U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

Ricorrenza Caduti in montagna
Domenica 8 dicembre 2011

Signore delle cime

Dio del cielo, Signore delle cime
un nostro amico hai chiesto alla montagna
Ma ti preghiamo su nel paradiso
Su nel paradiso lascialo andare
per le Tue montagne

Santa Maria, signora della neve
copri col bianco soffice mantello
il nostro amico il nostro fratello
Su nel paradiso lascialo andare
per le Tue montagne


 

ITINERARIO
Da  Colle a Iapoli, Passo dell'Alpino, Foce di Mosceta, La Fania
DIFFICOLTA’  -  (E) DISLIVELLO
m. 723
TEMPI DI PERCORRENZA
Ore 3 per tutto il giro
SENTIERI CAI PERCORSI
CAI segnavia 122, 124
PUNTI D'APPOGGIO
Rifugio del Freo, Rifugio UOEI Pietrasnta La Fania
ACQUA
A Mosceta, alla Fania e lungo il sentiero per Pruno
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l'anno
 

Come ultima escursione dell'anno, abbiamo in programma la classica a Mosceta per la commemorazione dei caduti  in montagna.
La Foce di Mosceta è uno dei luoghi più belli delle Alpi Apuane, tra il Monte Corchia e la Pania della Croce. E’ di facile accesso e mèta molto frequentata da alpinisti ed escursionisti ed anche da chi, con poca fatica, desidera godersi lo splendido paesaggio centrale delle Alpi Apuane.
All'annuale cerimonia partecipiamo molto volentieri perché pensiamo che sia doveroso ricordarci di tutti gli amici che condividevano le nostre stesse passioni qui sulla terra mentre ora stanno scalando le montagne del Paradiso.

Dalla sezione partiamo solo in otto, un pò pochi, ma speriamo che altri salgano più tardi o che siano già partiti.
Di solito allunghiamo l'escursione partendo dal paese di Pruno ma questa volta crediamo logico portarci a Colle a Iapoli per poter scendere un pò più tardi.
Comunque per chi non conosce il paese di Pruno quì di seguito alcune notizie: "è un antico e caratteristico paese arroccato su un colle a 447 metri di quota. Al turista, oltre pregevoli aspetti architettonici, offre ottima accoglienza con ristoranti tipici, una locanda e un ostello per il pernottamento. E' raggiungibile, dalla Versilia, seguendo le indicazioni per Seravezza e successivamente quelle per Ponte Stazzemese dove si dovrà svoltare a sinistra seguendo ora le indicazioni per Cardoso."  Al centro del paese di Cardoso, nella piazzetta che ricorda i caduti, si svolta a sinistra imboccando la strada che conduce a Pruno. Il sentiero (segnavia 122), che conduce a Mosceta, inizia proprio dal parcheggio.  Come già detto ci portiamo più in alto prendendo un strada appena prima del paese sulla sinistra che porta alla località Colle a Iapoli (m 835),  ATTENZIONE, questa strada anche se ora in gran parte è stata asfaltata presenta ancora dei tratti sterrati e con macchine con fondo basso e a due ruote motrici  ci si potrebbe trovare in serie difficoltà.
Scesi dalle auto iniziamo l'escursione, imbocchiamo il sentiero 122 e dopo poche decine di minuti di cammino, incontriamo il bivio, segnalato, per il rifugio U.O.E.I. "Alla Fania"; noi proseguiamo dritto, tenendoci sulla sinistra, percorriamo una prima rampa in forte salita, meno male che è breve, sbuchiamo su un primo pianoro aperto verso il mare, proseguiamo, passiamo la località Colle del Vento.
 In circa mezz’ora  raggiungiamo il  Passo dell’Alpino, siamo ora sul sentiero n° 9 che viene da Levigliani percorrendo le Voltoline, da dove in giornate decisamente più limpide si potrebbe godere di un invidiabile panorama sulle vallate del Cardoso e di Levigliani e volgendo lo sguardo a 360° si spazia dalla riviera versiliese e non sarebbe difficile nelle giornate particolarmente limpide scorgere le isole dell’ arcipelago toscano e le 5 Terre, le Alpi Marittime,appena sopra di noi ci avremmo la maestosità delle Apuane con in primo piano il Corchia, il massiccio della Pania, il Forato, il Procinto.
Il sentiero prosegue e giungiamo al Passo dell'Alpino a quota 953 mt. ci fermiamo in raccoglimento nella marginetta dove una lapide esorta a fermarsi e ringraziare il Creatore del mondo.
 Riprendiamo il cammino e  infine giungiamo in un’abetina frutto di rimboschimento che sfocia alla Foce di Mosceta (1170 m.) Giunti alla Foce, dov’è ubicata un'altra marginetta e da qui raggiungiamo il Rifugio Del Freo in pochissimi minuti.
Questo pazzo autunno ci regala una giornata molto calda per il periodo e dopo due edizioni molto fredde e piovose oggi la cerimonia verrà, finalmente , celebrata all'aperto. Ci informiamo, la messa verrà celebrata alle ore 11,00, manca circa 40 minuti. Prendiamo un panino con il biroldo accompagnato da un buon bicchiere di vino seguito poi da una bella cioccolata calda.
Ci mischiamo a circa un centinaio di persone e troviamo altri otto soci della nostra sezione che come noi  sono venuti a rendere omaggio agli amici che ci guardano da lassù.
Ecco veniamo avvisati che la Santa Messa sta per iniziare. Il sacerdote, in modo informale ma molto efficace è riuscito a toccare tutti i punti nevralgici delle nostre coscienze e a farci, in parte, capire che la scomparsa dei nostri cari e amici non deve essere presa come una perdita definitiva, le sue parole più o meno suonavano, in sintesi così:
“Da sempre la Chiesa ha esortato a pregare per i defunti. Essa invita i credenti a guardare al mistero della morte non come all'ultima parola sulla sorte umana, ma come al passaggio verso la vita eterna. E' nostra convinzione che chi è morto non sia mai più con noi, ma al contrario, vedendo con gli occhi del vero cristiano possiamo ritrovarli in noi stessi e nelle persone che ci circondano." 
Bè per me è molto difficile riportare questi principi ma posso assicurarvi che sono arrivati a bersaglio, nel pieno dei nostri sentimenti. Anche se comunque resta forte la convinzione
che certe perdite rimangono come autentiche mutilazioni del tuo essere: ci si adatta a vivere con esse, ma ci si rende conto che la vita non potrà più essere uguale a quella che era prima.
Molto toccanti sono stati i momenti che il coro Versilia ha cantato,  rendendo  la celebrazione ancora più emozionante con il momento più toccante nel canto "Signore delle Cime".
La Santa Messa termina, abbiamo nutrito l'anima ma ora dobbiamo nutrire anche il corpo, il rifugio è al completo ma noi sappiamo che più in basso alla Fania ci stanno aspettando gli amici Massimo e Gabriella e quindi senza indugio ci rechiamo verso di loro.
In meno di un'ora attraverso il sentiero (segnavia 124) giungiamo alla Fania.
Ci hanno preparato un aperitivo e visto la bella giornata allestiamo dei tavoli all'esterno, la Giuseppina è già lì che spadella per preparare un bel piatto di spaghetti, intanto arrivano anche altri tre amici e non si fanno pregare a unirsi a noi. Ben presto arriva il richiamo per accomodarci che la pasta è pronta, un bel piatto caldo è proprio quello che ci vuole, poi formaggi, salsicce ecc.
Ma si sa quando si sta bene il tempo vola e realizziamo che dobbiamo iniziare a preparaci  per il rientro.
 
Riprendiamo le nostre cose e a malincuore ripartiamo alla volta di Colle a Iapoli dove abbiamo lasciato le auto, dalla Fania dobbiamo percorrere un sentiero che non è segnato sulle cartine ma ben evidente e segnalato da molti segni gialli sino ad andare a ritrovare il sentiero (segnavia 122) che abbiamo percorso al mattino.
Un ultimo pensiero:
negli ultimi due anni con giornate da lupi era comprensibile che molti non se la sentissero di prendere tanto freddo e pioggia ma spero che la partecipazione a questa ricorrenza nei prossimi anni sia più sentita, e in massa saliamo all'alpe  per ricordare tutti gli amici che sono morti per inseguire un sogno che molte volte li ha portati a raggiungere una splendida felicità e nel nostro cuore, tutti loro: persi in montagna e non, sono perennemente nei nostri pensieri e ce li portiamo sempre con noi dovunque andiamo, il loro ricordo non ci lascerà mai.

Una preghiera all'Altissimo:   "Su nel paradiso lasciali andare per le Tue montagne "

 


 

 


 



 



 


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