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LA
VOLPE ROSSA
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La VOLPE ROSSA nostrana (Vulpes vulpes), di casa nei nostri boschi, è un mammifero di medie dimensioni (un'ottantina di centimetri, più 40-50 di coda), tipico rappresentante con il lupo della famiglia dei Canidi. E' la più diffusa e nota rappresentante di questo gruppo. Il muso è appuntito, la coda lunga e folta ha spesso la punta bianca. Il pelo è lungo, folto e morbido, dal rosso-grigio pallido al ruggine superiormente e bianco gialliccio ventralmente. Le orecchie e i piedi sono neri. La colorazione tuttavia varia moltissimo ma sembra essere in relazione al tipo d'ambiente frequentato e soprattutto alla temperatura e umidità deòò'ambiente frequentato. Animale abitudinario, vive in grandi tane articolate e profonde, spesso ottenute ampliando quelle dei tassi e dei conigli selvatici, che possono passare di generazione in generazione. L'ingresso della tana viene marcato col le ghiandole situate alla base della coda che l'animale strofina sul terreno quando entra e esce dalla tana. Possiede anche ghiandole sulla pianta dei piedi che presumibilmente usa per marcare i percorsi al fine di garantire l'orientamento. Occupa territori le cui dimensioni variano da 5 a 50 Km quadrati che marca deponendo urina e feci. La volpe è essenzialmente un animale solitario che si riunisce in coppie soltanto durante il periodo riproduttivo. Verso maggio nascono 4-6 volpacchiotti; durante le prime quattro settimane è il maschio che si occupa di portare il cibo alla femmina e ai piccoli; addirittura sono stati segnalati dei casi in cui il maschio, dopo l'uccisione della femmina, abbia da solo allevato i piccoli. È proprio in questo periodo che le volpi, spinte dalla fame propria e dei piccoli, si avventurano vicino alle abitazioni dell'uomo rubando galline, conigli e perfino oche; ma abitualmente si nutrono di piccoli animali selvatici (rospi, talpe, uccelli ma anche scarabei e bisce) e, soprattutto, è una grande divoratrice di topi: in tal senso la sua azione risulta di grande utilità per l'agricoltura, sebbene non vi sia animale più odiato dagli agricoltori. | |||
È in realtà una
piccola predatrice, che non arreca mai all'uomo danni di grande entità
o ne mette in pericolo la vita; tuttavia è da sempre oggetto di una caccia
tanto ostinata quanto ingiustificata, e solo negli ultimi anni si è cominciato
a riflettere sul suo ruolo di regolatore ambientale. La caccia è facilitata
anche dal modo d'incedere che anche se nel complesso è quello dei canidi,
è però molto furtivo e guardingo proprio per il fatto che essendo una
cacciatrice solitaria, non può contare sull'aiuto di nessuno nel caso
fallisse il colpo. La preda infatti viene avvicinata strisciando pancia
a terra, con una leggerezza di mosse tale da rendere praticamente impossibile
accorgersi della sua presenza se non quando è troppo tardi. Una volta
catturata, la preda non viene di regola divorata sul posto né mangiata
tutta in una volta, a meno che non si tratti di prede molto piccole. Il
cibo in eccesso viene nascosto con cura sotto il terreno, usando il muso
per ricoprirlo di terra, con un comportamento caratteristico anche di
altri canidi. Durante la bella stagione la diete viene integrata con bacche,
frutti e altre parti vegetali. Le volpi hanno numerosi nemici naturali,
i lupi in primo luogo, ma anche linci, aquile e grandi rapaci notturni.
Sebbene le capacità psicofisiche delle volpi siano molto sviluppate, più
che una spiccata astuzia, che sottintende una notevole intelligenza, questi
animali sono dotati di un'estrema prudenza e di sensi particolarmente
acuti. L'animale è ritenuto portatore e diffusore della rabbia silvestre,
una forma di idrofobia che provoca stragi tra le popolazioni selvatiche
di molti animali e che in qualche caso ha colpito anche l'uomo. Poiché
i mezzi di lotta impiegati non sembrano aver sortito risultati veramente
concreti c'è da supporre che l'epidemiologia di questa forma di rabbia
non sia stata ben studiata, e che probabilmente le volpi siano le vittime
piuttosto che le principali responsabili. |
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TALPA
CIECA
Talpa caeca Talpide |
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LO
SCOIATTOLO
Sciurus Vulgaris |
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Gli scoiattoli
arborei comprendono un gruppo di sciurini dalle comuni caratteristiche
morfologiche che li accomunano, e nel contempo li distinguono, dagli altri
con familiari: la loro grande coda, rivestita uniformemente da un folto
pelo lunga più o meno quanto il corpo. Non presentano strie dorsali e
nemmeno tasche guanciali interne; le orecchie sono ben sviluppate e, come
nel caso di Sciurus Vulgaris, fornite di un gruppo di peli alle estremità.
Il peso non supera i 300 gr e alcune peculiarità anatomiche, contrariamente
a quanto potrebbero lasciar intendere le loro specializzate abitudini
di vita, come il mantenimento di due premolari superiori e di uno inferiore,
così come l'organizzazione relativamente semplice della muscolatura mascellare
ne fanno uno dei roditori con i caratteri più primitivi. Lo scoiattolo
comune è un tipico abitatore delle foreste miste di latifoglie e conifere
di pianura e di montagna, come pure di boschetti e parchi cittadini. Strettamente
diurno, mostra due periodi di maggiore attività in corrispondenza del
primissimo mattino e nei periodi che precedono il tramonto.
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