in Alpe 55033 Castiglione di Garfagnana - Lucca
Telefono: 0583/649069 - 649112 appennino@virgilio.it
 

PERIODO CONSIGLIATO:  (invernale): da Dicembre a marzo 

   

     

 

 


Foto scursione

 

 

 

 

 

 

 

 


              


Eccoci alla nostra prima uscita del 2020 in calendario, come ormai da diversi anni, abbiamo  messo un'escursione sulla neve al Passo delle Radici sull'Appennino tosco emiliano, per questo anticipo già i ringraziamenti agli amici della sezione di Pietrasanta che molto gentilmente ogni anno mettono a disposizione il loro rifugio per darci la possibilità di poter passare anche due giorni convivialmente tra amici.
Come detto partiamo sabato 25 un pò alla spicciolata giungiamo al rifugio del Passo delle Radici, d'inverno è bene andarci con la luce perché bisogna riempire l'impianto dell'acqua che và obbligatoriamente svuotato alla ripartenza per non farlo ghiacciare e per portare una temperatura ambiente accettabile, per fortuna ha funzionato tutto bene, come sempre, ovviamente.
Siamo in tredici ed è abbastanza presto optiamo subito per una breve passeggiata tra gli alberi, la neve non è molta ma va bene lo stesso, l'atmosfera è quella giusta! Una decina di cm di neve rende già questo tutto suggestivo e il silenzio da un gran senso di tranquillità.
 Questa zona è un labirinto di sentieri e strade forestali che in inverno e in tempi migliori venivano usate per lo sci di fondo.
Camminiamo per circa un'oretta zig zagando in qua e in là così per far passare il tempo e godere di questa prima, poca neve che si è fatta attendere un po' troppo.
Spesso e volentieri siamo convinti che solo l'arco dolomitico o alpino siano luoghi ideali per praticare l'attività delle ciaspole durante l'inverno, trascurando i nostri appennini che invece sono come degli scrigni magici: li apri e scopri delle vere meraviglie.
Come la piccola chiesina che incontriamo in località Prati di San Gemignano è un vecchio e piccolo oratorio sul versante modenese dell'Appennino tosco - emiliano, a breve distanza dal Passo delle Radici, dove ora si trova la Chiesina di San Geminiano, nel secolo XI sorgeva un ospizio per i viandanti che percorrevano la Via Bibulca, antica via romana. Oggi dell’antico ospitale non rimane piu' nulla, ma esiste invece questo piccolo oratorio risalente al 1632, ricostruito dopo il terremoto del 1900 e restaurato in tempi recenti dal Gruppo Alpini di Piandelagotti.  Qui ci sono anche un paio di fontane, più utili in estate che adesso!
Riprendiamo la via del ritorno e seguiamo le indicazioni della pista per ciaspole che riporta al Passo delle Radici, il percorso si snoda tra bellissime faggete e qua e là alcuni daini sfrecciano nella boscaglia.

Il sole si sta abbassando e ci affrettiamo a tornare al rifugio caldo e accogliente.
Giunti al rifugio ci rammarichiamo, però, per non potere ammirare il tramonto che da qui di solito si ammira verso le Apuane, purtroppo una fitta nuvolaglia e nebbia non ce lo consentono quest'qnno, peccato!
Adesso è meglio godere del bel calduccio che c'è all'interno del rifugio.
E subito iniziamo il via all' happy hour, preludio di una cena memorabile.
Tra molte risate e racconti di mille avventure passate assieme procediamo a preparare la cena che si comporrà di una bellissima grigliata, come piatto principale, poi basta pescare sul grande tavolo che fa da dispensa e scegliere tra formaggi, salumi ecc. una vera ricca cornucopia.
Nell'occasione festeggiamo due componenti del gruppo che compiono gli anni, Giuseppina e Marco, l'età non si dice ma senior sono senior, questo è certo!
Li festeggiamo con tanto di torta e candeline, un buonissimo prosecco per brindare ai festeggiati ma anche a noi tutti.
Rimaniamo ancora a parlare e scherzare ma la stanchezza si sente e pian piano tutti quanti ce ne andiamo sotto le coperte.
La notte passa senza grossi intoppi qualche rumore di troppo ma abbiamo sentito di peggio.

Giunge il mattino il celo non è proprio azzurro ma comunque meglio del giornoprecedente.
Va bhè, facciamo colazione poi vedremo il da farsi!
Mentre siamo lì che pensiamo a cosa fare arriva il gruppo che attendevamo e che ormai non ci speravamo più. Invece eccoli qua belli contenti e vocianti, anche troppo visto l'ora.
Comunque danno la carica a tutto il gruppo, quello ancora assonnato e le titubanze svaniscono. Avanti tutti ad attrezzarsi per una bella camminata nei boschi delle Radici.
Partiamo belli baldanzosi, le ciaspole non occorrono, si può camminare tranquillamente senza visto lo spessore di quella presente.
Inizialmente riprendiamo la stessa pista del giorno prima che attraverso la faggeta ci porta ai Prati di San Gemignano, luogo che con la luce del giorno e un pò di solicello appare più ameno.
Rimaniamo un pò lì godendoci il paesaggio poi decidiamo di raggiungere L'Alpicella delle Radici che è poco distante. Dall'oratorio prendiamo l'evidente ex pista da sci che sale ripida sin verso l'Alpicella Appunto. raggiungiamo il termine della pista in circa mezzora e siamo in prossimità di vecchie costruzioni dell'ex impianto di risalita, presente anche un'antenna. Ora basta aggirare il boschetto a destra o a sinistra e giungiamo in vetta a quota 1708 mt.
In altre occasioni avremmo avuto una bella vista sulle Apuane, sull'intera catena, peccato questa volta non è possibile.
Foto di gruppo e via riprendiamo la via per il ritorno, scendiamo sino a raggiungere la testa della pista ma invece di ripercorrere la via già fatta ci portiamo verso sud sino a ritrovare un'altra pista da sci a breve distanza. Scendiamo per in pò ma poi intercettiamo una strada forestale, che in condizioni di neve abbondante sarebbe una bella pista per sci di fondo. A noi ci va bene anche così, la imbocchiamo e corrisponde al tracciato 00 di crinale- zig zaghiamo un pò nel bosco ma in breve raggiungiamo di nuovo il rifugio. 
Siamo contentissimi della bella camminata nella natura ma un po' d'amaro in bocca ce lo abbiamo; perché? Perché avremmo potuto godere di una delle viste  più belle di queste montagne, uno spettacolo mozzafiato avremmo potuto vedere tutto il versante della Garfagnana dominato dalle girotondo delle Apuane che lasciano il posto poi ai crinali Reggiani che a loro volta fanno da apripista al Cimone, Libro Aperto e via di nuovo si torna alle Apuane. Invece questa fitta nebbia ci impedsce tutto questo, va beh sarà motivo di ritornarci!
Per terminare degnamente la nostra prima uscita del 2020 cosa non fare se non ritrovarci tutti a tavola? E infatti cerchiamo di dare fondo alle scorte che comunque rimangano sempre abbondanti.
Le lancette dell'orologio sembrano in certi momenti essere più veloci e in men che non si dica è già l'ora di sbaraccare, ci mettiamo tutti assieme a riordinare e non dimentichiamo di svuotare tutto l'impianto idraulico, luce staccata, gas chiuso; ok via si può chiudere.
La giornata, meteorologicamente parlando, non è stata un gran che ma anche  questa esperienza è stata ugualmente positiva, siamo potuti stare assieme condividendo la gioia di una giornata passata spensieratamente infatti i veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno.       

Ciao, alla prossima!!!

 

 

 

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