U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA

01/05/2016 Monte Croce (1314 mt.) e Palagnana


La leggenda del monte Croce
Un giovane pastore e una pastorella si incontravano ogni giorno sui verdi prati del Monte Croce. Era un mattino di maggio quando si promisero eterno amore e sui quei pascoli avrebbero suggellato con il matrimonio un’unione già forte più del ferro e del fuoco ma, poche settimane dopo i turchi assaltarono i villaggi lungo la costa e il giovane pastore fu chiamato in guerra dove venne ucciso a tradimento. 

La pastorella, appresa la notizia, disperata corse sui fianchi della stessa montagna che aveva accolto la loro promessa di nozze, ogni sua lacrima per incanto si trasformava in bianchi e profumati fiori di giunchiglia che piano piano rivestivano il monte con il loro candore. 
Ogni anno nel mese di maggio i verdi pascoli della montagna si ricoprono ancora di un’estesa fioritura di giunchiglie. Sono le pure innocenti lacrime della pastorella che sbocciate in candidi fiori profumano l’aria alpina delle Apuane.
 

In auto si raggiunge il termine della strada che si stacca da quella per Stazzema, poco sotto al paese in corrispondenza di un ampio tornante, parcheggiando nello spiazzo terminale (615 m.). Sulla destra inizia il sentiero (segnavia 5/bis) con una breve rampa rocciosa per proseguire poi nel bosco fino a raggiungere un ampio spazio ed un rudere.
Superatolo si piega a sinistra per congiungerci col sentiero (segnavia 6) pochi metri al di sopra di una fonte.

                                                                                            - INDICAZIONI STRADALI -

 

 
ITINERARIO: Stazzema località le Scalette, Foce delle Porchette, Foce del Pallino, Monte Croce, Palagnana
 
PARTECIPANTI:  34 escursionisti


 

 

DIFFICOLTA’  -  E
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA: 4,30h
 Quota partenza Stazzema località Le Scalette mt 550
Quta massima
1223mt
Dislivello:  673 mt.


 
SENTIERI CAI PERCORSI :   5 bis -Stazzema, termine strada interrotta a monte
 
6 -Stazzema- Fonte di Moscoso-Foce di Petrosciana-Petrosciana-Fornovolasco
109- Alto Matanna-Foce delle Porchette-Foce di Petrosciana
8 - Cardoso-Fonte di Moscoso-Foce delle Porchette-Palagnana
   
 
ACQUA
Fonte al bivio tra sentiero 6 e 5bis,  e Fonte Moscoso sul sentiero n 6 e a Palagnana
 
PUNTI D'APPOGGIO :
Nessuno sino a Palagnana
 

 

PERIODO CONSIGLIATO Tutto l'anno, sconsigliato in presenza di neve o ghiaccio

 

  Traccia escursione          Scarica traccia GPS

 
                                
 

      

                 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto escursione

            

Al sabato le previsioni meteo per la domenica erano spaventose e siamo un pò demoralizzati e anche rasseganti che questa escursione vada a monte! Comunque decidiamo di dormirci su e vedere come si mette la mattina successiva, hai visto mai?.
la sveglia è alle 07,00 e il cielo è veramente nero e piove copiosamente, va bene, ormai sono alzato, colazione, operazioni di pulizia e si ormai sono sempre più convinto che sarà un'ennesima domenica bagnata! Ma un minuto, uno sguardo fuori dalla finestra e noto qualche spicchio di celo azzurro, vuoi vedere che......
L'appuntamento è al terminal bus dove ci attende il pullman che ci porterà prima a Ripa di V. e poi a Stazzema.
Visto le condizioni meteo credevo che almeno qualcuno avrebbe dato forfait, invece siamo al completo e alla conta risultiamo ben 34 escursionisti.
Ed ecco l'allegra comitiva si dirige verso il paese di Stazzema.
Prima di entrare nel paese, in prossimità di una larga curva, si notano le indicazioni per il rifugio Forte dei Marmi, le seguiamo per circa un paio di km sino ad una segheria pochi metri più avanti inizia il sentiero, per la verità due sentieri il 5 che conduce direttamente al rifugio e il 6 che porta alla Foce di Petrosciana.
Noi però continuiamo sulla strada che ora diventa sterrata   sino al termine e da qui prendiamo il sentiero 5 bis che in pochi minuti ci riporta al sentiero n° 6
che è una vecchia mulattiera ancora ben conservata, mulattiera che collegava le valli della Versilia con la Garfagnana.
Attraversiamo una strada di servizio dell'agriturismo Casa Giorgini posta a pochi metri sul sentiero e ci inoltriamo nel bosco.
Ci aspettiamo che da un momento all'altro scenda giù uno scroscione d'acqua che ci ammolli tutti ma invece si aprono spazzi di celo sempre più ampi e il sole fa capolino.
Proseguiamo sul sentiero perdendocela calma vogliamo fare una passeggiata  non una delle nostre solite sgroppate da 10 ore.
Tra una discussione e un'altra percorriamo il sentiero nel folto del bosco, la vegetazione  di questo periodo è molto rigogliosa. 
Giungiamo alla Fonte del Moscoso e buttiamo "l'acqua del sindaco" e riempiamo le borracce con la fresca acqua di questa sorgente.
Ripartiamo e dopo poco giungiamo al bivio con il sentiero n° 8 per la Foce delle Porchette.
Proseguiamo in decisa salita e l'allegro chiacchiericcio diventa più un brusio, lungo il percorso
troviamo sul monte una lapide dedicata alla Madonna di sotto gli organi di Pisa, ricordo del viaggio per trasportare quell’immagine sacra oggi conservata nel duomo di Pisa (il trasporto da Lombrici a Pisa nel 1225 nel corso di guerre tra Lucca e Pisa è comunque solo leggenda).
Proprio sotto la lapide marmorea ci sono numerosi esemplari di Pinguicola Mariae, un raro endemismo apuano, che è presente sulla roccia calcarea insieme ad esemplari di Genziana clusii.
( escursioni apuane www.escursioniapuane.com/itinerari/itinerario.aspx?Id_Itinerario=135 )
Poi il sentiero si fa più ripido e con una serie di comode voltoline, arriviamo alla Foce delle Porchette
a quota mt 982, valico situato tra le rocce del Monte Croce e la parete del Nona.
La foce è un intaglio roccioso tra il Monte Nona e il Monte Croce posto a quota 982 metri, dominato dalla parete verticale di una propaggine nord del Nona.
Da qua passavano le vie di comunicazione tra Stazzema e la sua frazione Palagnana, ancora oggi non collegate con strade carrozzabili e quindi tra l’Alta Versilia e la Garfagnana.
La Foce è importante nodo di sentieri: il sentiero 8, che stiamo percorrendo, da Cardoso va a Palagnana; il 109 dall’albergo Rifugio Alto Matanna va a Foce di Petrosciana mantenendosi in quota; il 108 va a Foce del Termine costeggiando il Croce.
Facciamo una piccola sosta con spuntino e poi  riprendiamo il cammino imboccando il sentiero n° 108 " il sentiero delle scalette ", è così chiamato perché dopo un breve tratto su prato si inoltra in un gola e la salita è aiutata da scalini scolpiti nella roccia è presente anche una  catena fissata alla roccia, comunque il passaggio non presenta difficoltà.
Al termine della salita siamo alla Fonte del Pallino 1076 mt. la fonte butta ancora ma purtroppo rifornirsi d'acqua qui sarebbe molto difficile in quanto l'acqua sgorga quasi al livello del terreno.
Seguendo ancora il sentiero giungiamo ad dei segnavia azzurri che ci indicano la via per la vetta, iniziamo la salita al quanto ripida e per giunta man mano che saliamo aumenta il vento, molto fastidioso e la nebbia si alterna ad ampi spazi di sereno.
Saliamo a fatica ma siamo ripagati dalla magnificenza delle rigogliose verdi praterie che ci circondano punteggiati da bianche e splendide giunchiglie che di maggio sono molto numerose su queste pendici, fioritura che purtroppo non ricordano quelle che trasformavano i prati in un candido tappeto ormai queste non avvengono più da molti anni.
Ma eccoci in vetta sotto la croce il vento è un pò più forte e sudati come siamo non è piacevole restare in vetta, è meglio coprirci e per di più sta salendo anche la nebbia tanto per privarci del piacere di ammirare un magnifico panorama, peccato perché da quassù si potrebbe spaziare dal mare
tutte le vette  delle Apuane settentrionali, il Matanna (m.1317), il Nona (m.1297), il Procinto (m.1177),  e in bella evidenza il gruppo della Pania della Croce  con l'Omo Morto e la Pania Secca. Bè! pazienza è già tanto che siamo potuti venire si quassù.
 Riprendiamo il cammino anche perché la temperatura non è proprio delle più miti e scendiamo dal versante orientale, la nebbia va e viene e quando il panorama si apre abbiamo una bella vista sui nuclei abitativi di Palagnana e, in particolare, sulla Chiesa di S. Anna. Giungiamo ad incrociare il sentiero n° 108 presso una bella insellatura panoramica. Ora potremmo continuare per il 108 sino al " Termine" o prendere una traccia non segnata che porta sino al paese di Palagnana.
Decidiamo per questa che è un sentiero ancora ben tenuto che prosegue zig zag tra i vecchi campi coltivati del paese.
Giungiamo ad una grossa casa ormai disabitata e piuttosto cadente, peccato perché si tratta di una bella casa messa in splendida posizione.
Troviamo poi altre costruzioni e infine un gruppo di case con bei lavatoi nel cortile, a pochi metri la strada asfaltata che porta alle case più in basso.
Noi dobbiamo raggiungere la chiesa di S. Anna e quindi inizialmente percorriamo la strada asfaltata sino ad una prima curva, dove sulla destra parte una labile traccia tra il paleo, comunque basta seguire la cresta tenendo a vista sempre la chiesa, si passa davanti ad un bed and breakfast a continuiamo a scendere tra prati e ogni tanto spunta qualche traccia e infine giungiamo alla chiesa di S. Anna (XVIII secolo) con di fronte il bel campanile e a fianco la vecchia sede della banca Toscana che ospitava al piano superiore la scuola elementare dove nella canonica è stato ricavato il circolo ricreativo S. Anna luogo di ritrovo per il nostro pranzo.

Bè! Adesso la nostra camminata è finita ma inizia un tour de force culinario molto più affaticante con tante portate, cominciando con antipasti misti, risotto ai funghi, tordelli e maccheroni fatti in casa, a seguire: cosciotto di maiale, roastbeef, e galletto nostrale, dolce, caffè, ammazza caffè, acqua e vino a volontà.
Questa si che è stata una fatica!! Tutto ottimo e abbondante.
In men che non si dica si sono fatte le 16,30 e dobbiamo proprio riprendere la via del ritorno.
Scendiamo nei vicoli del paese e in breve giungiamo in una piazzetta dove ci aspetta il nostro pullman per il rientro.
Così termina questa bella escursione conviviale dove abbiamo condiviso la bellezza delle nostre montagne con il piacere della buona tavola con tanti amici.
Pronti per nuove avventure, ciao, alla prossima!

 

 

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