U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 
Monte Sagro
08 Luglio
Percorso:Ad anello da Colonnata Segnaletica:biancorossa CAI segnavia 38 - 172 - 173
Dislivello: m. 1200 circa Tempo di percorrenza: ore8,00 circa
Classificazione: E allenati Punti sosta:nessuno
Acqua: solo nel paese di Colonnata Periodo consigliato: tutto l'anno se non c'è neve
Una vecchia guida Alpina disse un giorno “ Le Montagne Massesi vogliono veder l'uomo in faccia”. E mai come oggi pensiamo quanto avesse ragione. Comunque mai darsi per vinti soprattutto prima della partenza. Sono le sei e trenta e siamo in nove davanti alla sede di Ripa stamani non moltissimi ma probabilmente qualche amico ha avuto un sogno premonitore di quello che sarebbe stata l'escursione odierna ed ha preferito desistere.
Si parte in auto alla volta del paese di Colonnata (m.532) ,nel versante massese , famosa internazionalmente oltre che per la produzione del lardo stagionato i conche di marmo, anche per i suoi bacini marmiferi qui è stato rinvenuto il più grande complesso di estrazione del marmo dell'epoca romana delle Alpi Apuane. Colonnata è facilmente raggiungibile dalla città di Carrara semplicemente seguendo le indicazioni e avendo come punto di riferimento le cave di marmo.
Parcheggiata l'auto nel sottostante parcheggio saliamo fino alla bella piazzetta centro del paese per altro cosa importante unico posto dove si può fare rifornimento d'acqua. Iniziamo quindi la nostra camminata (sono le 7,15) attraversiamo il paese passando davanti alle larderie fino a trovare il sentiero (segnavia 38) direzione case di Vergheto. Ci addentriamo subito in un bel e fitto bosco di castagni su una mulattiera ben conservata costeggiamo il canale del vento. Dopo circa mezz'ora siamo nella zona delle case Vergheto (m.837). Dove facciamo una breve sosta ammirando questo piccolo borgo dove qualcuno ha deciso di ristrutturare l'abitazione per il periodo estivo.
Proseguiamo e purtroppo dopo pochi metri dal paese ci troviamo,lasciato il castagneto, su di un sentiero non troppo ben tenuto, forse perché non molto frequentato, ma immerso dalle felci e dai ginestroni che con le loro spine ci danno non poco tormento. Saliamo fino ad incontrare il bivio che indica destra per la foce di Luccica e sinistra per la foce dei Vallini nostra prossima meta, imbocchiamo il sentiero di sinistra (segnavia 172).
Il percorso si fa subito erto. Ed il fiato a farsi più corto. Alcuni cartelli ci avvisano che stiamo entrando nel territorio delle cave di marmo e di prestare molta attenzione. Ed è così che salito un sentiero abbastanza esposto ed un altro attrezzato con catene per aiutarsi nella salita ci troviamo nei bacini marmiferi. Ci fermiamo un po' per guardare fra l' ammirato e l'arrabbiato come può cambiare la natura per mano dell'uomo. Non è molto facile ritrovare il sentiero dato che i continui tagli nel monte spostano sempre il percorso. Comunque lo rintracciamo in una scala fatta di gradini un po' alti che costeggia la cava . Siamo di nuovo sul sentiero, se possibile, ancora più ripido forse anche per il sole che adesso batte sulle nostre teste le soste si fanno più frequenti vuoi per prendere fiato vuoi per dissetarci. Dopo ancora un tratto esposto giungiamo alla foce della Faggiola (m.1454) ore 10,20.
Riuniamo il gruppo per fare il punto della situazione la vetta del Monte Sagro è lì a nostra disposizione è vero che non era in programma ma la giornata è bellissima ne vale certamente la pena. Così dopo qualche lieve mugugno iniziamo la nostra variante per l'erta salita dal crinale del Monte Spallone del Sagro (m.1650) e di qui è un sali scendi di quattro gobbe più o meno ripide e dell'attraversamento di cresta aerea. Il panorama che vediamo è meraviglioso gli Appennini , l'arco delle Alpi Apuane fino alla riviera apuo versiliese. Dopo un'ultima fatica giungiamo sulla vetta del Monte Sagro (m.1749), sono le 11,45. Non possiamo fare a meno di notare che purtroppo qualche scellerato per l'ennesima volta a decapitato la statua della Madonna che si erge sulla vetta del monte, dimostrando semmai ce ne fosse ancora bisogno che la mamma degli scemi è sempre in cinta. Dopo il nostro disappunto per questo scempio tiriamo il fiato guardiamo la scorta d'acqua che abbiamo ancora valutando che il tragitto da percorrere, anche se per la gran parte in discesa, è ancora abbastanza lungo. Dopo esserci ricaricati mettendo qualcosa sotto i denti decidiamo di iniziare ad affrontare la discesa (ore 12,10) per fermarsi magari più in basso in qualche boschetto per il pranzo. Gettato un ultimo sguardo sul bellissimo spettacolo che abbiamo di fronte decidiamo di iniziare la via del ritorno per un breve tratto percorriamo il sentiero dell'andata fino ad incrociare il bivio dove bisogna piegare sulla destra su sentiero ben marcato. La discesa come la salita è abbastanza tosta ma abbiamo la possibilità di ammirare alcune belle fioriture di aquilegie e gigli martagoni. Giungiamo sul sentiero, n°173 ,(che avremmo percorso se non avessimo deciso di andare i vetta al Monte.) che corre più o meno pari fino alla foce del Fanaletto (m.1426) da qui ammiriamo la vallata di Vinca paese ai piedi delle Apuane. Finalmente un po' d'ombra siamo sul versante nord del Monte Sagro su sentiero un po' impegnativo continuiamo a scendere possiamo aiutarci con cavi metallici ancorati alla roccia. Arriviamo alla foce del Pollaro (m.1364) Dove facciamo una breve la sosta per il pranzo, intanto sono arrivate le 13,15.
Ripartiamo alle 14,00. Arrivati ad un bivio continuiamo sul sentiero n°38 attraversiamo un bel bosco di faggi su pianeggiante terreno che per un po' ci fa respirare tranquillamente. Il sollievo dura veramente poco perché incontriamo un ripido canale attrezzato dove bisogna fare un po' di attenzione per sassi smossi il percorso continua su continui sali scendi fino alla foce di Vinca (m.1333) 0re 14,30. Tenendo la destra scendiamo, con di fronte il Canal Regollo, abbastanza rapidamente verso la foce di Luccica nostra prossima meta giungiamo ai ruderi delle case di Riccio ed alla Casa dei Pisani dove facciamo un ultima breve sosta la stanchezza comincia per qualcuno a farsi sentire ma il più è fatto manca veramente più poco all'arrivo. Oltrepassata la foce di Luccica scesi pochi metri incontriamo il bivio percorso al mattino dove ritorniamo sui passi dell'andata fino a ritornare al paese di Colonnata dove arriviamo alle 16,30.

In conclusione si può certamente affermare che queste sono le giornate che ti riconciliano con il mondo che dobbiamo affrontare tutti i giorni della vita sempre stressati sempre di corsa .

Se pur stancanti ti senti veramente soddisfattodi tanta bellezza di tanta maestosità della quale sei stato partecipe e senti di dover dire grazie di esistere.


La speranza e l'augurio è di vivere giorni simili sempre più spesso.


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