U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 
Volevamo vedere l'alba in Pania
12 - 13 Luglio

Questa escursione è un classico che ripetiamo spesso in quanto ricca di fascino e di quel mistero che si ripete ogni giorno nella magia che si cela nel sorgere del sole, quale posto migliore se non la Pania per vedere l'astro nascente?

Quota di partenza (m.): 820 Colle a Iapoli
Quota vetta (m.): 1859
Dislivello complessivo (m.): 1039
Difficoltà: E
Località partenza: Da Colle a Iapoli (Pruno)( 820 m.), La Fania (905m.), Foce di Mosceta(1182 m.), Pania della Croce (1859 m.)
Sentieri: CAI segnavia 122, 126, 124
Punti sosta: Rifugi La Fania della UOEI di Pietrasanta e Del Freo del CAI di Viareggio
Periodo consigliato: dalla primavera all'autunno in assenza di neve e/o ghiaccio
Tempo di percorrenza: 3 ore circa sino alla vetta
Acqua: ai Rifgi della Fania e del CAI del Freo a Mosceta e nelle sue vicinanze

Partiamo per il paese di Pruno, quest'ultimo paese si raggiunge da Pietrasanta: si prosegue per Seravezza successivamente per Ponte Stazzemese , qui si prende per le indicazioni del Cardoso e davanti alla chiesa di questo paese si gira a sinistra sino a Volegno e subito dopo appunto il paese di Pruno. Prima di entrare in paese prendiamo una strada sulla sinistra che ben presto diventa sterrata, per fortuna vi è stata messo mano e la maggior parte delle buche sono state coperte, solo l'ultimo tratto e in condizioni pessime. Giungiamo ad un piccolo spiazzo dov’è situato un serbatoio del servizio antincendio boschivo, siamo a Colle a Iapoli (820 m.). Qui si deve necessariamente lasciare l’auto e proseguire a piedi lungo l’unico tracciato presente. Se non si vuol fare del "fuoristrada" è possibile proseguire per Pruno, parcheggiare nell’ampio parcheggio all’inizio dell’abitato, e proseguire a piedi imboccando il sentiero 122 che inizia proprio dalla piazza centrale del paesino. Come detto imbocchiamo il sentiero n° 122 segnalato per il Passo dell'Alpino e Mosceta, infatti dopo circa quindici minuti giungiamo al termine della salita e ci manteniamo sul sentiero che prosegue dritto mentre andando a sinistra seguiremo il 122 per il Passo dell'Alpino. Il sentiero per la Fania non è un sentiero CAI e pertanto non è segnalato sulle cartine e tanto meno vi sono segnalazioni bianco rosse CAI, solo alcuni segni gialli e qualche scritta indicante "La Fania". In circa cinquanta minuti attraversando le località di Monte alla Tana 899 m, Poggiogo 875 m, Canale di Deglio, Casa Cupigliana giungiamo al rifugio che si trova sul versante Sud della Pania della Croce, sul costone denominato " Piton del Soglio ", all'ombra del grande faggio da cui prende il nome a quota 905 mt.

Dalla Foce di Mosceta prendiamo il sentiero n° 126 per la vetta della Pania, si comincia a salire in diagonale sulla sinistra il pendio della montagna,giungendo poi ad un pianoro detto delle Gorfigliette a quota 1407 dove si trova una piazzola per l'atterraggio degli elicotteri di soccorso. Continuiamo poi a destra e a sinistra lungo il pendio su un tratto più erto attraversando un breve canale e giungendo ad una zona più dolce detta Il Tavolino per poi risalire seccamente fino a sbucare al Callare della Pania, quota 1745, dove ci si può affacciare sul versante garfagnino. Da qui parte a sinistra il sentiero per il Pizzo delle Saette (m. 1720) e, mentre il sentiero 126 procede verso il Rifugio "Rossi", noi prendiamo a destra il sentiero di vetta che prima incontra la Spalla settentrionale (m. 1835) , poi l'antecima nord (m. 1854) e infine perviene a quota 1859 in vetta alla Pania alla Croce, la regina delle Apuane, dove ci attende la grande croce posta dalla UOEI di Pietrasanta nel 1956. Ora che siamo in vetta ci sentiamo più contenti ma prima di raggiungere la croce dobbiamo fermarci in raccoglimento davanti alla targa che ci ricorda un nostro carissimo amico che purtroppo non potrà godere più di questi panorami ma comunque sarà sempre nei nostri cuori e lo porteremo sempre su ogni vetta che noi toccheremo. Sembra che sulla vetta non ci sia nessuno ma appena giungiamo alla croce proprio al di sotto vi sono due tendine che hanno preso i posti migliori, dal versante marino soffia un forte vento, alla ricerca di un posto dove il vento non dia troppo fastidio ci portiamo sul versante interno ma anche quì pur non essendo fortissimo si fa sentire, siamo di luglio ma siamo vestiti come di gennaio, pile, giacca a vento, guanti e chi più ne ha più ne metta. Intanto arriva il gruppo ritardatario e come ci aspettavamo non sono state risparmiate colorite raccomandazioni di andare a visitare quel tal paese, ci abbiamo provato a scusarci ma non riuscivamo a convincerli della nostra buona fede, chi sa poi perché! Siamo tutti riuniti, volevamo vedere il tramonto ma grandi nuvoloni si ammassano minacciosi sugli Appennini liguri e sull'Appennino Tosco Emiliano, in lontananza si cominciano a vedere anche i bagliori di fulmini. Decidiamo di cenare, certo il riso freddo e formaggio con qualche salume non è che ci scaldi molto, le dita delle mani cominciano ad intirizzire, un certo tremito ci entra addosso, le nuvole si fanno più vicine, ci guardiamo e all'unisono ce ne usciamo con l'idea di riportarci a Mosceta e poi alla Fania. Oltre che dal freddo e dalla minaccia della Pioggia, che a quasi duemila metri non è proprio piacevole, non avremmo visto nessuna alba, sicuramente l'indomani le vette saranno incappucciate da nuvole basse.

Ripercorriamo la strada al ritroso, la luce lascia pian piano spazio alle tenebre, anche se una luna crescente cerca di farsi largo tra le nuvole dobbiamo mettere mano alle lampade frontali. Eccoci senza problemi alla Foce di Mosceta, siamo in dieci, sei di noi decidono di fermarsi al rifugio CAI Del Freo, noi, in sei scendiamo con il sentiero n° 124 al rifugio la Fania della UOEI di Pietrasanta.

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