![]() |
|
|
5
Terre
Traversata da Portovenere a Riomaggiore Domenica 15 Settembre |
|
Quest’anno, come già anni addietro, abbiamo inserito nel nostro calendario delle escursioni una gita in Liguria, o per meglio dire, nel "Parco Naturale Regionale delle Cinque Terre", effettuando la traversata che parte dal paese di Portovenere ed arriva a quello di Riomaggiore. Anche se così diverso dalle Alpi Apuane e dall’Appennino, luoghi che ci vedono spessissimo protagonisti sui loro versanti, l’appuntamento con la riviera e l’entroterra della provincia di La Spezia ci suscita sempre un grande interesse ed entusiasmo, vuoi per il paesaggio, per i profumi così tipicamente mediterranei, vuoi per la storia che anche quei luoghi ti sanno raccontare. Salendo su per gli erti sentieri, o per le antiche mulattiere, si raggiungono zone nelle quali si può arrivare soltanto a piedi; luoghi che erano destinati alle bizzarrie del vento o del mare (perché il loro pendio non permetteva altro) e che la necessità dell’uomo ha fatto diventare terreni coltivabili. Pescatori che si trasformavano in esperti contadini e muratori che costruivano terrazzamenti con muri a secco coltivandoli poi a vite ed olivo. Ma queste erano necessità antiche perché con l’avvento del progresso, o forse per fortuna, molte di queste zone sono state gradualmente abbandonate. Comunque un incontro con la storia ogni tanto non può farci che bene, e le Cinque Terre ce la offrono in ogni suo aspetto. Ma veniamo alla nostra escursione.
Arrivati
a Portovenere abbiamo deciso, data che al ritorno non vi saremmo ripassati,
di fare un breve giro turistico. Abbiamo così visitato la splendida
architettura della chiesa di S. Pietro che fin dal 1277 è aggrappata
alle rocce proprio a picco sul mare.Senza ripercorrere la passeggiata
per ritornare all’inizio del sentiero, Marcello e Marco hanno deciso
di salire fino al castello (grandiosa costruzione militare genovese)
dove nelle vicinanze lo avremmo sicuramente intercettato. E così
è stato! Attraversato il giardino botanico incontriamo un sentiero
discretamente ripido ed a picco sul mare, ma fortunatamente un corrimano
in ferro ci aiuta e ci fa stare tranquilli. Siamo subito attratti da
una cava di Portoro, marmo nero con venature giallo oro da cui il nome,
materiale di cui la zona è molto ricca. Dove il panorama offre
un gradevole spettacolo sul golfo di La Spezia ci fermiamo per la prima
sosta, ma la cosa che ci da l’opportunità per frasi ilari e battute
è un blocco di marmo dove c’è scritto "per Levanto
ore 11,00". La passeggiata prosegue, attraverso oliveti e pinete,
scherzando e chiacchierando del più e del meno; un’amica che
all’inizio si lamentava perché secondo lei mancava di allenamento
ci tiene molta compagnia dato che, come ipotizzato da un altro socio,
doveva aver ingoiato delle puntine perché parlava più
di un grammofono. Ad un certo punto intercettiamo la strada asfaltata
e veniamo presi da qualche dubbio, immancabilmente sbagliamo anche perché
il segnavia del sentiero è nascosto dalle piante. Comunque la
"deviazione" non è del tutto negativa visto che così
visitiamo la palestra di roccia del Muzzerone, molto rinomata e conosciuta
dagli addetti ai lavori, dove Aldo si è vantato col nipote (bravo
arrampicatore) di esserci stato. Dopo aver chiesto consiglio ci siamo
incamminati sul sentiero giusto, sempre accompagnati dal bel panorama
del golfo, seguendo i continui saliscendi che hanno provocato non pochi
lamenti. Giunti a Campiglia (definitivo crocevia della sentieristica
del versante spezzino perché viene attraversato da diversi itinerari)
la nostra comitiva ha deciso di fare la pausa pranzo mentre Marcello
e Marco andavano in esplorazione alla ricerca del sentiero giusto.
Dopo aver percorso un’interminabile discesa, ma appagati e felici per aver fatto qualcosa di veramente speciale, siamo giunti infine al paese. Dato che avevamo deciso di far ritorno a La Spezia in traghetto, e non in treno come previsto dal programma, pensavamo di avere un po’ di tempo per un giro turistico o, magari, un bagno rinfrescante prima della partenza. Le informazioni che avevamo sono risultate però non veritiere perché il traghetto per il ritorno sarebbe partito con un’ora di anticipo sul previsto, quindi coloro che si erano recati al porticciolo hanno fatto suonare l’adunata per essere tutti presenti alla partenza. Dal traghetto, riguardando i luoghi che prima avevamo attraversato a piedi, qualcuno a voce alta, qualcuno dentro di se, raccontava già di aver vissuto una giornata ed un’esperienza veramente speciale che sicuramente ci resterà negli occhi, nella mente e nel cuore. |