U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 
Parco Natura Viva (Bussolengo)
3 Settembre

L’impegnativo ruolo che il Parco Natura Viva di Bussolengo (VR) si è assunto, quale centro tutela di specie animali minacciate d’estinzione, è tanto ambizioso quanto stimolante. Oggi le funzioni istituzionali di un moderno giardino zoologico abbracciano la conservazione della biodiversità sotto molteplici aspetti e si possono riassumere in tre fondamenti:

* CONSERVAZIONE DELLE SPECIE MINACCIATE,
* RICERCA
* DIVULGAZIONE NATURALISTICA.

Questi sono gli strumenti di cui disponiamo per realizzare e promuovere la conservazione degli animali e dei loro habitat a livello mondiale. Il Parco, nel corso dei suoi oltre 35 anni di storia, ha sempre più visto se stesso come un luogo dove la gente possa essere motivata alla causa della conservazione della biodiversità, aumentando i propri sforzi nella creazione di programmi di educazione ed informazione alla conservazione ed in ricerche in situ ed ex situ improntate alla salvaguardia delle popolazioni animali e dei loro habitat.

A dire il vero la prevista destinazione per questa gita era diversa, ma all'ultimo momento difficoltà inerenti il luogo da visitare ci hanno costretto a modificare il programma. Lo scarso tempo a disposizione non ha certamente favorito la partecipazione così siamo solo in 34 partecipanti. Partenza alle 6,15 dalla sede di Ripa, un breve giro a vuoto per caricare due persone che non sono venute poi a Massa per far salire altre persone e infine l'autostrada, Viaggio assolutamente tranquillo fino a pochi km dall'uscita dove inizia una interminabile fila. Alle 10,30 abbiamo appuntamento con la guida sarà dura, meglio telefonarle che arriviamo in ritardo. Usciti dall'autostrada una brillante decisione dell'autista, che imbocca un percorso alternativo, ci permette di scavalcare lunghi km di coda lungo la strada, ma quella per l'ingresso ce la dobbiamo proprio fare tutta. Oggi c'è un grande afflusso di turisti. Tutto sommato ci va abbastanza bene e alle 11 riusciamo finalmente ad entrare. La guida, salita a bordo del pullman, ci introduce subito ai segreti del safari africano, esteso su una superficie di 240.000 mq. lungo un percorso di circa sette chilometri da effettuare esclusivamente a bordo del proprio automezzo, offre un'occasione unica per conoscere ed osservare da vicino gli animali della savana africana.
Dopo pochi minuti il pullman è costretto a fermarsi, un maestoso maschio di giraffa si è parato in mezzo alla strada e sembra non avere nessuna intenzione di lasciarci passare. Dopo averci scrutato a lungo, incurante degli incitamenti dei guardiani, si avvicina al finestrino dell'autista osservandolo perplesso passando poi in rassegna tutto il pullman prima di allontanarsi, di poco!! Le sorprese non sono finite, ad ogni metro è possibile ammirare nuove specie animali intente alle loro attività apparentemente non disturbate dai veicoli che oggi sono proprio tanti, forse troppi. Lasciamo la zona dedicata agli erbivori inoltrandoci nella zona dei carnivori e subito avvistiamo un branco di leoni pacificamente distesi all'ombra . Un maschio sembra mettersi in posa per noi anche se è evidente che è piuttosto infastidito. Passiamo poi all'immenso recinto delle tigri che riusciamo solo a scorgere in lontananza, perché preferiscono riposare vicino ad una fittissima siepe dove giunge loro l'odore degli erbivori. Qui sono sempre ben nutrite ma l'istinto resta immutato.E' poi la volta degli scimpanzé tranquillamente impegnati nel grooming, dei rinoceronti e degli ippopotami beatamente immersi nella loro pozza di fango. Da due mesi è nato un piccolo che riposa sul muso della mamma, il rumore lo disturba inducendolo ad immergersi, ora vediamo solo due occhietti vispi che ci guardano curiosi. In ogni angolo sono presenti decine di specie diverse di volatili, tutti liberi, che stazionano abitualmente nel parco; ad alcuni sono state tarpate le ali ma la maggior parte sono liberi di volare dove vogliono.
Il safari è concluso, salutiamo la guida dirigendoci verso il parcheggio del Parco Faunistico. Facciamo una sorta di ceck-in poi ognuno è libero, l'appuntamento è per le 15,30 al parcheggio. Ora il desiderio maggiore è mangiare, abbiamo fame. Ci sparpagliamo tra il self-service e i vari chioschi cercando di perdere il minor tempo possibile perché le cose da vedere sono tantissime. Nel Parco Faunistico sono ospitati esemplari rari e poco conosciuti. In collaborazione con importanti associazioni europee. Il Parco Natura Viva si occupa delle specie minacciate in via di estinzione. La passeggiata tra querceti e piante secolari è allietata dalla presenza di numerose specie selvatiche, che qui trovano il loro habitat ideale.
Il settore Dinosauri del Parco vuole offrire non solo la possibilità di apprezzare le reali di dimensioni dei grandi rettili, ma anche l’opportunità di osservare situazioni che, sebbene accadute in epoche lontane, non sembrano poi diverse da quelle che regolano i comportamenti tra prede e predatori moderni. La serra tropicale ospita piante maestose tra le quale volano in semilibertà pappagalli e altri uccelli tropicali mentre al suolo vivono numerose testuggini e altri animali. Bellissimi due esemplari di tartaruga azzannatrice di notevoli dimensioni; ovviamente queste sono tenute in vasca protetta, per ovvi motivi: il nome dice tutto!!
Puntuali ci ritroviamo al pullman, fa un caldo eccezionale, un termometro lungo la strada segna addirittura 39°. Godendoci l'aria condizionata ci dirigiamo verso il lago di Garda e Bardolino. Grazie al suo clima mite e per la bellezza delle sue colline, Bardolino fu sempre contesa da potenti feudatari e nobili famiglie. Fu abitata già in epoca preistorica con un insediamento palafittico, ma divenne un vero nucleo abitato solo in epoca romana. Nel 807 Pipino cedette all'abbazia di San Zeno di Verona la chiesetta di San Zeno. Durante le invasioni barbariche fu fortificata, mentre si deve agli Scaligeri la ricostruizione del castello. Ebbe una breve parentesi di Comune autonomo con Statuto nel XII secolo, venduta al Comune di Verona nel 1193 ne segui le sorti storiche fino ai nostri giorni. Il suo caratteristico centro storico è racchiuso dai resti della mura scaligere, con possenti torri, antiche chiese, parchi e ville d'epoca veneziana. Oggi Bardolino è divenuta una delle più affermate località di villeggiatura italiane.
Abbiamo tutto il tempo per una lunga passeggiata, un gelato e per acquistare il rinomato vino locale prima di ripartire per il rientro.

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