U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

25-26/01/2013 Passo delle Radici con le ciaspole


Catena Alpi Apuane dalla vetta dell'Alpicella alle Radici  ( Foto Erio Forli)

Sotto il regno di Liutprando, re longobardo della prima metà del VIII secolo, venne aperto il valico del Passo delle Radici per poter collegare la montagna modenese, strappata ai bizantini, con i possedimenti longobardi della Garfagnana. La storia del valico è strettamente legata a  quella dell'antico paese di San Pellegrino in Alpe e testimoniata dall'antico ospitale, che attualmente è sede del museo etnografico, di cui si consiglia vivamente la visita. Emozionante, inoltre, sapere che di qui ci si incammina sull'antica Via Bibulca.  La storia di questa direttrice è legata alle innumerevoli vicende che, sin dall'antichità, interessarono la media valle del Secchia, il territorio che costituisce il sistema vallivo e fluviale del Secchia - Dolo - Dragone. La zona fu abitata dai Friniani, Liguri e Celti, popolazioni ribelli e bellicose che impegnarono Roma in una guerra durata vent'anni. Per sconfiggere queste popolazioni, i Romani realizzarono la sopra nominata " Via Bibulca", così chiamata perchè permetteva il passaggio di due bovi appaiati, che consentì loro di accerchiare queste popolazioni e sottometterle nel 175 a. C. ( Da sentiero 00 di Anna Boschi e Roberto Tassinari)
Il Passo delle Radici (1.529 m) è un valico dell'Appennino Tosco-Emiliano che separa l'Emilia-Romagna dalla Toscana ed in particolare la provincia di Modena dalla provincia di Lucca. Il passo è attraversato dalla Strada Statale 324 del Passo delle Radici che congiunge la valle del Reno con quella dell'alto Secchia attraversando da est a ovest tutto l'alto Appennino modenese.

La scure prendi su, lombardo,
da Fiumalbo a Frassinoro!
Il vento ha già spiumato il cardo,
fruga la tua barba d'oro.
Giovanni Pascoli " Il boscaiolo" - Canti di Castelvecchio


 

COME ARRIVARE: Sul versante toscano partendo dal fondovalle si può seguire la Strada Provinciale 71 che passa per San Pellegrino in Alpe e raggiunge il Passo delle Radici con un percorso di 17 km (contro i 31 km del percorso lungo la statale 324). Questo percorso segue una dorsale secondaria molto panoramica che nel tratto che conduce a San Pellegrino ha pendenze fino al 20% per poi continuare meno ripida fino al passo del Pradaccio a 1600
metri, da qui la strada ridiscende fino ad incontrare la Statale 324 subito dopo il Passo delle Radici.Sul versante emiliano vi sono almeno quattro percorsi che salgono dalla valle:Da Modena :lungo la Statale 486 che sale passando per Sassuolo, Lugo, Montefiorino e quindi raggiunge la Statale 324 in territorio emiliano (localita Imbrancamento)a meno di 3 km dal Passo delle Radici;Da Modena lungo la Statale 12 per Pavullo nel Frignano, Pievepelago e da qui lungo la Statale 324;Da Montefiorino seguendo la Provinciale 32 per Frassinoro, che si collega alla Statale 486in località La Raggia, e poi da qui seguendo la Statale 486 fino alla congiunzione con la Statale 324;Da Reggio Emilia lungo la Statale 63 e poi la Provinciale93 per Villa Minozzo che raggiunge la Statale 324 in località Piandelagotti.Il Passo delle Radici è uno dei punti di accesso al Parco del Frignano (Alto Appennino Modenese).

                                                                                         - INDICAZIONI STRADALI -

 

 
ITINERARIO: Passo delle Radici (1.529 mt)
 -
Alpicella delle Radici (1708 mt.)
 
PARTECIPANTI:  29 escursionisti


 

 

DIFFICOLTA’  -  (EA)
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA
2,30 h cammino tra andata e ritorno
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI : GEA/GT  e 00

CARTOGRAFIA: APPENNINO TOSCO EMILIANO - Valli: Dolo,Del Dragone,delle Tagliole, di Luce, del Corsonna, dello Scesta, di Lima, delle Turrite Cava 1:25000 Edizioni Multigraphic - Firenze

   
 
ACQUA
Al Passo delle Radici
 
PUNTI D'APPOGGIO :
Albergo Ristorante Lunardi
Località Passo Delle Radici - San Pellegrino In Alpe
55033 Castiglione di Garfagnana - Lucca
tel. 0583 649071 fax 649079
contatti e-mail:
info@albergolunardi.com  
Ristorante L'Appennino
Piazza San Pellegrino in Alpe 5
San Pellegrino in Alpe 55033 Castiglione di Garfagnana - Lucca
Telefono: 0583/649069 - 649112
appennino@virgilio.it
 

PERIODO CONSIGLIATO (invernale): da Dicembre a marzo 
 

 

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Foto escursione

            

Con questa inauguriamo l'anno escursionistico 2014.
Abbiamo programmato un'escursione sulla neve con le ciaspole, siamo stati anche fortunati perchè la nevesi è fatta veder solo negli ultimi giorni e quindi avremo una soffice e farinosa neve ideale per le ciaspole, anche le previsioni meteo sono favorevoli.
Grazie alla cortesia e  la disponibilità della sezione di Pietrasanta di metterci a disposizione il rifugio al Passo delle Radici abbiamo approfittato anche per passare due giorni convivialmente tra amici.
Come detto partiamo sabato 25 e  giungiamo al rifugio del Passo delle Radici, d'inverno è bene andarci con la luce perché bisogna riempire l'impianto dell'acqua che và obbligatoriamente svuotato alla partenza per non farlo ghiacciare e per portare una temperatura ambiente accettabile, per fortuna ha funzionato tutto bene, come sempre, ovviamente.
Arriviamo un pò alla spicciolata un primo gruppo arriva già dal mattino e si accinge all'apertura del rifugio seguendo tutte le istruzioni che troviamo all'interno.
Dopo pranzo facciamo le prime prove tecniche di ciaspolata e poi non siamo riusciti di di resistere alla tentazione di cimentarci in spericolate discese con lo slittino, pardon, la padella! (Filmato sconsigliato a cardiopatici)
Vediamo arrivare gli altri amici che si uniranno a noi al rifugio.
Appena terminano gli arrivi rientriamo nel rifugio, non prima di aver assistito ad uno splendido tramonto sulle Apuane, infine diamo il via all' happy hour, preludio di una cena memorabile.
In pratica tra tra l'happy hour  e la cena non c'è stato stacco e ci siamo trovati dall'aperitivo ai tordelli  cucinati da Erio, sapevamo tutti della sua bravura di fotografo artistico ma la dimostrata capacità culinaria ci ha piacevolmente stupito.  tanti formaggi, salumi, acciughe marinate, peperoncini ripieni sott'olio ecc ecc.
Ahh!! siamo belli satolli, al contrario degli altri anni, rinunciamo alla passeggiata in notturna, per il freddo che fà non abbiamo il coraggio di mettere il naso fuori. Restiamo al caldo del rifugio a chiacchierare piacevolmente, poi un bel punch caldo e infine ci decidiamo di andare a letto muniti delle dovute precauzioni anti russatori , la notte , comunque, passa senza niente di tragico o peggio di quello già sentito.
Ci alziamo e la prima cosa da fare è vedere se il meteo ci ha azzeccato, con cautela guardiamo fuori e si, finalmente una domenica con il sole! Bravo servizio meteo!
Mentre facciamo colazione ci raggiungono altri amici e ora il gruppo comincia ad esser consistente, ci contiamo e siamo in 29
Dopo le operazioni più o meno goffe di calzare le ciaspole ci accingiamo a partire, ecco partiamo, siamo tutti  in fila indiana, non tutti camminano speditamente, infatti per alcuni di noi è la prima volta che mettiamo questi arnesi, in breve però si capisce come funzionano e tutti quanti riusciamo a reggere il ritmo, vedere alcune nostre compagne di avventura è molto divertente sculettano che sembrano tante paperelle.
Partiamo dal rifugio e seguiamo le piste da sci di fondo che vanno verso sinistra rispetto al rifugio, le percorriamo brevemente e.... ora la relazione non può essere precisa in quanto abbiamo continuato orientandoci un pò a vista e un pò a lume di naso.
 Comunque entriamo nel bosco di faggi e saliamo a zig zag sino ad uscire in un tratto allo scoperto e abbastanza sgombro dalla neve, siamo appena sotto la vetta dell'Alpicella siamo in un ampio pianoro e poi saliamo le roccette coperte da poca neve e infine in vetta a quota 1708 mt.
La splendida giornata di oggi ci permette di ammirare uno dei più bei panorami dell'Appennino: davanti a noi si staglia elegantemente tutta la catena delle Apuane, sempre un bel vedere, girando lo sguardo verso nord, la caratteristica Pietra di Bismantova e poi in lontananza, oltre le foschie della Pianura Padana, le vette imbiancate delle Alpi, verso sud est fa bello sfoggio il Cimone e il Libro Aperto e ancora molte altre montagne che anche se elencate tutte non darebbero mai l'idea della bellezza di ciò che ci circonda; per avere una chiara idea di cos'è bisogna venirci e vedere con i propri occhi.
Credetemi è una di quelle cose che ti rimangono dentro!
La bella vista ci stimola a immortalare il momento in miriadi di fotografie più o meno riuscite nel vano tentativo di fissare in un fotogramma un'esperienza che si può apprezzare solo con i sensi.
Comunque non può mancare la solita foto di gruppo e poi riprendiamo il cammino verso il Passo delle Radici.
Questa volta scendiamo dal versante opposto, verso i prati di San Giminiano.
Appena sotto la vetta dell'Alpicella prendiamo il segnavia dello 00 in direzione appunto del Passo delle Radici, nella direzione opposta ci dirigeremo verso il Giovarello e le Forbici.
Passiamo sopra le vecchie piste da sci di San Giminiano e poi entriamo nel bosco di faggi e ci divertiamo molto a camminare su neve fresca senza tracce, proseguiamo sentendoci liberi di prendere qualsiasi direzione senza seguire un tracciato predefinito sentendoci veramente liberi.
Giungiamo su delle vecchie piste di sci di fondo a pochi minuti dal Passo delle Radici, è ancora presto e decidiamo di allungare la camminata ci dirigiamo verso San Giminiano e sino ad incontrare un'altra pista che ci riconduce indietro sino al Passo delle Radici.
Per terminare degnamente la nostra prima uscita del 2013 cosa non fare se non ritrovarci tutti a tavola? e infatti cerchiamo di dare fondo alle scorte che comunque rimangano sempre abbondanti.
Le lancette dell'orologio sembrano in certi momenti essere più veloci e in men che non si dica è già l'ora di sbaraccare, ci mettiamo tutti assieme a riordinare.
E' stata un' esperienza  positiva, infatti siamo potuti stare assieme condividendo la gioia di una giornata passata spensieratamente infatti i veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno.       

 

 

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