U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

SMONDINATA ALLA FANIA

Sabato 16 le cataratte del celo si sono aperte, nuvole cariche di pioggia hanno scaricato tanta di quell'acqua intensificata dal forte vento che molti di noi hanno pensato: " ma domattina non è meglio che me ne resti a letto? " E cosi hanno fatto, loro!
I più intrepidi si sono alsati ugualmente, un'occhiata al cielo, effettivamente non promette niente di buono, prendiamo lo zaino sempre pronto e via, andiamo davanti alla sezione. Non c'era nessuno! Boh, forse sono gia partiti ! Bèh andiamo lo stesso al limite ci troveremo alla Fania.
Come ogni anno ci siamo dati appuntamento con gli amici della sezione di Pietrasanta per la festa della smondinata dove con amici e parenti ci troviamo sempre per passare una giornata in vera spensieratezz

. Il rifugio La Fania, di proprietà della sezione UOEI di Pietrasanta, è posto su un colle sopra il paese di Pruno che si raggiunge risalendo la valle del Vezza, alla confluenza del Canale delle Mulina nel Canale Versilia, si trova il centro amministrativo del Comune di Stazzema. Lasciato alle spalle l'abitato di Pontestazzemese si prosegue sulla strada lungo il fiume, percorsi circa 5 Km. si incontra Volegno, e dopo poche centinaia di metri Pruno. Il sentiero parte dalla piazza del paese, ma noi ci portiamo con le auto alla località Colle a Iapoli . Per giungervi si imbocca una strada sulla sinistra appena prima della piazza, attenzione all'inizio è asfaltata ma ben presto sterrata e non adatta a vetture con il fondo troppo basso. Imbocchiamo il sentiero n° 122, con questo itinerario si possono anche visitare gli alpeggi delle Caselle, Pereta, Rocchetta, Poggiogo che testimoniano le passate attività di transumanza per altro non del tutto estinte.
Mentre saliamo raccogliamo le castagne, purtroppo non molto grosse e anche scarse; qualcuno cerca di consolarsi trovando qualche bel porcino, haimè neanche uno! La camminata normalmente è di circa quaranta minuti noi ci abbiamo messo un po' di più perché ci siamo anche trastullati a cercar castagne, mangiar more e cercare funghi invisibili.
Giungiamo infine al rifugio, ci attende la calda accoglienza degli amici di Pietrasanta che avevano preparato bruschette con il lardo e altre con il pomodoro, inoltre sul davanzale della finestra facevano sfoggio numerose bottiglie di vino, forse troppe, ma sicuramente acquistate in previsione di una più nutrita partecipazione. Apprendiamo infatti che anche molti di loro hanno dato forfait per la paura del tempo. Intanto il sole fa capolino tra le nuvole e quando spunto fuori è anche caldo, stiamo tutti li sotto la grande Fania, l'albero che da più di trecento anni ha visto gioie e dolori dell'umanità passata e oggi sicuramente, anche se molto malata, avrà gioito nel vedere giovani e meno giovani riuniti in fraterna amicizia. Si discute delle esperienze dell'annata che sta per finire e si fanno progetti per il futuro, talmente tanti che chi sa se ne faremo almeno la metà! ma è ora di pranzare. Ci portiamo verso la brace e su una grande griglia mettiamo salsicce, rosticciana, bistecche e persino un pollo. Avevamo il nostro vino; ma arriva Angelo con altre due bottiglie: " Hoi hoi oggi ci si concia male!! " Ora tocca ai dolci, ma quanti ce ne sono? E che soddisfazione non avere chi ti intima di alzarti che è tardi. Terminiamo il pranzo tra varie amenità e con la lingua sciolta. Ci spostiamo e andiamo a casa del nostro amico Lino, il "Vecchio" del colle alla Fania, che ci ospita offrendoci il caffè e numerose grappe aromatizzate al camugiolo, more, mirtillo ecc. ecc.
La lingua è sempre più sciolta, però riusciamo a capire che si è fatta l'ora di tornare a casa. A malincuore indossiamo gli zaini e salutando chi ancora si è intrattenuto ci incamminiamo verso casa. Questa gita naturalmente, e si sarà capito, non ha nessun ambizione alpinistica ma bensì di socializzazione tra amici di una stessa associazione che fanno parte di un gruppo di persone che interpretano le escursioni con spirito sociale, considerando le escursioni come un momento di aggregazione nel quale speriamo possano svilupparsi nuove conoscenze e nuove amicizie, immersi sempre nella natura in luoghi molto belli.

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