Questa escursione non era nel programma ufficiale della Sezione ma, un
po’ per allenarci, un po’ per puro divertimento, abbiamo deciso di cimentarci
in questa spericolata salita. Come previsto ci siamo trovati (14 partecipanti)
alle 06,00 davanti alla sede e subito siamo partititi alla volta di Castelnuovo
ne’ Monti in provincia di Reggio Emilia, sull’Appennino reggiano. Si percorre
l ’autostrada sino ad Aulla proseguendo poi sulla statale n°66 in direzione
Passo del Cerreto.
Una volta giunti abbiamo seguito
le indicazioni per la Pietra di Bismantova sino a Piazza Dante dove abbiamo
lasciato le auto. Subito abbiamo portato lo sguardo in alto dove diverse
calate di corde indicavano altrettante vie di arrampicata e poi seguendo
le indicazioni siamo saliti su una scalinata alla base della parete, dove
è situato l’eremo di San Benedetto: da qui parte il facile sentiero che
in circa quaranta minuti porta in vetta. Il nostro percorso, invece, ci
porta dalla parte opposta; infatti bisogna andare a destra seguendo le
indicazioni: il tragitto è breve, circa 15 minuti; all’inizio si procede
su una cresta e con l’aiuto di cavi ben fissati si scende in una specie
di grotta che dobbiamo discendere fino a trovare un sentiero che costeggia
la parete. Abbiamo faticato un po’ a trovare il sentiero giusto, infatti
qui mancano segnali e sono presenti invece diverse tracce che portano
a vie di arrampicata; comunque bisognava stare sotto la parete fino a
che non arriviamo all’attacco della ferrata vera e propria: la targa “Ferrata
degli Alpini”, apposta alla base della parete, ci confermava che da qui
iniziava l’attacco. Subito abbiamo tirato fuori dallo zaino l’attrezzatura
da ferrata, imbraco, dissipatore a due moschettoni e caschetto, e più
o meno tutti ci siamo legati con nodo a otto cucito e subito su! Carichi
di adrenalina.
Prima di arrivare al cavo della
ferrata abbiamo dovuto superare un breve tratto e poi subito agganciamo
i moschettoni, si sale su pareti praticamente in verticale, la salita
è facilitata da staffe fissate sulla parete. Naturalmente l’ilarità e
il vocio dell’inizio via via scemano e la concentrazione è rivolta solo
alla salita. Dopo un’ora e mezzo siamo arrivati ad una breve scaletta
e in cima a questa usciamo sul pianoro sommitale. Via via che usciamo
dalla ferrata ci accogliamo a vicenda da calorose strette di mano e baci
da parte delle signore, senza nascondere la soddisfazione di aver salito
questa parete che dal basso sembrava invalicabile, per dire la verità
c’è anche chi arrivato si è lasciato andare in urla di sfogo e scaricando
tutta la tensione accumulata.
Ormai la vetta era raggiunta
e l’ora era giusta per mangiare, naturalmente appena trovato un prato
all’ombra di una bella quercia abbiamo dato fondo alle riserve energetiche
custodite negli zaini. Dopo il pranzo abbiamo fatto una puntata al belvedere
da dove si ammira un panorama incredibile, lo sguardo va dal Cimone a
tutte le cime dell’Appennino tosco-emiliano fino all’Alpe di Succiso,
al Monte Ventasso e alla Pianura Padana. Scendendo poi dal sentiero normale
in poco tempo siamo giunti in Piazza Dante riprendendo le macchine e portandoci
poi verso casa. Questa volta abbiamo preso la direzione per Ligonchio
e successivamente per il Passo di Pradarena, scendendo poi per Castelnuovo
di Garfagnana dove non ci siamo lasciati sfuggire il nostro abbondante
gelato. Poi via seguendo la strada provinciale 10 siamo arrivati a Ripa
di Versilia alle ore 17,30. Questa escursione, può essere fatta solo da
persone esperte e con un buon allenamento in quanto richiede un notevole
sforzo fisico. |