Come ultima attività
dell’anno avevamo fin da subito pensato di ripristinare la vecchia abitudine
del pranzo sociale. Un’ occasione per trascorrere qualche ora tra soci,
in spensieratezza, e per rinsaldare ulteriormente i legami d’amicizia
che nella nostra associazione si creano escursione dopo escursione. Da
tempo pensavamo anche di incrementare la nostra programmazione rivolta
a quei soci che preferiscono le gite turistiche alle escursioni in montagna,
con iniziative a carattere culturale; quale migliore occasione quindi
per soddisfare le due esigenze? Abbiamo quindi deciso di effettuare una
visita ai luoghi verdiani abbinandola al pranzo sociale da effettuarsi
presso un ristorante locale, non senza qualche timore sull’effettiva partecipazione.
Timori che si sono dimostrati infondati, l’iniziativa ha visto la partecipazione
di 42 persone, ma soprattutto ha confermato l’interesse che molti nostri
soci hanno per le iniziative culturali. Eccoci pronti per la partenza,
sono le otto del mattino quando ci ritroviamo davanti alla sede di Ripa
in attesa del pullman proveniente da Pietrasanta con a bordo partecipanti
pietrasantesi, come al solito ben coordinati dal nostro Marco Meccheri
che sempre più si dimostra, nonostante la sua proverbiale modestia,
un ottimo accompagnatore. Partiamo con qualche malcelato timore per le
condizioni meteo che non promettono bene nonostante le previsioni, ma
man mano che ci dirigiamo verso l’Appennino si capisce che la giornata
non sarà serena ma che non ci bagneremo poi molto. La gita si preannuncia
subito molto allegra visto l’ilarità suscitata dalla decisione
di fermarci per una sosta tecnica all’area di servizio di Medesano Est
(forse perché quando andiamo in gita percorrendo l’autostrada della
Cisa ci fermiamo sempre li?). Quando giungiamo a Busseto e scendiamo dal
pullman al limitare di un ampio parcheggio abbiamo un attimo di disorientamento
ma subito veniamo rapiti dall’atmosfera verdiana che si respira in ogni
angolo di quei luoghi. Chi guidati dalle sapienti indicazioni di Marcello,
chi seguendo guide specifiche ci avviamo lungo il corso principale della
cittadina. Busseto è la patria di Giuseppe Verdi, anche se è
noto che il, cigno di Busseto, nacque nella frazione di Roncole. Importante
centro agricolo della Bassa parmense, la cittadina è ricca di storia
e di tradizioni. L'etimologia di Busseto, toponimo che compare per la
prima volta nel 1130 nella forma "Buxetum", si presta a due diverse interpretazioni
: da "buxus", bosco di bossi, o "busetum", recinto per i buoi.
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La nostra visita,
seppur limitata ci ha permesso di visitare i luoghi più significativi
come Piazza Verdi che Intitolata al Maestro è la piazza principale
di Busseto su cui si affacciano la Rocca, la Chiesa della Collegiata,
palazzi porticati e, al centro, il monumento in bronzo a Verdi dello
scultore Luigi Secchi, inaugurato nel 1913, centenario della nascita.
Il teatro Verdi progettato dall'architetto Montecchini, realizzato
tra il 1859 e il 1864 dal maestro Giovanni Sivelli, decorato dagli
artisti parmensi Biasi e Malpeli, e nel bel soffitto allegorico
dal pittore bussetano Gioacchino Levi entro il 1868, venne inaugurato
solennemente il 15 agosto 1868 con due opere verdiane: Un ballo
in maschera e Rigoletto. In precedenza era esistito un
altro teatro, proprio nel medesimo luogo, |
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dove verdi si era esibito
in gioventù, dirigendo una sinfonia per il Barbiere di Siviglia
di Rossini. Recentemente restaurato, messo a norma e riaperto al pubblico,
può ospitare 300 spettatori.
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Una rapida
visita al Monte di Pietà e ci siamo quindi diretti verso
Villa Pallavicino che situata a Sud-Ovest del paese spicca isolata
in fondo a un viale di pioppi. Già in costruzione dal 1518,
data dell'acquisto della terra da parte del bussetano Matteo Marri,
e divenuta negli anni immediatamente successivi proprietà
dei Pallavicino. Visitata dal Carlo V nel 1533. Rimasta incompiuta
fino al tardo Seicento, completata coi due corpi posteriori, con
l'innalzamento di un piano e con il rinnovo quasi totale della decorazione
interna, di gusto barocco, quale appare ancora oggi nonostante il
degrado subìto. E' stata acquisita nel corso del XX secolo
dal Comune di Busseto, che ha intrapreso un impegnativo e progressivo
piano di restauri tesi a riportare il complesso al primitivo splendore.
Il museo Civico, che vi ha trovato degna sede dal 1959, unisce ai
ricordi della storia locale e agli arredi di epoche differenti giunti
al Comune per eredità della famiglia Seletti, anche alcuni
cimeli verdiani, tra cui la spinetta sulla quale Verdi fanciullo
ricevette lezioni di musica in Santa Maria degli Angeli. Meritano
inoltre menzione gli autografi verdiani e le notevoli ceramiche
dei secoli XVII e XVIII. Da sottolineare la presenza di alcune opere
del bussetano Alberto Pasini, il più famoso pittore orientalista
dell'Ottocento. Poco distante è la Chiesa Collegiata di San
Bartolomeo riedificata a partire dal 1473 per volere di Orlando
Pallavicino il Magnifico, presenta in facciata pregevoli decorazioni
in terracotta di gusto lombardo. All'interno sono conservati importanti
dipinti dal XVI al XVIII secolo tra cui spiccano quindici tondi
con I Misteri del Rosario di Vincenzo Campi e imponenti affreschi
di Michelangelo. Anselmi.Ferdinando Provesi vi fu organista e maestro
di cappella dal 1820 al 1833 e alla sua morte Verdi interruppe gli
studi a Milano desideroso di succedergli, |
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ma gli fu preferito
senza un regolare concorso Giovanni Ferrari da Guastalla. I membri della
Filarmonica bussetana, capitanati da Antonio Barezzi rifiutarono per questo
motivo di partecipare alle funzioni sacre e il paese si divise così
in pro e contro Verdi. A questo punto è oramai giunta l’ora di
ritornare al pullman per recarci alla casa natale di Verdi tralasciando
purtroppo tante altre importanti attrattive. Quando ritorniamo al parcheggio
il pullman già ci stà aspettando e partiamo subito, per
accorgerci dopo pochi metri (per fortuna?) che Vania ed Anna Rina non
erano a bordo.
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Solo pochi minuti di viaggio
e giungiamo a Roncole per visitare la casa natale di Giuseppe Verdi.
Due gentili signore ci stavano attendendo perciò la visita
inizia subito dopo una breve ma esauriente descrizione della casa
e degli usi delle varie stanze all’epoca della nascita del Maestro.
Situata sulla
strada provinciale per Busseto ad un crocevia al centro del villaggio.
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Giuseppe Verdi nacque
nella piccola casa della frazione di Roncole, la sera del 10 ottobre 1813.
Nella stessa casa il padre Carlo gestiva un'osteria e una bottega di generi
vari. L'edificio, dichiarato monumento nazionale, è rimasto
intatto fino ad oggi. Sulla facciata una lapide del 1872 ricorda che i
marchesi Pallavicino, proprietari dell'edificio, vollero che rimanesse
com'era. Nel 1901, anno della morte di Verdi, i poveri di Roncole beneficiati
dal Maestro posero una lapide sulla facciata per onorare la sua memoria.
Nel 1913, primo centenario della nascita, nel giardinetto venne invece
posto un busto bronzeo dello scultore G. Cantù. Al primo piano
della modesta casa è ancora oggi visitabile la stanza in cui venne
alla luce Giuseppe Verdi. Nel quadro delle celebrazioni culminanti nel
Gennaio 2001, centenario della morte, il Comune di Busseto ha realizzato
il rifacimento del percorso didattico-museale della Casa Natale, con pannelli
esplicativi e strumenti audiovisivi ed informatici. L’atmosfera ci rapisce
e dimentichiamo l’orologio godendoci con calma la visita prima di recarci,
soddisfatti, in località Frescarolo presso il ristorante Cotogni
per l’ormai desiderato pranzo. Veniamo accolti, in un locale semplice
ma accogliente, dal simpatico proprietario che c’invita subito a scegliere
liberamente la sistemazione ai tavoli. Il tanto atteso ristoro inizia
con un trionfo di salumi locali, dal dolce prosciutto parmense al prelibato
culatello, per alcuni una novità, ma per tutti sicura delizia del
palato.
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Non poteva certamente
mancare il formaggio parmigiano (che Lorenzo proprio non riesce
a non chiamare "grana"), i sottaceti e tanto buon vino
locale. All’arrivo dei primi vassoi cala un silenzio irreale, si
ode solo rumore di forchette, ma bastano pochi minuti e l’atmosfera
ritorna davvero uoeina: risate, battute, ricordi, col nostro Presidente
Carlo Bresciani ospite conteso ad ogni tavolo. Dopo qualche tentativo
iniziale salta ogni proposito di mantenersi leggeri e le cameriere
hanno i loro bel daffare per accontentare tutti, mentre le prime
bottiglie di un ottimo rosso locale mostrano il fondo. E siamo solo
agli antipasti! Quando arrivano i primi l’atmosfera è oramai
surriscaldata e un’ospite improvviso ha buon gioco a coinvolgere
molti in canti non proprio verdiani. Ai secondi abbiamo quasi perso
il conto delle portate e quando ci vediamo servire patatine, insalata
ed arrosto molti cedono le armi. Davvero un pranzo gustoso ed abbondante
tant’è che il povero Marcello, con grande sofferenza, è
costretto a fermarsi alla quarta fetta di dolce. E’ pomeriggio inoltrato
quando riprendiamo il viaggio per una rapida visita alla città
termale di Salsomaggiore, dove giungiamo all’imbrunire. Qui salta
ogni schema ed ognuno va per conto proprio, chi per vedere il teatro
delle Miss, chi qualche dettaglio delle terme, chi semplicemente
a guardare le vetrine. Non poteva mancare una sosta per l’acquisto
dei prodotti gastronomici locali; la grande shoow-room di Agririnascente
alla periferia di Salsomaggiore ce ne ha offerta l’occasione, parmigiano
e culatello sono stati ovviamente gli acquisti più frequenti.
Per fortuna che siamo arrivati noi! Altrimenti chi si sarebbe accorto
che una bottiglia di vino, tra le innumerevoli esposte sugli scaffali,
era girata all’incontrario? Ma al nostro Marcello non sfugge niente!
La sorpresa più grande la troviamo però sul pullman
quando guardiamo il consueto film di Pieraccioni che con nostra
indicibile sorpresa non è Il ciclone, bensì l’ultima
fatica dell’artista toscano (non svelo il titolo questa volta, lo
farò alla prossima gita!). Avevamo interrotto la programmazione
del pranzo sociale di fine stagione per ripristinarla, non senza
qualche timore, quest’anno; la consistente partecipazione di soci
e la gradita adesione di non soci ci hanno fatto ricredere. |
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Abbiamo trascorso una giornata piacevole, e istruttiva per noi organizzatori,
che sicuramente fornirà spunti di riflessione e che comunque verrà
ricordata con grande gioia e piacere. |