U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 
GITA TURISTICA AD ALBA
72^ Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d'Alba
Domenica 27 Ottobre

Le prime brume autunnali portano i più prelibati e profumati frutti del sottobosco: i tartufi; quale occasione migliore, quindi, per una gita gastronomica? Quest’anno la scelta è caduta sulla città piemontese di Alba per la 72^ Fiera Nazionale del Tartufo Bianco. Alba, che in questi anni ha legato il proprio nome ai suoi prodotti più blasonati: vino e tartufi, è città ricca di storia, a partire dal neolitico. Tra il sesto e il terzo millennio a.C., i numerosi reperti archeologici testimoniano la presenza di una popolazione che viveva di agricoltura e di caccia, abitava capanne di forma circolare, conosceva il fuoco la lavorazione della selce e della ceramica. Il nome, il cui significato è "Capitale" le venne attribuito dai Celti invasori alla fine del V secolo a.C. Come Alba Pompeia, nota fin dall’89 a.C., fu un potente municipium romano dotata di un imponente cinta muraria sulle cui fondamenta vennero poi edificate quelle medioevali. I Savoia ne presero possesso nel 1631 ma fu l’ottocento, secolo di grandi trasformazioni, che ne vide l’imponente incremento urbanistico e culturale. Durante i conflitti mondiali del ventesimo secolo Alba fu teatro di aspre battaglie tanto da meritare la Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’impegno nella lotta di Resistenza contro i nazi-fascisti. L’intraprendenza degli albesi ne ha fatto nel tempo uno dei poli più importanti della provincia di Cuneo. Ma Alba è nota soprattutto per il tartufo (trifola in dialetto), conosciuto fin dagli albori della storia. Secondo alcuni era il frutto della germinazione del fango prodotta dall’impatto di un fulmine con la terra, per altri era l’organo riproduttivo di certi insetti o ancora un singolare rappresentante del mondo minerale. Oggi è noto che si tratta del corpo fruttifero di funghi ipogei appartenenti al gruppo dei simbionti, poiché vivono in stretto legame con le radici di piante arboree, quali il pioppo, la quercia, il salice, il tiglio. Il più famoso, tra le numerose specie esistenti, è sicuramente il Tuber Magnum Pico conosciuto come Tartufo Bianco d’Alba.
Cresce in terreni argilloso-calcarei ad un’ altitudine massima di 500 metri. Ha una forma irregolare e piatta in quelli compatti o tondeggiante nei più soffici, il suo colore che va dal bianco al grigio marrone dipende invece dalla pianta con cui vive in simbiosi.
La sua vita è breve, può essere conservato solo per alcuni giorni in luogo fresco, avvolto in un panno di cotone o carta assorbente.
Va servito rigorosamente crudo.

Ritrovo, come consuetudine, presso la sede di Ripa e partenza alle ore 6.30 sotto un cielo parzialmente coperto che non dava certezze sulla giornata. Confortati dalle previsioni che annunciavano bel tempo in Piemonte e felici perché questa volta anche il nostro Presidente Carlo Bresciani, che da diverso tempo non partecipava più alle gite, era del gruppo siamo partiti non senza qualche mugugno sulla disposizione dei posti, cosa peraltro quasi scontata quando il pullman è strapieno come questa volta (anche lo strapuntino a fianco dell’autista era occupato!).Il tempo è volato e in quello che ci è sembrato un baleno siamo giunti in Liguria dove il mare calmo e il cielo sereno hanno offerto la possibilità di godere dell’affascinante panorama della riviera che si vede dall’autostrada.
C’è sembrato un baleno, dicevo, ma lo stomaco purtroppo era ancora ad ora legale perché alcuni cominciavano già a chiedere a gran voce di effettuare una "sosta tecnica". Sono le 9.30 quando, finalmente, ci fermiamo all’autogrill di Stura Est per una sosta ristoratrice di 30 minuti. Qui i timori per la giornata svaniscono perché il clima è fresco e il cielo inizia a promettere bene. Il viaggio sembra essere assolutamente tranquillo
ma giunti all’uscita dell’autostrada c’imbattiamo in una lunga coda di veicoli in direzione Alba dove giungiamo comunque con solo una mezz’ora di ritardo sui tempi previsti. La prima tappa del tour eno – gastronomico è al padiglione di "Alba Qualità", la mostra mercato dei prodotti tipici della zona. Mentre Marco Meccheri e Lorenzo Salvatori (gli accompagnatori ufficiali) provvedevano ai biglietti d’ingresso il nostro Presidente Carlo Bresciani provvedeva ad intrattenere il gruppo.
Il padiglione è organizzato in un lungo e complesso percorso tra decine di espositori dov’è possibile assaggiare i vari prodotti e i vini tipici delle Langhe nonché ottenere preziose informazioni sulle modalità di produzione, le tecniche ecc. Il gruppo naturalmente si frazionava perché ognuno seguiva un proprio percorso: chi preferiva il tartufo, chi i vini, chi i formaggi ma comunque la borsa fornitaci all’ingresso, in ogni caso pian piano si riempiva. Altra tappa obbligatoria il Cortile della Maddalena dove si svolgeva il mercato del tartufo, qui era possibile acquistare le trifole (tartufo) ma anche assaggiare i piatti tipici delle Langhe e del Roero. In vendita tartufi per tutte le tasche, dai piccoli di pochi grammi giusti per un primo assaggio fino ad un maxi di 615 gr, un autentico investimento anche se quest’anno i prezzi erano piuttosto abbordabili. Da non trascurare la splendida cornice artistica che la città offre arricchita, in questi giorni, da varie mostre di pittura.Come non parlare poi della sfilata di auto storiche che ha fatto da cornice all’altrettanto attraente sfilata
delle partecipanti all’elezione di miss "La bela Trifolera 2002",
un evento seguitissimo da tutti noi,ebbene si anche dalle nostre signore dato che su una delle auto aveva preso posto anche il "bello" di una famosa soap! Alle ore 17 eravamo comunque tutti, o quasi visto che il Barbera sembrava potesse metterci lo zampino almeno secondo i timori di Marco, pronti per il rientro. Lo zampino ce lo metteva invece il traffico: i trenta Km che separano Alba dall’autostrada erano un’unica colonna ed impiegavamo due ore abbondanti a percorrerli. Poi via tranquilli fino all’altezza di La Spezia dove un incidente ci costringeva ad un altro incolonnamento; tutto il male non vien per nuocere come dice un luogo comune e così ingannavamo il tempo guardando due films senza peraltro riuscire a convincere Marcello a farci rivedere il Ciclone, oramai un classico delle gite uoeine: pazienza! Sarà per la prossima volta.
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