U.O.E.I.
UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI
Sezione "Antonio Tessa" - RIPA DI VERSILIA

26/27 Gennaio 2018 Ciaspolata alle Radici 
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Questa escursione è il tratto più occidentale del lungo crinale spartiacque tra le province di Lucca e di Modena, ingiustamente poco battuto dagli escursionisti: assai bello e istruttivo è infatti il panorama che si apre tra il colle dei Laghi e Cima la Nuda verso le maestose Panie e l'alto Appennino reggiano.

COME ARRIVARE: Sul versante toscano partendo dal fondovalle si può seguire la Strada Provinciale 71 che passa per San Pellegrino in Alpe e raggiunge il Passo delle Radici con un percorso di 17 km (contro i 31 km del percorso lungo la statale 324). Questo percorso segue una dorsale secondaria molto panoramica che nel tratto che conduce a San Pellegrino ha pendenze fino al 20% per poi continuare meno ripida fino al passo del Pradaccio a 1600
metri, da qui la strada ridiscende fino ad incontrare la Statale 324 subito dopo il Passo delle Radici. Sul versante emiliano vi sono almeno quattro percorsi che salgono dalla valle: Da Modena :lungo la Statale 486 che sale passando per Sassuolo, Lugo, Montefiorino e quindi raggiunge la Statale 324 in territorio emiliano (località Imbrancamento)a meno di 3 km dal Passo delle Radici; Da Modena lungo la Statale 12 per Pavullo nel Frignano, Pievepelago e da qui lungo la Statale 324;Da Montefiorino seguendo la Provinciale 32 per Frassinoro, che si collega alla Statale 486in località La Raggia, e poi da qui seguendo la Statale 486 fino alla congiunzione con la Statale 324;Da Reggio Emilia lungo la Statale 63 e poi la Provinciale93 per Villa Minozzo che raggiunge la Statale 324 in località Piandelagotti. Il Passo delle Radici è uno dei punti di accesso al Parco del Frignano (Alto Appennino Modenese).


Indicazioni stradali

 

 
ITINERARIO:
Passo delle Radici (1.529 mt) toccando San Gemignano, pista per ciaspole
 
  PARTECIPANTI: 21  escursionisti

 

 

DIFFICOLTA’  -  (E)

 
TEMPI DI PERCORRENZA
Ore 4
 


 
SENTIERI CAI PERCORSI : GEA/GT  00 - percorso rosso, segnato per ciaspole per Passo Radici

 

  
 


ACQUA: Passo Radici e San Gimignano
 
 
PUNTI D'APPOGGIO: Albergo Ristorante Lunardi
Località Passo Delle Radici - San Pellegrino In Alpe
55033 Castiglione di Garfagnana - Lucca
tel. 0583 649071 fax 649079
contatti e-mail:
info@albergolunardi.com  
Ristorante L'Appennino
Piazza San Pellegrino in Alpe 5
San Pellegrino in Alpe 55033 Castiglione di Garfagnana - Lucca
Telefono: 0583/649069 - 649112 appennino@virgilio.it
 

PERIODO CONSIGLIATO:  (invernale): da Dicembre a marzo 

   

     

 

 


Foto scursione

 

 

 

 

 

 

 

 


              


Eccoci alla nostra prima uscita del 2019 in calendario, come ormai da diversi anni, abbiamo  messo un'escursione sulla neve al Passo delle Radici sull'Appennino tosco emiliano, per questo anticipo già i ringraziamenti agli amici della sezione di Pietrasanta che molto gentilmente ogni anno mettono a disposizione il loro rifugio per avere la possibilità di poter passare anche due giorni convivialmente tra amici.
Come detto partiamo sabato 26 e un pò alla spicciolata giungiamo al rifugio del Passo dellemm Radici, d'inverno è bene andarci con la luce perché bisogna riempire l'impianto dell'acqua che và obbligatoriamente svuotato alla partenza per non farlo ghiacciare e per portare una temperatura ambiente accettabile, per fortuna ha funzionato tutto bene, come sempre, ovviamente.
Siamo in undici ed è abbastanza presto optiamo subito per una breve passeggiata tra gli alberi con i rami carichi di neve. Questa zona è un labirinto di sentieri e strade forestali che in inverno e in tempi migliori venivano usate per lo sci di fondo.
Camminiamo per circa un'oretta zig zagando in qua e in là così per far passare il tempo e godere di questa prima neve che si è fatta attendere un po' troppo.
Spesso e volentieri siamo convinti che solo l'arco dolomitico o alpino siano luoghi ideali per praticare l'attività delle ciaspole durante l'inverno, trascurando i nostri appennini che invece sono come degli scrigni magici: li apri e scopri delle vere meraviglie.
Il sole si sta abbassando e riprendiamo la via di casa, del rifugio caldo e accogliente.
Prima però rimaniamo ancora un pò ad ammirare il tramonto sulle Apuane, un vero spettacolo!
Ci portiamo all'interno, adesso è meglio godere del bel calduccio che c'è all'interno del rifugio.
nnE subito iniziamo il via all' happy hour, preludio di una cena memorabile. In queste occasioni ci proponiamo sempre di portare solo il necessario e lo facciamo, solo che è il necessario basterebbe per rimanere lì per almeno una settimana!!
Tra molte risate e racconti di mille avventure passate assieme procediamo a preparare la cena che si comporrà di una bellissima grigliata, come piatto principale, poi basta pescare sul grande tavolo che fa da dispensa e scegliere tra formaggi, salumi ecc. una vera ricca cornucopia.
Chiudiamo con dolci e brindato a noi tutti aprendo un magnum.
Rimaniamo ancora a parlare e scherzare ma la stanchezza si sente e pian piano tutti quanti ce ne andiamo sotto le coperte.
La notte passa senza grossi intoppi qualche rumore di troppo ma abbiamo sentito di peggio, ancora nel tepore delle coperte avvertiamo però un rumore come un forte muggito, qualcosa di inquietante. Diamo un'occhiata dalle finestre e da come il vento sbatte i rami degli alberi non ci conforta
per niente.
Va bhè, facciamo colazione poi vedremo il da farsi!
Mentre siamo lì che pensiamo a cosa fare arriva il gruppo che attendevamo e che ormai non ci speravamo più. Invece eccoli qua belli contenti e vocianti, anche troppo visto l'ora.
Comunque danno la carica a tutto il gruppo, quello ancora assonnato e le titubanze svaniscono. Avanti tutti ad attrezzarsi per una bella camminata nei boschi delle Radici.
Un pò di assistenza a chi si mette per la prima volta le ciaspole e ben presto siamo in pista e come si parte inizia a nevicare, non molto fitta ma abbastanza fastidiosa gettata così in faccia dal vento.
Iniziamo prendendo il sentiero 00 e al bivio per il Giovarello o Passo delle Forbici, itinerario che tradizionalmente percorriamo, ci dirigiamo invece verso le ex piste di San Gemignano. La percorriamo un pò in discesa poi ci spostiamo nel lato opposto per andare a prendere un sentiero che ci porterebbe al Passo del Giovarello, qui apprendiamo che il sentiero è interrotto e quindi torniamo indietro in discesa e ci portiamo alla Cappellina dell'oratorio di San Gemignano  nn  qui è presente una bella fontanella, più utile in estate che adesso! Questo oratorio nei secoli passati era annesso un Ospizio databile intorno all'XI secolo, dipendente dalla Badia di Frassinoro e adibito al controllo dei passaggi sull'alta Via Bibulca.
Quando le piste erano in funzione da
qui partiva l'impianto di risalita.
Ora prendiamo uno dei tracciati per ciaspole che sono stati hhpredisposti, quello con segnavia rosso.
Seguiamo le indicazioni e il sentiero sale gradevolmente in una fitta faggeta per poi procedere per circa quattro km in un tratto di falsopiano con pochi tratti in salita ripida
ad un tratto la faggeta si dirada e se il tempo fosse stato più clemente avremmo avuto una bella vista con d'innanzi a noi  l'Alpe di San Pellegrino e la cresta dell'Appenino Toscano.
Proseguiamo rientrando nel bosco, tralasciamo un bivio al Colle della Bruciata e in circa un'ora ci troviamo al Passo delle Radici.
Prendiamo la strada/pista che ci riporta al rifugio, siamo contentissimi della bella camminata nella natura ma un po' d'amaro in bocca ce lo abbiamo; perché? Perché appena si sarebbe saliti pochi metri avremmo potuto godere di una delle viste  più belle di queste montagne, uno spettacolo mozzafiato avremmo potuto vedere tutto il versante della Garfagnana dominato dalle girotondo delle Apuane che lasciano il posto poi ai crinali Reggiani che a loro volta fanno da apripista al Cimone, Libro Aperto e via di nuovo si torna alle Apuane. Invece questa fitta nebbia e il forte vento che adesso a ricominciato a soffiare e ancora quella fastidiosissima neve ghiacciata ci impediscono tutto questo, va beh sarà motivo di ritornarci!

Per terminare degnamente la nostra prima uscita del 2019 cosa non fare se non ritrovarci tutti a tavola? E infatti cerchiamo di dare fondo alle scorte che comunque rimangano sempre abbondanti.
Le lancette dell'orologio sembrano in certi momenti essere più veloci e in men che non si dica è già l'ora di sbaraccare, ci mettiamo tutti assieme a riordinare e non dimentichiamo di svuoatre tutto l'impianto idraulico, luce staccata; via si può chiudere.
La giornata, meteorologicamente parlando, non è stata un gran che ma anche  questa esperienza è stata ugualmente positiva, siamo potuti stare assieme condividendo la gioia di una giornata passata spensieratamente infatti i veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno.       

Ciao, alla prossima!!!

 

 

 

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