Sto
camminando da ore e ancora non sento la stanchezza,
semplicemente il mio corpo è entrato in sintesi con l'armonia
della montagna; ora faccio parte di essa. Ed ecco infine la
vetta, che mi saluta ricordandomi il rispetto dovuto alla sua
posizione, il fine della camminata, la meta ambita che per un
attimo ferma il silenzio gridandomi: "benvenuto piccolo uomo".
Ancora un passo e sono in cima. E adesso? Solo un pensiero mi
sale alla mente: "da una cima si può solo tornare indietro" sono
le parole di un alpinista e trovano in me piena approvazione.
Non posso più salire e la lezione da imparare è solo una:
"quando la vita di un uomo si conclude, non si può più andare
avanti o tornare indietro, rimane solo ciò che si è costruito
lungo il suo corso e pertanto occorre "scalare" e raggiungere
piccole mete affinché la "vetta" finale diventi il culmine
dell'intera essenza della vita che è l'amore. Solo così l'uomo
saprà di non essere vissuto invano e la montagna può essere il
mezzo per istruirci in tal senso.
Luca Bettosini, da "Trekking,
escursioni di un giorno in Ticino, Vol. III)", Fontana Edizion,
Pregassona, CH |
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non
cogliete fiori, non lasciate segni del vostro passaggio
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L'ebbrezza di
quell’ora passata lassù, isolato dal mando, nella gloria delle
altezze, potrebbe essere sufficiente a giustificare qualunque
follia.
(?)
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