Chi abitualmente segue le
nostre relazioni, o chi magari si è divertito a leggerne alcune, avrà
certamente notato che spesso segnaliamo la numerosa partecipazione. Quando
pensammo a questa gita eravamo sicuri di incontrare i favori dei nostri
soci perché si sa il mare attira molto, ci dicemmo; ma una volta pronto
il programma definitivo ci accorgemmo che le richieste erano già superiori
ai posti disponibili, e pensare che avevamo già stampato le locandine!
Le richieste continuavano peraltro ad arrivare e ad allungare la lista
d’attesa. Una serie di telefonate ci consentì di fissare una seconda data:
il 20 Luglio. Questa volta sarà dura completare il pullman, pensammo;
intanto, però, gli amici di Torre del Lago ci chiedono diversi posti e…..
e stavolta servono due pullman !! E le locandine continuano a restare
arrotolate in sede! Ci sentiamo enormemente gratificati ma siamo anche
consci della responsabilità che tanta fiducia nelle nostre capacità organizzative
ci impone. Comunque siamo un gruppo affiatato e non impieghiamo poi molto
ad organizzare le due date. Arriviamo così al 20 Luglio; la prima minicrociera
è già archiviata con piena soddisfazione, abbiamo dalla nostra l’esperienza
maturata, i consigli e le impressioni di chi c’è già stato, non ci resta
che partire. Partiamo con un buon anticipo, così il viaggio in pullman
è tranquillo e ci consente una sosta all’area di servizio di Rosignano
dove ci raggiungono gli amici di Torre del Lago col secondo pullman. A
Castiglione della Pescaia, una delle più suggestive località della provincia
grossetana, ci accoglie un sole già molto caldo e il mare assolutamente
piatto: l’ideale. Saliamo a bordo della Marinella V, una modernissima
motonave costruita nel 2000 di 26 metri, sistemandoci quasi tutti sul
ponte superiore per meglio ammirare il panorama che con una giornata così
limpida è unico.
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Salpiamo
in direzione dell’isola del Giglio per poi deviare inoltrandoci
nel braccio di mare che la separa dal promontorio dell’Argentario
puntando direttamente sull’isola di Giannutri. |
Puntualmente informati dal personale
di bordo possiamo avvistare Marina di Grosseto, tratti del Parco della
Maremma, la foce dell’Ombrone, gli scogli delle Formiche in lontananza
e, nitidamente, l’isola proibita: Montecristo. Superato l’Argentario il
mare si increspa leggermente, ma è solo un poco di onda lunga che suscita
più allegria che “mal di mare” che peraltro non affligge nessuno. Ci gustiamo
anche un esilarante spettacolo fuori programma: quello offerto da un centauro
che con la sua moto d’acqua intendeva cavalcare la scia della nave. Forse
però era un appassionato di pesca subacquea perché ogni volta che ci provava
concludeva con una caduta ed una lunga apnea; chissà, il dubbio rimane.
All’arrivo a Giannutri troviamo ad accoglierci un caldo soffocante. Giannutri
è la più piccola isola dell’Arcipelago Toscano con una superficie di circa
2,6 Kmq.
E’ larga
poco più di 500 m ed ha un’estensione costiera di 11 Km. Salvo i
due punti di attracco (Cala Maestra e Cala Spalmatoio) risulta area
protetta dal Parco dell’Arcipelago Toscano ed è rinomata per la
straordinaria ricchezza e limpidezza dei suoi fondali. |
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Il gruppo subisce una spaccatura:
molti si fiondano verso l’esigua spiaggetta, altri optano per la visita
dell’isola. Accompagnati da un marinaio visitiamo i resti della villa
romana e poi due gruppetti, a dire il vero non proprio numerosi, si incamminano
verso la vetta dell’unico rilievo dell’isola: Monte Mario (79 m) dove
sorge un’antica torre d’avvistamento. La salita non è per nulla faticosa
anche se la polvere e il gran caldo fanno sudare, ma ne vale la pena,
davvero! La vista è mozzafiato, si può ammirare tutto il perimetro dell’isola,
la costa tirrenica e le isole circostanti. Il tempo vola e la voglia di
un bagno è irresistibile così, a malincuore, ritorniamo a Cala Maestra.
L’appuntamento per il pranzo è alle 13,30, c’è quindi tutto il tempo per
tuffarci e toglierci polvere e sudore da dosso. L’acqua è piacevolmente
calda e limpida, sembrerebbe di stare in paradiso se non fosse per quelle
boccette del fondale che tagliano maledettamente; bisogna fare molta attenzione.
Al rientro sulla motonave troviamo i nostri tavoli già apparecchiati con
acqua e un buon vino bianco fresco, ora si che siamo in paradiso! Ce la
prendiamo comoda gustando un buono e abbondante pranzo di mare, eccellenti
i gamberoni in guazzetto. La partenza fissata per le 14,30 ci coglie che
ancora dobbiamo prendere il caffè, pazienza bisogna attendere la fine
della manovra; però sorpresa!!! Dal capace zaino di Rossano, perché naturalmente
anche in mare portiamo lo zaino, spunta un enorme cocomero. Il cuoco fornisce
piatti e coltello, ce ne infischiamo delle raccomandazioni del comandante,
tanto lui è sul ponte di comando, e all’arrembaggio! L’Isola del Giglio,
seconda tappa della minicrociera, ci accoglie con un gran caldo; non
abbiamo un programma predefinito e dopo l’attracco a Giglio Porto lasciamo
ai partecipanti piena autonomia.
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L’Isola
del Giglio è la seconda per estensione dopo l’Elba con i suoi 21
Kmq. E’ un’isola dal duplice aspetto: a nord il territorio ha un’attività
turistico-balneare di primissimo piano, al sud prevale il paesaggio
e la natura incontaminati. Giglio Porto, |
ricca di caratteristiche botteghe
di ceramica e di abbigliamento, molto piacevoli per chi ama lo shopping,
è l’unico porto dell’isola nel quale si concentra tutto il traffico turistico
con conseguenti momenti di congestione. La vicina spiaggetta è troppo
invitante per non fare un tuffo, così tra una nuotata e un gelato arrivano
in un baleno le 17,30 ora della partenza; orario da rispettare tassativamente
perché il comandante minaccia di lasciare a terra i ritardatari. Con un
po’ d’affanno ci imbarchiamo tutti anche se l’ultimo ritardatario riesce
a saltare a bordo quando già gli ormeggi vengono mollati, ma tanto non
era dei nostri! Siamo molto stanchi e “cotti” dal sole ma con un unico
desiderio: accomodarci sul ponte superiore per goderci fino all’ultimo
il panorama e ancora il sole e il mare che adesso è percorso da una leggera
onda lunga. Mentre la motonave, lanciata a tutta forza, solleva divertenti
spruzzi e l’equipaggio offre bibite fresche, passiamo tra gli isolotti
rocciosi delle Formiche di Grosseto: tre scogli disabitati, a nord dell’Isola
del Giglio, sul più grande dei quali (700 metri di estensione, circa)
sorge un faro automatico. Non vi esistono altre costruzioni o porti di
attracco. In porto a Castiglione della Pescaia ci attende Maurizio, l’autista
che ci accompagna sovente nelle nostre gite, che ci fornisce le necessarie
indicazioni per raggiungere i pullman parcheggiati assai lontano. Noi
accompagnatori siamo esausti, accompagnare 80 gitanti non è uno scherzo!
Ma gioiamo come bambini quando in tanti ci chiedono: quand’è la prossima
gita? |