Eccoci alla classica escursione
ottobrina della Castagnata al Rifugio
della UOEI di Pietrasanta. Questa
escursione era su entrambi i calendari
delle due sezioni ma i nostri cugini
fidandosi troppo delle previsioni meteo
hanno pensato di spostarla al 27
prossimo. Noi invece che abbiamo altri
impegni nelle prossime settimane
decidiamo di tentarla.
Ci troviamo come sempre a Ripa e non
siamo in un gran numero ma visto le
previsioni forse molti avranno pensato
che sarebbe stato meglio rimanere a
poltrire a letto. Comunque partiamo, in
breve ci portiamo al paese di Pruno da
dove prendiamo il sentiero n° 122 che da
Pruno attraverso Colle a Iapoli conduce
alla Fania.
L’allegra comitiva salendo per il
meraviglioso sentiero che parte da Pruno
vorrebbe dedicarsi alla raccolta delle
castagne, ma quest'anno
il Cinepide Galligeno ha
impedito totalmente la maturazione dell
castagne
Il Cinepide
Galligeno è un piccolo insetto,
una vespa per la precisione, che provoca
danni a quel secolare albero da legno e
da frutto che è il castagno:
una delle piante apparentemente più
sane di tutto il bosco, una delle più
floride e grandi per dimensioni.
Quest'anno le famose "mondine" ( mondine
= caldarroste da noi in Versilia) non
faranno parte della festa. E che ci vuoi
fare! Andiamo poi si vedrà.
Ce la prendiamo calma, questa escursione
è proprio una passeggiata ed è bello
camminare senza assillo gustandoci la
bellezza del bosco, un'occhiata anche al
sotto bosco per vedere se troviamo
qualche fungo ma a parte qualche bella
amanita muscaria di bei porcini: zero!!
Giungiamo comunque al rifugio e troviamo
uno spettacolo triste; il grande albero
di faggio, la Fania, che dà il
nome al posto era da molto ammalato e
c'era pericolo che qualche grosso ramo
cadesse su qualche sfortunato
escursionista. Pertanto è stata
necessaria una drastica potatura, forse
troppo drastica. Ora è rimasto solo un
alto e desolato palo spoglio. E' vero
che la fine arriva per tutti ma comunque
vederlo così ci ha rattristato, forse
era meglio tagliarlo al calcio.
Approfittiamo della cortesia che ci
hanno fatto gli amici di Pietrasanta nel
darci le chiavi del rifugio e ci
attrezziamo per il pranzo.
Nel frattempo arrivano molte altre
persone, alcune della nostra sezione e
altri della sezione di Pietrasanta che
non erano al corrente del rinvio. Visto
che la giornata si è messa per il
meglio, i più optano per pranzare sul
prato godendo del panorama della Pania,
del Forato e di un caldo solicello; noi
per una volta vogliamo stare comodi, in
una quindicina usiamo il rifugio.
Mentre aspettiamo che sia pronto si
comincia con l'aperitivo: formaggio e
salumi innaffiati ben bene: ecco! da qui
in avanti non ci siamo più alzati da
tavola. Pasta e grigliata, formaggi,
salumi, dolci ecc. ecc.
Il vino e qualche grappa non sono certo
mancati
" Ohi ohi oggi ci si
concia male!! " Ora tocca ai dolci, ma
quanti ce ne sono? E che soddisfazione
non avere chi ti intima di alzarti che è
tardi. Terminiamo il pranzo tra varie
amenità e con la lingua sciolta.
La lingua è sempre più sciolta, però
riusciamo a capire che si è fatta l'ora
di tornare a casa. A malincuore diamo
una sistemata e una pulita al rifugio e
poi indossati gli zaini e ci
incamminiamo verso casa.
Questa gita naturalmente, e si sarà
capito, non ha nessun ambizione
alpinistica ma bensì di socializzazione
tra amici di una stessa associazione che
fanno parte di un gruppo di persone che
interpretano le escursioni con spirito
sociale, considerando le escursioni come
un momento di aggregazione nel quale
speriamo possano svilupparsi nuove
conoscenze e nuove amicizie, immersi
sempre nella natura in luoghi molto
belli.
Per
chi è abituato ad escursioni su vette
impegnative, a camminare per ore ed ore,
ma anche chi invece fa una vita più
sedentaria e considera già la gita alla
Fania come qualcosa di veramente
faticoso, non può rinunciare a questa
giornata come ad un rilassante ritrovo
festoso.
Quest’anno abbiamo compiuto molte
escursioni in ambienti bellissimi e
suggestivi, in ambienti che tutti noi
amiamo e che con le nostre “ scarpinate”
impariamo a conoscere. E’ la conoscenza
che permettere di amare una montagna:
una ripida salita, un panorama, ciò è
una convinzione tra gli escursionisti.
E’ proprio questo il presupposto che
anima tute le nostre uscite che sono
mirate ad una sana vita all’aria aperta
immersi nelle meraviglie che la natura
ci offre, soffrendo insieme,
arrampicandosi su un ripido versante o
gioire ogni volta che si raggiunge una
vetta, si ammirano sconfinati panorami
o, ancora tutti vicini commossi e in
silenzio, si ammira un’alba magica.
Questi ambienti sconosciuti ai più ma
con motivi d’attrazione spesso
altrettanto validi per coloro che, in
misura sempre maggiore, sono alla
ricerca di ambienti naturali ancora
intatti, oppure delle testimonianze di
millenni di presenza umana integrata e
in simbiosi con la natura circostante,
spesso rimodellata gradualmente e
naturalmente. Con le nostre escursioni
si vuole anche mantenere viva
l’attenzione verso le testimonianze di
quei beni, così vicini e per molti così
lontani.