Dopo l'esperienza invernale
cominciamo le escursioni iniziando con questa classificata facile, appunto
per permettere a tutti di sgranchire le gambe intorpidite da lungo tempo.
La sveglia suona alle sette, via presto a vedere che tempo fa, mmmmm…..
mica tanto bello anzi una pioggerellina fine fine sta bagnando la strada.
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Quest'anno il tempo ci perseguita,
abbiamo gia dovuto annullare due uscite e anche questa volta forse
non partiremo, ma a Ripa ci andiamo lo stesso: magari, chissà!
Il brutto tempo ha fermato molti pigroni che sono rimasti sotto
le coperte, siamo comunque in 10 compresi gli amici di Altopascio
che non si fanno scoraggiare neanche da un tornado. |
La partenza per questa escursione è posta poco dopo il
paese di Sant' Anna di Stazzema tristemente famoso per l'eccidio perpetrato
dalle truppe naziste il 12 agosto 1944 quando vennero trucidate 560 persone,
per la maggior parte donne, anziani e bambini. Il paese è diventato
un vero e proprio simbolo tanto che la Regione Toscana vi ha collocato
il museo regionale della Resistenza; proprio sopra il paese si trova il
Sacrario, e se avete qualche momento libero dopo aver percorso l'itinerario,
vi consigliamo di visitarlo perché leggere le date di nascita delle persone
trucidate è una cosa allucinante che fa odiare la guerra più di tanti
inutili discorsi. Per arrivare a Sant'Anna di Stazzema si raggiunge Pietrasanta
e si imbocca la Sarzanese in direzione di Camaiore, dopo poch Km si trova
un bivio, sulla sinistra, con evidenti cartelli stradali che indicano
la strada per Sant' Anna. Seguendoli giungiamo nell' ampio parcheggio
di questo piccolo paese dove lasciamo l'auto.
Effettivamente il tempo non è dei migliori, una fitta
nebbiolina ci bagna già i capelli, ma che importa tanto Pierino ci assicura
che di sicuro non pioverà. . Dalla piazza imbocchiamo un sentiero che
in breve ci porta sul prosieguo della strada asfaltata che seguiamo per
pochi metri fino ad un ristorante in località Sennari: il sentiero
CAI n. 4 inizia proprio davanti al ristorante ed è impossibile sbagliare
in quanto ben segnalato addirittura da una bella targa di marmo. Saliamo
su una serie di scalini che conducono nel bosco: il sentiero sale obliquo
fino ad incontrare una margineta dalla quale in caso di tempo bello si
potrebbe godere di un bel panorama sulla costa; si continua nel bosco
sino al valico delle Focette (m.873) che mette in comunicazione Sant'Anna
di Stazzema (Alta Versilia) con Farnocchia (Val di Serra) e rappresenta
un punto veramente panoramico: di fronte ci apparirebbero, con il celo
sgombro da nuvole in tutta la loro bellezza, la Pania, il Forato e il
Procinto; mentre il bel paese di Farnocchia si trova subito al di sotto
della foce.
Volevamo seguire i segni azzurri che indicano il percorso
di cresta, ma vista l'umidità delle rocce decidiamo di seguire
il sentiero basso che prosegue nel bosco. Il sentiero si presenta abbastanza
pianeggiante ma all'improvviso si presenta davanti una ripida e fangosa
salita che superiamo con molta fatica inzaccherandoci completamente. Da
qui si giunge in pochissimo tempo in vetta al Gabberi(m.1108) dove è posta
una grande e vecchia croce metallica. Anche qui si potrebbe godere di
un eccellente panorama ma le nuvole non accennano ad alzarsi, inoltre
un fastidioso vento forte ci fa decidere di scendere subito dopo aver
scattato alcune foto. Scendiamo e proseguiamo e imboccando il sentiero
proprio di fronte a noi, di segni rossi ce ne era ma numeri no! In circa
quaranta minuti giungiamo alla Foce di San Rocchino (m. 802) sulla piazzetta
dove c'è il piccolo oratorio di S. Rocco, sulla sinistra la strada sterrata
che giunge dal paese di Pomezzana.
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Pranziamo e, ritornando sui nostri
passi, imbocchiamo il sentiero segnavia 3 per Farnocchia.
Seguendo, sempre in discesa, il sentiero si toccano alcuni casolari
e si raggiunge l'abitato di Farnocchia proseguendo nel bosco;
purtroppo molti alberi interrompono spesso il tracciato e ci obbligano
a delle deviazioni che per la presenza dell'abbondante fango si
rendono ancora più difficili. Siamo nel bel paese di Farnocchia
(m.646) situato sul versante settentrionale del M. Gabberi tra
boschi di castagni da cui un tempo si ricavava fonte di sostentamento.
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