Percorso: anello
da Pruno, Colle a Iapoli (m- 820), Foce di Mosceta (m. 1182)
Pizzo delle Saette (m. 1720), Colle a Iapoli, Pruno
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Segnaletica: biancorossa
CAI
segnavia 122 - 124 - 126 |
Dislivello: 900
m. |
Tempo di percorrenza:7
ore circa |
Classificazione:
EE solo per escursionisti esperti. |
Punti sosta: Rifugio
UOEI La fania e Rifugio CAI Del Freo |
Acqua: nel
paese di Pruno, presso il Rifugio UOEI La Fania,
e alla Foce di Mosceta presso il Rifugio CAI Del Freo.
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Periodo consigliato:
dalla primavera all'autunno. |
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Provenendo dalla vallata di Seravezza si devono seguire le indicazioni
per Cardoso, raggiunto il paese si svolta a sinistra e si prosegue per
Pruno, l’ultimo paese della vallata. Poco prima del paese abbiamo imboccato
una ripida strada asfaltata a sinistra, che diventa poi sterrata, che
conduce fino ad un piccolo spiazzo dov’è situato un serbatoio del servizio
antincendio boschivo. Qui si deve necessariamente lasciare l’auto e proseguire
a piedi lungo l’unico tracciato presente; se non si vuol fare del "fuoristrada"
è possibile proseguire per Pruno, parcheggiare nell’ampio parcheggio all’inizio
dell’abitato, e proseguire a piedi imboccando il sentiero (segnavia122)
che inizia proprio dalla piazza centrale del paesino. Dopo poche decine
di minuti di cammino abbiamo incontrato il bivio, segnalato, per il rifugio
U.O.E.I. "Alla Fania"; si prosegue dritto, tenendosi sulla destra,dopo
circa 45 minuti si guinge al Rifugio della sezione UOEI di Pietrasanta.
Questa escursione è stata effettuata in concomitanza con un'analoga
ascesa delle altre sezioni UOEI nella salita alle vette in contemporanea
per commemorare l’anniversario di fondazione della UOEI. Noi, per quest’anno,
abbiamo scelto per l’appunto il Pizzo delle Saette. Questa volta la partenza
è avvenuta alla spicciolata, infatti alcuni più fortunati sono andati
presso il rifugio della Fania già il giorno prima mentre gli altri amici
sono giunti presso al Rifugio al mattino, in tutto eravamo in 8; bè questa
volta un po’ pochi ma il temporale notturno forse ha scoraggiato i più.
Comunque si parte alle ore 08,15 alla volta della Foce di Mosceta attraverso
il sentiero (segnavia124) dove si giunge in poco più di
mezz'ora.
Alle ore 09,00 abbiamo imboccato
il sentiero (segnavia126) , subito dopo si lascia a destra il sentiero
(segnavia124) proseguendo fino all’ulteriore bivio; badando di
evitare il (segnavia 125), e svoltando a sinistra, s’inizia la salita
che taglia in diagonale il pendio. Ignorando la traccia, esile, per la
Torre Francesca (una frequentata via alpinistica del Pizzo delle Saette)
abbiamo attraversato una macchia di faggi e raggiunto il pianoro delle
Gorfigliette o Caccolaio (1408 m.) dove si trova la piazzola per l ’elicottero
del 118. Da quì si può godere di un invidiabile panorama sulle vallate
di Cardoso e Levigliani. Volgendo lo sguardo a 360° si spazia dalla riviera
versiliese, nelle belle giornate non è difficile scorgere le isole dell’
Arcipelago Toscano e le 5 Terre, alle Alpi Marittime e alla maestosità
delle Apuane con in primo piano il Corchia. Sopra di noi il massiccio
della Pania, e volgendo lo sguardo verso sud, il Forato e il Procinto.
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Da
qui si prosegue lungo il pendio su un tratto più erto attraversando
un breve canale e giungendo ad una zona più dolce detta Il Tavolino,
per poi risalire seccamente fino a sbucare al Callare della Pania,
quota 1745, dove ci si può affacciare sul versante garfagnino. Da
qui parte, a sinistra, il sentiero per il Pizzo delle Saette. Lasciato
il sentiero per la vetta della Pania della Croce si procede per
una divertente cresta che non presenta grandi difficoltà; |
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si giunge quindi ad un piccolo
sentiero che aggira la vetta e subito sale per un canaletto da salire
con prudenza per via del terreno smosso e in pochi minuti si giunge alla
vetta che noi abbiamo raggiunto alle ore 11,00. Soliti baci dalle signore
e strette di mano tra noi “ uomini rudi “; fatte le solite foto di gruppo
e una sosta per riprenderci dalla fatica vediamo arrivare un altro escursionista
che ci pareva proprio di riconoscere, guardando bene riconosciamo il nostro
amico Marco che in breve ci raggiunge. Naturalmente siamo felici che anche
lui sia dei nostri ma subito, com'è nel suo stile, esordisce così: “ Siamo
sul Pizzo delle Saette perché non andiamo anche sulla Pania? “ L’idea
all’inizio sembrava allettante ma ben presto ripensandoci e considerato
che ci aspettavano per il pranzo al rifugio abbiamo deciso di ridiscendere
per la via normale. Ma non tutti la pensavano così, infatti un altro “
corridore “ si associa a lui e salgono sulla seconda vetta a quota 1859
mt, per poi ridiscendere dall’aerea cresta est e raggiungere i prati di
Valli e poi la Foce di Valli, imboccando il sentiero (segnavia7)
e raggiungere quindi il Rifugio La Fania. Noi intanto prendiamo il sentiero
che abbiamo percorso al mattino e pian piano torniamo al Rifugio. Approfittando
dell’acqua calda ci siamo fatti una bella doccia che ci ha rigenerato;
nel frattempo arrivano gli altri due che non si accontentavano della sola
salita ad una vetta.
Subito ci
siamo scambiati le nostre impressioni e grazie all’amico Massimo
e sua moglie Gabriella che non camminano tanto ma cucinano divinamente,
ben presto ci siamo messi a tavola gustando un buon pranzo |
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con il piatto forte che consisteva
in un bel maialino di latte arrivato dalla lontana Sardegna cotto sulla
brace a regola d’arte. Purtroppo il tempo corre veloce quando si sta bene
e ben presto ci siamo dovuti prodigare nel ripulire il rifugio e indossati
gli zaini siamo ridiscesi fino a Colle a Iapoli dove avevamo lasciato
le auto.
Anche questa escursione che ci ha dato molta soddisfazione, commemorando
l’anniversario di fondazione della UOEI con quello spirito che ha ispirato
i fondatori: quello spirito che unisce e induce un gruppo di persone a
passare assieme una giornata condividendo gioie e difficoltà, agendo per
uno scopo comune. |