U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

PITIGLIANO
LA PICCOLA GERUSALEMME
I Pietrasantini si ritrovano alle ore 5,45 al terminal bus e puntualmente arriva il pullman; saliamo, prendiamo posto e via subito a raggiungere gli amici a Ripa di Versilia. Come da copione si parte alle ore 06,00 alla volta della Maremma nei paesi di Sovana, Sorano e Pitigliano.
Imbocchiamo l'autostrada A12 uscendo a Rosignano e successivamente la SS1 Aurelia uscendo ad Albinia, da qui si prosegue per Manciano, Pitigliano, Sorano.
Il viaggio è tranquillo, una breve sosta per la colazione e poi via. Purtroppo accumuliamo circa un'ora di ritardo e arriviamo alla nostra prima meta: il sito archeologico etrusco Tomba Ildebranda. La nostra preparatissima guida ci illustra subito i misteri della storia etrusca e della necropoli che stiamo visitando. La tomba è composta da due parti ben distinte: La Camera Sepolcrale, e il Monumento Funebre, entrambi scavati interamente nelle pareti tufacee. Terminiamo la visita presso una "Via Cava "; apprendendo che nel territorio di Pitigliano, Sorano, Sovana si trovano almeno una ventina di Vie Cave Etrusche. Interamente scavate nel tufo, lunghe anche chilometri e profonde alcune decine di metri, sono state scavate dagli Etruschi più di 2000 ani fa per superare i forti dislivelli tra una vallata e l'altra. Al loro interno possiamo osservare antiche tombe, croci uncinate, tabernacoli o nicchie. Nell'ombre delle Vie Cave si è creato un microclima in cui prosperano particolari piante muschi e licheni.
Ci dirigiamo verso il paese di Sovana, subito notiamo la classica architettura medioevale. Sempre con la nostra immancabile e affidabile guida ci dirigiamo lungo l'asse del paese incontrando da prima il rudere della rocca Aldobrandesca e giungendo poi nell'unica piazza dove vi sono i principali palazzi del paese: La chiesa di S. Maria, il palazzo comunale o palazzetto dell'archivio, palazzo Bourbon del Monte, la loggia del capitano e il l palazzo pretorio. La piazza lastricata in cotto sembra una sala di una villa toscana .
Proseguiamo la visita e giungiamo al all'estremità ovest dell'abitato, dove si erge in posizione solitaria il Duomo dei Santi Pietro e Paolo, l'edificio artisticamente più rilevante di tutto il territorio, in cui si opera perfetta sintesi tra schema basilicale e cupola protetta da tiburio ottagonale. Si fa l'una in men che non si dica e presi dalle suggestioni di questi posti non sentiamo neanche la fame. Bèh, veramente dopo che ci è stato detto che era ora di andare pranzo, gli appetiti si sono risvegliati e allora tragitto al contrario e saliamo sul pullman, direzione Sorano. Al centro di numerosi tortuosi valloni creati dall'erosione delle acque, Sorano appare al visitatore come un autentico paese fiabesco che nasconde gelosamente i ricordi del suo antichissimo passato. La grandiosa rupe di tufo sovrastante la valle della Lente conserva bene le bellezze e le caratteristiche di questo borgo medioevale, un vero e proprio gioiello nel suo genere. Giunti in una magnifica piazza adornata di una bella fontana con varie teste di leone, troviamo il nostro ristorante ci accomodiamo e subito arrivano le varie portate di pietanze classiche maremmane, ottime. Si fa tardi e dobbiamo ancora visitare molte cose si esce dal ristorante a malincuore perché all'esterno c'è un forte vento di tramontana.
Ci dirigiamo verso la maestosa Fortezza Orsini un fortilizio medievale, il più esteso di tutta la Maremma, realizzato dalla Famiglia Orsini con accorgimenti militari all'avanguardia per il periodo (1500). E' costituito dal Mastio centrale, da due Bastioni e da numerosi cunicoli e feritoie che hanno reso la Fortezza di Sorano inespugnabile per secoli. Da qui si domina il borgo e la valle del fiume Lente, il Masso Leopoldino: terrazza panoramica naturale, levigata e rinforzata nel 1821. Dalla terrazza si gode una veduta molto suggestiva dell'abitato sottostante. Visitiamo poi la Porta dei Merli: una delle due porte di accesso al paese, quella che si affaccia sulla valle del Fiume Lente. Il portale è sormontato da due stemmi: l'insegna di Cosimo II dei Medici e quella di Niccolò IV Orsini. Le case sono fortemente sviluppate in senso verticale formando un vero labirinto di vicoli e gallerie che lasciano al visitatore la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di unico nel suo genere. il Cortilone: proprio nella piazza del "Poio", dalla quale si accede al Masso Leopoldino, è posizionato il "Cortilone": una massiccia costruzione (1554) che gli Orsini fecero costruire per dotare il Borgo di un grande deposito di granaglie, utili nei lunghi periodi in cui Sorano era sottoposto ad assedi, soprattutto da parte della Repubblica di Siena. Usciamo dai cunicoli ( camminamenti sotterranei) impressionanti, danno l'impressione di essere a parecchi metri sotto terra e invece siamo al livello del terreno, ancora molto ci ha interessato i lunghi camini scavati nel tufo verticalmente per dotare le gallerie di aria, luce e ricambio d'aria. Attendiamo il pullman fuori da una delle porte arriva quasi subito e dopo la solita conta ci dirigiamo, questa volta verso Pitigliano " La Piccola Gerusalemme" Il centro storico si sviluppa su tre vie principali, quasi parallele, collegate da una fitta rete viaria di sessanta vicoli, alcuni dei quali si aprono a strapiombo sulla rupe tufacea su cui si sviluppa l'abitato medievale. Molte abitazioni conservano rifiniture degne di nota: portali decorati dal bugnato rustico, stemmi gentilizi e cornici di travertino alle finestre. Nel sottosuolo del paese si aprono dedali di gallerie, cantine e cunicoli in buona parte di epoca etrusca. Molti sono i monumenti in questa città alcuni sono: la Fortezza Orsini, Palazzo Orsini, Gli Archi dell'Acquedotto Mediceo, Il Duomo e molti altri. Noi li vediamo dall'esterno perché il tempo a nostra disposizione ci potrà permettere solo la visita al Ghetto Ebraico che si trova nella parte sud del paese, parte sud del paese, l'odierna ViaZuccarelli (Il Ghetto). Iniziamo la visita e attraverso la nostra preparatissima guida apprendiamo che: la presenza ebraica a Pitigliano è sicuramente certa dal XVI secolo con un incremento verso la metà del 1500 quando vi fu l'espulsione degli Ebrei dallo stao Pontificio e da Firenze (1595). Che vi è sempre stata una pacifica convivenza tra la comunità cattolica ed ebraica, salvo in alcuni periodi in cui vi furono delle frizioni tra le due comunità. Il periodo di maggiore floridezza della comunità di Pitigliano è avvenuto nella seconda metà del XIX secolo quando il numero degli ebrei raggiunse le 300 unità, tanto da far definire Pitigliano "la Piccola Gerusalemme". Dopo l'unità d'Italia, con matrimoni misti, migrazione verso i centri maggiori e persecuzioni raziali durante l'ultima guerra, la comunità ebraica cominciò a perdere unità tanto da ridursi a pochissime famiglie. Iniziamo la visita dai bagni purificatori per le donne nei periodi fertili, anche questa grande sala come tutte le altre che incontreremo sono scavate nel tufo, locali in parte già lavorati dagli scalpellini etruschi . Poi visitiamo il forno delle azzime usato esclusivamente per la cottura dei dolci di Pasqua e del pane azzimo (cioè senza lievito) per tutta la comunità nel periodo pasquale. Era ancora in uso nel 1939, quando la comunità dovette interrompere il culto in seguito alle leggi razziali., il macello Kasher , la cantina dove veniva prodotto il vino Kasher, purtroppo non più in produzione. Infine all'ultima parte del nostro percorso, che è anche la più importante, vale a dire la sinagoga. E' stata costruita nel 1598 (anno ebraico 5358), ed è ubicata sopra i locali dell'attuale museo della cultura ebraica. E' crollata ed è stata ricostruita varie volte. Oggi i decori originari e gli stucchi d'oro sono sostituiti da semplici pitture. E' una delle sinagoghe più piccole in Italia e utilizzata, attualmente, per il culto individuale, visto che i riti completi necessitano della presenza di dieci uomini per l'apertura dell'armadio sacro contenente la Torah. Una caratteristica che differenzia la sinagoga dalle nostre chiese è la posizione dell'altare, posto al centro della struttura.
Visita molto interessante e istruttiva. Visitando questi luoghi ci siamo immedesimati nelle vicende che da sempre abbiamo sentito ma che qui si rendono più reali, quasi a provare le sensazioni di emarginazione e persecuzione degli ebrei; il senso di oppressione che dovevano provare stando chiusi nei ghetti. Abbiamo riflettuto molto: non riuscendo a comprendere come tutto ciò sia potuto avvenire, ma siamo convinti che oggi l'uomo non potrebbe rifare gli stessi errori (forse!). Torniamo all'esterno facciamo due passi nel paese ci dedichiamo ad acquisti di prodotti locali e alla ricerca inutile del vino Kasher, comunque contribuiamo alle finanze dei negozi del paese. Sono le ore 19,00 è ora di ripartire saliamo sul pullman e riprendiamo la via di casa il ritorno è tranquillo a parte un momento di terrore quando Marcello a messo una video cassetta: " non sarà il solito Pieraccioni? " Per fortuna si trattava di un film drammatico; sempre meglio che di Fuochi d'artificio o simili del nostro più """"odiato"""" regista. Una sosta per la cena, un controllo della polizia e a mezzanotte siamo arrivati a casa.

Inizio pagina