U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 
L'inno Nazionale Italiano affonda le sue radici nei primordi del Risorgimento; nacque nel 1847 a Genova dove venne cantato per la prima volta il 9 novembre 1847..
Le parole sono del patriota genovese e poeta Goffredo Mameli e la musica di Michele Novaro.
"Fratelli d'Italia" fu proposto dall'allora ministro della guerra Giuseppe Facchinetti.

IL CANTO DEGLI ITALIANI


Fratelli d’Italia  l’Italia s’è desta
dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa
dov’è la Vittoria? Le porga la chioma
che schiava di Roma Iddio la creò

Stringiamoci a coorte siam pronti alla Morte Italia chiamò
Noi siamo da secoli calpesti e derisi
perché non siam popolo perché siam divisi
raccoltaci un’unica bandiera una speme
di fonderci insieme già l’ora suonò

Stringiamoci a coorte siam pronti alla morte l’Italia chiamò
Uniamoci, amiamoci l’unione e l’amore
rivelano ai popoli le vie del Signore
giuriamo far libero il suolo natio
uniti per Dio! Chi vincerci può

Stringiamoci a coorte siam pronti alla morte l’Italia chiamò
Dall’Alpe a Sicilia ovunque è Legnano
ogn’uom di Ferruccio ha il core, ha la mano
i bimbi d’Italia si chiaman “Balilla”
il suon d’ogni squillo i Vespri suonò

Stringiamoci a coorte siam pronti alla morte l’Italia chiamò
Son giunchi che piegano le spade vendute
già l’Aquila d’Austria le penne ha perdute
il sangue d’Italia, il sangue polacco
bevè col cosacco ma il cor le bruciò

Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte l’Italia chiamò
Evviva l'Italia dal sonno s'è desta
dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa
dov'è la Vittoria? le porga la chioma
che schiava di Roma Iddio la creò.

 

IL CANTO DEGLI ITALIANI

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IL CANTO DEGLI ITALIANI

Eseguito dalla
Banda dell' Arma dei Carabinieri

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Se vuoi saperne di più:
Associazione Fratelli d'Italia

L'inno europeo, adottato dal Consiglio d'Europa nel 1972, è l'adattamento dell'ultimo movimento della Nona Sinfonia di Beethoven (Inno alla gioia), è utilizzato dall'Unione Europea dal 1986.
Herbert von Karajan, su richiesta del Consiglio d'Europa, ha realizzato anche la versione per fiati e orchestra sinfonica. Di seguito una traduzione il più possibile fedele all'originale.


  INNO ALLA GIOIA  (Inno d'Europa)


O amici, non questi suoni!
ma intoniamone altri
più piacevoli, e più gioiosi.

Gioia, bella scintilla divina,
figlia degli Elisei,
noi entriamo ebbri e frementi,
celeste, nel tuo tempio.
La tua magia ricongiunge
ciò che la moda ha rigidamente diviso,
tutti gli uomini diventano fratelli,
dove la tua ala soave freme.

L'uomo a cui la sorte benevola,
concesse di essere amico di un amico,
chi ha ottenuto una donna leggiadra,
unisca il suo giubilo al nostro!
Sì, - chi anche una sola anima
possa dir sua nel mondo!
Chi invece non c'è riuscito,
lasci piangente e furtivo questa compagnia!

Gioia bevono tutti i viventi
dai seni della natura;
tutti i buoni, tutti i malvagi
seguono la sua traccia di rose!
Baci ci ha dato e uva, un amico,
provato fino alla morte!
La voluttà fu concessa al verme,
e il cherubino sta davanti a Dio!

Lieti, come i suoi astri volano
attraverso la volta splendida del cielo,
percorrete, fratelli, la vostra strada,
gioiosi, come un eroe verso la vittoria.

Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero Fratelli,
sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.

Vi inginocchiate, moltitudini?
Intuisci il tuo creatore, mondo?
Cercalo sopra il cielo stellato!
Sopra le stelle deve abitare!

 

INNO ALLA GIOIA
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