U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA

30-31/01/2016 Passo delle Radici .....senza neve


Sotto il regno di Liutprando, re longobardo della prima metà del VIII secolo, venne aperto il valico del Passo delle Radici per poter collegare la montagna modenese, strappata ai bizantini, con i possedimenti longobardi della Garfagnana. La storia del valico è strettamente legata a  quella dell'antico paese di San Pellegrino in Alpe e testimoniata dall'antico ospitale, che attualmente è sede del museo etnografico, di cui si consiglia vivamente la visita. Emozionante, inoltre, sapere che di qui ci si incammina sull'antica Via Bibulca.  La storia di questa direttrice è legata alle innumerevoli vicende che, sin dall'antichità, interessarono la media valle del Secchia, il territorio che costituisce il sistema vallivo e fluviale del Secchia - Dolo - Dragone. La zona fu abitata dai Friniani, Liguri e Celti, popolazioni ribelli e bellicose che impegnarono Roma in una guerra durata vent'anni. Per sconfiggere queste popolazioni, i Romani realizzarono la sopra nominata " Via Bibulca", così chiamata perchè permetteva il passaggio di due bovi appaiati, che consentì loro di accerchiare queste popolazioni e sottometterle nel 175 a. C. ( Da sentiero 00 di Anna Boschi e Roberto Tassinari)
Il Passo delle Radici (1.529 m) è un valico dell'Appennino Tosco-Emiliano che separa l'Emilia-Romagna dalla Toscana ed in particolare la provincia di Modena dalla provincia di Lucca. Il passo è attraversato dalla Strada Statale 324 del Passo delle Radici che congiunge la valle del Reno con quella dell'alto Secchia attraversando da est a ovest tutto l'alto Appennino modenese.

La scure prendi su, lombardo,
da Fiumalbo a Frassinoro!
Il vento ha già spiumato il cardo,
fruga la tua barba d'oro.
Giovanni Pascoli " Il boscaiolo" - Canti di Castelvecchio


 

COME ARRIVARE: Sul versante toscano partendo dal fondovalle si può seguire la Strada Provinciale 71 che passa per San Pellegrino in Alpe e raggiunge il Passo delle Radici con un percorso di 17 km (contro i 31 km del percorso lungo la statale 324). Questo percorso segue una dorsale secondaria molto panoramica che nel tratto che conduce a San Pellegrino ha pendenze fino al 20% per poi continuare meno ripida fino al passo del Pradaccio a 1600
metri, da qui la strada ridiscende fino ad incontrare la Statale 324 subito dopo il Passo delle Radici.Sul versante emiliano vi sono almeno quattro percorsi che salgono dalla valle:Da Modena :lungo la Statale 486 che sale passando per Sassuolo, Lugo, Montefiorino e quindi raggiunge la Statale 324 in territorio emiliano (localita Imbrancamento)a meno di 3 km dal Passo delle Radici;Da Modena lungo la Statale 12 per Pavullo nel Frignano, Pievepelago e da qui lungo la Statale 324;Da Montefiorino seguendo la Provinciale 32 per Frassinoro, che si collega alla Statale 486in località La Raggia, e poi da qui seguendo la Statale 486 fino alla congiunzione con la Statale 324;Da Reggio Emilia lungo la Statale 63 e poi la Provinciale93 per Villa Minozzo che raggiunge la Statale 324 in località Piandelagotti.Il Passo delle Radici è uno dei punti di accesso al Parco del Frignano (Alto Appennino Modenese).

                                                                                         - INDICAZIONI STRADALI -

 

 
ITINERARIO: Passo delle Radici (1.529 mt)
 -
Alpicella delle Radici (1708 mt.)
 
PARTECIPANTI:  15 escursionisti


 

 

DIFFICOLTA’  -  (E)
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA
poco
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI : GEA/GT 

CARTOGRAFIA: APPENNINO TOSCO EMILIANO - Valli: Dolo,Del Dragone,delle Tagliole, di Luce, del Corsonna, dello Scesta, di Lima, delle Turrite Cava 1:25000 Edizioni Multigraphic - Firenze

   
 
ACQUA
Al Passo delle Radici , San Pellegrino e tanta dal celo
 
PUNTI D'APPOGGIO :
Albergo Ristorante Lunardi
Località Passo Delle Radici - San Pellegrino In Alpe
55033 Castiglione di Garfagnana - Lucca
tel. 0583 649071 fax 649079
contatti e-mail:
info@albergolunardi.com  
Ristorante L'Appennino
Piazza San Pellegrino in Alpe 5
San Pellegrino in Alpe 55033 Castiglione di Garfagnana - Lucca
Telefono: 0583/649069 - 649112
appennino@virgilio.it
 

PERIODO CONSIGLIATO (invernale): da Dicembre a marzo 
 

 

 

 

 
                                
 

      

                 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto escursione

            

Con questa inauguriamo l'anno escursionistico 2016.  
Abbiamo programmato un'escursione sulla neve con le ciaspole, ma, c'è sempre un ma, quest'anno sembra che l'inverno non voglia arrivare e le alte temperature, quasi primaverili, e le scarse precipitazioni hanno fatto si che la nostra ciaspolata si trasformasse in qualcosa di diverso, bello ma diverso.
Arrivati al bel rifugio della sezione UOEI di Pietrasanta, che già da ora ringraziamo per la cortesia nel consentirci ogni anno di aprire la stagione escursionistica quì, con dispiacere notiamo che del bianco manto non ve ne è traccia. Quello che non manca è il freddo vento e una pioggia sottile e ghiacciata che ci fà entrare subito all'interno e scaldarci noi e l'ambiente.
Dopo poche semplici manovre riempiamo  l'impianto dell'acqua che và obbligatoriamente svuotato alla partenza per non farlo ghiacciare e per portare una temperatura ambiente accettabile, per fortuna ha funzionato tutto bene, come sempre, ovviamente.
Pian piano arrivano tutti gli amici e alla fine siamo in 15, non male!
Dopo pranzo vorremmo fare due passi ma il forte vento e magari anche la digestione ci ha fatto desistere, tranne due intrepidi che hanno sfidato le intemperie.
Passano le ore e dentro il rifugio ora è molto confortevole e caldo, giungono le ore 17:00 e forse per la noia o forse perché quello che è stato il pasto ormai è bello e digerito, diamo il via all' happy hour, preludio di una cena memorabile.
In pratica tra tra l'happy hour  e la cena non c'è stato stacco e ci siamo trovati dall'aperitivo alla rosticciana, salsicce e tanti formaggi, salumi, acciughe marinate, peperoncini ripieni sott'olio ecc ecc.
Ahh!! siamo belli satolli, al contrario degli altri anni, rinunciamo alla passeggiata in notturna, per il freddo che fà non abbiamo il coraggio di mettere il naso fuori. Restiamo al caldo del rifugio a chiacchierare piacevolmente e infine ci decidiamo di andare a letto muniti delle dovute precauzioni anti russatori , la notte , comunque, passa senza niente di tragico o peggio di quello già sentito.
 Ci alziamo e la prima cosa da fare è vedere se il meteo ci ha azzeccato, con cautela guardiamo fuori e .....SI!  ci hanno azzeccato, il vento è un pò calato ma le basse nuvole e un pioggerellina fastidiosa persistono.
 
Bè pazienza, facciamo colazione e poi decidiamo di fare comunque un'escursione, breve ma comunque un'escursione al rifugio Burigone a San Pellegrino n Alpe.
Ci portiamo appunto al paese di San pellegrino con le auto.
San Pellegrino in Alpe è il borgo più alto di tutto l’Appennino centro-settentrionale (1524 m), ed è posto a presidio di una storica via che, fin dal Medioevo, collegava la Pianura Padana con la Toscana. Vi sorge l’Hospitale dedicato a San Pellegrino e San Bianco, luogo che per secoli ha accolto viandanti, pellegrini, mercanti e soldati di ventura.
Il più antico documento storico che attesta la presenza di una chiesa-ospizio a San Pellegrino in Alpe risale al 1110 ed è conservata all'Archivio Vescovile di Lucca. Tuttavia, si è generalmente concordi nel ritenere che un ospizio fosse presente ben prima di tale data.
Vi è anche il
museo etnografico, a ricordo della vita di tutti i giorni delle popolazioni di montagna. Il borgo aggrappato ai contrafforti appenninici del versante toscano domina dall'alto la Garfagnana, davanti a se le maestose Alpi Apuane.

Prendiamo prendiamo la strada forestale che parte dal ristorante" la Taverna del Pellegrino", ci inoltriamo nel bosco di faggi e si cammina agevolmente in quanto proseguiamo in piano o leggermente in discesa, ogni tanto incontriamo bei casolari e aree aperte da dove si potrebbe ammirare il panorama sulle apuane ma oggi non se ne parla nemmeno, è già tanto se vediamo a qualche metro da noi!
Dopo solo un'ora scarsa giungiamo al rifugio Burigone, una bella struttura completamente ristrutturata grazie ad un progetto dell’Unione Comuni Garfagnana.
Il rifugio Burigone originariamente era una struttura che ospitava allevatori, contadini, pastori; in questo edificio, fino agli ‘60, hanno abitato ininterrottamente generazioni di allevatori, contadini, pastori.
Persone che con le loro vicende, i loro sentimenti hanno attraversato la storia; hanno visto passare greggi ed eserciti, pellegrini, escursionisti; hanno superato inverni gelidi di neve e tramontana, lasciando che le stagioni dettassero il ritmo della loro vita.
Il lavoro di questa gente giorno, dopo giorno, ha domato il bosco, ha difeso metro per metro il pascolo dove allevare i propri animali, ha curato, che la neve e le piogge non compromettessero il lavoro di anni, ha mantenuto il territorio, ha prodotto il necessario perché non mancasse mai il cibo per tutta la sua famiglia.
Quella che oggi ci appare improponibile è stata per anni la vita semplice di persone che hanno contribuito a costruire le radici della nostra cultura.

Nel 2007 è stato avviato il progetto di recupero dell’edificio voluto dell’Unione Comuni Garfagnana e  grazie al contributo della Regione Toscana il Rifugio è stato finalmente completato.
La struttura è composta di due camerate, per un totale di 16 posti letto, e di una “sala da pranzo” che può ospitare 40 persone.
Non ci fermiamo, continuiamo ancora per una quarantina di minuti ma poi sentite varie rimostranze si decide di ritornare indietro.
Una volta ritornati al rifugio Burigone, però, Marco entra e con nostra grande sorpresa ci ha organizzato un aperitivo per festeggiare il suo compleanno e il suo anniversario di matrimonio.....auguri, auguri. Una bella e gradita sorpresa.
Ben presto riprendiamo la via del ritorno e ci riportiamo al nostro di rifugi al Passo delle radici.
Terminiamo degnamente questa prima uscita del 2016 con le gambe sotto il tavolino e diamo fondo alle scorte
che comunque rimangano sempre abbondanti.
Le lancette dell'orologio sembrano in certi momenti essere più veloci e in men che non si dica è già l'ora di sbaraccare, ci mettiamo tutti assieme a riordinare.
E' stata un' esperienza  positiva, anche se non abbiamo trovato la sospirata neve,  infatti siamo potuti stare assieme condividendo la gioia di una giornata passata spensieratamente, infatti i veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno.    
    

 

 

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