Percorso: traversata
dalla Doganaccia a Pratorsi raggiungendo il Lago Scaffaiolo (m.1750)
il Monte Spigolino (m.1827) e il Corno alle Scale (m.1945)
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Segnaletica: biancorossa
CAI
segnavia 66 - 00 - 20 - 37 |
Dislivello: 500
m. complessivi |
Tempo di percorrenza:5,30
ore circa |
Classificazione:
E |
Punti sosta: Rifugio
Duca degli Abruzzi, Rifugio Portafranca (con una deviazione dal
percorso), Rifugio del Montanaro (con una deviazione dal percorso) |
Acqua:alla doganaccia
presso locali pubblici, al Rifugio Duca degli Abruzzi (Lago Scaffaiolo),
fonte dell'uccelliera (segnavia 20)
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Periodo consigliato:
dalla primavera all'autunno. |
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Dopo la lunga
pausa del mese d’agosto abbiamo ripreso le escursioni organizzate dalla
nostra Sezione con una traversata appenninica che ci ha permesso di ammirare
la straordinaria varietà di colori con cui l’incipiente autunno, aiutato
non poco dalla siccità, ha iniziato a colorare i pendii intorno al lago
Scaffaiolo e al monte Corno alle Scale. Stranamente già prima dell’orario
stabilito, le ore 06,30 ci trovavamo già tutti davanti alla sede per recarci
al terminal bus a Pietrasanta dove ci attendono altri amici; siamo al
completo: 26 partecipanti. Ci dirigiamo verso l’imbocco dell’autostrada
per uscirne a Lucca e imboccare la statale del Brennero, verso la località
sciistica dell’Abetone, seguendo poi le indicazione per la Doganaccia.
Giunti nel piazzale della funivia, abbiamo imboccato il sentiero per la
Foce Arcana,la carrozzabile di servizio per gli impianti, e giunti in
prossimità di una curva si imbocca il segnavia 66, che non
è segnato molto bene ma che è reso evidente da tutte le persone che l’hanno
percorso per cui è impossibile sbagliare.
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Per
giungere qui dalla Doganaccia abbiamo impiegato circa 40 minuti
ed ora lungo il segnavia 00 in una ventina di minuti giungiamo
sulle rive del Lago Scaffaiolo, il più noto fra tutti i laghi d’alta
quota dell’Appennino tosco-emiliano. |
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Lungo
il percorso passiamo sotto il Monte Spigolino un gruppo che non si accontenta
mai, ha tagliato attraverso e ha raggiunto la vetta (m. 1827 ).Ridiscesi
abbiamo seguito il sentiero di cresta (00) e attraversato il Passo
della Calanca (m 1737) ci siamo ricongiunti al resto del gruppo al Lago
Scaffaiolo , nei pressi del rifugio CAI “ Duca degli Abruzzi”, dove giungiamo
alle ore 10.00.
Dopo
una breve sosta al nuovo rifugio il gruppo ci siamo incamminati
sul sentiero 00 seguendo l'ampio arco del crinale che sovrasta
l'intero comprensorio sciistico, traversando per il Passo dei Tre
Termini (m.1785) e il Passo Strofinatoio (m.1847) verso Corno alle Scale (m. 1945 ); arrivati ad un bivio si segue il segnavia n°
37 raggiungendo la vetta sormontata da una grossa croce
metallica. |
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La
prima parte del percorso attraversa le piste da sci, segue poi brevi tratti
di cresta sempre facili e privi di pericoli, fino al Passo Strofinatoio.
Quì inizia decisamente a salire e per i primi metri richiede attenzione
per il fondo sassoso e friabile, torna poi ad essere un classico sentiero
appennininco su prati. Giunti in vetta c’è stata una vera discussione se
mangiare subito o più tardi, ha vinto chi era d’opinione di darci subito
dentro. Dopo esserci ben rimpinzati e fatto le foto di rito siamo ridiscesi,
lasciando il posto a malincuore, vuoi perché lasciavamo un posto così
bello, vuoi perché tutto quello che avevamo mangiato ci ballava nello
stomaco.Ridiscesi al Passo Strofinatoio, il sentiero scende decisamente
fino al Passo del Cancellino (m.1634). Qui ci siamo divisi in due gruppi:
il primo ha seguito il sentiero n° 20 più tranquillo che aggira
il Monte Gennaio a mezza costa sino alla Fonte dell'Uccelliera (m.1675)
da dove, con una breve e tranquilla salita, si ritrova il sentiero 00.
Dalla Fonte dell'Uccelliera è possibile una deviazione, si raggiunge
così il rifugio Porta Franca per proseguire ad anello fino a ritrovare
il sentiero 00. L ’altro gruppo, non ancora soddisfatto della camminata
fatta, si accingeva alla salita di questo ultimo monte: il M. Gennaio
alto m.1814. Mentre salivamo ammiravamo i primi magnifici colori dell'imminente
autunno, incontrando distese di mirtillo. Come descrivere a parole un
paesaggio del genere, dove innumerevoli tonalità di verde si sovrappongono
a pennellate rossastre, gialle, arancioni!
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Una
volta traversato ci siamo ricongiunti con gli altri amici al Passo
della Nevaia (m.1617) sottostante il Poggio dei Malandrini (m.1662).
Seguiamo ora il sentiero segnavia 00, scendendo sulla destra
e attraversando un bosco di faggi abbiamo raggiuto il quadrivia
alla Maceglia (m.1424)
in prossimità di una freccia che indicava a pochi minuti il rifugio
Montanaro; tutti siamo stati d’accordo per farci una vista e, perché
no, prenderci un bel caffè. |
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Questo rifugio non è gestito ed è ad uso dei soci CAI che molto gentilmente
si sono offerti nel farci ugualmente il sospirato caffè. In breve abbiamo
ripreso la via del ritorno e riportandoci sul sentiero segnavia 00
siamo ridiscesi lungo i vecchi impianti di risalita, seguendo un tracciato
ampio e facilemnte percorribile, che ci hanno condotto in 40 minuti al
Piano di Pratorsi (m.1330).
Il pullman era già lì che ci aspettava: una rinfrescata con salviette
umidificate, purtroppo la lunga siccità che ci ha colpito a reso quasi
tutte le fonti asciutte, il cambio della maglietta, alle ore 16,00 siamo
ripartiti per tornare a casa. Naturalmente una gita bellissima come questa
non poteva che terminare che con uno splendido gelato, qualcuno ha anche
pensato che erano meglio due!
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