U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 
Commemorazione Caduti della Montagna
Foce di Mosceta 8 dicembre

ITINERARIO
Da Pruno a Colle a Iapoli, Passo dell'Alpino, Foce di Mosceta, La Fania, Pruno

TEMPI DI PERCORRENZA
Ore 2,40 per tutto il giro

DIFFICOLTA’ E

SENTIERI CAI PERCORSI
CAI segnavia 122, 124

DISLIVELLO
m. 723

PUNTI D'APPOGGIO
Rifugio del Freo, Rifugio UOEI Pietrasnta La Fania

ACQUA
A Mosceta, alla Fania e lungo il sentiero per Pruno

PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l'anno

Il giorno 8 dicembre, festa dell' Immacolata, è tradizionalmente dedicato alla commemorazione dei caduti della montagna alla Foce di Mosceta, organizzata dalla sezione CAI di Viareggio. E' una ricorrenza molto sentita da tutti gli appassionati di montagna alla quale partecipano anche le sezioni U.O.E.I. della Versilia. purtroppo la giornata non è bellissima, nuvoloni neri che si addensano sulle montagne e un forte vento hanno scoraggiato in molti. Davanti alla sede ci ritroviamo in cinque. Va bene allora partiamo. Abbiamo scelto di raggiungere Mosceta da Pruno seguendo il sentiero (segnavia 122) che conduce direttamente alla Foce seguendo un itinerario molto suggestivo. Da notare che sarebbe possibile partire anche dalla località Colle a Iapoli, a monte del paese, raggiungibile però solo con una strada forestale spesso in pessime condizioni e questa volta addirittura sbarrata. Pruno è un antico e caratteristico paese arroccato su un colle a 447 metri di quota. Al turista, oltre pregevoli aspetti architettonici, offre ottima accoglienza con ristoranti tipici, una locanda e un ostello per il pernottamento. E' raggiungibile, dalla Versilia, seguendo le indicazioni per Seravezza e successivamente quelle per Ponte Stazzemese dove si dovrà svoltare a sinistra seguendo ora le indicazioni per Cardoso. Al centro del paese di Cardoso, nella piazzetta che ricorda i caduti, si svolta a sinistra imboccando la strada che conduce a Pruno. Il sentiero (segnavia 122) inizia proprio dal parcheggio.

Il sentiero (segnavia 122) inizia dal parcheggio, basta cercare con lo sguardo i lavatoi ben visibili dalla strada. Attraversa un bel bosco di castagni seguendo il tracciato della vecchia mulattiera in costante salita fino a sbucare su una carrozzabile forestale nei pressi di un'abitazione. Si segue la carrozzabile e superata una curva ritroviamo il sentiero che conduce in località Colle a Iapoli (m 835) dove attraversa nuovamente la strada. Qui i castagni scompaiono e la vegetazione è sempre più diradata; raggiunto un bivio nei pressi di una casa si piega a sinistra proseguendo in salita fino al Passo dell'Alpino (m 953) con l'omonima marginetta. Ora il sentiero è quasi pianeggiante, di fronte la maestosità della Pania; oltrepassato un fitto bosco di abeti raggiungiamo la Foce di Mosaceta (m 1170), il rifugio è subito visibile. Ci portiamo presso il rifugio dove gli organizzatori della manifestazione ci accolgono con cioccolato caldo, panini con la soppressata, il lardo e dell'ottimo vino. Certo che all'esterno fa molto freddo, nell'attesa che venga celebrata la messa è meglio rintanarci nel rifugio dove la temperatura è decisamente più piacevole. Arriva il sacerdote e viene allestito un altare all'esterno del rifugio, siamo un pò riparati dalle mura ma fa ancora molto freddo e il vento impertinente fa volare anche gli arredi sacri sull'altare.

Per fortuna le nuvole vengono spazzate via e un bel solicello comincia a far capolino, il coro di Capezzano Monte intona vari canti e fra questi la famosa "Dio del Cielo" che sentendola ci fa venire la pelle d'oca e un moto di commozione prende a tutti quanti. Termina la celebrazione della messa decidiamo di portarci al rifugio UOEI la Fania della sezione di Pietrasanta dove ci attendono gli amici; nel frattempo incontriamo altri amici della UOEI e degli Amici delle Apuane che si uniscono assieme a noi e attraverso il sentiero (segnavia 124) ci portiamo in meno di un'ora siamo al rifugio. Mentre scendiamo avvistiamo anche degli splendidi esemplari di muflone. All'interno del rifugio ci attende già la tavola apparecchiata e non ci facciamo attendere, il bel caldo invitante e un bel piatto di pasta calda è quello che ci vuole, passiamo alcune ore così, niente di meglio che passare alcune ore in compagnia e al caldo, una bella tavola imbandita e tanta allegria. Purtroppo le ore passano in fretta e dobbiamo ritornare a valle. Riprendiamo le nostre cose e a malincuore ripartiamo alla volta di Pruno dove abbiamo lasciato le auto, dalla Fania dobbiamo percorrere un sentiero che non è segnato sulle cartine ma ben evidente e segnalato da molti segni gialli sino ad andare a ritrovare il sentiero (segnavia 122) che abbiamo percorso al mattino. Bè questa è stata il nostro modo di celebrare l’otto dicembre, sembrerebbe che non ce ne fregasse molto di commemorare i caduti in montagna, che questa sia solo un'occasione per fare una bella mangiata, posso assicurarvi che nel nostro cuore, tutti gli amici persi in montagna e non, sono perennemente nei nostri pensieri e ce li portiamo sempre con noi dovunque andiamo, il loro ricordo non ci lascerà mai.

  

Foto e testo liberamente tratti
dal sito dell'Apuano
www.apuano.com

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