
Foto scursione
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Eccoci alla nostra prima uscita del 2019 in calendario,
come ormai da diversi anni,
abbiamo messo un'escursione sulla neve al Passo delle Radici
sull'Appennino tosco emiliano, per questo anticipo già i ringraziamenti
agli amici della sezione di Pietrasanta che molto
gentilmente ogni anno mettono a disposizione il loro
rifugio per avere la possibilità di poter passare anche due giorni convivialmente tra
amici.
Come detto partiamo sabato 26 e un pò alla spicciolata giungiamo al rifugio del Passo
delle
Radici, d'inverno è bene andarci con la luce perché bisogna
riempire l'impianto dell'acqua che và obbligatoriamente svuotato alla
partenza per non farlo ghiacciare e per portare una temperatura ambiente
accettabile, per fortuna ha funzionato tutto bene, come sempre,
ovviamente. Siamo in undici ed è abbastanza presto optiamo subito per
una breve passeggiata tra gli alberi con i rami carichi
di neve. Questa zona è un labirinto di sentieri e strade
forestali che in inverno e in tempi migliori venivano
usate per lo sci di fondo. Camminiamo per circa
un'oretta zig zagando in qua e in là così per far
passare il tempo e godere
di questa prima neve che si è fatta attendere un po'
troppo. Spesso e
volentieri siamo convinti che solo l'arco dolomitico o
alpino siano luoghi ideali per praticare l'attività
delle ciaspole durante l'inverno, trascurando i nostri
appennini che invece sono come degli scrigni magici: li
apri e scopri delle vere meraviglie. Il sole
si sta abbassando e riprendiamo la via di casa, del
rifugio caldo e accogliente. Prima però rimaniamo
ancora un pò ad ammirare il tramonto sulle Apuane, un
vero spettacolo! Ci portiamo all'interno, adesso è
meglio godere del bel calduccio che c'è all'interno del
rifugio.
E subito iniziamo
il via all'
happy hour, preludio di una cena memorabile. In queste occasioni ci
proponiamo sempre di portare solo il necessario e lo facciamo, solo che
è il necessario basterebbe per rimanere lì per almeno una settimana!! Tra molte
risate e racconti di mille avventure passate assieme
procediamo a preparare la cena che si comporrà di una
bellissima grigliata, come piatto principale, poi basta
pescare sul grande tavolo che fa da dispensa e scegliere
tra formaggi, salumi ecc. una vera ricca cornucopia.
Chiudiamo con dolci e brindato a noi tutti aprendo un
magnum. Rimaniamo ancora a parlare e scherzare ma la
stanchezza si sente e pian piano tutti quanti ce ne
andiamo sotto le coperte.
La notte passa senza grossi intoppi qualche rumore di
troppo ma abbiamo sentito di peggio, ancora nel tepore
delle coperte avvertiamo però un rumore come un forte
muggito, qualcosa di inquietante. Diamo un'occhiata
dalle finestre e da come il vento sbatte i rami degli
alberi non ci conforta
per niente. Va bhè, facciamo colazione poi vedremo il
da farsi! Mentre siamo lì che pensiamo a cosa fare
arriva il gruppo che attendevamo e che ormai non ci
speravamo più. Invece eccoli qua belli contenti e
vocianti, anche troppo visto l'ora. Comunque danno la
carica a tutto il gruppo, quello ancora assonnato e le
titubanze svaniscono. Avanti tutti ad attrezzarsi per
una bella camminata nei boschi delle Radici. Un pò di
assistenza a chi si mette per la prima volta le ciaspole
e ben presto siamo in pista e come si parte inizia a
nevicare, non molto fitta ma abbastanza fastidiosa
gettata così in faccia dal vento. Iniziamo prendendo
il sentiero 00 e al bivio per il Giovarello o Passo
delle Forbici, itinerario che tradizionalmente
percorriamo, ci dirigiamo invece verso le ex piste di
San Gemignano. La percorriamo un pò in discesa poi ci
spostiamo nel lato opposto per andare a prendere un
sentiero che ci porterebbe al Passo del Giovarello, qui
apprendiamo che il sentiero è interrotto e quindi
torniamo indietro in discesa e ci portiamo alla
Cappellina dell'oratorio di San Gemignano
qui è presente una bella fontanella, più utile in estate
che adesso!
Questo oratorio nei secoli passati era annesso un
Ospizio databile intorno all'XI secolo, dipendente dalla
Badia di Frassinoro e adibito al controllo dei passaggi
sull'alta Via Bibulca. Quando le piste erano in
funzione da
qui
partiva l'impianto di risalita.
Ora prendiamo uno dei tracciati per ciaspole che sono
stati
predisposti,
quello con segnavia rosso.
Seguiamo le indicazioni e il sentiero sale gradevolmente
in una fitta faggeta per poi procedere per circa quattro
km in un tratto di falsopiano con pochi tratti in salita
ripida ad un tratto la faggeta si dirada e se il
tempo fosse stato più clemente avremmo avuto una bella
vista con d'innanzi a noi l'Alpe di San Pellegrino
e la cresta dell'Appenino Toscano. Proseguiamo
rientrando nel bosco, tralasciamo un bivio al Colle
della Bruciata e in circa un'ora ci troviamo al Passo
delle Radici. Prendiamo la strada/pista che ci
riporta al rifugio, siamo contentissimi della bella
camminata nella natura ma un po' d'amaro in bocca ce lo
abbiamo; perché? Perché appena si sarebbe saliti pochi
metri avremmo potuto godere di una delle viste più
belle di queste montagne, uno spettacolo mozzafiato
avremmo potuto vedere tutto il versante della Garfagnana
dominato dalle girotondo delle Apuane che lasciano il
posto poi ai crinali Reggiani che a loro volta fanno da
apripista al Cimone, Libro Aperto e via di nuovo si
torna alle Apuane.
Invece questa fitta nebbia e il forte vento che
adesso a ricominciato a soffiare e ancora quella
fastidiosissima neve ghiacciata ci impediscono tutto
questo, va beh sarà motivo di ritornarci!
Per terminare degnamente la nostra prima uscita del 2019 cosa non fare
se non ritrovarci tutti a tavola? E infatti cerchiamo di dare fondo alle
scorte che comunque rimangano sempre abbondanti.
Le lancette dell'orologio sembrano in certi momenti
essere più veloci e in men che non si dica è già l'ora
di sbaraccare, ci mettiamo tutti assieme a riordinare e
non dimentichiamo di svuoatre tutto l'impianto
idraulico, luce staccata; via si può chiudere.
La giornata, meteorologicamente parlando, non è stata un
gran che ma anche questa esperienza è
stata ugualmente positiva, siamo potuti stare assieme
condividendo la gioia di una giornata passata spensieratamente infatti i
veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva
loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere
ogni giorno.
Ciao, alla prossima!!!
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