U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 
SMONDINATA ALLA FANIA
Domenica 19 Ottobre

La stagione escursionistica sta pian piano scemando e siamo arrivati all’annuale appuntamento con la festa della Castagnata alla Fania.Purtroppo il tempo meteo non prometteva bello e visto che il giorno prima è stato un vero anticipo d’inverno, non ci attendevamo una grande affluenza. Bèh comunque un po’ alla spicciolata ci siamo incamminati, così tanto per fare una camminata e stare una giornata insieme.
Giunti presso il rifugio della Fania già si pensava cosa organizzare per farci un pranzetto  e stare al caldo raccontandoci delle escursioni dei mesi passati. Ma ecco che dal sentiero si vedono spuntare ora uno, ora un altro gruppo più folto, e poi ancora persone, sia della nostra sezione che quella di Pietrasanta sino a raggiungere circa una trentina di partecipanti.
Naturalmente può farci solo piacere e allora il programma cambia, e anche l’impegno, meno male che c’è la Giuseppina e non si perde d’animo e prepara subito un bel sughetto con salsiccia al peperoncino, gorgonzola e Cameber. Anche quando è stato proposto di cucinare la pasta solo per i più piccoli lei non si è persa d’animo, e preso 3Kg di pasta li ha buttati  nel pentolone. Di lì a poco eravamo tutti seduti, o quasi, con davanti un bel piatto di pasta fumante.

Il pranzo è proseguito con biroldo, salsicce, affettati e formaggi vari, e naturalmente una grande varietà di vini. Il provvidenziale “Paliotto” Rossano e sua moglie Silvia hanno portato una torta al cioccolato che, neanche a dirlo, è scomparsa subito.

La Giuseppina ha fatto il bis, il tris e anche il quater ma a questo punto è sta energicamente dissuasa di allungare ancora la mano; per digerire grappine al mirtillo, genziana e crema di limoncello, tutto rigorosamente fatto da noi.

Dopo tutto questo ben di Dio ci siamo anche ricordati che ci eravamo riuniti per festeggiare la “ mondina” ovvero la caldarrosta. Una volta davanti al fuoco, che abbiamo acceso fuori, ci siamo cimentati in volteggi di castagne sulle padelle sino ad arrivare ad avere un prodotto ben cotto. E lì, davanti al fuoco, con in mano un pugno di caldarroste ben calde e un bicchiere di vino ci siamo messi a raccontarci le nostre varie esperienze di montagna, e a fantasticare sulle nuove avventure che ci aspetteranno nei prossimi mesi e nel corso del prossimo anno. Le ore passano in un lampo ed era già l’ora di ripulire e di preparaci per ridiscendere verso Colle a Iapoli dove avevamo le macchine.

Questa escursione è riuscita ugualmente anche se la partecipazione non è stata quella attesa, ma ci ha confermato la validità delle nostre iniziative; infatti in quest’anno abbiamo compiuto molte escursioni in ambienti bellissimi e suggestivi, in ambienti che tutti noi amiamo e che con le nostre “ scarpinate” impariamo a conoscere. E’ la conoscenza che permettere di amare una montagna: una ripida salita, un panorama, ciò è una convinzione  tra gli escursionisti. E’ proprio questo il presupposto che anima tute le nostre uscite che sono mirate ad una sana vita all’aria aperta immersi nelle meraviglie che la natura ci offre, soffrendo insieme, arrampicandosi su un ripido versante o gioire ogni volta che si raggiunge una vetta, si ammirano sconfinati panorami o, ancora tutti vicini commossi e in silenzio, si ammira un’alba magica.

Questi ambienti sconosciuti ai più ma con motivi d’attrazione  spesso altrettanto validi  per coloro che, in misura sempre maggiore, sono alla ricerca di ambienti naturali ancora intatti, oppure delle testimonianze di millenni di presenza umana integrata e in simbiosi con la natura circostante, spesso rimodellata gradualmente e naturalmente. Con le nostre escursioni si vuole anche mantenere viva l’attenzione verso le testimonianze di quei beni, così vicini e per molti così lontani; inoltre è nostra intenzione portare avanti il testimone  che ci hanno lasciato i nostri fondatori, ben novanta anni fa

 

Infine un pensiero come punto di riflessione

In montagna non correre.

Se vai troppo in fretta il tuo spirito non ti accompagnerà, senza il tuo spirito sei un uomo cieco.

Ma se sei  capace di fermarti, il tuo spirito ti raggiungerà, i tuoi occhi si apriranno, il tuo cuore si aprirà.

                                                                         (Pensiero indiani Hopi)


Inizio pagina