Foto escursione
|
La neve
quest'anno si è fatta desiderare e quella che è arrivata non
è abbondante ma abbastanza per poter effettuare la nostra
escursione in programma.
Al mattino si preannuncia una bella giornata! Anche se
ancora buio sembra che sia una giornata perfetta per
effettuare l'escursione che abbiamo in mente anche se le
previsioni danno temperature alte che preannunciano una neve
sfatta.
Andiamo sull'Appennino
Tosco-Emiliano,
nel parmense, esattamente a Prato Spilla. Al luogo
d'appuntamento, davanti alla ex sede a Ripa di Versilia, con
molto piacere alla conta siamo in ventitre, bel gruppo!
Ci dividiamo sulle auto e via si parte alla volta della nostra meta. Passeremo
una giornata entrando nel magico e silenzioso mondo della neve e della
montagna invernale; ci muoveremo con le ciaspole alla
scoperta degli itinerari innevati del Parco Nazionale
dell’Appennino Tosco-Emiliano. Siamo in Alta Val Cedra
nel suggestivo mondo delle “Terre Alte” dell’Appennino
Parmense; meta dell’escursione sono i laghi glaciali che
caratterizzano quest’area del parco. Un piacevole percorso
per raggiungere il crinale e ammirare lo splendido panorama
. L'itinerario, forse il più completo e panoramico del
crinale dei laghi, ricalca in parte uno dei sentieri più
frequentati per la bellezza dei laghi che si toccano: si
apre a grandi orizzonti in quota, percorrendo l'alta testata
della Val Cedra, con i suoi 8 laghi più alti e suggestivi,
spesso appena sotto il crinale.
Giungiamo al parcheggio di
Prato Spilla senza difficoltà, naturalmente la strada è bella
pulita. Subito ci prepariamo per la nostra gita;
indossiamo ghette e scarponi da neve e con le ciaspole
pronte ci dirigiamo verso il piazzale dove arrivano le piste
da sci e dove c'è il bar e noleggio sci. Prendiamo il
sentiero n° 707 che parte sulla destra, con il bar alle
spalle, attraverso un ponticello attraversiamo il Rio della
Spilla e subito dopo il parco avventura: " Parco 100
avventure”. Entriamo subito in una rigogliosa faggeta,
che in altri inverni più generosi e
adornata dalla neve caduta in precedenza che, mantenendosi
sui rami,
rende tutto ovattato e
decisamente suggestivo.
Guadiamo un
torrente e ci troviamo a camminare sui sassi. Ben presto giungiamo allo sbarramento artificiale
del lago Ballano, qui in estate, o senza neve ci sarebbe una
fontana, che abbiamo trovato comunque asciutta.
Il Lago
Ballano, con i suoi 73000 mq d'estensione, è il secondo lago
naturale più ampio dell'Appennino Tosco-Emiliano, superato
solo dal Lago Santo Parmense, che si trova poco lontano. Si
trova in una valletta boscosa tributaria del Torrente Cedra,
sovrastata a ovest dal Monte del Lago, che la separa dalla
conca del Lago Verde e chiusa a sud dai ripidi fianchi del
roccioso Monte Torricella, che la divide dal vallone di
Prato Spilla. Il luogo è bellissimo, vi sono imponenti
abeti,
peccato quella grande muraglia e le reti di delimitazione
che sciupano molto l'ambiente, anche i vari bidoni per i
rifiuti non sono un gran che, si potrebbero mettere in isole
ecologiche ben mimetizzate.....ma così è! Oltrepassiamo
la diga e ci dirigiamo verso ovest lasciandoci a destra gli
edifici di servizio, percorriamo con percorso a semicerchio
sempre camminando nella faggeta, adesso in decisa salita sul
fianco meridionale del monte. Giungiamo ad un bivio con
il sentiero 709B che prosegue sulla nostra destra, noi
continuiamo sul 707 sempre in salita sul fianco meridionale
del monte lambendone le fasce rocciose che
superiamo con qualche stretto tornante. Siamo ora
sull'orlo di una piccola valle e seguendo le tracce
scendiamo dove c'è lo sbocco della condotta che da quasi un
secolo conduce le acque del Lago Verde al Lago Ballano.
Dopo pochi minuti raggiungiamo il valico a quota 1550 mt,
siamo tra i valloni glaciali dei due laghi. Sulla
sinistra lasciamo il sentiero 707/a e scendiamo verso il
lago Verde, percorriamo tre tornanti seguiamo a sinistra
ancora il 707, lo percorriamo per breve tratto nella faggeta
a mezza costa per poi uscire trovandoci su radure, in estate
ricche di mirtilli e rododendri, sulla nostra destra abbiamo
il lago Verde. Il lago è di origine
tettonico-glaciale. Il territorio del Parco è costellato da
un numero elevato di conche lacustri di origine glaciale, di
cui questo lago è una rappresentanza. Le caratteristiche dei
laghi del crinale sono piuttosto simili, così come
pure l'ambiente naturale nel quale sono inseriti è
caratterizzato da alcune specificità abbastanza diffuse.
Il lago è incassato tra il Monte del Lago, il Monte
Torricella ed il Monte Bragalata. Presenta sponde alterate
dall’uso a scopi idroelettrici al quale è destinato. Attorno
al Lago Verde è interessante la presenza di esemplari di
Abete bianco, ormai sempre più raro. La quasi scomparsa di
questa specie è da mettere in rapporto, oltre che con
mutamenti climatici, anche con l’intervento selettivo umano
(il legname era particolarmente apprezzato per la
costruzione di navi) e con altre caratteristiche proprie
delle specie di Conifere, la zona è inoltre ricca di Tassi .
Attraversiamo un immissario del lago, sotto l'imponente
parete ovest del M. Torricella, e iniziamo a risalire verso
la testata del vallone ed il Passo Torricella.
proseguiamo in direzione ovest, sempre su 707, superiamo un
altro rio e raggiungiamo i vasti pascoli che ci portano al
bivacco Cagnin a quota 1589 mt. Normalmente in inverno è
inutilizzabile perché semi sommerso nella neve ma oggi vista
la poca neve è aperto. Anche qui ci sarebbe una fonte
se non coperta dalla neve. Giunti alla capanna
facciamo un piccolo spuntino e restiamo un pò a seguire due
alpinisti che si cimentano in un ripido canale del monte
Torricella. Riprendiamo il cammino prendendo il sentiero
n 707 direzione lago Martini, segnavia proprio nelle
vicinanza della capanna. Proseguiamo tra faggi contorti
e poi usciamo sulle pendici del Bragalata, sotto, a nord il
lago Martini normalmente in inverno non visibile perchè
ricoperto dalla neve, oggi anche se ghiacciato se ne
distinguono le sponde. Saliamo
su una bella salita ma comunque non ripidissima e giungiamo
al Passo Giovarello e sotto di noi intravediamo i laghi di
Compione. Ancora un'ultima salita e siamo sul crinale,
sentiero 00 nelle vicinanze del passo del Compione e della
vetta del Monte Losanna . Una volta giunti abbiamo tutti
quanti quell'aria stupita e gli occhi sgaranti come bambini
davanti ad un negozio di giocattoli, oggi la visibilità è
davvero perfetta il panorama si apre immenso sul versante
toscano sino a raggiungere il mare, bellissima la vista su
Porto Venere, il Tino e la Palmaria verso nord le Alpi
Marittime con il Monviso in bella vista, ancora sul mare le
isole dell'arcipelago toscano e in lontananza ma ben
visibile la Corsica e per ultimo ma non ultima la maestosa e
inconfondibile catena apuana, oggi ancora più bella
imbiancata dalla neve e con il celo azzurro e il sole
scintillante le rendevano ancora più magnifiche, davvero uno
spettacolo bellissimo. Raggiungiamo la vetta del Bragalata
e visto
che il versante sud è pulito e rivolto al sole decidiamo di
fermarci per il pranzo, quale ristorante può offrire una
vista così? Non vorremmo più partire ma purtroppo il
tempo passa in fretta e ripresi i nostri zaini si ridiscende
seguendo il crinale verso sud est, in breve lo raggiungiamo
e non riusciamo a staccar gli occhi dalle nostre amate
Apuane davvero incredibile quanto siano belle.
Per la scarsità della neve ci troviamo a camminare sul
paleo e le rocce, quindi decidiamo di scendere nel versante
nord dove la neve è più abbondante. Scendiamo nel
valloncello e ci riportiamo alle
pendici del monte Torricella e poi prendiamo decisamente in
salita.
Continuiamo la salita a mezza costa verso sud fino a
giungere ad una quota di 1666 mt dove incrociamo il sentiero
n° 705 che ci riporta a Prato Spilla, andando verso
destra, invece, si tornerebbe al lago Martini.
La
giornata è stupenda,
il sole molto caldo ha ormai trasformato la neve in una
pappa e il progredire è un pò faticoso. Scendiamo valicando un vallone
glaciale e rimontiamo brevemente
sulla sella del M. Torricella e
poi nel vallone di Prato spilla, riabbassandoci torniamo
alla quota della faggeta e poi ci troviamo nel largo spazio
di una torbiera, naturalmente ricoperta dalla neve, qui c'è
anche un impianto di risalita. La aggiriamo e entriamo,
ormai, in quelle che sono le piste di Prato Spilla,
scendiamo in ordine sparso assieme ad altri escursionisti,
normalmente si dovrebbe progredire con cautela
tenendoci il più possibile di lato sia per non far infuriare
chi scia, sia per non essere travolti da qualche sciatore
troppo spericolato, oggi comunque le piste sono deserte in
quanto chiuse per mancanza di neve a sufficienza. Ecco,
infine, siamo arrivati chiudendo l'anello,
finisce così una giornata
indimenticabile che mi auguro possa ripetersi nuovamente al
più presto.
Questa giornata mi lascia completamente soddisfatto sia per
la splendida giornata trascorsa in un ambiente da favola e
anche delle buonissima e splendida compagnia. Adesso non
ci resta che brindare alla nostra avventura, ci siamo
portati al Passo del Lagastrello dove c'è un bar meta di
molti escursionisti e chi con una birra chi con una
cioccolata calda abbiamo suggellato questa giornata
indimenticabile.
Alla prossima!!!
Montagna
sicura
|
|