Foto scursione
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Eccoci alla nostra prima uscita del 2020 in calendario,
come ormai da diversi anni,
abbiamo messo un'escursione sulla neve al Passo delle Radici
sull'Appennino tosco emiliano, per questo anticipo già i ringraziamenti
agli amici della sezione di Pietrasanta che molto
gentilmente ogni anno mettono a disposizione il loro
rifugio per darci la possibilità di poter passare anche due giorni convivialmente tra
amici.
Come detto partiamo sabato 25 un pò alla spicciolata giungiamo al rifugio del Passo
delle
Radici, d'inverno è bene andarci con la luce perché bisogna
riempire l'impianto dell'acqua che và obbligatoriamente svuotato alla
ripartenza per non farlo ghiacciare e per portare una temperatura ambiente
accettabile, per fortuna ha funzionato tutto bene, come sempre,
ovviamente. Siamo in tredici ed è abbastanza presto optiamo subito per
una breve passeggiata tra gli alberi, la neve non è
molta ma va bene lo stesso, l'atmosfera è quella giusta!
Una decina di cm di neve rende già questo tutto
suggestivo e il silenzio da un gran senso di
tranquillità. Questa zona è un labirinto di sentieri e strade
forestali che in inverno e in tempi migliori venivano
usate per lo sci di fondo. Camminiamo per circa
un'oretta zig zagando in qua e in là così per far
passare il tempo e godere
di questa prima, poca neve che si è fatta attendere un po'
troppo. Spesso e
volentieri siamo convinti che solo l'arco dolomitico o
alpino siano luoghi ideali per praticare l'attività
delle ciaspole durante l'inverno, trascurando i nostri
appennini che invece sono come degli scrigni magici: li
apri e scopri delle vere meraviglie. Come la piccola
chiesina che incontriamo in località Prati di San
Gemignano è un vecchio e piccolo oratorio sul versante
modenese dell'Appennino tosco - emiliano, a breve
distanza dal Passo delle Radici, dove ora si trova la
Chiesina di San Geminiano, nel secolo XI sorgeva un
ospizio per i viandanti che percorrevano la Via Bibulca,
antica via romana. Oggi dell’antico ospitale non rimane
piu' nulla, ma esiste invece questo piccolo oratorio
risalente al 1632, ricostruito dopo il terremoto del
1900 e restaurato in tempi recenti dal Gruppo Alpini di
Piandelagotti.
Qui ci sono anche un paio di fontane, più utili in
estate che adesso! Riprendiamo
la via del ritorno e seguiamo le indicazioni della pista
per ciaspole che riporta al Passo delle Radici, il
percorso si snoda tra bellissime faggete e qua e là
alcuni daini sfrecciano nella boscaglia. Il sole
si sta abbassando e ci affrettiamo a tornare al
rifugio caldo e accogliente. Giunti al rifugio ci
rammarichiamo, però, per non potere ammirare il tramonto
che da qui di solito si ammira verso le Apuane,
purtroppo una fitta nuvolaglia e nebbia non ce lo
consentono quest'qnno, peccato! Adesso è
meglio godere del bel calduccio che c'è all'interno del
rifugio. E subito iniziamo
il via all'
happy hour, preludio di una cena memorabile. Tra molte
risate e racconti di mille avventure passate assieme
procediamo a preparare la cena che si comporrà di una
bellissima grigliata, come piatto principale, poi basta
pescare sul grande tavolo che fa da dispensa e scegliere
tra formaggi, salumi ecc. una vera ricca cornucopia.
Nell'occasione festeggiamo due componenti del gruppo che
compiono gli anni, Giuseppina e Marco, l'età non si dice
ma senior sono senior, questo è certo!
Li festeggiamo con tanto di torta e candeline, un
buonissimo prosecco per brindare ai festeggiati ma anche
a noi tutti. Rimaniamo ancora a parlare e scherzare ma la
stanchezza si sente e pian piano tutti quanti ce ne
andiamo sotto le coperte.
La notte passa senza grossi intoppi qualche rumore di
troppo ma abbiamo sentito di peggio.
Giunge il mattino il celo non è proprio azzurro ma
comunque meglio del giornoprecedente. Va bhè, facciamo colazione poi vedremo il
da farsi! Mentre siamo lì che pensiamo a cosa fare
arriva il gruppo che attendevamo e che ormai non ci
speravamo più. Invece eccoli qua belli contenti e
vocianti, anche troppo visto l'ora. Comunque danno la
carica a tutto il gruppo, quello ancora assonnato e le
titubanze svaniscono. Avanti tutti ad attrezzarsi per
una bella camminata nei boschi delle Radici. Partiamo
belli baldanzosi, le ciaspole non occorrono, si può
camminare tranquillamente senza visto lo spessore di
quella presente. Inizialmente riprendiamo la stessa
pista del giorno prima che attraverso la faggeta ci
porta ai Prati di San Gemignano, luogo che con la luce
del giorno e un pò di solicello appare più ameno.
Rimaniamo un pò lì godendoci il paesaggio poi decidiamo
di raggiungere L'Alpicella delle Radici che è poco
distante. Dall'oratorio prendiamo l'evidente ex pista da
sci che sale ripida sin verso l'Alpicella Appunto.
raggiungiamo il termine della pista in circa mezzora e
siamo in prossimità di vecchie costruzioni dell'ex
impianto di risalita, presente anche un'antenna. Ora
basta aggirare il boschetto a destra o a sinistra e
giungiamo in vetta a quota 1708 mt. In altre
occasioni avremmo avuto una bella vista sulle Apuane,
sull'intera catena, peccato questa volta non è
possibile. Foto di gruppo e via riprendiamo la via
per il ritorno, scendiamo sino a raggiungere la testa
della pista ma invece di ripercorrere la via già fatta
ci portiamo verso sud sino a ritrovare un'altra pista da
sci a breve distanza. Scendiamo per in pò ma poi
intercettiamo una strada forestale, che in condizioni di
neve abbondante sarebbe una bella pista per sci di
fondo. A noi ci va bene anche così, la imbocchiamo e
corrisponde al tracciato 00 di crinale- zig zaghiamo un
pò nel bosco ma in breve raggiungiamo di nuovo il
rifugio.
Siamo contentissimi della bella
camminata nella natura ma un po' d'amaro in bocca ce lo
abbiamo; perché? Perché avremmo potuto godere di una delle viste più
belle di queste montagne, uno spettacolo mozzafiato
avremmo potuto vedere tutto il versante della Garfagnana
dominato dalle girotondo delle Apuane che lasciano il
posto poi ai crinali Reggiani che a loro volta fanno da
apripista al Cimone, Libro Aperto e via di nuovo si
torna alle Apuane.
Invece questa fitta nebbia ci impedsce tutto
questo, va beh sarà motivo di ritornarci!
Per terminare degnamente la nostra prima uscita del 2020 cosa non fare
se non ritrovarci tutti a tavola? E infatti cerchiamo di dare fondo alle
scorte che comunque rimangano sempre abbondanti.
Le lancette dell'orologio sembrano in certi momenti
essere più veloci e in men che non si dica è già l'ora
di sbaraccare, ci mettiamo tutti assieme a riordinare e
non dimentichiamo di svuotare tutto l'impianto
idraulico, luce staccata, gas chiuso; ok via si può chiudere.
La giornata, meteorologicamente parlando, non è stata un
gran che ma anche questa esperienza è
stata ugualmente positiva, siamo potuti stare assieme
condividendo la gioia di una giornata passata spensieratamente infatti i
veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva
loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere
ogni giorno.
Ciao, alla prossima!!!
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