U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

MINICROCERA NELL'ARCIPELAGO
Chi abitualmente segue le nostre relazioni, o chi magari si è divertito a leggerne alcune, avrà certamente notato che spesso segnaliamo la numerosa partecipazione. Quando pensammo a questa gita eravamo sicuri di incontrare i favori dei nostri soci perché si sa il mare attira molto, ci dicemmo; ma una volta pronto il programma definitivo ci accorgemmo che le richieste erano già superiori ai posti disponibili, e pensare che avevamo già stampato le locandine! Le richieste continuavano peraltro ad arrivare e ad allungare la lista d’attesa. Una serie di telefonate ci consentì di fissare una seconda data: il 20 Luglio. Questa volta sarà dura completare il pullman, pensammo; intanto, però, gli amici di Torre del Lago ci chiedono diversi posti e….. e stavolta servono due pullman !!  E le locandine continuano a restare arrotolate in sede!  Ci sentiamo enormemente gratificati ma siamo anche consci della responsabilità che tanta fiducia nelle nostre capacità organizzative ci impone. Comunque siamo un gruppo affiatato e non impieghiamo poi molto ad organizzare le due date. Arriviamo così al 20 Luglio; la prima minicrociera è già archiviata con piena soddisfazione, abbiamo dalla nostra l’esperienza maturata, i consigli e le impressioni di chi c’è già stato, non ci resta che partire. Partiamo con un buon anticipo, così il viaggio in pullman è tranquillo e ci consente una sosta all’area di servizio di Rosignano dove ci raggiungono gli amici di Torre del Lago col secondo pullman. A Castiglione della Pescaia, una delle più suggestive località della provincia grossetana,  ci accoglie un sole già molto caldo e il mare assolutamente piatto: l’ideale. Saliamo a bordo della Marinella V, una modernissima motonave costruita nel 2000 di 26 metri, sistemandoci quasi tutti sul ponte superiore per meglio ammirare il panorama che con una giornata così limpida è unico.
Salpiamo in direzione dell’isola del Giglio per poi deviare inoltrandoci nel braccio di mare che la separa dal promontorio dell’Argentario puntando direttamente sull’isola di Giannutri.
Puntualmente informati dal personale di bordo possiamo avvistare Marina di Grosseto, tratti del Parco della Maremma, la foce dell’Ombrone, gli scogli delle Formiche in lontananza e, nitidamente, l’isola proibita: Montecristo. Superato l’Argentario il mare si increspa leggermente, ma è solo un poco di onda lunga che suscita più allegria che “mal di mare” che peraltro non affligge nessuno. Ci gustiamo anche un esilarante spettacolo fuori programma: quello offerto da un centauro che con la sua moto d’acqua intendeva cavalcare la scia della nave. Forse però era un appassionato di pesca subacquea perché ogni volta che ci provava concludeva con una caduta ed una lunga apnea; chissà, il dubbio rimane. All’arrivo a Giannutri troviamo ad accoglierci un caldo soffocante. Giannutri è la più piccola isola dell’Arcipelago Toscano con una superficie di circa 2,6 Kmq.
E’ larga poco più di 500 m ed ha un’estensione costiera di 11 Km. Salvo i due punti di attracco (Cala Maestra e Cala Spalmatoio) risulta area protetta dal Parco dell’Arcipelago Toscano ed è rinomata per la straordinaria ricchezza e limpidezza dei suoi fondali.
Il gruppo subisce una spaccatura: molti si fiondano verso l’esigua spiaggetta, altri optano per la visita dell’isola. Accompagnati da un marinaio visitiamo i resti della villa romana e poi due gruppetti, a dire il vero non proprio numerosi, si incamminano verso la vetta dell’unico rilievo dell’isola: Monte Mario (79 m) dove sorge un’antica torre d’avvistamento. La salita non è per nulla faticosa anche se la polvere e il gran caldo fanno sudare, ma ne vale la pena, davvero! La vista è mozzafiato, si può ammirare tutto il perimetro dell’isola, la costa tirrenica e le isole circostanti. Il tempo vola e la voglia di un bagno è irresistibile così, a malincuore, ritorniamo a Cala Maestra. L’appuntamento per il pranzo è alle 13,30, c’è quindi tutto il tempo per tuffarci e toglierci polvere e sudore da dosso. L’acqua è piacevolmente calda e limpida, sembrerebbe di stare in paradiso se non fosse per quelle boccette del fondale che tagliano maledettamente; bisogna fare molta attenzione. Al rientro sulla motonave troviamo i nostri tavoli già apparecchiati con acqua e un buon vino bianco fresco, ora si che siamo in paradiso! Ce la prendiamo comoda gustando un buono e abbondante pranzo di mare, eccellenti i gamberoni in guazzetto. La partenza fissata per le 14,30 ci coglie che ancora dobbiamo prendere il caffè, pazienza bisogna attendere la fine della manovra; però sorpresa!!!  Dal capace zaino di Rossano, perché naturalmente anche in mare portiamo lo zaino, spunta un enorme cocomero. Il cuoco fornisce piatti e coltello, ce ne infischiamo delle raccomandazioni del comandante, tanto lui è sul ponte di comando,  e all’arrembaggio! L’Isola del Giglio, seconda tappa della minicrociera,  ci accoglie con un gran caldo; non abbiamo un programma predefinito e dopo l’attracco a Giglio Porto lasciamo ai partecipanti piena autonomia.
L’Isola del Giglio è la seconda per estensione dopo l’Elba con i suoi 21 Kmq. E’ un’isola dal duplice aspetto: a nord il territorio ha un’attività turistico-balneare di primissimo piano, al sud prevale il paesaggio e la natura incontaminati. Giglio Porto,
ricca di caratteristiche botteghe di ceramica e di abbigliamento, molto piacevoli per chi ama lo shopping, è l’unico porto dell’isola nel quale si concentra tutto il traffico turistico con conseguenti momenti di congestione. La vicina spiaggetta è troppo invitante per non fare un tuffo, così tra una nuotata e un gelato arrivano in un baleno le 17,30 ora della partenza; orario da rispettare tassativamente perché il comandante minaccia di lasciare a terra i ritardatari. Con un po’ d’affanno ci imbarchiamo tutti anche se l’ultimo ritardatario riesce a saltare a bordo quando già gli ormeggi vengono mollati, ma tanto non era dei nostri!  Siamo molto stanchi e “cotti” dal sole ma con un unico desiderio: accomodarci sul ponte superiore per goderci fino all’ultimo il panorama e ancora il sole e il mare che adesso è percorso da una leggera onda lunga. Mentre la motonave, lanciata a tutta forza, solleva divertenti spruzzi e l’equipaggio offre bibite fresche, passiamo tra gli isolotti rocciosi delle Formiche di Grosseto: tre scogli disabitati, a nord dell’Isola del Giglio, sul più grande dei quali (700 metri di estensione, circa) sorge un faro automatico. Non vi esistono altre costruzioni o porti di attracco. In porto a Castiglione della Pescaia ci attende Maurizio, l’autista che ci accompagna sovente nelle nostre gite, che ci fornisce le necessarie indicazioni per raggiungere i pullman parcheggiati assai lontano. Noi accompagnatori siamo esausti, accompagnare 80 gitanti non è uno scherzo! Ma gioiamo come bambini quando in tanti ci chiedono: quand’è la prossima gita?

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