U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA

20/11/2016 Monte Cavallo o Cavallino di Azzano
"Porta via solo i ricordi, lascia solo impronte ( Chief Seattle )"



Da Seravezza si continua per immettersi nella provinciale per Castelnuovo Garfagnana e si torna subito indietro, a sinistra per il senso unico, verso Seravezza, e ci si immette sulla strada che sulla destra porta a Giustagnana (2 km), La Cappella e ad Azzano (8 km).
In alternativa si può seguire la strada che inizia prima del ponte per Seravezza che passa per Riomagno (2,4 km) e per Malbacco (3 km). Essa costeggia il torrente Serra fino a cambiare direzione e incontrare la marmifera (7,3 km) per le cave dell'Altissimo sulla sinistra, dopo circa un chilometro inizia l'abitato di Azzano.
Il secondo percorso è più panoramico sul monte Altissimo mentre il primo permette di visitare la Pieve della Cappella.

                                                                                            - INDICAZIONI STRADALI -

 

 
ITINERARIO: Minazzana ( 465 m ) -M. Cavallo di Azzano1021 m  la Fornace (752 m) - Azzano (452 m)
 
PARTECIPANTI:  18 escursionisti


 

 

DIFFICOLTA’  -  (E)

 
TEMPI DI PERCORRENZA: 5,30h
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI :
 
Sentiero SAV ( Sentiero alta Versilia) Da Minazzana a Montorno
Sentiero
CAI n° 31  Azzano – Foce del Giardino – Cave Cervaiole (attualmente interrotto)   
Sentiero SAV ( Sentiero alta Versilia) Fabbiano - La Cappella - Minazzana  

                                                                                              

      

                                                                                                
   
 
ACQUA
Diverse fonti sul sentiero 31 e nei paesi di Minazzana e Azzano
 
PUNTI D'APPOGGIO :
Paesi di Azzano e Minazzana
 

 

PERIODO CONSIGLIATO: Tutto l'anno

 

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               Vista dalla vetta del Cavallo di Azzano, al centro l'Altissimo con le cave delle Cervaiole, sulla destra il Sumbra, in lontananza a sinistra il Sagro  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto escursione

            


Eccoci qua imperterriti anche questa domenica, pronti per una nuova avventura. Non ci allontaneremo tanto ma andremo in un territorio un po' snobbato ma molto bello e suggestivo, cammineremo sui vecchi sentieri del seravezzino.
Ci dirigiamo al paese di Minazzana e una volta raggiunto lasciamo le auto presso il campo sportivo, da qui seguiamo la strada in salita verso il Circolo della Pubblica Assistenza da dove s’imbocca la mulattiera sulla sinistra che usavano i cavatori per recarsi a lavorare alle Cave delle Cervaiole.
Due parole su Minazzana:
"Minazzana (
Fundum Menecianum), sorse probabilmente grazie ad un insediamento colonico Lunense, anche se nel 1965 durante la realizzazione di un piccolo campo di calcio, vennero alla luce alcune tombe Liguri risalenti al I – II secolo a.C., complete dei suoi arredi funebri, che furono inviati al Museo Guinigi di Lucca. In epoca Longobarda Minazzana appartenne al feudo dei Corvaresi, poi come molti altri borghi vicini legò il suo destino al Comune della Cappella e successivamente a Seravezza. La sua chiesa già esistente nel 1430 è intitolata a S.Pellegrino."

Tornando all'escursione, la mulattiera è molto panoramica, contraddistinta da rari cartelli con la scritta “ Montorno”, procede quasi in quota con brevi tratti in ripida salita.
Dai punti più panoramici la vista spazia dalla Cave della Costaccia, sopra Seravezza fino al mare per risalire lungo la Valle del Serra fino al Monte Altissimo.
La dorsale dei monti di fronte a noi preclude la vista sul mare, ma lo sguardo si posa sulla Cava di Trambiserra, il M. Folgorito il M. Carchio, il M. Focoraccia, il M. Altissimo, e infine le Cave HENRAUX alle Cervaiole.
Dentro il castagneto, il sentiero, segue la sinuosità delle pendici del M. Castellaccio (m. 809) prima e poi del M. Cavallo (m. 1021)
Lungo la mulattiera incontriamo ruderi di vecchi metati abbandonati e prese di acquedotti.
Raggiungiamo un bivio a quota m. 760, il sentiero che scende sulla destra andrebbe alla Cappella ma ormai non più usato quasi non si distingue, sul culmine vi è una panchina e subito dopo un cartello SAV indica: Azzano 30 minuti, Cervaiole 2 ore, Minazzana 1 ora. Proseguiamo e poco oltre, superato il ponticello di legno sul Botro di Pionico, giungiamo a un tratto esposto e molto panoramico sopra la Valle del Serra, da quì c'è anche una bella vista sul paese di Azzano. Camminiamo sicuri senza però fidarci dei corrimani di legno ancorati su paletti infissi nella roccia, sembrano assai precari.
Siamo vicini alla nostra prima meta, il monte Cavallo di Azzano o Cavallino. Per prendere il sentiero non vi sono segnali di sorta se non degli ometti di pietra, almeno oggi c'erano, l'unico punto di riferimento è una grossa roccia grigia sulla sinistra, se si viene da Minazzana ( vedi foto).
Prendiamo a salire nel bosco e la traccia non è sempre ben visibile, finché non usciamo in un grande avvallamento ricoperto di felci, eriche e ginestroni la cui forma a catino fa pensare ad un’origine glaciale.

Si naviga a vista mirando al crinale principale in alto di fronte a noi. Lo raggiungiamo e lo seguiamo verso destra. ora la traccia diventa più evidente e facilmente raggiungiamo l'antecima e poi scalando delle facili rocce raggiungiamo la cima a quota 1021 m. per quasi 300 metri di dislivello. Dalla vetta abbiamo una bellissima visuale sul panorama che và dalla costa versiliese all'impressionante parete del Monte Altissimo di cui si possono ammirare le antiche cave della Tacca Bianca e dei Colonnoni.
Dopo una sosta per ammirare il panorama ma anche per riprendere fiato, iniziamo la discesa ripercorrendo il cammino fatto in salita.
Raggiungiamo di nuovo il bosco, dove proseguiamo più speditamente su una traccia abbastanza evidente sino a rincontrare la mulattiera Azzano-Minazzana.
Proseguaimo verso nord, direzione Azzano, incontriamo una panchina e tavolo dove vicino c'è una presa dell'acquedotto e dove c'è la possibilità di rifornirsi d'acqua.
Altra piccola sosta per una bevuta d'acqua fresca e poi ripartiamo proseguendo con lievi saliscendi, oltrepassiamo il ponticello in legno sul fosso Pionico e infine ci raccordiamo al sentiero CAI n° 31 in  località Montorno a quota 752m nelle vicinanze di una fornace per la calce viva ricavata dalla cottura di rocce carbonati, purtroppo recentemente è crollata in parte la facciata, un vero peccato!
Facciamo sosta per il pranzo e come al solito rallegrato da molte battute e qualche bonario sfottò.
Riprendiamo il cammino prendendo il sentiero  CAI n°31, una bella mulattiera ancora ben conservata, peccato per qualche albero caduto e lasciato di traverso che ci obbliga a fare alcune scomode deviazioni, comunque scendiamo abbastanza rapidamente e dopo diversi tornanti giungiamo nel paese di Azzano (m. 452).

Il borgo di Azzano nacque da un antico insediamento romano, al termine della sanguinosa guerra che i romani combatterono fra quelle montagne, con le tribù dei Liguri-Apuani.
In epoca Longobarda fu feudo dei nobili di Corvaia e appartenne per un lungo periodo al Comune della Cappella, sviluppatosi quest’ultimo intorno alla chiesa di S.Martino della Cappella, edificata in epoca sconosciuta a poca distanza dal borgo di Azzano.
Nonostante la vicinanza della Pieve di S.Martino, nel borgo di Azzano esistevano due Oratori uno dedicato a S.Rocco ( nel 1579 risulta sempre funzionante) e uno ancora esistente intitolato a S.Michele Arcangelo.
Da Azzano prendiamo la strada asfaltata che conduce alla località la Cappella
Località interessante per l'interessantissima Pieve di San Martino, dove è obbligatoria una visita e andarci è d'obbligo.
La  pieve di San Martino. Venne eretta prima dell’anno Mille e ristrutturata nel XII secolo. Nel 1219 era proprietà dei nobili di Corvaia e Vallecchia.
L’esterno della chiesa è interamente in marmo, circondata da una cornice intorno al tetto, aggiunta nel XVI secolo. Durante lo stesso periodo e con la presenza di Michelangelo in questi luoghi, venne aggiunto un porticato jonico, il rosone, due navate laterali e l’apertura delle finestre. Il rosone prese quindi il nome di "occhio di Michelangelo", mentre il porticato andò distrutto durante la seconda guerra mondiale e oggi rimane solo l’arcata destra puntellata da travi. Il vicino campanile, anteriore all’XI secolo, è anch'esso di marmo, con quattro bifore all'estremità.
L’interno a tre navate conserva elementi romanici come le volte a crociera e le colonne con capitelli tuscanici con decorazioni zoomorfe e fitomorfe. Sul pavimento di trovano due lastre sepolcrali in bassorilievo; ai lati tre altari in marmo del XVII secolo marmorei e nella navata di destra un ciborio a forma esagonale in marmo intarsiato del XVI secolo attribuito al Benti. Da segnalare poi il pulpito ottagonale della scuola di Stagio Stagi e un'acquasantiera del XV secolo decorata da quattro lobi con teste umane rappresentanti le età della vita.
Sarebbe anche interessante una visita all'area archeominerario-didattico-culturale de La Cappella  molto interessante, a cura del Parco Regionale delle Alpi Apuane; dove vi sono innumerevoli testimonianze dell'attività estrattiva del marmo bardiglio. Il Bardiglio della Capella, è un marmo unico di colore grigio scuro- azzurro con leggere striature bianche e lo si trova in tantissime chiese, oggi rientra fra le materie estrattive pregiate.
L’area si sviluppa e s’insinua tra le pieghe del monte e saggi estrattivi di piccole cave e ravaneti. (Scarti di scaglie di Bardiglio). Alcuni blocchi di marmo riquadrati con mazzuolo e subbia, giacciono anneriti a testimonianza di antichi scalpellini.
Ma oggi non abbiamo tempo per visitare anche questo sito, pazienza sarà per la prossima volta!
Riprendiamo, quindi, il cammino, attraversiamo la strada asfaltata e costeggiamo il muro del cimitero,  tenendoci sulla destra.
Proseguiamo in piano su un bel sentiero in piano, scendiamo a destra ad un bivio su una stradina in cemento e la lasciamo subito dopo prendendo ancora a destra. Troviamo ancora un bivio e dobbiamo prendere il tarcciato di destra.
Proseguendo incontriamo una freccia sulla sinistra per Giustagnana, passiamo poi il canale del vecchio mulino e poi al bivio seguente si sale a sinistra e in  breve siamo ad una strada cementata, Via Brigata Tridentina, proseguiamo a sinistra e affrontando un'ultima salita giungiamo il campo sportivo dove abbiamo lasciato le auto.

Ciao alla prossima!!


 

 

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