U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA

13 ottobre castagnata alla Fania
Il mio zaino non è solo carico di materiali: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In Montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.

 


 

Come Arrivare: Seravezza successivamente per Ponte Stazzemese , qui si prende per le indicazioni del Cardoso e davanti alla chiesa di questo paese si gira a  sinistra sino a Volegno e subito dopo appunto il paese di Pruno. La macchina la lasciamo necessariamente nella piazza dove finisce la strada.

                                                                              


 

 
ITINERARIO: Pruno 458 metri s.l.m - La Fania 900 metri s.l.m
 
       PARTECIPANTI:  30 escursionisti 


 

 

DIFFICOLTA’  -  (E)
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA
3 h cammino effettivo tra andata e ritorno
 


 
sentiero 122 e sentiero UOEI per La Fania
   
 
ACQUA: In località la Fadigata e al rifugio la Fania
 

PUNTI D'APPOGGIO :  Se aperto il rifugio la Fania

 

PERIODO CONSIGLIATO: Sempre

 

Traccia google heart

                                         
 

      

                 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto escursione

 

            

 

Eccoci alla classica escursione ottobrina della Castagnata al Rifugio della UOEI di Pietrasanta. Questa escursione era su entrambi i calendari delle due sezioni ma i nostri cugini fidandosi troppo delle previsioni meteo hanno pensato di spostarla al 27 prossimo. Noi invece che abbiamo altri impegni nelle prossime settimane decidiamo di tentarla.
Ci troviamo come sempre a Ripa e non siamo in un gran numero ma visto le previsioni forse molti avranno pensato che sarebbe stato meglio rimanere a poltrire a letto. Comunque partiamo, in breve ci portiamo al paese di Pruno da dove prendiamo il sentiero n° 122 che da Pruno attraverso Colle a Iapoli conduce alla Fania.
L’allegra comitiva salendo per il meraviglioso sentiero che parte da Pruno vorrebbe dedicarsi alla raccolta delle castagne, ma quest'anno
il Cinepide Galligeno ha impedito totalmente la maturazione dell castagne
 Il Cinepide Galligeno è un piccolo insetto, una vespa per la precisione, che provoca danni a quel secolare albero da legno e da frutto che è il castagno: una delle piante  apparentemente più sane di tutto il bosco, una delle più floride e grandi per dimensioni
.
Quest'anno le famose "mondine" ( mondine = caldarroste da noi in Versilia) non faranno parte della festa. E che ci vuoi fare! Andiamo poi si vedrà.
Ce la prendiamo calma, questa escursione è proprio una passeggiata ed è bello camminare senza assillo gustandoci la bellezza del bosco, un'occhiata anche al sotto bosco per vedere se troviamo qualche fungo ma a parte qualche bella amanita muscaria di bei porcini: zero!!
Giungiamo comunque al rifugio e troviamo uno spettacolo triste; il grande albero di faggio, la Fania,  che dà il nome al posto era da molto ammalato e  c'era pericolo che qualche grosso ramo cadesse su qualche sfortunato escursionista. Pertanto è stata necessaria una drastica potatura, forse troppo drastica. Ora è rimasto solo un alto e desolato palo spoglio. E' vero che la fine arriva per tutti ma comunque vederlo così ci ha rattristato, forse era meglio tagliarlo al calcio.
Approfittiamo della cortesia che ci hanno fatto gli amici di Pietrasanta nel darci le chiavi del rifugio e ci attrezziamo per il pranzo.
Nel frattempo arrivano molte altre persone, alcune della nostra sezione e altri della sezione di Pietrasanta che non erano al corrente del rinvio. Visto che la giornata si è messa per il meglio, i più optano per pranzare sul prato godendo del panorama della Pania, del Forato e di un caldo solicello; noi per una volta vogliamo stare comodi, in una quindicina usiamo il rifugio.
Mentre aspettiamo che sia pronto si comincia con l'aperitivo: formaggio e  salumi innaffiati ben bene: ecco! da qui in avanti non ci siamo più alzati da tavola. Pasta e grigliata, formaggi, salumi, dolci ecc. ecc.
Il vino e qualche grappa non sono certo mancati
" Ohi ohi oggi ci si concia male!! " Ora tocca ai dolci, ma quanti ce ne sono? E che soddisfazione non avere chi ti intima di alzarti che è tardi. Terminiamo il pranzo tra varie amenità e con la lingua sciolta.
La lingua è sempre più sciolta, però riusciamo a capire che si è fatta l'ora di tornare a casa. A malincuore diamo una sistemata e una pulita al rifugio e poi indossati gli zaini e ci incamminiamo verso casa.

Questa gita naturalmente, e si sarà capito, non ha nessun ambizione alpinistica ma bensì di socializzazione tra amici di una stessa associazione che fanno parte di un gruppo di persone che interpretano le escursioni con spirito sociale, considerando le escursioni come un momento di aggregazione nel quale speriamo possano svilupparsi nuove conoscenze e nuove amicizie, immersi sempre nella natura in luoghi molto belli.

 
Per chi è abituato ad escursioni su vette impegnative, a camminare per ore ed ore, ma anche chi invece fa una vita più sedentaria e considera già la gita alla Fania come qualcosa di veramente faticoso, non può rinunciare a questa giornata come ad un rilassante ritrovo festoso.
Quest’anno abbiamo compiuto molte escursioni in ambienti bellissimi e suggestivi, in ambienti che tutti noi amiamo e che con le nostre “ scarpinate” impariamo a conoscere. E’ la conoscenza che permettere di amare una montagna: una ripida salita, un panorama, ciò è una convinzione  tra gli escursionisti. E’ proprio questo il presupposto che anima tute le nostre uscite che sono mirate ad una sana vita all’aria aperta immersi nelle meraviglie che la natura ci offre, soffrendo insieme, arrampicandosi su un ripido versante o gioire ogni volta che si raggiunge una vetta, si ammirano sconfinati panorami o, ancora tutti vicini commossi e in silenzio, si ammira un’alba magica.
Questi ambienti sconosciuti ai più ma con motivi d’attrazione  spesso altrettanto validi  per coloro che, in misura sempre maggiore, sono alla ricerca di ambienti naturali ancora intatti, oppure delle testimonianze di millenni di presenza umana integrata e in simbiosi con la natura circostante, spesso rimodellata gradualmente e naturalmente. Con le nostre escursioni si vuole anche mantenere viva l’attenzione verso le testimonianze di quei beni, così vicini e per molti così lontani.

 

 

 



 
 

  

 

 

 

         

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