U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

CORNO ALLE SCALE
21 Settembre 2003
Percorso: traversata dalla Doganaccia a Pratorsi raggiungendo il Lago Scaffaiolo (m.1750) il Monte Spigolino (m.1827) e il Corno alle Scale (m.1945)
Segnaletica: biancorossa CAI
segnavia 66 - 00 - 20 - 37
Dislivello: 500 m. complessivi Tempo di percorrenza:5,30 ore circa
Classificazione: E Punti sosta: Rifugio Duca degli Abruzzi, Rifugio Portafranca (con una deviazione dal percorso), Rifugio del Montanaro (con una deviazione dal percorso)
Acqua:alla doganaccia presso locali pubblici, al Rifugio Duca degli Abruzzi (Lago Scaffaiolo), fonte dell'uccelliera (segnavia 20)
Periodo consigliato: dalla primavera all'autunno.
Dopo la lunga pausa del mese d’agosto abbiamo ripreso le escursioni organizzate dalla nostra Sezione con una traversata appenninica che ci ha permesso di ammirare la straordinaria varietà di colori con cui l’incipiente autunno, aiutato non poco dalla siccità, ha iniziato a colorare i pendii intorno al lago Scaffaiolo e al monte Corno alle Scale.  Stranamente già prima dell’orario stabilito, le ore 06,30 ci trovavamo già tutti davanti alla sede per recarci  al terminal bus a Pietrasanta dove ci attendono altri amici; siamo al completo: 26 partecipanti. Ci dirigiamo verso l’imbocco dell’autostrada per uscirne a Lucca e imboccare la statale del Brennero, verso la località sciistica dell’Abetone, seguendo poi le indicazione per la Doganaccia. Giunti nel piazzale della funivia, abbiamo imboccato il sentiero per la Foce Arcana,la carrozzabile di servizio per gli impianti, e giunti in prossimità di una curva si imbocca il segnavia 66, che non è segnato molto bene ma che è reso evidente da tutte le persone che l’hanno percorso per cui è impossibile sbagliare.
Per giungere qui dalla Doganaccia abbiamo impiegato circa 40 minuti ed ora lungo il segnavia 00 in una ventina di minuti giungiamo sulle rive del Lago Scaffaiolo, il più noto fra tutti i laghi d’alta quota dell’Appennino tosco-emiliano.
Lungo il percorso passiamo sotto il Monte Spigolino un gruppo che non si accontenta mai, ha tagliato attraverso e ha raggiunto la vetta (m. 1827 ).Ridiscesi abbiamo seguito il sentiero di cresta (00) e attraversato il Passo della Calanca (m 1737) ci siamo ricongiunti al resto del gruppo al Lago Scaffaiolo , nei pressi del rifugio CAI “ Duca degli Abruzzi”, dove giungiamo alle ore 10.00.
Dopo una breve sosta al nuovo rifugio il  gruppo  ci siamo incamminati sul sentiero  00 seguendo l'ampio arco del crinale che sovrasta l'intero comprensorio sciistico, traversando per il Passo dei Tre Termini (m.1785) e il Passo Strofinatoio (m.1847) verso Corno alle Scale (m. 1945 ); arrivati ad un bivio si segue il segnavia n° 37 raggiungendo la vetta sormontata da una grossa croce metallica.
La prima parte del percorso attraversa le piste da sci, segue poi brevi tratti di cresta sempre facili e privi di pericoli, fino al Passo Strofinatoio. Quì inizia decisamente a salire e per i primi metri richiede attenzione per il fondo sassoso e friabile, torna poi ad essere un classico sentiero appennininco su prati. Giunti in vetta c’è stata una vera discussione se mangiare subito o più tardi, ha vinto chi era d’opinione di darci subito dentro. Dopo esserci ben rimpinzati e fatto le foto di rito siamo ridiscesi, lasciando il posto a malincuore, vuoi perché lasciavamo un posto così bello, vuoi perché tutto quello che avevamo mangiato ci ballava nello stomaco.Ridiscesi al Passo Strofinatoio, il sentiero scende decisamente fino al Passo del Cancellino (m.1634). Qui  ci siamo divisi in due gruppi: il primo ha seguito il sentiero n° 20 più tranquillo che aggira il Monte Gennaio a mezza costa  sino alla Fonte dell'Uccelliera (m.1675) da dove, con una breve e tranquilla salita, si ritrova il sentiero 00. Dalla Fonte dell'Uccelliera è possibile una deviazione, si raggiunge così il rifugio Porta Franca per proseguire ad anello fino a ritrovare il sentiero 00. L ’altro gruppo, non ancora soddisfatto della camminata fatta, si accingeva alla salita di questo ultimo monte: il M. Gennaio alto m.1814. Mentre salivamo ammiravamo i primi magnifici colori dell'imminente autunno, incontrando distese di mirtillo. Come descrivere a parole un paesaggio del genere, dove innumerevoli tonalità di verde si sovrappongono a pennellate rossastre, gialle, arancioni!
Una volta traversato ci siamo  ricongiunti con gli altri amici al Passo della Nevaia (m.1617) sottostante il Poggio dei Malandrini (m.1662).  Seguiamo ora il sentiero segnavia 00, scendendo sulla destra e attraversando un bosco di faggi abbiamo raggiuto il quadrivia alla Maceglia (m.1424)
in prossimità di una freccia che indicava a pochi minuti il rifugio Montanaro; tutti siamo stati d’accordo per farci una vista e, perché no, prenderci un bel caffè.

Questo rifugio non è gestito ed è ad uso dei soci CAI che molto gentilmente si sono offerti nel farci ugualmente il sospirato caffè. In breve abbiamo ripreso la via del ritorno e riportandoci sul sentiero segnavia 00 siamo ridiscesi lungo i vecchi impianti di risalita, seguendo un tracciato ampio e facilemnte percorribile, che ci hanno condotto in 40 minuti al Piano di Pratorsi (m.1330).
Il pullman era già lì che ci aspettava: una rinfrescata con salviette umidificate, purtroppo la lunga siccità che ci ha colpito a reso quasi tutte le fonti asciutte, il cambio della maglietta, alle ore 16,00 siamo ripartiti per tornare a casa. Naturalmente una gita bellissima come questa non poteva che terminare che con uno splendido gelato, qualcuno ha anche pensato che erano meglio due!

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