U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA
 

19/2/2013 Dalla Doganaccia al Lago Scaffaiolo

Abbi massimo rispetto per questo luogo e per tutto ciò che quassù trovi, se tu non l'hai portato con fatica, qualcun altro l'ha fatto.
Se tu, essere vivente, non credi in un essere supremo guardati attorno e 
pensa se tu saresti in grado di fare tutto ciò che il tuo occhio vede.
Amami ed io non ti tradirò.
Sii coraggioso e mi vincerai.
Ai 1500 metri dimentica chi sei, con persone di differente età usa il Voi,
con persone della stessa età usa il Tu.
Ai 2000 metri dimentica il mondo, gli affari, le tasse e goditi la vera pace.
Ai 2500 metri dimentica il tuo io, la boria, la cultura, la forza fisica, perché se quassù sei giunto, sei, in tutto e per tutto uguale agli altri che quassù stanno.
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi, io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò.

LA MONTAGNA


 

Il lago è posto a 1750 m di altezza slm ed è una delle mete più frequentate perché facilmente raggiungibile: le sue dimensioni sono modeste (5 mila mq. per 200 m di lunghezza, 80 m di larghezza e 2,5 m di profondità massima) ma il fascino che emana è enorme e, data sua posizione d’alta quota, è circondata da prati per cui ci soffia sempre un forte vento in quanto non ci sono alberi d’alto fusto a proteggerlo. Sembra che il nome Scaffaiolo derivi da “caffa”, termine con il quale i montanari indicavano un avvallamento o una conca: le antiche credenze popolari ritenevano che il lago avesse profondità abissali e fosse collegato con un canale sotterraneo direttamente al mare e ritenevano anche che la causa delle frequenti tempeste che si scatenavano nella zona fosse originata dal lancio di un sasso nelle acque.
 ( dal sito Alpi Apuane)


 

COME ARRIVARE: Da Lucca: immettersi sulla SS 12 e raggiungere le indicazioni " Abetone - Modena", giunti in località Lima mantenersi sulla SS 12  e seguire per Abetone, dopo 6 km girare a destra per Cutigliano (1Km) e  seguire le indicazioni funivia - Da Firenze: Autostrada 11 Firenze - Pisa Nord, uscire a Pistoia e seguire le indicazioni per Abetone - Modena, immettersi sulla ex SS 66 seguendo sempre per Abetone, giunti in loc. Lima immettersi sulla SS 12  e seguire per Abetone, dopo 6 km girare a destra per Cutigliano (1Km) e  seguire le indicazioni funivia.
Per raggiungere la Doganaccia (m.1547), superato il paese di Cutigliano, si prosegue con l'automobile per circa km.14
                                                                                         - INDICAZIONI STRADALI -

 

 
ITINERARIO: Doganaccia(1530 mt.),  monte Spigolino (1827mt) Lago Scaffaiolo( 1750 mt.)
 
PARTECIPANTI:  12 escursionisti 


 

 

DIFFICOLTA’  -  (EEA)
 

 
TEMPI DI PERCORRENZA
5 h cammino tra andata e ritorno
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI : 00 -  66 naturalmente con innevamento i sentieri non sono visibili

CARTOGRAFIA:
IGM 1:25.000 n. 97 I SO Fanano
CAI - Regione Emilia-Romagna: carte 1:50.000 – Alto Appennino Bolognese 
MULTIGRAPHIC/FI: Carta sentieri e rifugi 1:25.000 n. 15/18

   
 
ACQUA: A Cutiglaino e alla Doganaccia, in inverno solo alla'arrivo presso il rifugio Duca degli Abruzzi
 
PUNTI D'APPOGGIO :
RifugioDuca degli Abruzzi - quota (1787 mt) Tel0534 53390 - 3384884782 www.rifugiolagoscaffaiolo.it aperto i weekend e tutti i giorni dal 15/6 al 15/9, chiuso a novembre
Locale invernale: “Maurizio Musiani” in struttura vicina con posti letto n. 8 (dotato di coperte e materiale da cucina). Aperto nel periodo di chiusura del rifugio; non disponibile in novembre.
 

PERIODO CONSIGLIATO (invernale): da Dicembre a marzo 
 

 

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Elevazione

      

                 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto escursione
              

Questa è un'escursione improvvisata, fuori da quelle programmate, un po' di tam tam e ci ritroviamo in nove per questa bella escursione
Oggi si può dire tutto meno che sia una pessima giornata, neanche una nuvola e temperatura forse anche troppo calda per quello che vogliamo fare, buonissimo viatico per la nostra escursione.
Dopo un viaggio di circa due ore giungiamo a Cutigliano dove prendiamo la comoda funivia che
in sette minuti circa sorvolando boschi di abeti e faggi per tre km. con un dislivello di 1000 mt. porta alla Doganaccia.
Scesi dall'affollata funivia notiamo che anche in quota la temperatura è piacevole e cosa molto rara da queste parti, non c'è vento!
Indossiamo ghette e calziamo i ramponi, queste operazioni di solito risultano difficili date le mani gelate ma oggi riusciamo moto bene  nel maneggiare l'attrezzatura,
tra di noi c'è chi non ha mai indossato i ramponi e quindi dobbiamo dare una mano, ma ben presto siamo pronti per iniziare la nostra avventura.

Due parole sulla Doganaccia:
La frazione della Doganaccia( 1530 mt.) è relativamente recente. Nel 1959 furono inaugurati il rifugio omonimo e l'impianto funiviario per portare i capi di bestiame bovino ed ovino all'alpeggio nella bella stagione. Dopo pochi anni l'impianto fu adibito al solo trasporto delle persone e due moderne cabine piuttosto ampie presero il posto delle gabbie per gli animali. Furono quindi aperte delle piste di sci, alpino e nordico, servite da impianti di risalita a fune, vari skilift ed un’altra funivia che dal rifugio della Doganaccia porta fino al Passo della Croce Arcana a 1737 metri s.l.m. Vicino al rifugio venne poi costruita una chiesetta e progressivamente si formò un piccolo borgo costituito da numerose villette sparse nel bosco di faggi. Il Passo della Croce Arcana veniva utilizzato nel medioevo, fino dall'epoca dei longobardi, con il nome di '’Passo dell’Alpe alla Croce’’, per valicare l’Appennino Tosco-Emiliano e transitare dalla Toscana verso l’Emilia e viceversa. Questo fatto spiega la presenza di ospizi condotti dai Cavalieri Templari o dagli Ospitalieri prima e dopo il Passo stesso: sul versante emiliano, la struttura ricettiva ivi esistente conferì il nome al paese di Ospitale; sul versante toscano, i Cavalieri Templari costruirono la magione della Croce Brandegliana, dove attualmente si trova la chiesa del paese di Prunetta. Vi è infine da ricordare che nel 1979 il Comune di San Marcello Pistoiese cedette al Comune di Cutigliano proprio il Poggio della Doganaccia dove sorge la frazione omonima.

Prendiamo su per le piste da sci, verso la piccola chiesetta, poi, sempre seguendo la pista si gira a destra e in vicinanza dell'arrivo dello skilift si attraversa la pista, naturalmente dobbiamo fare attenzione agli sciatori che scendono velocemente, un pò per non intralciarli ma soprattutto non sarebbe igienico abbracciare una persona che arriva a forte velocità!,  si prende il sentiero n°66 che conduce al Lago Scaffaiolo, la nostra meta.
Il sole è splendente e fà molto caldo, e ci rendiamo conto di quanto siamo vestiti eccessivamente, ma anche l'utilità di vestirci a " cipolla"


. iniziamo Togliamo la giacca ma non basta, allora il pile ma ancora si suda, via anche la camicia e ben presto siamo a maniche corte. Questa alta temperatura non ci permette neanche di camminare speditamente, infatti la neve è alquanto "marcia" le temperature notturne non sono state sufficienti a farla essere un po' più ghiacciata. Caparbiamente continuiamo ad indossare i ramponi, più per pigrizia che per la speranza di trovare tratti più compatti.
Giungiamo sul crinale dove vecchi pali da recinzione in altri inverni danno spettacolo, ognuno ricoperto da concrezioni ghiacciate lavorate dal vento una scultura creata  dalla natura oggi sono belli puliti!
 Sul crinale corrisponde allo 00; siamo vicini alla località Croce Arcana ben riconoscibile dalle bruttissime antenne e dai ruderi della vecchia funivia.
 
Ma volgendo lo sguardo oltre ammiriamo anche un altro ben più gratificante panorama che va da
sud con la piana di Pistoia, in lontananza le montagne pisane con il monte Serra con la selva di antenne sulla vetta, dietro di queste il mare che oggi non una fastidiosa foschia cela come nasconde anche  all'orizzonte il profilo della Corsica.
Guardando nella valle a nord si può intravedere la catena delle colline modenesi e ancora più lontano l'arco alpino innevato, mentre a est svetta la cima del Cupolino, altra meta di escursioni al lago Scaffaiolo; mentre ad ovest si scorgono le "pagine" del Libro Aperto. Un vero spettacolo!
Seguiamo il sentiero 66 che conduce al lago con saliscendi che ci conducono al
passo della Calanca a 1737 mt. Seguendo ancora il sentiero ci porta in cresta e ben presto vediamo a poca distanza la meta della nostra escursione: il lago Scaffaiolo con il rifugio Duca degli Abruzzi e allora riprendiamo il cammino.
Proseguiamo per cresta aggirando il lago sulla destra, giunti all'altezza del rifugio puntiamo verso il basso e ci dirigiamo sul lago, si lo attraversiamo camminando sulle acque, no! non si tratta di un  miracolo, la superficie è semplicemente ghiacciata, risaliamo la costa del lago e siamo al rifugio
Duca degli Abruzzi a quota (1787 mt).
Inaugurato nel settembre 2001, ricostruito per la quarta volta (il primo edificio è del 1880), è posizionato a 1787 metri di quota, sul crinale tosco-emiliano, sulle rive del lago Scaffaiolo e affacciato alle pendici del Corno Alle Scale. Aperto tutti i giorni dal 1/6 al 30/9 e tutti i fine settimana nel restante periodo dell'anno con possibilità di aperture infrasettimanali per gruppi di escursionisti o sciatori. Dispone di 25 posti letto in camerata, servizio bar, servizio ristoro. Posto tappa GEA, è stato il primo per alpinisti in Appennino.
La giornata è bellissima e brilla un caldo sole abbandoniamo l'idea di mangiare nel rifugio, quasi tutti,  e ci appropriamo di un tavolo che è all'aperto e ci mangiamo i viveri che abbiamo nello zaino.
Si stà proprio bene con il sole in faccia e in buona compagnia tra scherzi e battute il tempo passa velocemente, tanto che dobbiamo riprendere il cammino.
Torniamo sui nostri passi e giunti di nuovo al passo della calanca decidiamo di salire sulla vetta del monte Spigolino a quita 1827 mt., per la gioia della Giuseppina che si è abbuffata con tagliatelle ai funghi innaffiandole con mezzo litro di vino.
Ora sembra una vaporiera e continua a dire: " Non vale avevate detto che non saremmo saliti!! "
Saliamo la ripida salita seguendo il crinale che ricalca lo 00 e in breve siamo in vetta.
Il monte Spigolino così denominato nella carta disegnata nel 1746 dall'abate Domenico Vandelli ( progettista della Via Vandelli) e incisa da Andrea Bolzoni: in questa carta lo Spigolino è identificato come monte Folgorino detto anche Spigolino. Dalla vetta, da dove si distacca il lungo crinale che va  a separare la valle del torrente Leo da quella del suo affluente Dardagna, si ha un vasto panorama sulle valli: Ospitale, Fellicarolo e sulle valli toscane della Lima e cosa che ci fa' molto piacere la vista delle nostre Alpi Apuane. Ben visibile anche il ben più lontano Amiata e ovviamente il vicino Cimone. Monti Pisani emergono dalla  nebbiosa o comunque caliginosa  piana di Lucca e di Pisa, ben visibili in lontananza le cime innevate delle Alpi.
 Mentre dal versante toscano lo Spigolino appare come una montagna abbastanza anonima ( anche perché si distacca poco come altezza dal sentiero del crinale ) dal versante emiliano si mostra in tutta la sua imponenza.
A differenza di altre volte, che siamo ridiscesi velocemente per il forte vento, questa volta ci intratteniamo ad ammirare il panorama, fare foto, certo che oggi è proprio una giornata calda, troppo!
Riprendiamo il cammino seguendo ancora il crinale e scendiamo il ripido versante nord del monte
, ora la neve, dove c'è, è diventata una poltiglia.
Proseguiamo un po' sulla neve e un po' arando il paleo, decidiamo di seguire ancora il crinale.
Lungo il percorso sono visibili diversi cippi in roccia del XVIII° secolo, indicatori del confine tra Granducato di Toscana e Ducato di Modena.
P
untiamo verso delle orride  antenne sopra il passo della Croce Arcana.
Giunti alle antenne e a quello che resta dei ruderi della vecchia funivia, si scende raggiungendo in breve il passo.
Croce Arcana (1737mt), nome curioso, pare che la motivazione precisa per cui il passo porta questo nome, sia che ci sia stato qualcosa di arcano, misterioso o addirittura perché è a forma di arco. In precedenza portava il nome di Croce dell'Alpe, fino agli anni 80 del secolo XVIII. Il passo era utilizzato per collegare Lucca a Modena già in età Longobarda.
Qui troviamo un monumento agli alpini dove fanno bella mostra di se due cannoni a testimonianza che il conflitto non ha risparmiato nemmeno questi territori isolati, infatti di qui passava la linea Gotica che fu teatro di aspri combattimenti.
 Sulla spianata del passo nel bel mezzo c'è piantata la Croce a ricordo e rappresentanza dello storico crocevia tra Emilia e Toscana, utilizzato da viandanti e commercianti in tempi antichi e da escursionisti  in periodi più recenti.
Prendiamo il sentiero n°66 percorrendo radure innevate essendo rivolti a nord, ben presto giungiamo alle piste a ridosso della Doganaccia; in breve siamo di nuovo alla stazione della funivia.
 
E anche questa escursione è fatta, bellissimi paesaggi incontaminati, bella giornata con temperatura gradevole, ottimi amici e pazienza se la neve non era perfetta!
L'escursione  non presenta difficoltà oggettive ma è bene sempre ricordarsi che siamo  in montagna  su neve e ghiaccio che sono di natura infidi e il pericolo è sempre in agguato, quindi non prendere niente sotto gamba e tenere sempre alta l'attenzione.

Le difficoltà, ovviamente, cambiano a seconda delle condizioni meteo; é facile trovare molta nebbia e venti forti avvicinandosi al crinale. Con esperienza ed attrezzatura adeguata, si può avere la fortuna di trovarsi di fronte ad un fantastico panorama a 360 gradi che spazia dal mare all'Appennino, fino alle Alpi.

Montagna sicura 

 

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