Foto escursione

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Al sabato le previsioni meteo
per la domenica erano
spaventose e siamo un pò demoralizzati e anche
rasseganti che questa escursione vada a monte! Comunque
decidiamo di dormirci su e vedere come si mette la
mattina successiva, hai visto mai?.
la sveglia è alle 07,00 e il cielo
è veramente nero e piove copiosamente, va bene, ormai
sono alzato, colazione, operazioni di pulizia e si ormai
sono sempre più convinto che sarà un'ennesima domenica
bagnata! Ma un minuto, uno sguardo fuori dalla finestra
e noto qualche spicchio di celo azzurro, vuoi vedere
che......
L'appuntamento è al terminal bus dove ci
attende il pullman che ci porterà prima a Ripa di V. e
poi a Stazzema.
Visto le condizioni meteo credevo che
almeno qualcuno avrebbe dato forfait, invece siamo al
completo e alla conta risultiamo ben 34 escursionisti.
Ed ecco l'allegra comitiva si dirige verso il paese di
Stazzema.
Prima di entrare
nel paese, in prossimità di una larga curva, si notano
le indicazioni per il rifugio Forte dei Marmi, le
seguiamo per circa un paio di km sino ad una segheria
pochi metri più avanti inizia il sentiero, per la verità
due sentieri il 5 che conduce direttamente al rifugio e
il 6 che porta alla Foce di Petrosciana.
Noi però
continuiamo sulla strada che ora diventa sterrata sino
al termine e da qui prendiamo il sentiero 5 bis che in
pochi minuti ci riporta al sentiero n° 6
che è una
vecchia mulattiera ancora
ben conservata, mulattiera che collegava le valli della
Versilia con la Garfagnana.
Attraversiamo una strada
di servizio dell'agriturismo
Casa Giorgini posta a pochi metri sul sentiero e ci
inoltriamo nel bosco.
Ci aspettiamo che da un momento
all'altro scenda giù uno scroscione d'acqua che ci
ammolli tutti ma invece si aprono spazzi di celo sempre
più ampi e il sole fa capolino.
Proseguiamo sul
sentiero perdendocela calma vogliamo fare una
passeggiata non una delle nostre solite sgroppate da 10
ore.
Tra una discussione e un'altra percorriamo il
sentiero nel folto del bosco, la vegetazione di questo
periodo è molto rigogliosa.
Giungiamo alla Fonte del
Moscoso e buttiamo "l'acqua del sindaco" e riempiamo le
borracce con la fresca acqua di questa sorgente.
Ripartiamo e dopo poco giungiamo al bivio con il
sentiero n° 8 per la Foce delle Porchette.
Proseguiamo in decisa salita e l'allegro chiacchiericcio
diventa più un brusio, lungo il percorso
troviamo sul monte una lapide dedicata alla Madonna di
sotto gli organi di Pisa, ricordo del viaggio per
trasportare quell’immagine sacra oggi conservata nel
duomo di Pisa (il trasporto da Lombrici a Pisa nel 1225
nel corso di guerre tra Lucca e Pisa è comunque solo
leggenda).
Proprio sotto la lapide marmorea ci sono
numerosi esemplari di Pinguicola Mariae, un raro
endemismo apuano, che è presente sulla roccia calcarea
insieme ad esemplari di Genziana clusii.
( escursioni apuane
www.escursioniapuane.com/itinerari/itinerario.aspx?Id_Itinerario=135
)
Poi il sentiero si fa più ripido e con una serie di
comode voltoline, arriviamo alla Foce delle Porchette
a quota mt 982, valico situato tra le rocce del Monte
Croce e la parete del Nona.
La foce è un intaglio
roccioso tra il Monte Nona e il Monte Croce posto a
quota 982 metri, dominato dalla parete verticale di una
propaggine nord del Nona.
Da qua passavano le vie di
comunicazione tra Stazzema e la sua frazione Palagnana,
ancora oggi non collegate con strade carrozzabili e
quindi tra l’Alta Versilia e la Garfagnana.
La Foce
è importante nodo di sentieri: il sentiero 8, che stiamo
percorrendo, da Cardoso va a Palagnana; il 109
dall’albergo Rifugio Alto Matanna va a Foce di
Petrosciana mantenendosi in quota; il 108 va a Foce del
Termine costeggiando il Croce.
Facciamo
una piccola sosta con spuntino e poi
riprendiamo il cammino
imboccando il sentiero n° 108 "
il sentiero delle scalette ", è così chiamato perché
dopo un breve tratto su prato si inoltra in un gola e la
salita è aiutata da scalini scolpiti nella roccia è
presente anche una catena fissata alla roccia, comunque
il passaggio non presenta difficoltà.
Al termine
della salita siamo alla Fonte del Pallino
1076 mt. la fonte butta ancora ma purtroppo rifornirsi
d'acqua qui sarebbe molto difficile in quanto l'acqua
sgorga quasi al livello del terreno. Seguendo ancora
il sentiero giungiamo ad dei segnavia azzurri che ci
indicano la via per la vetta, iniziamo la salita al
quanto ripida e per giunta man mano che saliamo
aumenta il vento, molto fastidioso e la nebbia si
alterna ad ampi spazi di sereno. Saliamo a fatica ma siamo ripagati
dalla magnificenza delle rigogliose verdi praterie che
ci circondano punteggiati da bianche e splendide giunchiglie che
di maggio sono molto numerose su queste pendici,
fioritura che purtroppo non ricordano quelle che trasformavano i prati in un
candido tappeto ormai queste non avvengono più da molti anni.
Ma
eccoci in vetta sotto la croce il vento è un pò più
forte e sudati come siamo non è piacevole restare in
vetta, è meglio coprirci e per di più sta salendo anche
la nebbia tanto per privarci del piacere di ammirare un
magnifico panorama, peccato perché da quassù si potrebbe
spaziare dal mare
tutte
le vette
delle Apuane settentrionali, il Matanna (m.1317), il
Nona (m.1297), il Procinto (m.1177), e in bella
evidenza il gruppo della
Pania della Croce con l'Omo Morto e la Pania Secca.
Bè! pazienza è già tanto che siamo potuti venire si
quassù.
Riprendiamo
il cammino anche perché la temperatura non è proprio
delle più miti e scendiamo dal versante orientale, la
nebbia va e viene e quando il panorama si apre abbiamo
una bella vista sui
nuclei abitativi di Palagnana e, in particolare, sulla
Chiesa di S. Anna. Giungiamo ad incrociare il sentiero
n° 108 presso una bella insellatura panoramica. Ora
potremmo continuare per il 108 sino al " Termine" o
prendere una traccia non segnata che porta sino al paese
di Palagnana. Decidiamo per questa che è un sentiero
ancora ben tenuto che prosegue zig zag tra i vecchi
campi coltivati del paese. Giungiamo ad una grossa
casa ormai disabitata e piuttosto cadente, peccato
perché si tratta di una bella casa messa in splendida
posizione. Troviamo poi altre costruzioni e infine un
gruppo di case con bei lavatoi nel cortile, a pochi
metri la strada asfaltata che porta alle case più in
basso. Noi dobbiamo raggiungere la chiesa di S. Anna
e quindi inizialmente percorriamo la strada asfaltata
sino ad una prima curva, dove sulla destra parte una
labile traccia tra il paleo, comunque basta seguire la
cresta tenendo a vista sempre la chiesa, si passa
davanti ad un bed and breakfast a continuiamo a scendere
tra prati e ogni tanto spunta qualche traccia e infine
giungiamo alla chiesa di S.
Anna (XVIII secolo) con di fronte il bel campanile e a
fianco la vecchia sede della banca Toscana che ospitava
al piano superiore la scuola elementare dove
nella canonica è stato ricavato il circolo
ricreativo S. Anna luogo di ritrovo per il nostro
pranzo.
Bè! Adesso la nostra camminata è finita ma inizia un
tour de force culinario
molto più affaticante con tante portate, cominciando con
antipasti misti, risotto ai funghi, tordelli e
maccheroni fatti in casa, a seguire: cosciotto di
maiale, roastbeef, e galletto nostrale, dolce, caffè,
ammazza caffè, acqua e vino a volontà. Questa si che
è stata una fatica!! Tutto ottimo e abbondante. In
men che non si dica si sono fatte le 16,30 e dobbiamo
proprio riprendere la via del ritorno. Scendiamo nei
vicoli del paese e in breve giungiamo in una piazzetta
dove ci aspetta il nostro pullman per il rientro.
Così termina questa bella escursione conviviale dove
abbiamo condiviso la bellezza delle nostre montagne con
il piacere della buona tavola con tanti amici. Pronti
per nuove avventure, ciao, alla prossima! |
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