Era il lontano 1923 quando
un gruppo di ragazzi di Ripa iniziarono a tracciare le basi di quella
che, da lì a breve, sarebbe divenuta la Sezione U.O.E.I. Ripa di Versilia.
Allora si riunivano nei locali della Pubblica Assistenza e ben presto
al gruppo si unirono anche gli "anziani", che iniziavano a capire la serietà
e l'impegno di quei ragazzi. Da allora, e dai primi incontri nel vecchio
fondo messo a disposizione dal padre di uno dei fondatori, si sono succedute
varie vicende: dalle prime scampagnate, più che escursioni, ai congressi
interregionali presso la Torre Aghinolfi, ai raduni nazionali. Fino allo
scioglimento nell'epoca fascista che imponeva alle associazioni di entrare
a far parte dell'Opera Nazionale Dopolavoro. Fu dopo l'immane tragedia
della guerra che la Sezione si ricostituì nel 1949 con la ricostruzione
del paese interamente distrutto. Da allora ha organizzato gite turistiche,
culturali, alpinistiche, raduni ed allestito mostre e concorsi, sempre
con larga partecipazione di Soci e simpatizzanti. Nei primi anni dopo
la ricostituzione, ha pubblicato un periodico dal titolo "Baita Apuana"
e nel 1978, sul Monte Croce, durante una cerimonia che vide una numerosa
partecipazione di uoeini toscani ed alla presenza del Presidente Nazionale
Prof. Antonio Valfrè, ha posto una Stele Votiva alla Madonna della Montagna.
La Sezione venne chiamata l'incontentabile in ambito nazionale per la
grande voglia e passione di nuove iniziative. Il 7 settembre 1991, alla
presenza di tutte le Sezioni, del Presidente e del Segretario Nazionale
della UOEI, con la partecipazione del Sindaco di Seravezza, del Parroco
di Ripa ed altre Autorità e rappresentanti di associazioni del paese,
è stata inaugurata la nuova Sede Sociale dove oggi si trova. L'attività
è andata sempre crescendo, con l'organizzazione di escursioni locali e
sulle più importanti montagne di tutta Italia, con le gite turistiche,
con le iniziative culturali, col campeggio estivo per ragazzi. Il Monte
Croce, il nostro monte simbolo, ci è sembrato da subito il luogo più appropriato
per ricordare gli ottanta anni della nostra Sezione e per farlo nel modo
che ci è più familiare: con un'escursione e una cerimonia semplice ma
significativa e convito finale.
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Ci
siamo ritrovati come d'abitudine davanti alla Sede e in pullman
abbiamo raggiunto Stazzema per imboccare il facile sentiero che,
seguendo quasi per intero il tracciato della vecchia mulattiera
che collegava la vallata del Cardoso a quella di Palagnana, conduce
con facilità alla Foce delle Porchette. Situata tra il monte Nona
e il monte Croce è stata da sempre la porta che gli abitanti di
Palagnana, e delle numerose borgate limitrofe, utilizzavano per
i commerci con la Versilia o per raggiungere il comune a Ponte Stazzemese.Oramai
le automobili e la carrozzabile l'hanno resa inutile per questi
scopi; tuttavia conserva ancora un fascino particolare in tutti
noi che siamo ancora memori delle fatiche delle "genti dai monti".In
breve abbiamo raggiunto la Stele dove abbiamo incontrato un gruppo
di amici uoeini di Pietrasanta venuti anch'essi per partecipare
alla celebrazione.Speravamo di essere numerosi e non siamo rimasti
delusi: 48 tra soci, simpatizzanti e amici sono davvero un bel numero.
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Il Segretario
Marcello Da prato ha pronunciato un breve ma, come nel suo stile,
significativo discorso nel quale, sottolineando la nostra scarsa
propensione per le cerimonie e per i discorsi, ha evidenziato quanto
la Stele Votiva , monumento unico realizzato dalla nostra Sezione,
rappresenti per tutti i Soci, vecchi e nuovi, un valore di straordinaria
valenza affettiva oltre che un indiscutibile valore artistico. |
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Un ricordo affettuoso
è andato poi a tutti coloro che con ferrea volontà hanno voluto
e realizzato l'opera.
Il Vice Presidente
Lorenzo Salvatori legge quindi la lettera che il nostro Presidente
Carlo Bresciani, impossibilitato a partecipare, ha voluto indirizzare
a tutti i Soci.
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Avrei
voluto essere con voi in questa magnifica giornata, se non sul "Monte"
almeno nel momento meno faticoso del pranzo. Avrei voluto, molto volentieri,
condividere con voi il ricordo di questo momento così speciale e ricco
di significato per la nostra Sezione: l'80° anniversario della sua costituzione.
Ottant'anni! Si potrebbe dire "quasi una vita trascorsa"… invece così
animata da tanta vitalità, come oggi mi testimoniate, che si esprime grazie
al continuo avvicendarsi di persone che, con sempre rinnovato entusiasmo
e accesa passione, oggi come allora sanno ritrovarsi uniti attorno a quell'ideale
di fraterna amicizia ispiratore della nostra Associazione e che soprattutto
nel "Monte" trova il suo legame migliore e più duraturo. Sarebbe doveroso
e giusto ricordare oggi tutti i protagonisti di questa splendida avventura:
coloro che l'hanno iniziate, quasi per scommessa nel lontano 1923, in
tempi non proprio favorevoli alla proliferazione di certi scomodi ideali;
chi, sgombrate le macerie del paese distrutto, l'ha saputa ravvivare con
la ricostituzione della Sezione nel 1949; quanti negli anni a venire l'hanno
alimentata per affidarla a noi che oggi, sia pure avvertendone tutta la
responsabilità ma consapevoli dell'enorme valore ereditato, possiamo esserne
orgogliosamente i provvisori tutori. Ma sarebbe ingiustizia maggiore,
seppure involontariamente, scordarne tra tanti anche soltanto uno. Allora,
per tutti, rivolgendo il mio pensiero ad ognuno di loro indistintamente
ed in questo invitandovi ad unirvi a me, menzionerò solo Antonio Tessa,
cui la Sezione è intitolata, che ebbe il merito di assumersi, lui già
adulto, l'onere di presiedere e guidare un manipolo di giovinastri, garantendo
così la sopravvivenza della neonata Sezione di Ripa anche, se vogliamo,
contro ogni pronostico… il che rende ancora più prezioso questo momento
così particolare della nostra storia. Non intendo dilungarmi oltre, conoscendo
la vostra (ma anche la mia) scarsa propensione alle cerimonie e ai discorsi
di circostanza e intuendo il forte desiderio che vi pervade di proseguire
l'escursione, per una volta, verso la tavola imbandita. Quindi a tutti
voi, che siate Soci oppure no (casomai, potete sempre diventarlo) ed ai
"cugini" pietrasantesi che hanno voluto onorarci con la loro presenza,
rivolgo il mio riconoscente ringraziamento e, con l'augurio che possiate
proseguire splendidamente questa speciale giornata, vi giunga il mio più
cordiale saluto.
Il Consigliere
Marco Dati ha quindi dato lettura del saluto indirizzatoci dal Presidente
della Sezione di Pietrasanta signor Antonio Dalle Luche: |
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Carissimo Carlo, nell'80°
anniversario di fondazione della Tua Sezione, alla quale ci legano forti
vincoli di amicizia e di collaborazione, ci stringiamo idealmente a
tutti Voi, con il nostro affetto e simpatia. Il modesto contributo qui
unito vuol essere un tangibile segno dei legami esistenti fra le nostre
due Sezioni. Una rappresentanza della mia Sezione sarà sicuramente presente
alla gita sul Monte Croce di domenica prossima, per rendere omaggio
alla stele votiva da Voi collocata nel lontano 1978. Complimenti a Te
e a tutto il Tuo Consiglio Direttivo per l'intensa attività esplicata,
che onora l'UOEI tutta.
Una cerimonia semplice nella
forma ma ricca di valenza per i ricordi e i vincoli di amicizia che
ha saputo rinnovare. I saluti e gli auguri scambiati tra i componenti
del nostro gruppo e gli altri partecipanti hanno concluso la cerimonia,
al termine della quale ci siamo avviati, in verità senza fretta, verso
Palagnana.
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Eravamo
in perfetto orario e desiderosi di camminare, abbiamo perciò deciso
di percorrere il sentiero più lungo, ma in ombra! che aggira il
Colle delle Baldorie e conduce fino al Termine dove abbiamo imboccato
la comoda mulattiera che in breve porta alla borgata della Campanella
e quindi alla carrozzabile per il fondovalle. Ora il sole si fa
davvero sentire e il gruppo si fraziona, niente di meglio quindi
che fermarci all'ombra di una quercia per attendere i ritardatari.
Quando giungiamo nella borgata di Zarli prendiamo letteralmente
d'assalto una fonte e ci concediamo un breve ma meritato riposo
per proseguire poi per Palagnana seguendo la carrozzabile, oramai
l'unico percorso agibile. |
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Una cicatrice a nostro giudizio
perennemente sanguinante sull' epidermide di una montagna un tempo dura
ma bellissima.
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Una carrozzabile
che ha portato effimero benessere, carcasse di autoveicoli, inquinamento,
rumori e dissesto, producendo la scomparsa pressoché totale dell'antica
sentieristica che aveva visto generazioni di palagnini faticare
per guadagnarsi una vita magari misera ma dignitosissima. Una realizzazione
che mai si integrerà col paesaggio, che non ha arrestato l'emorragia
di residenti e funzionale solo ad un becero turismo di rapina. Alle
tredici siamo comunque a Palagnana per il meritato pranzo; ci rinfreschiamo
alla fontana pubblica rendendoci un tantino presentabili prima di
accomodarci nell'accogliente sala del ristorante "Dalla Gè". |
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Commemorazione semplice
ma tuttavia emblematica, pienamente rappresentativa dello spirito con
cui noi della Sezione di Ripa viviamo l'apparteneza all'Associazione
U.O.E.I. : con viva attenzione alla nostra storia, con rispettoso amore
per la montagna e, soprattutto, con fraterna amicizia.
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