Con questa inauguriamo l'anno escursionistico 2016.
Abbiamo programmato
un'escursione sulla neve con le ciaspole, ma, c'è sempre un
ma, quest'anno sembra che l'inverno non voglia arrivare e le
alte temperature, quasi primaverili, e le scarse
precipitazioni hanno fatto si che la nostra ciaspolata si
trasformasse in qualcosa di diverso, bello ma diverso.
Arrivati al bel rifugio della sezione UOEI di Pietrasanta,
che già da ora ringraziamo per la cortesia nel consentirci
ogni anno di aprire la stagione escursionistica quì, con
dispiacere notiamo che del bianco manto non ve ne è traccia.
Quello che non manca è il freddo vento e una pioggia sottile
e ghiacciata che ci fà entrare subito all'interno e
scaldarci noi e l'ambiente.
Dopo poche semplici manovre
riempiamo l'impianto dell'acqua che và obbligatoriamente svuotato alla partenza per non
farlo ghiacciare e per portare una temperatura ambiente
accettabile, per fortuna ha funzionato tutto bene, come
sempre, ovviamente.
Pian piano arrivano tutti gli amici e
alla fine siamo in 15, non male!
Dopo pranzo vorremmo
fare due passi ma il forte vento e magari anche la
digestione ci ha fatto desistere, tranne due intrepidi che
hanno sfidato le intemperie.
Passano le ore e dentro il
rifugio ora è molto confortevole e caldo, giungono le ore
17:00 e forse per la noia o forse perché quello che è stato
il pasto ormai è bello e digerito, diamo il via all'
happy hour, preludio di una cena memorabile.
In pratica tra tra l'happy hour e la cena non c'è
stato stacco e ci siamo trovati dall'aperitivo alla
rosticciana, salsicce e tanti formaggi, salumi, acciughe
marinate, peperoncini ripieni sott'olio ecc ecc.
Ahh!! siamo belli satolli, al contrario degli altri anni,
rinunciamo alla passeggiata in notturna, per il freddo che
fà non abbiamo il coraggio di mettere il naso fuori.
Restiamo al caldo del rifugio a chiacchierare piacevolmente e infine ci decidiamo di andare a
letto muniti delle dovute precauzioni anti russatori , la
notte , comunque, passa senza niente di tragico o peggio di
quello già sentito.
Ci alziamo e la prima cosa da fare è vedere se il meteo ci ha
azzeccato, con cautela guardiamo fuori e .....SI! ci
hanno azzeccato, il vento è un pò calato ma le basse nuvole
e un pioggerellina fastidiosa persistono.
Bè pazienza, facciamo
colazione e poi decidiamo di fare comunque un'escursione,
breve ma comunque un'escursione al rifugio Burigone a San
Pellegrino n Alpe.
Ci portiamo appunto al paese di San
pellegrino con le auto.
San Pellegrino in Alpe è il borgo più alto di tutto l’Appennino
centro-settentrionale (1524 m), ed è posto a presidio di una storica via che,
fin dal Medioevo, collegava la Pianura Padana con la Toscana. Vi sorge l’Hospitale
dedicato a San Pellegrino
e San Bianco, luogo che per secoli ha accolto viandanti,
pellegrini, mercanti e soldati di ventura.
Il più antico documento storico che attesta la presenza di una
chiesa-ospizio a San Pellegrino in Alpe risale al 1110
ed è conservata all'Archivio Vescovile di Lucca.
Tuttavia, si è generalmente concordi nel ritenere
che un ospizio fosse presente ben prima di tale
data.
Vi è anche il
museo etnografico, a ricordo
della vita di tutti i giorni delle popolazioni di montagna. Il borgo aggrappato ai
contrafforti appenninici del versante toscano domina dall'alto la Garfagnana,
davanti a se le maestose Alpi Apuane.
Prendiamo prendiamo la strada
forestale che parte dal ristorante" la Taverna del
Pellegrino", ci inoltriamo nel bosco di faggi e si cammina
agevolmente in quanto proseguiamo in piano o leggermente in
discesa, ogni tanto incontriamo bei casolari e aree aperte
da dove si potrebbe ammirare il panorama sulle apuane ma
oggi non se ne parla nemmeno, è già tanto se vediamo a
qualche metro da noi!
Dopo
solo un'ora scarsa giungiamo al rifugio Burigone,
una bella struttura completamente ristrutturata
grazie ad un progetto dell’Unione Comuni Garfagnana.
Il rifugio Burigone originariamente era una
struttura che ospitava allevatori, contadini,
pastori; in questo
edificio, fino agli ‘60, hanno abitato ininterrottamente
generazioni di allevatori, contadini, pastori.
Persone che con le loro vicende, i loro
sentimenti hanno attraversato la storia; hanno visto
passare greggi ed eserciti, pellegrini, escursionisti;
hanno superato inverni gelidi di neve e tramontana,
lasciando che le stagioni dettassero il ritmo della loro
vita.
Il lavoro di questa gente giorno, dopo
giorno, ha domato il bosco, ha difeso metro per metro il
pascolo dove allevare i propri animali, ha curato, che
la neve e le piogge non compromettessero il lavoro di
anni, ha mantenuto il territorio, ha prodotto il
necessario perché non mancasse mai il cibo per tutta la
sua famiglia.
Quella che oggi ci appare
improponibile è stata per anni la vita semplice di
persone che hanno contribuito a costruire le radici
della nostra cultura.
Nel 2007 è stato avviato
il progetto di recupero dell’edificio voluto
dell’Unione Comuni Garfagnana e grazie al
contributo della Regione Toscana il Rifugio è stato
finalmente completato.
La struttura è composta
di due camerate, per un totale di 16 posti letto, e
di una “sala da pranzo” che può ospitare 40 persone.
Non ci fermiamo, continuiamo ancora per una quarantina di
minuti ma poi sentite varie rimostranze si decide di
ritornare indietro.
Una volta ritornati al rifugio
Burigone, però, Marco entra e con nostra grande sorpresa ci
ha organizzato un aperitivo per festeggiare il suo
compleanno e il suo anniversario di matrimonio.....auguri,
auguri. Una bella e gradita sorpresa.
Ben presto
riprendiamo la via del ritorno e ci riportiamo al nostro di
rifugi al Passo delle radici.
Terminiamo degnamente
questa prima uscita del 2016 con le gambe sotto il tavolino
e diamo fondo alle scorte
che comunque rimangano sempre
abbondanti.
Le lancette dell'orologio sembrano in certi
momenti essere più veloci e in men che non si dica è già
l'ora di sbaraccare, ci mettiamo tutti assieme a riordinare.
E' stata un' esperienza positiva, anche se non abbiamo
trovato la sospirata neve, infatti siamo potuti stare
assieme condividendo la gioia di una giornata passata
spensieratamente, infatti i veri amici amano condividere i
momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole
cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni
giorno.